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giovedì 31 maggio 2018

La Corea del Nord elogia la Russia per il suo ruolo di contrasto agli USA

Kim Jong-un ha incontrato il ministro degli esteri russo, Lavrov, dichiarando di apprezzare il ruolo che la Russia interpreta sullo scacchiere internazionale per contrastare l’egemonia americana. Se queste parole comprometteranno il dialogo avviato tra Pyonyang e Washington è presto per poterlo affermare, tuttavia questa novità della politica estera nordcoreana potrebbe significare che il regime intende giocare su più tavoli. La prima cosa da rilevare sono gli sforzi della Corea del Nord di interrompere l’isolamento internazionale a cui si era votata: la ripresa del dialogo con la Corea del Sud, l’inizio della trattativa con gli USA ed ora i rapporti con la Russia non possono che segnalare un cambio di rotta. Quale è il possibile significato di questa inversione di tendenza? La questione economica ha sicuramente la propria importanza: per uscire da una crisi che dura da molto tempo la Corea del Nord deve, per forza di cose, aprirsi al mondo, ma questo intento può andare di pari passo con la necessità di recitare un ruolo internazionale alternativo, e non produttivo, alla esclusiva minaccia di usare l’arsenale atomico. Risulta anche vero, che nella trattativa con gli Stati Uniti, per forza di cose sbilanciata a favore di Washington, Pyonyang debba trovare anche forme di pressione parallela verso la Casa Bianca, giacché Pechino ha deciso di essere presente in maniera non palpabile al fianco di Kim Jong-un. Già il solo fatto di  incontrare uno dei maggiori avversari degli USA in questo particolare momento significa mettere una sorta di pressione politica alla Casa Bianca, in più affermare che il ruolo di contrasto alla supremazia americana, interpretato da Mosca, risulta essenziale per gli equilibri politici mondiali, vuole senz’altro essere un messaggio diretto a Trump ed al suo entourage. Per la Russia è l’ennesima occasione da sfruttare, sia per entrare in un mondo isolato, che al massimo rientra nell’influenza cinese, sia per disturbare l’azione americana in Corea del Nord, che in questo momento risulta essere il punto centrale della politica estera statunitense. In questa linea deve essere anche letto l’invito per una visita ufficiale a Mosca, che potrebbe rappresentare un ulteriore novità per Kim Jong-un. Un rafforzamento delle relazioni tra i due paesi, potrebbe essere visto con fastidio dalla Cina, che potrebbe vivere come una invasione alla propria sfera di influenza l’azione di Mosca. Oppure potrebbe, però, essere vero anche il contrario: la Cina e la Russia potrebbero avere concordato questa mossa per mettere pressione a Trump per definire la situazione americana con la Corea del Nord. Non sarebbe la prima volta che Pechino e Mosca agiscono di concerto per raggiungere un obiettivo. Quello che sembra essere sicuro è che la disponibilità di Kim Jong-un ad avere rapporti con la Russia può essere l’inizio di una fase politica nuova del paese nordcoreano per interrompere la propria chiusura al mondo, ciò, al netto di ogni possibile speculazione, dovrà essere un aspetto da sfruttare anche da parte di altri soggetti internazionali per cercare di includere nel maggiore modo possibile un paese che ha fatto dell’isolamento la sua linea fondamentale ed attraverso di ciò renderlo sempre meno pericoloso.

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