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martedì 28 gennaio 2014

UE e Russia si incontrano

L’imminente summit, che si terrà tra UE e Russia, metterà sul tavolo la scottante situazione ucraina, lasciando alle altre questioni, seppure importanti, poco spazio. La necessità di cercare un accordo affinché la situazione dell’Ucraina ritorni alla normalità, appare un poco in ritardo: la posizione di Mosca è risputa, ed è quella di ritenere il paese ucraino sotto la sua influenza, perché risulta fondamentale per la politica estera russa. Un distacco di Kiev avrebbe, infatti, potuto provocare una possibile erosione significativa di altri paesi, che la Russia vuole all’interno della sua zona economica. La stessa ucraina è divisa tra favorevoli e contrari alle due soluzioni: l’attuale accordo con il Cremlino o l’entrata come membro della UE. Con questo quadro della situazione i rappresentanti di più alto livello dell’Unione Europea, cercheranno di trovare una soluzione di concerto con la Russia, per trovare un compromesso che possa riportare la pace a Kiev. Ma non si tratta di una possibilità facilmente percorribile, l’inamovibilità della Russia è anche dovuta al risentimento contro la UE, per quella che è stata ritenuta una indebita invasione di campo; in seguito a ciò le relazioni tra Mosca e Bruxelles non sono migliorate, aldilà delle dichiarazioni di facciata, già da quando la UE criticava Mosca per il mancato rispetto dei diritti civili, fattore che avevano provocato l’arresto e l’espulsione dal pese russo di appartenenti ad organizzazioni umanitarie. Attualmente, con l’avvicinarsi dell’inaugurazione delle Olimpiadi di Soci, Putin ha tutto l’interesse ha smorzare qualsiasi motivo di attrito, che possa pregiudicare l’immagine della Russia sul piano internazionale. Questo atteggiamento è iniziato da tempo con azioni di magnanimità interessata da parte del capo del Cremlino e potrebbe essere sfruttato dalla UE per ottenere qualche spiraglio sulla questione ucraina. Il ruolo dell’Unione Europea nella vicenda è stato attivo nel cercare di calmare l’ormai diffusa violenza che caratterizza lo scontro interno al paese, tuttavia visto l’atteggiamento del governo lo strumento delle sanzioni potrebbe essere usato per fare pressione su Kiev, che, a quel punto, si troverebbe letteralmente tra due fuochi. Inoltre le sanzioni andrebbero a gravare su di un paese in grave difficoltà economica e potrebbero vanificare gli aiuti russi, concessi proprio in cambio di un rifiuto ad entrare nella UE. Come si vede la situazione appare alquanto problematica sul piano internazionale ed è aggravata dal sempre maggiore irrigidimento delle opposizioni al governo in carica nel paese ucraino. La richiesta di elezioni, formulata dopo il rifiuto ad entrare nella compagine governativa, potrebbe favorire i partiti pro Europa, che, in caso di vittoria metteranno sicuramente in discussione l’accordo con la Russia. Il vertice tra Mosca e Bruxelles, quindi, oltre a trattare la situazione esistente dovrà prevedere anche le conseguenze di quella futura, trovando le contromisure a tutte le possibili evoluzioni. Oltre l’Ucraina il vertice dovrà affrontare le spinose questioni sul commercio e l’energia, temi sui quali le divergenze sono considerevoli, ma dove dovranno essere trovati punti di interesse comuni per una risoluzione conveniente ad ambo le parti.

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