Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 9 marzo 2016

Stati Uniti d'America: anche l'elettorato democratico è diviso

Se l’elettorato statunitense di parte repubblicana appare diviso, con la base a favore di Trump, mentre la direzione lo osteggia ormai in modo aperto; non meno rilevante, anche se meno evidenziata dai media, appare la contrapposizione tra la Clinton e Sanders, causata da un diverso modo di esercitare il voto all’interno dello stesso settore sociale. Deve essere specificato che il bacino elettorale da prendere in esame è quello della ex classe media e della classe operaia. Si potrebbe presupporre un voto univoco, dettato proprio dal censo sociale, invece accade che all’interno di questo settore della società americana la preferenza si differenzi, principalmente, su base etnica. Hillary Clinton è in vantaggio per il favore delle classi alte, certo, ma senza il voto degli afroamericani, anche di quelli più poveri, non potrebbe essere la favorita a rivestire la candidatura presidenziale dei democratici. La Clinton ed il suo entourage non si aspettavano le difficoltà che si stanno verificando, credevano che la battaglia per la nomination fosse poco più di una passeggiata, una formalità, che doveva precedere la vera battaglia, quella per conquistare il posto di presidente degli Stati Uniti. Non avevano calcolato la percezione indotta dall’ex first lady, nei giovani e nelle classi lavoratrici, di essere una espressione del capitale, di Wall Street, come da lei stessa ammesso, in definitiva di essere principalmente la rappresentante di quelle forze finanziarie che sono alla base della accresciuta disparità e diseguaglianza economica presente nel paese. Uno degli sbagli maggiori della Clinton è quello di non avere tenuto conto della crescita della coscienza civile americana, che predilige i temi della redistribuzione economica, una maggiore eguaglianza sociale ed una tutela ambientale più rilevante, come argomenti centrali di un programma politico. La Clinton ha ripetuto dei clichè cari al classico elettorato democratico, ma che non bastano più per la platea giovanile e per una classe lavoratrice spaventata dalla passata crisi economica prodotta dall’uso sconsiderato, quando non criminale, degli strumenti finanziari; la stessa predominanza della finanza sulla capacità produttiva ed industriale del paese è una della cause della percezione negativa della Clinton da parte dell’elettorato che ha trovato in Sanders una notevole valvola di sfogo. Il fatto che quasi la totalità dei giovani, si calcolano percentuali vicine all’ottanta per cento, voti per Sanders, rappresenta un fattore di riflessione altrettanto importante del voto compatto che la classe lavoratrice ha espresso contro la Clinton; si tratta di un malessere evidente di una parte considerevole dell’elettorato democratico, che paventa il pericolo di una diserzione considerevole dalle urne in caso di nomination dell’ex first lady. Quello che si configura, infatti, è uno scontro dove la parte progressista del partito non si riconosce in quella più moderata e ciò potrebbe pesare in maniera non indifferente nella sede dell’elezione presidenziale. Il gradimento per Sanders esprime un nuovo sentire di parte dell’elettorato americano, una novità di rilevanza politica anche internazionale, che non potrà non essere considerato dalla Clinton nella prosecuzione della sua campagna elettorale. Nonostante queste opposizioni la candidata favorita del partito democratico ha dalla sua parte tutta l’opinione pubblica afroamericana in maniera compatta: sia le classi più agiate, e questo è comprensibile, sia quelle più povere, che non sentono, però, il bisogno di esprimere il proprio favore come l’analoga parte sociale bianca. Questo favore è probabilmente un lascito di Obama, che è stato appoggiato fortemente dalla comunità afroamericana e che ha corrisposto questa preferenza con leggi tendenti ad alleggerire lo stato di povertà della popolazione di colore, tuttavia la Clinton non è Obama e non pare abbastanza intenzionata a proseguire su questa strada, almeno cercando di incidere ancora più in profondità sulle profonde diseguaglianze presenti. Nonostante tutto l’appoggio degli afroamericani è scontato, ma per vincere le elezioni sarà necessario investire nelle istanze provenienti da sinistra.

Nessun commento:

Posta un commento