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mercoledì 25 ottobre 2017
Arabia Saudita: il principe ereditario assicura un cambiamento del paese attraverso un Islam più moderato
Il futuro monarca dell’Arabia Saudita ha dichiarato che il paese ha iniziato un processo per lasciare una visione religiosa, ma anche politica, integralista, per andare verso una via più moderata ed aperta nei rapporti con il mondo e le altre religioni. Il teatro di queste dichiarazioni è stata una conferenza in cui sedevano circa 2500 potenziali investitori, di cui diversi stranieri, disposti a finanziare progetti nella monarchia saudita. La necessità dell’Arabia Saudita di presentarsi come interlocutore affidabile è data da motivi economici e politici. La contrazione del prezzo del greggio ha diminuito gli introiti per il paese, che, tuttavia, ha ancora a disposizione una grande liquidità finanziaria, che può consentire una svolta nell’economia del paese, perseguita attraverso una differenziazione della struttura produttiva. Per fare ciò è necessario presentare un volto diverso del paese: l’Arabia Saudita è rimasta arroccata sulle proprie posizioni intransigenti di una visione religiosa troppo rigida, che ha sconfinato anche nella gestione politica. Il fatto di essere il paese custode dei luoghi santi dell’Islam, ha esercitato una sorta di estremizzazione della religione, che ha contribuito a giustificare l’autoritarismo dell’esercizio del potere. La negazione dei diritti politici e sociali, sopratutto alle donne, il trattamento fortemente duro e discriminatorio riservato ai lavoratori stranieri o agli sciiti, le tante condanne a morte costituiscono elementi fortemente negativi, che i grandi investimenti effettuati all’estero e la grande disponibilità di denaro non riescono a cancellare. Esiste poi il problema di politica internazionale circa l’atteggiamento tenuto dal governo verso lo Stato islamico: l’Arabia Saudita è stata sospettata di avere finanziato il califfato nella sua fase iniziale per usarlo contro la Siria ed indirettamente con l’Iran. La coalizione che i sauditi hanno creato con la Turchia e l’Egitto, oltre alle altre monarchie del Golfo, si basa sul legame religioso sunnita ed ha, come principale avversario, proprio la repubblica teocratica iraniana, un duello che si rinnova nel tempo e che ha come fondamento la supremazia religiosa all’interno della religione islamica. Il rapporto con l’occidente ed in particolare con gli USA, si è deteriorato con la presidenza Obama, ma con Trump sembra avere ripreso vigore, anche se resta la diffidenza dei militari americani. La volontà saudita è quindi quella di recitare un ruolo di maggiore importanza nella regione ed a livello globale, ma senza un aspetto più presentabile il secondo obiettivo non è praticabile. Il raggiungimento di questo scopo deve passare per forza di cose da una maggiore moderazione religiosa, attraverso la quale mitigare le durezze del regime politico. Un regime meno autoritario può favorire il dialogo con le altre nazioni, ma ciò deve essere tangibile con la concessioni di diritti politici e sociali fino ad ora negati. Certamente per dare una immagine meno arcaica della società saudita non è sufficiente dare il permesso alle donne di guidare le automobili, anche se questo gesto ha portato molta pubblicità al principe saudita. Le esigenze politiche sono fortemente connesse con quelle economiche: l’Arabia Saudita è un paese che si è concentrato sull’estrazione del petrolio, diventandone uno dei maggiori produttori, tanto da riuscire a condizionare gli andamenti del mercato, ma ciò non ha favorito la differenziazione dell’economia e lo sviluppo di un tessuto produttivo che possa essere alternativo al segmento estrattivo. L’andamento dell’economia ha compresso i profitti del petrolio e le istanze mondiali verso l’uso energie alternative e meno inquinanti decretano la necessità di investire in campi differenti da quello petrolifero; l’inizio dovrà essere quello di fare arrivare competenze, sia singole che collettive, come industrie proprietarie di conoscenze, che dovranno essere attratte da una situazione interna meno influenzata dal fattore religioso e caratterizzata da una minore arretratezza dei costumi, unita alla presenza di un diritto meno condizionato da elementi contraddistinti da una visione vetusta dell’amministrazione della giustizia. Per superare la sua immagine ultraconservatrice, lo stato saudita dovrà dimostrare, attraverso segni tangibili una modernizzazione delle sue istituzioni, che sembra nelle intenzioni del Principe Mohamed bin Salman, ma, che dovrà essere accettata anche da un ceto dirigente che sembra ancora troppo fermo sulle proprie posizioni arretrate.
Saudi Arabia: The hereditary prince assures a change of country through a more moderate Islam
The
future monarch of Saudi Arabia has stated that the country has begun a
process to leave a religious vision, but also a political,
fundamentalist, to go towards a more moderate and open way in relations
with the world and other religions. The
theater of these statements was a conference in which some 2500
potential investors, including several foreigners, were willing to
finance projects in the Saudi monarchy. The need for Saudi Arabia to become a reliable interlocutor is due to economic and political reasons. Crude
oil price contraction has reduced revenue for the country, but still
has a large financial liquidity that can make a breakthrough in the
country's economy, pursued through a differentiation in the production
structure. To
do this, it is necessary to present a different face of the country:
Saudi Arabia has been perched on its intransigent positions of a too
rigid religious vision, which has also disrupted political management. The
fact that he is the guardian of the holy places of Islam has exerted a
kind of extremism in religion, which has helped justify authoritarianism
in the exercise of power. The
denial of political and social rights, especially women, the harsh and
discriminatory treatment reserved for foreign workers or Shiites, the
many death sentences are extremely negative, with large investments made
abroad and high availability of money they can not cancel. There
is also the problem of international politics about the government's
attitude towards the Islamic state: Saudi Arabia has been suspected of
funding the caliphate at its early stage to use it against Syria and
indirectly with Iran. The
coalition that the Saudis have created with Turkey and Egypt, in
addition to other Gulf monarchies, is based on the Sunni religious ties
and has, as the main opponent, the Iranian theocratic republic, a duel
that is renewed over time and it has as its foundation the religious supremacy within the Islamic religion. The
relationship with the West and, in particular, with the US,
deteriorated with President Obama, but with Trump it seems to have
regained strength, even though the US military remains distrustful. The
Saudi desire is therefore to play a major role in the region and
globally, but without a more presentable appearance, the second
objective is not practicable. The
attainment of this goal must forever go through a situation of greater
religious moderation, by which to mitigate the hardships of the
political regime. A
less authoritarian regime can foster dialogue with other nations, but
this must be tangible with the concessions of political and social
rights so far denied. Certainly
to give a less archaic image of Saudi society is not enough to allow
women to drive cars, although this gesture has brought much publicity to
the Saudi prince. Political
needs are strongly linked to economic ones: Saudi Arabia is a country
that has focused on oil extraction, becoming one of the largest
producers, so as to be able to influence market trends, but this did not
favor differentiation of the economy and the development of a production fabric that can be alternative to the extractive segment. The
economy's performance has squeezed oil profits and global instances
towards alternative and less polluting energies decreed the need to
invest in fields other than oil; the
beginning will have to be to acquire skills, both individual and
collective, as knowledge-based industries that will have to be attracted
to an inner situation less influenced by the religious factor and
characterized by a lower backwardness of the costumes combined with the
presence of a right less conditioned by elements marked by a clear vision of the administration of justice. To
overcome its ultraconservative image, the Saudi state will have to
demonstrate, through tangible signs, a modernization of its
institutions, which seems to be in the intentions of Prince Mohamed bin
Salman, but which must also be accepted by a ruling class that still
seems too firm on its own backward positions.
Arabia Saudita: el príncipe hereditario asegura un cambio de país a través de un Islam más moderado
El
futuro monarca de Arabia Saudita declaró que el país ha iniciado un
proceso para dejar una visión religiosa, sino también político,
fundamentalista, para avanzar hacia una mayor y más moderado y abierto
en el trato con el mundo y otras religiones. El
teatro de estas declaraciones fue una conferencia en la que unos 2.500
posibles inversores, incluidos varios extranjeros, estaban dispuestos a
financiar proyectos en la monarquía saudita. La necesidad de que Arabia Saudita se convierta en un interlocutor confiable se debe a razones económicas y políticas. La
caída de los precios del petróleo crudo disminuyó los ingresos para el
país, que, sin embargo, todavía tiene a su disposición una gran liquidez
financiera, lo que puede permitir un avance en la economía del país,
perseguido a través de una diversificación de la estructura productiva. Para
ello, tiene que presentar una cara diferente del país: Arabia Saudita
se ha mantenido posado en sus posiciones intransigentes de la visión
religiosa demasiado rígido, que ha roto incluso en la gestión política. Siendo
el guardián de los lugares sagrados del país del Islam, que ha ejercido
una especie de extremismo religioso, que ha ayudado a justificar el
ejercicio del poder autoritario. La
negación de los derechos políticos y sociales, especialmente para las
mujeres, el tratamiento muy duro y discriminatorio reservado para los
trabajadores extranjeros o los chiítas, muchas sentencias de muerte son
fuertemente elementos negativos, las grandes inversiones en el exterior y
la gran oferta de dinero ellos no pueden cancelar Luego
está el problema de la política internacional sobre la actitud del
gobierno hacia el Estado Islámico: Arabia Saudita se ha sospechado de
haber financiado el califato en su fase inicial para utilizarlo contra
Siria e indirectamente con Irán. La
coalición que los saudíes han creado con Turquía y Egipto, además de
otras monarquías del Golfo, está basado en vínculos religiosos sunitas y
tiene como su principal oponente, sólo la república teocrática de Irán,
un duelo que se renueva en el tiempo y que tiene como fundamento la supremacía religiosa dentro de la religión islámica. La
relación con Occidente y en particular con los EE.UU., se ha
deteriorado con la presidencia de Obama, pero Trump parece haber
recuperado el impulso, aunque se mantiene la desconfianza de los
militares estadounidenses. El
deseo de Arabia Saudita es, por lo tanto, desempeñar un papel
importante en la región y en el mundo, pero sin una apariencia más
presentable, el segundo objetivo no es viable. El
logro de este objetivo debe pasar por una situación de mayor moderación
religiosa, para mitigar las dificultades del régimen político. Un
régimen menos autoritario puede fomentar el diálogo con otras naciones,
pero esto debe ser tangible con las concesiones de derechos políticos y
sociales hasta ahora negadas. Ciertamente,
para dar una imagen menos arcaica de la sociedad saudí no es suficiente
para permitir a las mujeres conducir coches, aunque este acto ha traído
mucha publicidad al príncipe saudí. demandas
políticas están estrechamente vinculados con los económicos: Arabia
Saudita es un país que se ha centrado en la extracción de petróleo,
convirtiéndose en un fabricante importante, lo suficiente como para ser
capaz de influir en los movimientos del mercado, pero que no
favorecieron la diferenciación de la economía y el desarrollo de un tejido productivo que puede ser alternativo al segmento extractivo. El
rendimiento de la economía ha reducido las ganancias del petróleo y las
instancias globales para usar energías alternativas y menos
contaminantes decretó la necesidad de invertir en campos distintos al
petróleo; la
salida será hacer llegar habilidades, tanto individuales como
colectivas, como conocimiento de su propiedad industrial, ellos serán
atraídos a una situación doméstica menos influenciado por factores
religiosos y se caracteriza por una menor costumbres atrasadas, junto
con la presencia de una ley menos condicionado por elementos marcados por una visión clara de la administración de justicia. Para
superar su imagen ultra-conservador, el estado saudí debe demostrar a
través de signos tangibles modernización de sus instituciones, que
aparece en las intenciones del príncipe Mohamed bin Salman, sino que
también debe ser aceptado por una clase dirigente que todavía parece
demasiado firme en su posiciones hacia atrás.
Saudi-Arabien: Der Erbprinz versichert einen Landwechsel durch einen moderateren Islam
Die
künftige Monarch von Saudi-Arabien erklärt, dass das Land einen Prozess
eine religiöse Vision zu verlassen begonnen hat, sondern auch
politische, fundamentalistische, auf einem im Umgang mit der Welt und
anderen Religionen immer mehr moderat und offen zu bewegen. Das
Theater dieser Aussagen war eine Konferenz, in der rund 2.500
potenzielle Investoren saß, darunter mehrere Ausländer, die bereit sind
Projekte in der saudischen Monarchie zu finanzieren. Die
Notwendigkeit von Saudi-Arabien sich als verlässlicher Partner zu
präsentieren wird von wirtschaftlichen und politischen Gründen gegeben. Der
Rückgang der Rohölpreise ging der Umsatz für das Land, die jedoch immer
noch zur Verfügung hat eine große finanzielle Liquidität, die einem
Durchbruch in der Wirtschaft des Landes erlauben kann, durch eine
Diversifizierung der Produktionsstruktur verfolgt. Dazu
müssen Sie ein anderes Gesicht des Landes präsentieren: Saudi-Arabien
blieb thront auf ihren unnachgiebigen Positionen zu starr religiöser
Vision, die auch in der politischen Verwaltung gebrochen hat. Als
Hüterin der heiligen Stätten des Islam des Landes, hat er eine Art
religiösen Extremismus ausgeübt, die die Ausübung der autoritären Macht
zu rechtfertigen geholfen hat. Die
Verweigerung der politischen und sozialer Rechte, vor allem für Frauen,
die sehr hart und diskriminierende Behandlung für ausländische
Arbeitnehmer reserviert oder die Schiiten sind viele Todesurteile stark
negative Elemente, die großen Investitionen im Ausland und das große
Angebot an Geld gemacht sie können nicht stornieren. Dann
gibt es das Problem der internationalen Politik über die Haltung der
Regierung gegenüber dem islamischen Staat: Saudi-Arabien vermutet wurde
der Kalifats in der Anfangsphase finanziert hat es gegen Syrien zu
verwenden und indirekt mit dem Iran. Die
Koalition, die die Saudis haben mit der Türkei und Ägypten geschaffen,
zusätzlich zu anderen Golfmonarchien, basiert auf sunnitische religiösen
Bindungen und hat als Hauptgegner, sondern nur die theokratischen
Republik Iran, ein Duell, das in der Zeit erneuert wird und dass es wird in der islamischen Religion auf religiöse Vorherrschaft gegründet. Die
Beziehung mit dem Westen und insbesondere mit den USA, hat sich mit der
Obama-Präsidentschaft verschlechtert, aber Trump scheint an Dynamik
zurückgewonnen zu haben, obwohl es das Misstrauen gegenüber dem
US-Militär bleibt. Die
saudische Absicht ist daher eine größere Rolle in der Region zu spielen
und global, aber ohne mehr vorzeigbar Aussehen das zweite Ziel ist
nicht machbar. Die
Lösung dieser Aufgabe muss zwangsläufig durch eine größere religiöse
Mäßigung passieren, durch die die Härte des politischen Regimes zu
mildern. Ein
weniger autoritäres Regime kann den Dialog mit anderen Nationen
fördern, aber dies muss mit Zugeständnissen der politischen und sozialen
Rechte bisher verweigert greifbar. Sicherlich
macht eine weniger archaische Bild der saudischen Gesellschaft nicht
ausreicht, um Frauen zu ermöglichen, Autos zu fahren, obwohl dieser Akt
hat viel Publicity auf den saudischen Prinzen gebracht. Politische
Forderungen sind stark mit wirtschaftlichen derjenigediejenigedasjenige
verbunden: Saudi-Arabien ist ein Land, das auf der Gewinnung von Öl
konzentriert hat, einen bedeutenden Hersteller immer, genug, um
Marktbewegungen zu beeinflussen, aber das hat nicht die Differenzierung
begünstigte Wirtschaftlichkeit und die Entwicklung einer Produktionsstruktur, die eine alternative zu dem extraktiven Segment sein kann. Die
Leistung der Druckölgewinne und Weltorganisationen zu nutzen
alternative Energien und Emissionsreduzierungen die Notwendigkeit in
verschiedenen anderen Bereichen als Öl zu investieren verfügten; der
Start wird Fähigkeiten zu tun bekommen, sowohl individuell als auch
kollektiv, als proprietäres Branchenwissen, werden sie weniger von
religiösen Faktoren und mit der Anwesenheit eines Gesetz durch einen
niedrigeren Rückwärts Zoll, zusammen gekennzeichnet beeinflusste zu
einer inneren Lage angezogen werden weniger durch Elemente gekennzeichnet durch eine veraltete Vorstellung von der Justizverwaltung beeinflusst. Um
sein ultra-konservatives Bild zu überwinden, muss der saudische Staat
demonstriert durch konkrete Anzeichen Modernisierung der Institutionen,
das in den Absichten des Prinz Mohamed ist Salman erscheint, die aber
muss auch von einer herrschenden Klasse akzeptiert werden, die immer
noch zu hart scheint auf seinem Rückwärtspositionen.
Arabie Saoudite: Le prince héréditaire assure un changement de pays à travers un islam plus modéré
Le
futur roi d'Arabie saoudite a déclaré que le pays a entamé un processus
de quitter une vision religieuse, mais aussi politique,
fondamentaliste, de se déplacer vers de plus en plus modéré et ouvert à
traiter avec le monde et les autres religions. Le
théâtre de ces déclarations était une conférence dans laquelle quelque
2500 investisseurs potentiels, y compris plusieurs étrangers, étaient
disposés à financer des projets dans la monarchie saoudienne. La nécessité pour l'Arabie Saoudite de devenir un interlocuteur fiable est due à des raisons économiques et politiques. La
contraction des prix du pétrole brut a réduit les recettes pour le
pays, mais a encore une grande liquidité financière qui peut faire une
percée dans l'économie du pays, poursuivie par une différenciation de la
structure de production. Pour
ce faire, il est nécessaire de présenter un visage différent du pays:
l'Arabie Saoudite a été perchée sur ses positions intransigeantes d'une
vision religieuse trop rigide, ce qui a également perturbé la gestion
politique. Le
fait qu'il soit le gardien des lieux saints de l'islam a exercé une
sorte d'extrémisme religieux, ce qui a contribué à justifier
l'autoritarisme dans l'exercice du pouvoir. Le
déni des droits politiques et sociaux, en particulier pour les femmes,
le traitement très difficile et discriminatoire réservé aux travailleurs
étrangers ou les chiites, beaucoup de condamnations à mort sont des
éléments fortement négatifs, les investissements importants effectués à
l'étranger et la grande quantité d'argent ils ne peuvent pas annuler. Ensuite,
il y a le problème de la politique internationale sur l'attitude du
gouvernement envers l'Etat islamique: l'Arabie saoudite a été soupçonné
d'avoir financé le califat dans sa phase initiale de l'utiliser contre
la Syrie et indirectement avec l'Iran. La
coalition que les Saoudiens ont créé avec la Turquie et de l'Egypte, en
plus d'autres monarchies du Golfe, est basée sur des liens religieux
sunnites et a comme principal adversaire, juste la république
théocratique d'Iran, un duel qui se renouvelle dans le temps et que il a pour fondement la suprématie religieuse au sein de la religion islamique. La
relation avec l'Occident et, en particulier, avec les États-Unis, s'est
détériorée avec le président Obama, mais avec Trump, elle semble avoir
repris de la vigueur, même si l'armée américaine reste méfiante. La
volonté saoudienne est donc de jouer un rôle majeur dans la région et
dans le monde, mais sans une apparence plus présentable, le second
objectif n'est pas praticable. La
réalisation de cet objectif doit toujours passer par une situation de
plus grande modération religieuse, par laquelle atténuer les difficultés
du régime politique. Un
régime moins autoritaire peut favoriser le dialogue avec les autres
nations, mais cela doit être tangible avec les concessions des droits
politiques et sociaux jusqu'ici refusées. Certes,
donner une image moins archaïque de la société saoudienne ne suffit pas
pour permettre aux femmes de conduire des voitures, bien que ce geste
ait apporté beaucoup de publicité au prince saoudien. Les
besoins politiques sont fortement liés aux besoins économiques:
l'Arabie Saoudite est un pays qui s'est concentré sur l'extraction
pétrolière, devenant l'un des plus gros producteurs, afin de pouvoir
influencer les tendances du marché, mais cela n'a pas favorisé la
différenciation de l'économie et le développement d'un tissu de production pouvant être alternatif au segment extractif. La
performance de l'économie a réduit les bénéfices pétroliers et les
instances mondiales à utiliser des énergies alternatives et moins
polluantes ont décrété la nécessité d'investir dans des domaines autres
que le pétrole; le
départ sera de faire acquérir des compétences, à la fois individuelles
et collectives, que les connaissances de l'industrie exclusive, ils
seront attirés par une situation intérieure moins influencée par des
facteurs religieux et caractérisés par un bas coutumes rétrogrades,
ainsi que la présence d'une loi moins conditionné par des éléments marqués par une vision claire de l'administration de la justice. Pour
surmonter son image ultra-conservateur, l'État saoudien doit démontrer
par la modernisation des signes tangibles de ses institutions, qui
apparaît dans les intentions du bin prince Mohamed Salman, mais qui doit
aussi être acceptée par une classe dirigeante qui semble encore trop
ferme sur sa positions arrières.
Arábia Saudita: o príncipe hereditário assegura uma mudança de país através de um Islã mais moderado
O
futuro monarca da Arábia Saudita afirmou que o país iniciou um processo
para deixar uma visão religiosa, mas também política, fundamentalista,
avançar para uma cada vez mais moderado e aberto em lidar com o mundo e
as outras religiões. O
teatro dessas declarações foi uma conferência em que cerca de 2500
investidores potenciais, inclusive vários estrangeiros, estavam
dispostos a financiar projetos na monarquia saudita. A necessidade de a Arábia Saudita tornar-se um interlocutor confiável é devido a razões econômicas e políticas. A
queda nos preços do petróleo diminuiu as receitas para o país, que, no
entanto, ainda tem disponível uma grande liquidez financeira, o que pode
permitir um avanço na economia do país, perseguido através de uma
diversificação da estrutura de produção. Para
fazer isso, você precisa apresentar uma face diferente do país: Arábia
Saudita manteve-se no cimo de suas posições intransigentes da visão
religiosa muito rígida, que quebrou mesmo na gestão política. O
fato de ele ser o guardião dos lugares sagrados do Islã tem exercido
uma espécie de extremismo na religião, o que ajudou a justificar o
autoritarismo no exercício do poder. A
negação de direitos políticos e sociais, especialmente para as
mulheres, o tratamento altamente duro e discriminatório reservado para
trabalhadores estrangeiros ou os xiitas, muitas sentenças de morte são
fortemente elementos negativos, os grandes investimentos feitos no
exterior e a grande oferta de dinheiro eles não podem cancelar. Depois,
há o problema da política internacional sobre a atitude do governo em
relação ao Estado Islâmico: Arábia Saudita tem sido suspeito de ter
financiado o califado em sua fase inicial de usá-lo contra a Síria e
indiretamente com o Irã. A
coalizão que os sauditas têm criado com a Turquia e Egito, além de
outras monarquias do Golfo, é baseado em laços religiosos sunitas e tem
como seu principal adversário, apenas a república teocrática do Irã, um
duelo que se renova no tempo e que Tem como base a supremacia religiosa dentro da religião islâmica. A
relação com o Ocidente e, em particular, com os EUA, se deteriorou com a
presidência de Obama, mas Trump parece ter um novo impulso, embora
permaneça a desconfiança dos militares dos EUA. O
desejo saudita é, portanto, desempenhar um papel importante na região e
globalmente, mas sem uma aparência mais apresentável, o segundo
objetivo não é praticável. A
consecução desse objetivo deve sempre passar por uma situação de maior
moderação religiosa, para mitigar as dificuldades do regime político. Um
regime menos autoritário pode promover o diálogo com outras nações, mas
isso deve ser tangível com as concessões dos direitos políticos e
sociais até agora negados. Certamente,
dar uma imagem menos arcaica da sociedade saudita não é suficiente para
permitir que as mulheres dirigem carros, embora esse gesto trouxe muita
publicidade ao principe saudita. demandas
políticas estão fortemente ligados com os econômicos: Arábia Saudita é
um país que tem incidido sobre a extração de petróleo, tornando-se um
dos principais fabricantes, o suficiente para ser capaz de influenciar
os movimentos do mercado, mas que não favoreceu a diferenciação da economia e o desenvolvimento de um tecido de produção que pode ser alternativo ao segmento extrativo. O
desempenho da economia esmagou os lucros do petróleo e as instâncias
mundiais para usar energias alternativas e menos poluidoras decretaram a
necessidade de investir em campos que não sejam petróleo; o
início será a de fazer chegar habilidades, tanto individuais como
coletivos, como o conhecimento do setor de propriedade, eles serão
atraídos para uma situação interna menos influenciado por fatores
religiosos e caracterizada por uma menor costumes para trás, juntamente
com a presença de uma lei menos condicionada por elementos marcados por uma clara visão da administração da justiça. Para
superar sua imagem de ultra-conservadora, o estado saudita devem
demonstrar através de sinais tangíveis modernização de suas
instituições, que aparece nas intenções do príncipe Mohamed bin Salman,
mas que também deve ser aceito por uma classe dominante que ainda parece
muito firme em seu posições para trás.
Саудовская Аравия: наследственный принц гарантирует смену страны через более умеренный ислам
Будущий
монарх Саудовской Аравии заявил, что в стране начался процесс оставить
религиозное видение, а также политический фундаменталист, чтобы пойти
более умеренным и открытым способом в отношениях с миром и другими
религиями. Театр
этих заявлений был конференцией, на которой около 2500 потенциальных
инвесторов, в том числе несколько иностранцев, были готовы финансировать
проекты в саудовской монархии. Необходимость того, чтобы Саудовская Аравия стала надежным собеседником, объясняется экономическими и политическими причинами. Сокращение
цен на сырую нефть сократило доход для страны, но по-прежнему имеет
значительную финансовую ликвидность, которая может стать прорывом в
экономике страны, преследуемой путем дифференциации в структуре
производства. Для
этого необходимо представить другое лицо страны: Саудовская Аравия
находится на непримиримых позициях слишком жесткого религиозного
видения, что также нарушило политический менеджмент. Тот
факт, что он является хранителем святых мест ислама, проявил некий
экстремизм в религии, что помогло оправдать авторитаризм в осуществлении
власти. Отрицание
политических и социальных прав, особенно женщин, жестокое и
дискриминационное обращение с иностранными рабочими или шиитами, многие
смертные приговоры крайне негативны, при этом крупные инвестиции
осуществляются за рубежом и высокая доступность денег они не могут отменить. Существует
также проблема международной политики в отношении отношения
правительства к исламскому государству: Саудовская Аравия подозревается в
финансировании халифата на ранней стадии, чтобы использовать его против
Сирии и косвенно с Ираном. Коалиция,
созданная Саудовской Аравией с Турцией и Египтом, в дополнение к другим
монархиям Персидского залива, основана на суннитских религиозных связях
и имеет в качестве главного противника иранскую теократическую
республику дуэль, которая обновляется с течением времени и в его основе лежит религиозное превосходство в исламской религии. Отношения
с Западом и, в частности, с США, ухудшились с президентом Обамой, но с
Трампом он, похоже, восстановил свои силы, хотя американские военные
остаются недоверчивыми. Поэтому
желание Саудовской Аравии играть важную роль в регионе и во всем мире,
но без более презентабельного внешнего вида вторая цель нецелесообразна.
Достижение
этой цели должно навсегда пройти через ситуацию с большей религиозной
умеренностью, с тем чтобы смягчить трудности политического режима. Менее
авторитарный режим может способствовать диалогу с другими странами, но
это должно быть ощутимо с уступками политических и социальных прав,
которые до сих пор отрицаются. Конечно,
дать менее архаичный образ саудовского общества недостаточно, чтобы
позволить женщинам водить автомобили, хотя этот жест принес много
внимания саудовскому принцу. Политические
потребности тесно связаны с экономическими: Саудовская Аравия - это
страна, которая сосредоточилась на добыче нефти, став одним из
крупнейших производителей, чтобы иметь возможность влиять на рыночные
тенденции, но это не благоприятствовало дифференциации экономики и развития производственной ткани, которая может быть альтернативой добывающему сегменту. Производительность
экономики сжимала нефтяные прибыли, а глобальные инстанции для
использования альтернативных и менее загрязняющих источников энергии
указали на необходимость инвестирования в месторождения, отличные от
нефти; начало
должно состоять в приобретении навыков, как индивидуальных, так и
коллективных, как отраслей, основанных на знаниях, которые должны быть
привлечены к внутренней ситуации, менее подверженной влиянию
религиозного фактора и характеризующейся меньшей отсталостью костюмов в
сочетании с наличием права менее обусловленными элементами, отмеченными четким видением отправления правосудия. Чтобы
преодолеть свой ультраконсервативный образ, саудовскому государству
придется продемонстрировать через ощутимые признаки модернизацию своих
институтов, которые, по-видимому, находятся в намерениях принца Мохамеда
бен Салмана, но которые также должны быть приняты правящим классом,
который по-прежнему кажется слишком твердым назад.
沙特阿拉伯:世襲王子通過更溫和的伊斯蘭教來保證國家的變化
沙特阿拉伯未來的君主說,該國已經開始放棄宗教視野的進程,也是一個政治,原教旨主義者,在與世界和其他宗教的關係中採取更溫和和公開的態度。這些聲明的劇院是一個會議,其中約2500名潛在投資者,包括幾個外國人,願意為沙特王儲的項目提供資金。沙特阿拉伯需要成為可靠的對話者是由於經濟和政治原因。原油價格收縮導致國家收入下降,但仍具有較大的金融流動性,可以通過生產結構差異來實現國家經濟的突破。為此,有必要提出一個不同的國家面貌:沙特阿拉伯一直處於僵硬的宗教視野的頑固立場上,這也破壞了政治管理。事實上,他是伊斯蘭教聖地的守護者,在宗教方面發揮了一種極端主義,這有助於權威主義權威的辯護。拒絕政治和社會權利,特別是婦女,對外國工人或什葉派人士的嚴厲歧視待遇很多,死刑判決非常消極,海外投資大量,他們不能取消。還有國際政治問題的政府對伊斯蘭國家的態度:沙特阿拉伯被懷疑資助哈里發的早期階段,將其用於敘利亞,間接與伊朗。沙特阿拉伯與土耳其和埃及以及其他海灣君主制相結合的聯盟是建立在遜尼派宗教聯繫的基礎之上的,作為主要的對手,伊朗的神權共和國是一場隨時間推移的決鬥,它具有作為伊斯蘭教宗教至上的基礎。與西方,特別是與美國的關係,與奧巴馬總統的關係惡化,但特朗普似乎已經恢復了實力,儘管美軍依然不信任。因此,沙特的願望是在該地區和全球發揮重要作用,但是如果沒有更多的外觀,第二個目標是不切實際的。實現這一目標必須永遠經歷更多的宗教節制的情況,以減輕政治制度的困難。一個較少威權的政權可以促進與其他國家的對話,但這必須是具體的,政治和社會權利的讓步迄今被否定。當然,沙特社會的古老形象肯定不足以讓女人開車,雖然這個姿態給沙特王子帶來了很多的宣傳。政治需求與經濟關係密切相關:沙特阿拉伯是一個專注於石油開采的國家,成為最大的生產國之一,以便能夠影響市場趨勢,但這不利於分化的經濟和開發可以替代採掘部分的生產結構。經濟表現擠壓了石油利潤,全球實行替代能源和污染較少的能源,規定了投資於石油以外的領域的需求;一開始就必須獲得個人和集體的技能,作為知識型行業,必須被吸引到不受宗教因素影響的內部形式,其特點是服裝的落後性較差,加上存在權利更少的是以明確的司法正義為特徵的元素。為了克服其超保守的形象,沙特國家將必須通過實際的跡象來證明其機構現代化,這似乎是穆罕默德·本·薩爾曼王子的意圖,但也必須由一個仍然看似太堅定的統治階級接受落後的位置。
サウジアラビア:遺伝の王子はより緩やかなイスラム教によって国の変化を保証する
サウジアラビアの将来の君主国は宗教的なビジョンを残すために、プロセスを開始したことを述べたが、また、原理主義、政治的に向かって移動するより、世界や他の宗教に対処するより穏健かつオープン。これらのステートメントの劇場は、サウジアラビアの君主制でのプロジェクトの資金を調達するために喜んいくつかの外国人を含む約2,500の潜在的な投資家が、座っているの会議でした。信頼できるパートナーとしての地位を提示するサウジアラビアの必要性は、経済的、政治的な理由で与えられます。原油価格の下落は、しかし、まだ国の経済の突破口を可能にすることができる大規模な金融流動性は、生産構造の多様化を通じて追求利用できる持っている国のための収入を減少させました。これを行うには、国のさまざまな顔を提示する必要があります。サウジアラビアでも政治的な管理で壊れた、あまりにも剛性の宗教的なビジョン、彼らの非妥協的な位置に腰掛け推移しています。イスラム教の国の聖地の守護者なので、彼は独裁権力の行使を正当化するために役立っている宗教的過激主義、のようなものを行使しています。特に女性のための政治的・社会的権利の否定、外国人労働者やシーア派のために予約さ非常に難しいと差別的取扱い、多くの死刑判決を強く否定的要素であり、海外で作られた大規模な投資と資金の大量供給彼らはキャンセルすることはできません。そして、イスラム国家に向けた政府の態度についての国際政治の問題があります:サウジアラビアはイランとシリアに対して間接的にそれを使用するその初期段階でのカリフ制を融資したと疑われています。サウジアラビアはトルコとエジプトで作成した連合は、他の湾岸君主制に加えて、スンニ派の宗教的な結びつきに基づいており、その主な対戦相手、イランのちょうど神政共和国、時間にしていることを更新された決闘として持っていますイスラム教の宗教的覇権を基盤としています。米国と西側と特に関係は、オバマ大統領に悪化しましたが、トランプは、それは米軍の不信ままであるが、勢いを取り戻しているようです。サウジの意図は、世界的に地域とのより大きな役割を果たしていることがあるが、より体裁出現することなく、第2の目的は、現実的ではありません。この課題の解決は、政治体制の厳しさを緩和する、それを通して宗教の節度、によって必然的に渡す必要があります。あまり権威政権は、他の国との対話を促進することができますが、これは今まで拒否された政治的・社会的権利の譲歩を持つ有形でなければなりません。確かにサウジアラビア社会の少ない古風なイメージを与えるために、この行為がサウジ王子に多くの宣伝をもたらしたが、車を運転する女性を可能にするのに十分ではありません。政治的な要求が強く、経済的なものにリンクされている:サウジアラビアは、市場の動きに影響を与えることができるように十分な大手メーカー、になって、油の抽出に焦点を当ててきた国ですが、それは、分化を支持しませんでした経済性及び抽出セグメントの代替とすることができる生産性の高い生地の開発。代替エネルギーや排出量削減を使用するために圧縮されたオイルの利益と世界団体の性能は石油以外のさまざまな分野に投資する必要性を布告しました。スタートは、独自の業界知識と、彼らは一緒に、法の存在と、国内情勢あまり宗教的な要因によって影響を受け、下後方習慣によって特徴づけに魅了されるだろう、個人と集団の両方のスキルを取得行うことになります司法行政の明確なビジョンによって特徴づけられた要素によって条件づけされていない。その超保守的なイメージを克服するために、サウジの状態がプリンスモハメド・ビン・サルマンの意向に表示されてその機関の具体的な兆候の近代化を通じて示さなければなりませんが、また、まだその上あまりにもしっかりと思われる支配階級に受け入れられなければなりません後方に位置。
المملكة العربية السعودية: الأمير الوراثي يؤكد على تغيير البلاد من خلال الإسلام أكثر اعتدالا
وقال
الملك في المستقبل من المملكة العربية السعودية أن البلاد بدأت عملية لترك
الرؤية الدينية، ولكن أيضا السياسية، أصولي، للتحرك نحو أكثر وأكثر
اعتدالا وانفتاحا في التعامل مع العالم والأديان الأخرى. وكان
مسرح هذه التصريحات مؤتمرا شارك فيه نحو 2500 مستثمر محتمل، من بينهم عدة
أجانب، على استعداد لتمويل مشاريع في النظام الملكي السعودي. وتعود الحاجة إلى أن تصبح السعودية محاورا موثوقا به لأسباب اقتصادية وسياسية. انخفض
انخفاض في أسعار النفط الخام عائدات للبلاد، التي، مع ذلك، لا يزال لديه
متاحة السيولة المالية الكبيرة، والتي قد تسمح انفراجة في اقتصاد البلاد،
السعي من خلال تنويع الهيكل الإنتاجي. لذلك
تحتاج إلى تقديم وجها مختلفا للبلد: ظلت المملكة العربية السعودية تطفو
على المواقف المتعنتة من الرؤية الدينية الصارمة جدا، الذي كسر حتى في
الإدارة السياسية. كونه
الوصي على الأماكن في البلاد المقدسة للإسلام، وقال انه يمارس نوعا من
التطرف الديني الذي ساعد على تبرير ممارسة السلطة الاستبدادية. الحرمان
من الحقوق السياسية والاجتماعية، خاصة بالنسبة للنساء، والعلاج الصعبة
للغاية والتمييزية محفوظة للعمال الأجانب أو الشيعة، العديد من أحكام
الإعدام هي بقوة العناصر السلبية، واستثمارات كبيرة مصنوعة في الخارج،
وكميات كبيرة من المال فإنها لا يمكن إلغاء. ثم
هناك مشكلة السياسة الدولية حول موقف الحكومة تجاه الدولة الإسلامية: كان
يشتبه المملكة العربية السعودية من حيث تمويلها الخلافة في مرحلته الأولى
لاستخدامه ضد سوريا وبشكل غير مباشر مع إيران. ويستند
التحالف أن السعوديين قد خلقت مع تركيا ومصر، بالإضافة إلى غيرها من دول
الخليج، على الروابط الدينية السنية ولها كما الخصم الرئيسي، مجرد
الجمهورية الثيوقراطية الإيرانية، مبارزة أن يتجدد في وقت وأن فقد كان لها أساس التفوق الديني داخل الدين الإسلامي. العلاقة
مع الغرب وخاصة مع الولايات المتحدة، تدهورت مع رئاسة أوباما، ولكن يبدو
ترامب قد استعادت الزخم، على الرغم من أنه لا يزال عدم الثقة في الجيش
الامريكي. ولذلك فإن نية السعودية هي للعب دور أكبر في المنطقة والعالم، ولكن من دون ظهور أكثر أنيق الهدف الثاني غير ممكن عمليا. ويجب أن يتحقق بلوغ هذا الهدف إلى الأبد حالة من الاعتدال الديني الأكبر، من أجل التخفيف من مصاعب النظام السياسي. ويمكن
لنظام أقل استبداديا أن يعزز الحوار مع الدول الأخرى، ولكن يجب أن يكون
ذلك ملموسا مع تنازلات الحقوق السياسية والاجتماعية التي نفت حتى الآن. بالتأكيد
لإعطاء صورة أقل القديمة للمجتمع السعودي ليست كافية للسماح للنساء بقيادة
السيارات، على الرغم من أن هذا العمل قد جلبت الكثير من الدعاية للأمير
السعودي. وترتبط
مطالب سياسية بقوة مع القضايا الاقتصادية: المملكة العربية السعودية هي
البلد الذي ركز على استخراج النفط، لتصبح شركة كبرى لتصنيع، وهو ما يكفي
لتكون قادرة على التأثير على حركة السوق، ولكن هذا لا يحبذ تمايز من الاقتصاد وتطوير نسيج الإنتاج الذي يمكن أن يكون بديلا عن الجزء الاستخراجي. أداء
أرباح النفط مضغوطة والمنظمات العالمية لاستخدام تخفيضات الطاقة وانبعاثات
بديلة مرسوما يقضي الحاجة إلى الاستثمار في مختلف المجالات الأخرى من
النفط. سوف
البداية يكون للا تحصل على المهارات، سواء الفردية والجماعية، وصناعة
المعرفة الملكية، فإنها سوف ينجذب إلى الوضع الداخلي أقل تأثرا بالعوامل
الدينية وتتميز أقل الجمارك المتخلفة، جنبا إلى جنب مع وجود القانون مشروطا بعناصر تتسم برؤية واضحة لإقامة العدل. للتغلب
على صورتها المحافظة المتطرفة، يجب على الدولة السعودية تثبت من خلال
علامات التحديث ملموس مؤسساتها، والذي يظهر في نوايا الأمير محمد بن سلمان،
ولكنها يجب أن تكون مقبولة من قبل الطبقة الحاكمة التي لا تزال يبدو
الشركة أيضا عن دورتها المواقف المتخلفة.
lunedì 23 ottobre 2017
Giappone: Abe potrà cambiare la costituzione pacifista
Il premier giapponese, Shinzo Abe, è il vero vincitore delle elezioni anticipate in Giappone; la sua coalizione elettorale, che ricalca quella di governo, ha conquistato la maggioranza dei seggi, anche grazie alla frammentazione dell’opposizione, che non è stata in grado di trovare dei punti di intesa comuni adeguatamente forti da contrastare la coalizione vincente. Il Partito della Speranza, con un programma simile al premier, che aveva, secondo i sondaggi, le maggiori possibilità di contrastare la vittoria di Abe, non ha raggiunto i risultati sperati e ad avanzare è stata la Sinistra liberale, che si colloca su posizioni opposte a quelle del governo, sopratutto in relazione all’introduzione di modifiche costituzionali ed al ritorno dell’impiego dell’energia nucleare. Questo risultato segnala la presenza della crescita di una forza di opposizione compatta alla voglia di militarizzazione del paese e, quindi, una spaccatura nel tessuto politico giapponese, he potrebbe portare ad una crescita della polarizzazione. L’obiettivo del premier nipponico era quello di conquistare i due terzi della Camera bassa, che, uniti, all’analoga maggioranza nella Camera dei Consiglieri, permettono al governo di effettuare la revisione della Costituzione giapponese, elaborata nel 1947 sotto la supervisione americana e caratterizzata da alcuni divieti per le forze armate del paese, che ne hanno decretato l’appellativo di Costituzione pacifista. Attualmente la legge fondamentale non consente al Giappone di operare e di intervenire, con il suo esercito, nei teatri di guerra internazionali, anche nell’eventualità siano coinvolti negli eventuali conflitti paesi alleati; la sola possibilità di intervento attuale è quella della difesa legittima. Certamente le mutate condizioni geostrategiche della regione hanno influenzato quella che Abe considera una esigenza improrogabile: trasformare le forze di autodifesa nipponiche in un esercito vero e proprio; tuttavia queste istanze erano già presenti prima degli attuali sviluppi ed i sentimenti nazionalisti del paese sembrano avere sfruttato l’occasione giusta per la modifica della carta costituzionale. Restano però innegabili le due ragioni principali per la trasformazione delle forze armate: la prima è l’attività della Corea del Nord, che ha più volte minacciato materialmente il Giappone, con il lancio di razzi caduti nelle acque territoriali nipponiche, la seconda causa contingente è l’atteggiamento di Trump, presidente del maggiore alleato giapponese, di volere ridurre l’impegno militare statunitense, sopratutto dal punto di vista economico, nella regione; anche se questa volontà del presidente americano non potrà essere assecondata, proprio per mantenere alta l’attenzione su questioni di interesse vitale per gli USA, la necessità di una maggiore indipendenza organizzativa e di azione è diventata una priorità per Tokyo. Il pericolo rappresentato da Pyongyang appare reale: l’impossibilità di potere opporre una forza armata effettiva alle continue prove di forza di Kim Jong-un, penalizza anche i potenziali tentativi diplomatici di risolvere le crisi e di questo fattore è apparso consapevole l’elettorato che ha dato fiducia al premier in carica, che proprio su questo argomento ha fondato la sua campagna elettorale. Se esistono, quindi, aspetti che possono giustificare la modifica costituzionale, al contrario non si possono fare considerazioni di opportunità che vanno nella direzione opposta. Il crescente protagonismo cinese, anche dal punto di vista militare, può portare a situazioni di scontro tra Pechino e Tokyo, ognuna gelosa della propria dimensione regionale ed anche i frequenti contrasti tra il Giappone ed altri paesi del sud est asiatico, anche riguardo ad isole contese, può portare il rischio concreto, che un Giappone armato rappresenti una variabile negativa in più, all’interno del complesso sitema di equilibri regionali. Nuovi armamenti o, come in questo caso, nuovi eserciti, spostano la dialettica tra gli stati da una dimensione puramente diplomatica ad una dove il peso delle armi diventa crescente, anche solo come fattore preventivo. Gli ultimi fatti della crisi coreana, che è la situazione più preoccupante, ma non la sola, nella regione, potrebbero prendere sviluppi ancora più preoccupanti con la presenza di una forza armata in più nello scenario.
Japan: Abe may change the pacifist constitution
The Japanese premier, Shinzo Abe, is the true winner of early elections in Japan; its
ruling electoral coalition has won the majority of seats, including the
fragmentation of the opposition, which has not been able to find
commonly agreed strong enough points to counter the winning coalition. The
Party of Hope, with a program similar to the premier, which had,
according to polls, the greatest chances of countering Abe's victory,
did not achieve the expected results and to advance was the liberal
Left, which is placed on opposite positions to
those of the government, especially in connection with the introduction
of constitutional changes and the return of the use of nuclear energy. This
result indicates the presence of the growth of a compact opposition
force in the country's desire for militarization and, therefore, a split
in the Japanese political fabric, could lead to a growth in
polarization. The
goal of the Japanese prime minister was to win the two-thirds of the
lower house, which, together, to the similar majority in the House of
Councilors, allow the government to carry out the revision of the
Japanese constitution, drawn up in 1947 under US supervision and
characterized by some prohibitions for the armed forces of the country, which have decreed the name of the pacifist constitution. At
present, the fundamental law does not allow Japan to operate and
intervene, with its army, in the international war theater, even if
involved in possible allied countries conflicts; the only possibility of present intervention is that of legitimate defense. Certainly,
the changed geostrategic conditions of the region have influenced Abe's
view of a need for a reprehensible: to turn the Japanese self-defense
forces into a true army; however,
these instances were already present before the current developments
and the country's nationalist feelings seem to have taken advantage of
the right opportunity to modify the constitutional charter. However
undeniable remain the two main reasons for the transformation of the
armed forces: first, the activities of North Korea, which has repeatedly
materially threatened Japan with the launch of rockets fell into
Japanese territorial waters, the second leading cause quota the
attitude of Trump, the president of the major Japanese ally, of wanting
to reduce US military engagement, especially from the economic point of
view, in the region; even
though this will of the American president can not be supported, to
keep the focus on matters of vital interest to the United States, the
need for greater organizational and action independence has become a
priority for Tokyo. The
danger represented by Pyongyang is real: the impossibility of being
able to oppose an effective armed force against Kim Jong-un's ongoing
strength tests also penalizes potential diplomatic attempts to resolve
the crisis and this factor has become aware of the electorate has given confidence to the premier in office, who on this topic has founded his own electoral campaign. If
there are, therefore, aspects that can justify constitutional change,
on the contrary, there are no opportunity considerations going in the
opposite direction. The
growing Chinese protagonism, even from a military point of view, can
lead to clashes between Beijing and Tokyo, each jealous of its regional
dimension, as well as the frequent conflicts between Japan and other
countries in South East Asia, ,
can lead to a concrete risk that an armed Japan represents a further
negative variable within the regional equilibrium system complex. New
armaments or, as in this case, new armies, move the dialectic between
States from a purely diplomatic dimension to one where the weight of
weapons is growing, even as a preventative factor. The
latest events in the Korean crisis, which is the worst situation, but
not alone in the region, could make even worse developments with the
presence of more armed force in the scenario.
Japón: Abe puede cambiar la constitución pacifista
El primer ministro japonés, Shinzo Abe, es el verdadero ganador de las elecciones anticipadas en Japón; su
coalición electoral, que es similar a la del gobierno, ganó la mayoría
de escaños, gracias a la fragmentación de la oposición, que no ha sido
capaz de encontrar puntos de entendimiento común adecuadamente fuerte
para contrarrestar la coalición ganadora. El
partido de la esperanza, con el programa similar de primera clase, que
había, según las encuestas, la mejor oportunidad para contrarrestar la
victoria del Abe, no ha logrado los resultados deseados y para avanzar
fue la izquierda liberal, que se encuentra en los lados opuestos a
las del gobierno, especialmente en relación con la introducción de
cambios constitucionales y el uso de la reactivación de la energía
nuclear. Este
resultado indica la presencia del crecimiento de una fuerza de
oposición a la sensación compacta como la militarización del país y, por
lo tanto, una división en el tejido político japonés, que podría
conducir a un sesgo de crecimiento. El
objetivo del primer ministro japonés era ganar los dos tercios de la
cámara baja, que, en conjunto, para la mayoría similar en la Cámara de
Consejeros, permiten al gobierno para llevar a cabo la revisión de la
constitución japonesa, redactado en 1947 bajo la supervisión de Estados
Unidos y que se caracteriza por algunas restricciones para las fuerzas armadas del país, que han hecho que el apodo Constitución pacifista. Actualmente
la ley básica no permite Japón para actuar e intervenir, con su
ejército, en zonas de guerra internacionales, incluso en el caso de que
están involucrados en algún conflicto países aliados; la única posibilidad de intervención actual es la de defensa legítima. Ciertamente,
las condiciones geoestratégicas modificados de la región han influido
en lo que Abe considera una necesidad urgente: transformar las fuerzas
de autodefensa japonesas en un ejército real; Sin
embargo, estas cuestiones ya estaban presentes antes de los
acontecimientos actuales y los sentimientos nacionalistas en el país
parecen haber aprovechado la oportunidad de cambiar la constitución. Sin
embargo innegable siguen siendo las dos principales razones para la
transformación de las fuerzas armadas: en primer lugar, las actividades
de Corea del Norte, que tiene varias veces materialmente amenazados
Japón con el lanzamiento de cohetes cayeron en aguas territoriales
japonesas, la segunda causa principal de cuotas la
actitud de Trump, presidente de aliado más grande de Japón, quieren
reducir el compromiso militar de Estados Unidos, sobre todo desde el
punto de vista económico, en la región; aunque
esta voluntad del presidente de Estados Unidos no se puede sostener,
sólo para mantener la vigilancia sobre temas de interés vital para los
Estados Unidos, la necesidad de una mayor independencia y la acción de
la organización se ha convertido en una prioridad para Tokio. El
peligro que representa Pyongyang parece real: la incapacidad de poder
para oponerse a una fuerza armada eficaz para pruebas continuas de la
fuerza para Kim Jong-un, que también obstaculiza los posibles esfuerzos
diplomáticos para resolver la crisis y este factor electorado consciente
de que apareció ha dado confianza al primer ministro en el cargo, que sobre este tema ha fundado su propia campaña electoral. Si
hay, por lo tanto, aspectos que pueden justificar la enmienda
constitucional, por el contrario, pueden hacer consideraciones de
oportunidades que van en la dirección opuesta. El
creciente liderazgo chino, incluso desde el punto de vista militar,
puede dar lugar a situaciones de confrontación entre Pekín y Tokio, cada
uno celoso de su dimensión regional y también los contrastes frecuentes
entre Japón y otros países del sudeste asiático, también con respecto a
las islas en disputa ,
puede llevar a un riesgo real, que un Japón armada representa una
variable negativa, además, dentro del complejo sistema de juego de
equilibrio regional. Nuevas
armas, o, como en este caso, los nuevos ejércitos, mueven la dialéctica
entre los estados de una dimensión puramente diplomática a uno donde el
peso de las armas quedarán cada vez mayor, incluso como un factor
preventivo. Los
recientes acontecimientos en la crisis coreana, que es la situación más
preocupante, pero no el único en la región, podrían atender a la
evolución aún más preocupante con la presencia de una fuerza armada en
el escenario.
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