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venerdì 7 ottobre 2011

L'UNESCO riconosce il diritto alla Palestina di essere uno stato

L'UNESCO riconosce a maggioranza, 40 voti su 58, il diritto della Palestina ad essere riconosciuto dall'ONU come 194° stato delle Nazioni Unite. Dei diciotto mancati consensi, soltanto quattro paesi hanno votato espressamente contro: USA, Germania, Romania e Lettonia, mentre quattordici sono state le astensioni, tra cui si contano Francia e Spagna. L'Europa, quindi, continua a non avere una posizione univoca sulla questione, se non quella della necessità di riprendere i negoziati. E' una posizione pilatesca, che rimanda ad altri la gestione della questione e non favorisce quel ruolo di preminenza internazionale che la UE vuole darsi. Del resto sono proprio posizioni come quella europea e di molti paesi che compongono la stessa UE, ad avere costretto i dirigenti palestinesi a muoversi autonomamente verso la richiesta del riconoscimento internazionale, quale extrema ratio del blocco dei negoziati, di fatto imposti dal governo israeliano ed avallati dalla pochezza della diplomazia USA. Con il riconoscimento dell'UNESCO, agenzia ONU per l'educazione, la scienza e la cultura, la Palestina continua la sua manovra di accerchiamento diplomatico di Israele, costretto a mandare giù bocconi sempre più amari sul piano internazionale. Gli USA, sempre più in ostaggio dell'elettorato ebraico, contestano con fermezza, per mezzo di Hillary Clinton, la decisione dell'UNESCO, e continuano nella loro linea che non prevede uno stato palestinese senza negoziazione, ma di fatto, non esercitano la loro influenza sul governo israeliano per la ripresa delle trattative, che Tel Aviv, peraltro, vuole solo a parole, continuando ad permettere l'instaurazione di nuove colonie in Cisgiordania. Per come si sta evolvendo la situazione non si può non dare ragione ad Abu Mazen per la sua tattica pacifica ed efficace capace di portare all'attenzione del mondo il problema palestinese, alla fine è palese che per i palestinesi è l'unica soluzione praticabile.

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