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lunedì 8 aprile 2013
Tra Germania e Russia rapporti difficili
Le relazioni tra Germania e Russia, che sono in questi giorni al centro di un vertice bilaterale, non stanno attraversando un buon momento. Non si tratta dei rapporti economici, che stanno, al contrario, attraversando un momento positivo, quanto del rapporto politico, dove si registra un divario di vedute molto netto su diverse questioni. I problemi principali riguardano il conflitto siriano, dove le due parti sono su posizioni opposte, ma, sopratutto, il problema dei diritti umani nel territorio ex sovietico. Sulla questione siriana Mosca mantiene il suo atteggiamento intransigente, che si concreta in un appoggio pressochè totale al regime di Assad, per opportunità strategiche legate alla presenza dell'unica base navale nel Mediterraneo, situata proprio in Siria. La Russia ha finora esercitato tutto il suo potere di interdizione in forza del seggio permanente nel Consiglio di sicurezza alle Nazioni Unite, impedendo ogni tipo di risoluzione tesa a fermare il conflitto. La Germania, pur poco propensa ad un intervento armato, sul tipo di quello avvenuto in Libia, è fortemente critica con l'immobilismo dell'ONU, di fatto bloccato da Mosca e Pechino. Per Berlino risulta inconcepibile l'atteggiamento russo, che è visto come meramente funzionale al proprio ristretto interesse, al quale viene sacrificata la pace nel paese, con ripercussioni pericolosissime sull'equilibrio di una regione molto importante per la pace mondiale, data la presenza di Israele sul confine degli scontri. Ma, nonostante la gravità del tema siriano, i problemi più grossi tra i due paesi derivano dal trattamento riservato alle Organizzazioni non governative tedesche, presenti sul suolo russo. Nei giorni scorsi una ondata persecutoria ha investito queste organizzazioni che si occupano della diffusione dei diritti e che sono viste dal governo russo come protagoniste di azioni di ingerenza; le accuse formali sono di spionaggio e ciò ha provocato una azione vessatoria che si è concretizzata in fermi di polizia ed interrogatori estesi a gran parte del personale di queste organizzazioni. Queste pratiche sono aumentate dopo le condizioni imposte a Cipro per il salvataggio dalla crisi finanziaria nella quale l'isola è sprofondata. Le misure che hanno colpito il paese cipriota, vero e proprio paradiso fiscale usato dai magnati russi, hanno proprio colpito in grande misura i ricchi depositi dei cittadini della Russia, il che ha provocato una ondata di disagio per i vertici del governo di Mosca, che individuano nella Germania la principale colpevole dei provvedimenti presi dal governo cipriota in cambio delle misure decise dalla UE per l'aiuto al paese. L'irritazione di Mosca è però andata oltre l'attività contro le organizzazioni non governative tedesche. La minaccia più concreta che Putin ha riservato alla Germania è sul fronte economico: i due paesi hanno un interscambio che arriva a 80.000 milioni di euro, la Russia rappresenta, per le imprese tedesche un mercato importante, che ha permesso nel 2012 di incrementare le esportazioni del 10,4% pari a 38.000 milioni di euro, mentre per la Germania l'acquisto del gas russo risulta strategico per il suo tessuto industriale. Si tratta di condizioni che mettono Mosca in condizioni di vantaggio e che permettono al governo russo di respingere al mittente le accuse tedesche, ancorchè giuste. La situazione resta quindi di stallo ed i recenti incontri sono serviti soltanto a ribadire le reciproche posizioni.
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