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venerdì 5 gennaio 2018

La Cina prova a riavvicinare le due Coree

Era dal 2016 che non si sono mai incontrati in affari tra le due Coree, l'interruzione, una volta irrigidimenti, ha creato il crescendo della tensione, che si è poi ampliato agli altri attori internazionali presenti nella regione. Una parte della concomitanza delle nazioni olimpiadi invernali, che si svolgeranno proprio in Corea del Sud, dietro la ripresa dei contatti tra Seul e Pyongyang non si può non intravvedere il ruolo cinese, che è il maggiore paese interessato alla stabilità regionale. Per Pechino è l'ipotesi di una raccolta delle due Coree, che è uno stato di tensione permanente, che è una preoccupazione costante, in una parte del mondo. Per lungo tempo è stata la Cina, è stata l'unica nazione vicina alla Corea del Nord, è stata incapace di avere una influenza positiva su Pyongyang, per limitare la sua azione nucleare. È stato, presumibilmente, dovuto una possibilità di Pechino di rovesciare il regime al comando del paese, che sono, poi, culminati inuna feroce repressione di Kim Jong-un. Anche se non è certo la certezza è innegabile che c'è stato un periodo di raffreddamento tra i due paesi, il cui motivo non è stato ufficiale. È sempre preferibile che le due coree siano separate e che del nord, in qualche modo, ricada sotto l'influenza cinese, per evitare una riunificazione degli Stati Uniti. Quello che Pechino vuole evitare è di avere direttamente sui suoi confini i militari americani. Questo stato di cose, che non è una guerra tra Cina e Stati Uniti, che potrebbe avere una pericolosa evoluzione. Ma non solo, ma è più probabile che le linee commerciali e finanziarie siano più importanti della regione, come richiesto da Seul e Tokyo. Un abbassamento della tensione con la Corea del Nord, condizionato ed incerto, forse consentito, all'interno di un periodo di distensione, la ripartenza dei colloqui con Seul e di apertura anche una fase nuova con gli Stati Uniti, eventualità verso la quale anche il Segretario di stato americano ha manifestato la propria disponibilità. Tutto deve partire dalla ripresa dei colloqui tra le due Coree, come presupposto principale per favorire di affrontare i conflitti con Pyongyang. L'argomento è senz'altro quello di coinvolgere la Corea del Nord, senza isolarla ulteriormente, in trattative pacifiche che cerchino di ridurre, in modo consensuale, la pericolosità atomica. Certamente è sempre tenere presente la crisi del regime nordcoreano, nonostante l'inasprimento delle sanzioni ha provocato grandi difficoltà interne, che hanno contribuito ad alzare il livello di tensione e l'impegno delle leggi da parte di Kim Jong-un. Probabilmente, dal punto di vista politico, quello che si patisce di più a Pyongyang è lo stesso isolamento nel quale il regime ha gettato il paese: il mutamento della situazione generale e di quella contingente della nazione nordcoreana fa percepire questo internazionale, sopratutto quello provocato dalle sanzioni, come imposto da forze esterne; d'altra parte una delle ambizioni di Pyongyang è quella di venire riconosciuta ufficialmente come potenza attraverso un negoziato ufficiale con gli Stati Uniti. In questa fase di riapertura il ruolo di Corea del Sud e della Cina appare essenziale in maniera diretta, proprio per la necessità di mantenere aperto un canale di dialogo sempre aperto con Pyongyang, ma il ruolo degli Stati Uniti, se interpretato a dovere, non sarà meno importante, perchè sarà essenziale non cadere in eventuali provocazioni nordcoreane per cercare di mantenere un basso profilo e così così l'avanzata delle trattative. Probabilmente potrebbe essere necessario concedere qualcosa a Pyongyang, ma riuscire a riprendere i contatti con la Corea del Nord, in questo momento appare benissimo oltre i confini regionali.

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