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Politica Internazionale
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giovedì 16 giugno 2011
L'asse Mosca-Pechino
"La comunità internazionale può portare un aiuto significativo per non lasciare deteriorare la situazione, ma nessuna forza straniera si deve ingerire negli affari interni delle nazioni". Questa è la dichiarazione congiunta di Russia e Cina, sottoscritta da Dmitri Medvedev e Hu Jintao, durante la visita del premier cinese a Mosca. I due paesi sono membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU e la dichiarazione rappresenta più di una dichiarazione di intenti, si tratta di una pietra tombale quasi definitiva, sulle speranze di risolvere, per via militare, tramite la benedizione dell'ONU, le crisi che si stanno man mano affacciando nel teatro internazionale. Cina e Russia auspicano l'adozione di mezzi che passino solo per la via pacifica per risolvere i conflitti. E' palese che questo mezzo sia il migliore ma non sempre la via del negoziato pare percorribile. D'altra parte la dottrina abbracciata da Cina e Russia, riguardo alla politica internazionale, non contempla, come già molte volte ribadito, l'ingerenza degli affari interni dei paesi coinvolti. La posizione non è contestabile e rappresenta un legittimo modo di rapportarsi con altri stati, d'altro canto, però, il veloce cambiamento degli assetti del panorama internazionale, impone anche, specialmente alle organizzazioni internazionali, ed in particolar modo all'ONU, una risposta che richiede sempre di più il requisito della rapidità. Talvolta bloccare in lunghe ed estenuanti trattative, situazioni particolarmente e potenzialmente esplosive può essere molto pericoloso. La conseguenza immediata di questa decisione sino-russa, sarà l'impossibilità di ricorrere all'ombrello ONU, come copertura dell'intervento militare, ciò provocherà, se e quando si renderà necessario, che i protagonisti dovranno agire in proprio. Questo fatto renderà senz'altro più complicate le relazioni internazionali e si porrà sempre più frequentemente la domanda sull'utilità della stessa ONU. Infatti l'atteggiamento di Pechino e Mosca blocca sul nascere lo spazio di manovra militare delle Nazioni Unite. Con questo fatto non sembra più rinviabile una riforma dell'ONU, come già richiesto dalla Merkel, in modo da garantire una indipendenza politica e di manovra effettiva.
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