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venerdì 26 aprile 2019
L'incontro tra Russia e Corea del Nord
L’incontro tra Putin e Kim Jong-un rappresenta una evoluzione della questione nordcoreana. Per Seul, dopo gli incontri con gli USA, significa rompere ulteriormente l’isolamento con cui la Corea del Nord aveva contraddistinto la propria politica estera, tanto da meritarsi il soprannome di nazione eremita. La Cina, quindi, non rappresenta più l’unico interlocutore diplomatico, sebbene resti quello privilegiato. Per la Russia il significato è quello di entrare nella questione della denuclearizzazione della penisola coreana, sfruttando lo spazio lasciato dai tentativi non andati a buon fine degli Stati Uniti. Anche per Mosca vi è l’interesse di eliminare ilpericolo nucleare a così poca distanza dal suo territorio, ma, ancora di più, vi è l’intenzione di giocare un ruolo da protagonista nella questione, un ruolo alternativo e di competizione con gli USA. Occorre specificare, che se il tentativo americano di raggiungere un accordo con la Corea del Nord non era del tutto gradito a Pechino, la Cina verso la Russia ha un atteggiamento più positivo, perchè non ritiene Mosca una minaccia al livello di Washington nell’assetto geopolitico della penisola coreana; anzi una Corea ancora divisa rappresenterebbe un vantaggio anche perla Russia, oltre che per la Cina, perchè una sola nazione nella penisola coreana rientrerebbe nell’area di influenza americana. Ovviamente per Pechino sarebbe impossbile tollerare la presenza statunitense sui propri confini, ma anche per la Russia, distante pochi chilometri dalla Corea del Nord, si tratterebbe di avere pericolosamente vicini gli americani. Si comprende così come Cina e Russia abbiano interessi comuni nei confronti della Corea del Nord: entrambe hanno tutto l’interesse che lo stato di Pyongyang continui ad esistere. Certamente la questione migliore per avere delle relazioni coni nordcoreani è quella della denuclearizzazione del paese ed attraverso questa motivazione trovare un terreno di dialogo, che può andare aldilà della questione specifica. Uno dei principali timori di Kim Jong-Un è quello di temere per la propria incolumità ed avere le rassicurazioni di restare al potere, argomenti che Trump aveva assicurato, ma che non erano stati sufficienti a raggiungere un accordo. Putin entra nel dialogo con il dittatore nordcoreano partendo dalla questione nucleare, sapendo bene che resterà un argomento privo di soluzione, perchè è l’unico mezzo di pressione di cui dispone Pyongyang; ma il presidente russo è stato al gioco di Kim Jong-Un per conseguire il risultato di riportare alla rilevanza mondiale la diplomazia del Cremlino, penalizzata dopo l’invasione della Crimea. La Russia potrebbe intercedere nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, appoggiata dalla Cina, per una riduzione delle sanzioni verso Pyongyang, una soluzione a cui è favorevole anche Seul, che spera sempre in una distensione verso la Corea del Nord, che potrebbe aprire una fase di maggiore stabilità nella penisola coreana. Dal punto di vista economico la Russia ha prospettato al paese nordcoreano forniture di grano, la costruzione di un metanodotto e di una ferrovia, che avrebbero come destinazione la Corea del Sud, che necessita di vie alternative al mare per i suoi prodotti; queste infrastrutture, però, potrebbero rappresentare un impulso anche per l’economia nordcoreana a partire dai pedaggi per attraversare il proprio territorio, stimati in circa duecento milioni di dollari annui. Secondo i diplomatici russi la questione nucleare nordcoreana è ancora aperta perchè i presidenti americani che hanno provato a gestirla, sia Obama, che Trump, non sono stati all’altezza della situazione; questo giudizio è comprensibile perchè vuole sminuire la diplomazia statunitense, tuttavia non sembra possibile che neppure quella russa possa risolvere la situazione: l’incontro bilaterale e gli eventuali vertici che verranno, sono funzionali ad entrambe le parti per ottenere grandi vantaggi di immagine con poco sforzo e senza alcun impegno ufficiale e possono portare a qualche vantaggio economico, sopratutto per la disastrata economia nordcoreana, ma non possono cancellare l’arma atomica nordcoreana perchè, come già detto, rappresenta l’unica arma politica capace di portare Pyongyang al centro dell’attenzione internazionale, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Inoltre finchè la Cina avrà interesse a che non si verifichi la riunificazione della penisola, la situazione resterà pressochè la stessa.
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