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giovedì 21 marzo 2013
La Corea del Nord minaccia le basi USA in Giappone
Non accenna a diminuire la tensione nella penisola coreana, l'ultimo sviluppo della già difficile situazione è stata la minaccia proveniente da Pyongyang di colpire le basi americane in Giappone con vettori atomici, come rappresaglia ai voli fatti dai bombardieri USA B-52, capaci di trasportare ordigni nucleari, misura percepita dai nordcoreani come una minaccia per il proprio paese. Pur non essendo la prima volta che gli aerei statunitensi effettuavano esercitazioni sui cieli della penisola coreana, l'enfasi data da Washington a questa vera propria dimostrazione di forza esibita in risposta al test nucleare della Corea del Nord ed anche per dimostrare a Seul il proprio impegno nella difesa della Corea del Sud, ha suscitato una grave reazione da parte dello stato eremita, che ha unito questa provocazione all'inasprimento delle sanzioni. Si deve aggiungere che tutto il paese nordcoreano è in uno stato di mobilitazione generale, che vale sia per i militari, che per i civili. La Corea del Nord si sente sotto assedio a causa delle esercitazioni congiunte tra USA e Corea del Sud, che, agli occhi di Pyongyang, costituiscono le prove generali per l'invasione del paese. La minaccia alle basi americane colpisce anche il Giappone, sul cui suolo sono ospitate le installazioni militari, rischiando un allargamento ulteriore della crisi, aumentando il raggio dell'instabilità della regione. Secondo la maggior parte degli analisti, però, alle minacce crescenti del regime di Pyongyang non dovrebbero seguire i fatti, la tattica nordcoreana è soltanto quella di innalzare la tensione per cercare di ridurre le sanzioni economiche che stano mettendo in grave crisi il paese. Tuttavia era da tempo che non accadevano minacce così esplicite di usare le armi nucleari e gli Stati Uniti, pur con tutti i distinguo del caso, dimostrano di essere all'erta e di non sottovalutare la Corea del Nord, che, potenzialmente, potrebbe compiere un gesto disperato anche a causa dello stato di prostrazione della sua popolazione. Intanto riguardo all'attacco informatico condotto contro la Corea del Sud, Pyongyang a gettato la responsabilità sulla Cina, rifiutando ogni addebito. Mentre Pechino resta in silenzio è ancora una volta oggetto di analisi il comportamento della Corea del Nord verso il proprio maggiore alleato. Sembra di assistere ad un deterioramento progressivo delle relazioni tra i due paesi, la cosa è però illogica perche senza la Cina la Corea del Nord avrebbe i giorni contati. La situazione potrebbe invece essere letta alla luce di un gioco preparato a tavolino da Pechino, che vuole mantenere il controllo sulle rotte marittime, e che potrebbe favorire una soluzione a sorpresa in modo da stabilizzare l'area ed insieme ridurre la presenza americana. Un sottile gioco politico in cui Pyongyang potrebbe guadagnare commesse lavorative cinesi, grazie anche alla manodopera a buon prezzo che sarebbe in grado di fornire. Si tratta di uno scenario tutt'altro che fantascientifico.
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