Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 22 novembre 2013

La rinuncia dell'Ucraina ad entrare nella UE

L’Ucraina, appena sulla soglia per entrare nella UE, rinuncia all’alleanza con Bruxelles. La decisione è maturata alla vigilia del vertice di Vilnius, che avrebbe dovuto tenersi tra una settimana, e testimonia come la scelta sia stata lacerante per un paese letteralmente diviso sull’argomento. La sospensione dei negoziati, infatti, non potrà non avere delle serie conseguenze sugli equilibri interni, già fragili, di un paese che vede una sua parte proiettata verso l’occidente, in netto contrasto con l’altra parte ancora legata gli equilibri dell’impero ex sovietico. Del resto nello stesso decreto di sospensione dei negoziati, una cautela che la dice lunga sul timore di urtare la suscettibilità di gran parte del paese, la decisione è motivata dalla necessità di garantire la sicurezza nazionale, il rafforzamento delle relazioni economiche con la Russia, con il fine di preparare al meglio il mercato interno per le relazioni paritarie con la UE. La conclusione appare in netto contrasto con quanto l’ha preceduta: la sicurezza nazionale non pare essere messa affatto in pericolo da Bruxelles, ma piuttosto da Mosca, che ha esercitato pressioni pesanti affinché questo accordo non fosse raggiunto. Inoltre nei giorni precedenti un incontro tra i primi ministri della Comunità degli stati indipendenti, quelli ancora legati alla Russia in ossequio ai legami vigenti con l’URSS, è stato definito un successo dal primo ministro ucraino, Azarov. La vicenda esprime bene come la Russia non intenda cedere quello che è rimasto della sua area di influenza più stretta, una cintura di paesi funzionali alle sue ragioni geopolitiche ed economiche, in questo senso fondamentali per fare transitare il gas russo proprio verso l’Europa. La strategia di Putin per fare ritornare Mosca la capitale di una grande potenza, deve cominciare dal non mostrare segni di cedimento nei confronti di quelle nazioni, seppure formalmente libere, che la Russia ritiene e considera semplicemente proprie propaggini. Così è stato per l’Ucraina, che fino all’ultimo ha mostrato concreto interesse per essere accolta nella UE, ma quando è stato il momento di fare concretamente il passo verso Bruxelles è stata bloccata. La Russia ha agito, prima con minacce e poi con atti che chiarivano come l’Ucraina avrebbe avuto più complicazioni da Mosca, che benefici da Bruxelles ed ha ottenuto il suo risultato, che deve valere come monito anche per gli altri stati. Per l’Unione Europea si tratta di una sconfitta che potrebbe andare a pesare sulle future relazioni con la Russia, soprattutto per il fatto che l’ingresso nella UE dell’Ucraina era molto caldeggiato dalla Germania, i cui rapporti con Mosca sono tutt’altro che sereni, soprattutto per le critiche dei mesi scorsi, che Berlino ha mosso sull’applicazione dei diritti umani da parte del Cremlino e che hanno provocato la messa fuori legge di organizzazioni umanitarie tedesche operanti sul suolo russo. La questione Ucraina, quindi non potrà che non aggravare rapporti diplomatici già piuttosto tesi tra il maggiore azionista della UE e la Russia.

Nessun commento:

Posta un commento