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lunedì 6 giugno 2011

La Russia critica sull'intervento in Libia

Mosca si dimostra sempre più in disaccordo con la guerra in Libia. L'astensione nell'ambito del Consiglio di sicurezza, sull'intervento in Libia era già stata concessa con difficoltà, con il solo intento umanitario per la protezione dei civili. Le tante escalation operative messe in campo dall'alleanza dei volenterosi hanno incrinato la già sofferta astensione, che di fatto, ha permesso l'azione militare. L'ultimo atto delle forze alleate contro Gheddafi, l'impiego degli elicotteri in azioni armate, ha suscitato grandi proteste da parte dell'amministrazione russa, per il livello militare raggiunto. L'impiego di aviazione leggera non pare, in verità, essere previsto dalla risoluzione dell'ONU sull'intervento in Libia, dove si parlava di intervento aereo, inteso come aviazione classica, per proteggere la popolazione civile. Gli obiettivi che si possono raggiungere con l'utilizzo di elicotteri sono ben diversi da quelli preventivati nella risoluzione, si tratta della possibilità di colpire forze avverse a distanza ravvicinata, è l'ultimo gradino prima di utilizzare truppe di terra. Il timore russo è che questa prassi si allarghi ad altri teatri critici, la dottrina di Mosca, in campo internazionale prevede, infatti, che sulle questioni interne non vi sia ingerenza esterna, tantomeno con il benestare dell'ONU. E' una visione opposta a quella americana, che preferisce, invece, agire con il beneplacito delle Nazioni Unite su scenari internazionali. Prendendo questa piega difficilmente la Russia fornirà ancora l'astensione per regolare altre questioni di politica interna di altri stati, anche in presenza di gravi violazioni a danno dei civili. La dottrina russa è condivisa da un'altra nazione che detiene il seggio permanente al Consiglio di sicurezza: la Cina, che forse a causa dei propri problemi interni preferisce evitare i riflettori.

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