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mercoledì 8 maggio 2013

Israele blocca la costruzione degli insediamenti in Cisgiordania

Benjamin Netanyahu ha deciso di bloccare i lavori per i nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania. Dietro la decisione, presa controvoglia perchè rischia di alterare gli equilibri interni del governo, ci sarebbero le pressioni degli americani, fermamente intenzionati a fare avanzare il processo di pace con i palestinesi. La decisione del governo israeliano arriva dopo i raid in Siria, che non possono non essere stati concordati con Washington, e fanno probabilmente parte di un accordo con gli USA, che comprende anche l'avallo, più volte confermato dall'amministrazione Obama, a Tel Aviv all'autodifesa. Durante la recente visita di Obama, confermata da successive dichiarazioni di membri del governo USA, ad Israele è stato riconosciuta una libertà di manovra nelle operazioni militari, che era precedentemente osteggiata. Anche in relazione alla spinosa questione dell'attacco preventivo all'Iran, per contrastare l'avanzata verso la costruzione della bomba atomica, gli USA hanno abbandonato parzialmente le cautele che avevano contraddistinto il precedente mandato presidenziale, per abbracciare una politica che contiene un maggiore appoggio ad Israele, con il riconoscimento esplicito del diritto del paese ebraico alla difesa. Questo mutamento della politica statunitense è certamente dovuto, sia agli sviluppi della situazione siriana, sia al ridotto effetto delle sanzioni e dell'azione diplomatica, che non hanno ottenuto la pressione sufficiente per fare desistere Teheran dai suoi propositi di diventare una potenza nucleare. Ma la presa d'atto di questo indirizzo della situazione mediorientale ha rappresentato anche una occasione per trovare un nuovo spiraglio per riaprire il processo di pace e risolvere la questione palestinese. Il provvedimento di blocco delle costruzioni in Cisgiordania, rappresenta un primo passo, forse piccolo, ma significativo, che senza le pressioni americane non sarebbe stato raggiunto. Per Netanyahu, la decisione è sofferta perchè significa mettersi in aperto contrasto con uno dei più importanti alleati di governo, il partito nazionalista, che ha ottenuto i suoi consensi proprio grazie al programma che vedeva l'incremento degli insediamenti nei territori al centro della sua azione politica. Ma questa sofferenza è indicativa dell'importanza della decisione presa e della valenza politica che riveste, che va aldilà dell'ambito nazionale, diventando strategica per il rapporto, sempre più stretto con gli Stati Uniti. Inoltre, gli USA stimano, giustamente, che con un processo di pace in stato avanzato, che abbia come suo momento culminante la fondazione dello stato palestinese, nel quadro del progetto dei due stati indipendenti, un eventuale attacco contro l'Iran, possa avere un impatto differente sui paesi arabi, sopratutto quelli a maggioranza sunnita ed alleati con Washington.

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