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venerdì 14 ottobre 2011

L'ombra sull'Europa

Una inchiesta del settimanale francese "Paris Match" ha rilevato che il 43% dei belgi ritiene che nel nazismo vi siano degli spunti interessanti circa i principi che salvaguardano la nazionalità del paese e le misure per stimolare l'economia. A parte l'ovvia e negativa considerazione sulla convenienza di individuare degli aspetti postivi nel nazismo, la rilevazione offre spunti interessanti per comprendere l'attuale fase che si è sviluppata in Europa e basata su distorte interpretazioni delle accezioni nazionalistiche e particolaristiche, che hanno avvantaggiato partiti o gruppi, non necessariamente di estrema destra, fondati sull'esaltazione del localismo, sulla chiusura agli stranieri con discriminazioni sia economiche che civili. Chi ha dato un giudizio positivo, anche solo su alcuni aspetti, del fenomeno nazista, non può averlo espresso per ignoranza (anche perchè alcune domande erano precise e circostanziate), ma consapevole di esprimere assertività su di una questione molto delimitata. Fatta questa premessa, doverosa per ciò che riguarda la parte metodologica, occorre capire perchè alcune persone, che vivono in un tempo relativamente vicino agli anni del fenomeno in questione, possano legarne in maniera positiva alcuni aspetti al momento attuale. Il senso di disagio per una immigrazione non regolata, spesso serbatoio per la manovalanza della delinquenza, una percezione, spesso errata, della distribuzione delle risorse, un senso di qualunquismo montante che, giunto all'estremizzazione delle istanze localistiche, spesso professate a discapito di altri territori della stessa nazione, sono, essenzialmente le ragioni che hanno determinato l'apprezzamento di alcuni aspetti della teoria nazista. Il fenomeno è una chiara conferma del successo dei partiti di estrema destra nel nord Europa, che ha portato fino ai tragici fatti norvegesi. Sono mancate risposte politiche, che governassero la trasformazione del mondo in cui viviamo, la delusione dei cittadini ha indirizzato la protesta anzichè su posizioni costruttive verso una chiusura indotta che ha il solo scopo di difendere quelli che sembrano priviliegi in pericolo. Ma nonostante queste ragioni, che sono effettive e reali, la tristezza che ispira questa analisi deve lasciare il posto ad una rabbia ragionata, che abbia come scopo la sconfitta di questi apprezzamenti per una dottrina politica da cancellare, il pericolo che la storia ritorni è sempre presente, anche se non in quelle forme l'assolutismo può ripresentarsi in maniera più subdola e manipolare le coscenze per i propri scopi. Ma forse ha già iniziato.

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