La Germania verso l'inchiesta parlamentare sullo spionaggio USA

I protagonisti politici tedeschi trovano un terreno di unità inaspettato, grazie allo scandalo dello spionaggio statunitense. Sembra che, in Germania, più ancora che negli altri paesi UE, dove lo sdegno è già elevato, le conseguenze per gli USA stiano assumendo giorno dopo giorno proporzioni sempre maggiori. Per dare le dimensioni dell’impatto sulla società politica tedesca, basta dire che i problemi finanziari, che sono stati fino ad ora l’argomento di discussione più accesa per la formazione del nuovo governo della Germania, sono passati in secondo piano dietro alla questione delle intercettazioni. Quella che si profila è una inchiesta parlamentare che dovrà accertare cosa sia veramente successo e mira ad individuare i responsabili di quanto accaduto. Si comprende che se venissero accertate e rese pubbliche le responsabilità degli Stati Uniti le ripercussioni sui rapporti con lo stato tedesco, e, quindi, di conseguenza con l’Europa potrebbero diventare quasi irreparabili. Anche perché da Washington non arriva alcuna smentita ufficiale, i diplomatici convocati dalle cancellerie si limitano a tacere o a proferire frasi di circostanza e questo atteggiamento non fa che aumentare la tensione tra le due sponde dell’oceano. Se in Europa il sentimento di essere stati traditi è condiviso in modo praticamente unanime all’interno di tutto il tessuto sociale, valicando quelle che sono le sensazioni degli addetti ai lavori, riuscendo ad unire ceto politico e società civile, fatto che non accadeva da tempo immemore, negli Stati Uniti si ha la percezione che, salvo poche eccezioni, la pratica dello spionaggio sia condivisa in modo eguale in entrambi gli schieramenti politici e da larga parte della società americana. Questo fatto, che è dovuto, principalmente, allo stato di assedio, causato dall’attentato dell’undici settembre, in cui il paese americano è precipitato, ha determinato una nuova prospettiva dell’uso dei mezzi tecnologici, nell’ottica di prevenzione degli attentati. Almeno questo è quello che i politici americani raccontano o fanno intendere alla popolazione americana, facendo passare il messaggio che questa tattica preventiva possa anche annullare i principi di legalità, che dovrebbero essere inviolabili, specialmente in un rapporto tra pari, quale dovrebbe essere quello tra alleati. Non si capisce se la società americana ha realmente percepito e compreso cosa sta succedendo in Europa e cosa potrebbe succedere al sistema di difesa e di lotta al terrorismo elaborato dagli USA, senza più il supporto della fiducia del vecchio continente. In Germania, dove l’indignazione è maggiore e sta aumentando velocemente con le nuove rivelazioni, potrebbe mutare la decisione del rifiuto dell’asilo politico a Edward Snowden, in quanto potrebbe diventare un prezioso testimone davanti al parlamento tedesco. Se ciò dovesse accadere per Washington sarebbe uno smacco enorme, una vera e propria ritorsione a causa di un fatto gravissimo. Pensate come sarebbe amplificata una eventuale testimonianza di uno dei principali ricercati americani, se dovesse essere fatta dal palco di una istituzione della Germania. Attualmente l’idea, che in modo uniforme i partiti politici tedeschi condividono, è che le operazioni compiute dall’agenzia statunitense NSA possa distruggere i legami pluriennali di collaborazione stabiliti tra Germania ed USA, ed è una opinione talmente condivisa che tutte le forze politiche paiono ormai orientate all’apertura dell’inchiesta parlamentare, con l’avallo della cancelliera Merkel. Questo livello a cui si è arrivati segna un innalzamento della tensione nel paese tedesco, ma ciò che più sorprende è che gli USA non siano ancora riusciti ad abbozzare una strategia organica per rimediare alla situazione, segnale di una difficoltà che pare non superabile, il tutto in una situazione in continuo divenire, che presenterà ancora sviluppi e sorprese.