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mercoledì 31 dicembre 2014

La Lituania entra nell'Euro

In un clima di forte apprensione per gli sviluppi internazionali del conflitto ucraino e del risvegliato nazionalismo russo, che è molto temuto nel paese, la Lituania si appresta ad entrare nella moneta unica europea. L’ultimo dei paesi baltici, precedentemente appartenenti all’Unione Sovietica, completa così il quadro geografico regionale dell’adesione all’Euro, dopo che l’Estonia aveva adottato la moneta unica europea nel 2011 e la Lettonia nel 2014. Salgono così a 19 su 28, i paesi della UE accomunati dalla moneta comune che costituisce l’eurozona. Per la Lituania si tratta di un elemento ulteriore di integrazione europea ed occidentale, dopo l’adesione alla UE ed alla NATO. Per il governo di Vilnius il processo concluso con l’entrata nell’euro, rappresenta il momento finale della completa integrazione europea ed anche una componente che consente di sentirsi in modo  sempre maggiore come parte dell’occidente. Si tratta di un dato non soltanto economico, ma anche politico e sociale che avvicina il paese baltico ai grandi paesi europei. I recenti sondaggi sull’adesione all’euro parlano di una percentuale di favorevoli nel paese intorno al 53%, mentre i contrari arrivano al 39%. Se la maggioranza appare schiacciante, la percentuale di contrari segnala i forti dubbi sui reali benefici della moneta unica e sugli effetti pratici che produrrà sulla società lituana. Soprattutto nelle fasce più anziane di popolazione si teme la diminuzione del potere di acquisto e la perdita di valore di salari e pensioni in ragione di un temuto aumento dei prezzi, come è accaduto in altri paesi nei periodi successivi alla transizione dalla moneta nazionale a quella europea. A preoccupare sono soprattutto gli effetti del possibile contagio del debito dai paesi dell’Europa meridionale; per questo motivo la Banca centrale di Vilnius ha promesso una contribuzione nell’ordine di centinaia milioni di euro al fondo previsto per il salvataggio europeo dei paesi del sud. Questo fattore rappresenta una fonte di preoccupazione a livello macroeconomico perché rischia di fare aumentare il debito del paese senza ricadute dirette entro i confini nazionali. Tuttavia il governo respinge questi timori citando gli esempi positivi dei paesi vicini Estonia e Lettonia e la completa integrazione europea che potrà favorire il movimento di merci persone e capitali da investire anche nel paese. L’economia lituana sta attraversando un buon periodo di crescita e potrebbe costituire una buona opportunità per aziende straniere per investire in una struttura produttiva solida.

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