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lunedì 4 febbraio 2013
La Corea del Nord vicina al terzo test nucleare
Le linee guida illustrate nel fine settimana, durante un incontro del Partito dei Lavoratori della Corea del Nord, la formazione egemone nel paese, Kim Jong-un ha illustrato le linee guida per il rafforzamento delle strutture militari al fine di proteggere la sovranità nazionale. Secondo gli esperti il linguaggio criptico dei burocrati nordcoreani, significa che il temuto test nucleare di Pyongyang sarebbe imminente. Anche nella Corea del Sud si ritiene che i preparativi siano completati e che la Corea del Nord stia per fare esplodere il suo terzo ordigno nucleare, dopo quelli del 2006 e del 2009. Per Seul la decisione su come affrontare la questione è ormai di natura politica. Ma nel frattempo sono iniziate le manovre navali congiunte con gli Stati Uniti, mentre sulla terra anche gli eserciti dei due paesi stanno effettuando esercitazioni comuni. Si tratta della risposta, in tempo praticamente reale, alle intenzioni nordcoreane, che costituisce una prova di forza destinata ad aumentare una tensione già di per se molto elevata. Ma per Pyongyang il test nucleare è diventato un passo obbligato, sopratutto in risposta alle sanzioni, che colpiscono un paese già duramente provato economicamente a causa della sua arretratezza, imposte dal Consiglio di sicurezza per il lancio di un missile, che ufficialmente doveva mettere un satellite in orbita, mentre in realtà era il test per un razzo a lunga gittata. Da valutare le reazioni di Pechino, sia alle esercitazioni militari, mai troppo gradite, che alla perseveranza della Corea del Nord, già ripresa nei canali ufficiali e non dalla Repubblica popolare cinese. Altrettanto problematica potrebbe essere la gestione della situazione al momento dello scoppio dell'ordigno, con la Corea del Nord praticamente accerchiata, sia dal mare, che dalla presenza dei 28.000 marines americani attestati sul confine nel 38° parallelo. Per Obama la regione orientale è diventata preminente per i suoi risvolti economici e, pur mantenendo per scelta un basso profilo, sopratutto in sede diplomatica, la posizione americana è quella di non concedere alcunchè alle pretese di Pyongyang, sopratutto sul versante nucleare, posizione in cui Pechino ha dimostrato di essere d'accordo per avere accordato il proprio sostegno alle sanzioni ONU. Per la Corea del Nord potrebbe essere arrivato il fatidico momento di avere passato il segno, con un futuro immediato sotto stato di assedio, mentre nel lungo periodo, senza anche gli aiuti cinesi, il regime potrebbe implodere sotto se stesso.
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