Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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mercoledì 3 dicembre 2014
大西洋同盟は東欧のための迅速な反応旅団を準備している
今年中に発生した国際シナリオは大西洋同盟は、特にその東の境界に、届けることができるようになります軍事回答の新しい構成の必要性が生じた。ソ連圏に属しているの前に、その新しい積極的な政策で、特に米国では、大きな懸念を呼んでいる問題、ロシア、の発症は、終戦を用いて行われていた防御の解体を補うための措置を必要とし、寒さと緊張緩和の期間。繰り返し発表しましたように、設計された最初の措置は、彼らの存在の必要性を生じる任意の場所に到達するために迅速に移動する準備ができて、約4000実際成る、旅団の確立である。これは、特にロシアによる攻撃の可能性に対処するように設計尺度である。このツールの開発は軍事記章ずにウクライナの領土に入った部隊の作用機序を研究し、おそらく、作ったが、誰が、モスクワの軍隊に所属した。この旅団は、ドイツ、ノルウェー、オランダで調製案が有効になると介入力の大きい転位が可能になるだけで、2016年に形を取るより構造化力、を補うためになる緊急性のツールです。このプロジェクトは、構築されたまたは復元される、特別な設備に位置地上軍、空気と海、一定の存在と、ヨーロッパの東端部分の再軍備のために用意されています。一方、同盟国の代表者が守るように設計力、パトロールの大きな存在のため、また、海軍と空気のすべての介入の必要性を満たすために合意した。開発中である。この構造の形成の最大の問題は、資金調達である。国務長官、ジョン·ケリーは、実際には、軍事支出を増加させるために大西洋同盟のメンバーを求めている。この側面は、しかし、防衛のためのエントリは景気低迷時には、国の一般的な予算を持っている可能性があることを影響により、様々な抵抗に遭遇した。また、まだいくつかの面に従事する米国は、ほとんどが常に大西洋同盟、欧州諸国の範囲に囲まれているが、ドイツ、ノルウェー、師事溶液中で示したように、東欧に配備この力の組織を委任することを好むだろうオランダ。しかし、ロシアの態度はこれまでに、ウクライナの東部の上にその影響力を拡張するために非線形動作を維持し、このアプローチを支持し、ギアいるがさらに外交でマーク好むヨーロッパ、ほとんどの西側諸国を説得したまま。彼らはアメリカ人だけでなく、ドイツ人を恐れて、そのは、多くのアナリストによってサポートされて何がさらに離れてその境界から国への影響を拡張するモスクワの意図はあるが、彼らが所属するが、それはまだ、ロシアへの同情を見て欧州連合や大西洋同盟自体、そのようなブルガリア、または例えばセルビアのEUの一部であることを行っている。 、割り当てが古い大陸でロシア兵の領土で合意できるよう、特にワシントンで感じたアラームを作成できた新しいキエフに対して実行するために彼女を強制してはならない同盟国ではなく、提携の形を持っているモスクワの必要性。
الحلف الأطلسي تستعد لواء الرد السريع لأوروبا الشرقية
أسفرت السيناريوهات الدولية التي وقعت خلال العام في الحاجة إلى تكوين جديد من الردود العسكرية أن الحلف الأطلسي سوف تكون قادرة على تقديم وخاصة على حدودها الشرقية. بداية روسيا مشكلة، والتي مع سياستها العدوانية الجديدة، أثار قلقا كبيرا، خصوصا في الولايات قبل ينتمون إلى الكتلة السوفيتية، يتطلب اتخاذ تدابير للتعويض عن تفكيك الدفاعات، التي كانت قد نفذت مع نهاية الحرب البرد وفترة الانفراج. أول إجراء مصممة، كما أعلن مرارا وتكرارا، هو إنشاء لواء، ويتألف من حوالي 4،000 الفعلية، جاهزة للتحرك بسرعة للوصول إلى أي مكان حيث تحدث عن ضرورة وجودهم. وهو مقياس مصممة خصيصا للتعامل مع هجوم محتمل من قبل روسيا. تم تطوير هذه الأداة، ويفترض، ودراسة طريقة عمل القوات التي دخلت الأراضي الأوكرانية دون شارات عسكرية، ولكن الذي ينتمي إلى القوات المسلحة لموسكو. هذا اللواء هو أداة ملحة من شأنها أن تجعل للحصول على قوة أكثر تنظيما التي سوف تتخذ شكل فقط في عام 2016، عندما مشروع من ألمانيا والنرويج وهولندا أعد سوف تصبح سارية المفعول وتسمح لخلع أكبر من قوة التدخل. ويوفر هذا المشروع لإعادة تسليح الجزء الشرقي من أوروبا، مع وجود مستمر للقوات البرية والجوية والبحرية، وتقع في مرافق خاصة، وسيتم بناؤها أو ترميمها. وفي الوقت نفسه، اتفق ممثلون عن الدول الحليفة لتلبية الحاجة إلى وجود مزيد من القوات مصممة لحراسة، دورية، وكذلك عن أي تدخلات البحرية والجوية. المشكلة الأكبر عددا في تشكيل هذا الهيكل، الذي هو في التنمية، والتمويل. و، في الواقع، طلب من وزيرة الخارجية الأمريكية، جون كيري، وأعضاء الحلف الأطلسي لزيادة الإنفاق العسكري. هذا الجانب، ومع ذلك، واجه مقاومة مختلفة نظرا لتأثير أن الإدخالات للدفاع قد يكون في الميزانيات العامة للدول، في وقت الانكماش الاقتصادي. وعلاوة على ذلك، فإن الولايات المتحدة، لا تزال تعمل على عدة جبهات، فإن معظم يفضلون تفويض تنظيم هذه القوة المنتشرة في أوروبا الشرقية، على الرغم من مؤطرة دائما في نطاق الحلف الأطلسي، والدول الأوروبية، كما هو مبين في حل درس مع ألمانيا والنرويج و هولندا. ويبقى لإقناع معظم البلدان الغربية من أوروبا، الذين ما زالوا يفضلون أكثر وضوحا عن طريق الدبلوماسية، إلا أن الموقف الروسي قد يفضل حتى الآن هذا النهج، والحفاظ على السلوك غير الخطية وتوجه لتوسيع نفوذها على الأجزاء الشرقية من أوكرانيا . ما أنهم يخشون من الأميركيين، ولكن أيضا الألمان ومعتمد من قبل العديد من المحللين هو نية موسكو لبسط نفوذها على الدول بعيدا عن حدودها، ولكن هذا لا تزال تبدو مع تعاطفه مع روسيا، على الرغم من أنها تنتمي إلى 'الاتحاد الأوروبي أو حلف شمال الأطلسي نفسها، مثل بلغاريا، أو ستكون جزءا من الاتحاد الأوروبي، مثل صربيا. الحاجة إلى موسكو لديها حلفاء جدد لا ينبغي إجبارها على القيام ضد كييف، ولكن أيضا أشكال التحالف والتي قد تسمح الاتفاق على تخصيص في الأراضي الجنود الروس في القارة العجوز، وخلق إنذار شعرت ولا سيما في واشنطن.
Israele verso le elezioni
Il dibattito intorno all’introduzione della definizione di Israele come Stato della nazione ebraica, con il conseguente cambio della legge fondamentale del paese, ha provocato la caduta del governo in carica, proprio per la decisione del primo ministro Netanyahu di sciogliere il parlamento ed indire elezioni anticipate. Le vivaci discussioni sull’opportunità di dare una marcata connotazione allo stato israeliano, capace di provocare una discriminazione delle minoranze, ha suscitato vivaci critiche, oltre che dall’opposizione, anche dall’interno della stessa compagine governativa, che ha provocato l’espulsione dall’esecutivo del ministro delle Finanze e di quello della Giustizia. La strada imboccata da Netanyahu appare quella della destra ultranazionalista, totalmente inconciliabile con le pressioni di chi vuole la pace con palestinesi e la soluzione dei due stati. Mettendo un fondamento legale ad Israele come nazione ebraica, si tradisce lo spirito laico del paese si prepara il terreno per una inammissibilità della divisione del territorio ebraico, mettendo la parola fine ai progetti internazionali per la chiusura della questione palestinese. Quella vincente pare la parte che rifiuta il dialogo con la diplomazia internazionale e vuole, come obiettivo finale, la cacciata dei palestinesi dal territorio che gli ultra ortodossi ritengono solo appannaggio della nazione israeliana intesa come luogo di elezione della popolazione ebrea. Siamo ad una configurazione che va oltre il sionismo e si va a fondare soltanto sulla religione. Una presa di posizione estremista in un contesto internazionale molto difficile che richiederebbe maggiore pragmatismo. Il premier israeliano, con la sua decisione di estromettere i ministri che contestavano la sua decisione ha evidenziato la propria difficoltà a gestire i conflitti interni su cui si basava la coalizione al governo, che non presentava certo una uniformità di vedute ed ha scelto di schierarsi con la destra più estrema, scelta, che se si analizza la condotta tenuta fin qui da Netanyahu, non rappresenta una sorpresa; del resto l’esponente politico ha sempre rallentato volutamente il processo di pace, ha continuato a praticare la discussa opera di costruzione delle colonie nel territorio formalmente palestinese ed ha condotto una guerra sproporzionata a Gaza, che ha colpito principalmente vittime civili. Ma il progetto di Netanyahu è quello di entrare in piena sintonia con la base ultranazionalista a cui si sommano tutti coloro che temono l’avanzata dell’islamismo e non vogliono opporre metodi pacifici per combatterla. Le prossime elezioni, quindi, rischiano di trasformarsi in un referendum sul futuro di Israele: o stato ultranazionalista sempre più isolato dal consesso internazionale o democrazia matura capace di accogliere le differenze e risolvere finalmente la questione palestinese con equità. Certo la mossa del premier israeliano indica che Netanyahu si giocherà tutto il futuro della sua linea politica nella prossima consultazione; questo fatto può essere supportato favorevolmente da sondaggi interni e dalle mutate condizioni del Congresso statunitense, dove i repubblicani hanno preso la maggioranza assoluta; questo fattore dovrebbe bilanciare la tendenza sempre più diffusa in Europa di riconoscere la legittimità dello stato Palestinese, che dopo il parere favorevole del parlamento svedese ha raccolto anche il voto positivo di quello inglese e francese. Resta però il problema dell’isolamento internazionale contro cui Israele andrebbe incontro nel caso della vittoria della tendenza ultra nazionalista, l’appoggio americano sempre assicurato non dovrebbe venire meno, ma Tel Aviv potrebbe dovere fronteggiare anche sanzioni economiche del tipo di quelle imposte dalla UE sulla merce proveniente dai territori occupati. Se questo strumento di pressione dovesse essere accentuato, le già difficili condizioni dell’economia israeliana potrebbero creare un malcontento ancora più diffuso e rompere gli equilibri del paese.
Israel toward elections
The debate surrounding the introduction of the definition of Israel as a Jewish state in the nation, with the consequent change of the fundamental law of the country, caused the fall of the government, because of the decision of Prime Minister Netanyahu to dissolve parliament and hold elections prepaid. The lively discussion on whether to give a strong connotation to the Israeli state, capable of causing discrimination against minorities, provoked lively criticism, as well as by the opposition, even from within the same government team, which resulted in the expulsion from 'Executive of the Minister of Finance and that of Justice. The path taken by Netanyahu appears that of the ultra-nationalist right, totally irreconcilable with the pressures of those who want peace with the Palestinians and the two-state solution. Putting a legal foundation to Israel as the Jewish nation, betrays the secular spirit of the country is preparing the ground for inadmissibility of the division of the Jewish territory, putting an end to international projects for the closure of the Palestinian question. That seems winning the refusing party dialogue with international diplomacy and wants, ultimately to the expulsion of the Palestinians from the territory that the ultra-Orthodox believe only the preserve of the nation Israel as a place of election of the Jewish population. We have a configuration that goes beyond Zionism and you go to found only on religion. This stance extremist in an international context is very difficult that would require greater pragmatism. The Israeli prime minister, with his decision to oust the ministers who questioned his decision showed their difficulty in managing internal conflicts on which was based the ruling coalition, which did not present a certain uniformity of views and chose to side with the extreme right, choice, that if you analyze the approach adopted so far by Netanyahu, is not a surprise; the rest of the politician has always deliberately slowed the peace process, continued to practice the controversial work of settlement construction in Palestinian territory formally and led a disproportionate war in Gaza, which hit mainly civilian casualties. But the project of Netanyahu is to get in tune with the ultranationalist base to which you add up all those who fear the advance of Islam and do not want to oppose peaceful methods to combat it. The next elections, therefore, are likely to turn into a referendum on the future of Israel or ultranationalist been increasingly isolated from the international forum or mature democracy capable of accepting differences and finally resolve the Palestinian issue with fairness. Certainly the move indicates that the Israeli premier Netanyahu will be played all over the future of his political line in the next consultation; This fact can be favorably supported by internal surveys and by the changed conditions of the US Congress, where Republicans have taken an absolute majority; this factor should balance the growing tendency in Europe to recognize the legitimacy of the Palestinian state, and after the approval of the Swedish Parliament has also collected the positive vote of the English and French. However, it remains the problem of international isolation against which Israel would face in case of victory of the ultra nationalist trend, American support always assured should not be lost, but Tel Aviv might have to face even economic sanctions such as those imposed by the EU on goods from the occupied territories. If this means of pressure should be accentuated, the already difficult conditions of the Israeli economy could create an even more widespread discontent and rock the country.
Israel hacia las elecciones
El debate en torno a la introducción de la definición de Israel como un estado judío en la nación, con el consiguiente cambio de la ley fundamental del país, provocó la caída del gobierno, debido a la decisión del primer ministro Netanyahu para disolver el Parlamento y convocar elecciones prepago. El animado debate sobre si se debe dar una fuerte connotación al estado israelí, capaz de provocar la discriminación contra las minorías, provocó críticas animado, así como por la oposición, incluso desde dentro del mismo equipo de gobierno, que dio lugar a la expulsión de 'Ejecutivo del Ministro de Hacienda y el de Justicia. Aparece el camino tomado por Netanyahu el de la derecha ultranacionalista, totalmente irreconciliable con las presiones de los que quieren la paz con los palestinos y la solución de dos estados. Poner una base legal a Israel como la nación judía, traiciona el espíritu secular del país se está preparando el terreno para la inadmisibilidad de la división del territorio judío, poniendo fin a los proyectos internacionales para el cierre de la cuestión palestina. Eso parece ganar la parte que se niega el diálogo con la diplomacia internacional y quiere, en última instancia, a la expulsión de los palestinos del territorio que creen los ultraortodoxos sólo el coto de la nación de Israel como un lugar de elección de la población judía. Tenemos una configuración que va más allá de sionismo y que vamos a que sólo se encuentra en la religión. Esta postura extremista en un contexto internacional es muy difícil que requeriría un mayor pragmatismo. El primer ministro israelí, con su decisión de expulsar a los ministros que cuestionaron su decisión mostró su dificultad en el manejo de los conflictos internos en los que se basaba la coalición gobernante, que no presentan una cierta uniformidad de opiniones y optó por ponerse del lado de la extrema derecha, la elección, que si se analiza el enfoque adoptado hasta ahora por Netanyahu, no es una sorpresa; el resto del político se ha ralentizado siempre deliberadamente el proceso de paz, continuaron practicando la polémica obra de la construcción de asentamientos en territorio palestino formalmente y liderado una guerra desproporcionada en Gaza, que afectó principalmente a las bajas civiles. Pero el proyecto de Netanyahu es ponerse en sintonía con la base ultranacionalista a la que se suman todos los que temen el avance del Islam y no quieren oponerse a los métodos pacíficos para combatirla. Las próximas elecciones, por lo tanto, es probable que se convierta en un referéndum sobre el futuro de Israel o ultranacionalista sido cada vez más aislado del foro internacional o democracia madura capaz de aceptar las diferencias y finalmente resolver el problema palestino con equidad. Ciertamente, el movimiento indica que el primer ministro israelí Netanyahu se jugará todo el futuro de su línea política en la próxima consulta; Este hecho puede ser favorablemente el apoyo de encuestas internas y por las condiciones cambiantes del Congreso de Estados Unidos, donde los republicanos han tenido mayoría absoluta; este factor debería equilibrar la tendencia creciente en Europa a reconocer la legitimidad del Estado palestino, y después de la aprobación del Parlamento de Suecia también ha recogido el voto positivo del Inglés y Francés. Sin embargo, queda el problema del aislamiento internacional contra el que Israel se enfrentaría en caso de victoria de la tendencia ultranacionalista, el apoyo estadounidense siempre asegurado no debe ser perdido, pero Tel Aviv podría tener que enfrentar incluso sanciones económicas como las impuestas por la UE a las mercancías procedentes de los territorios ocupados. Si esta medida de presión debe ser acentuada, las ya difíciles condiciones de la economía israelí podría crear un descontento más generalizado y el rock del país.
Israel zu Wahlen
Die Debatte um die Einführung der Definition Israels als jüdischer Staat in der Nation, mit der daraus folgenden Änderung des Grundgesetzes des Landes, verursacht den Sturz der Regierung, wegen der Entscheidung der Ministerpräsident Netanjahu, das Parlament aufzulösen und halten Wahlen Prepaid. Die lebhafte Diskussion darüber, ob eine starke Konnotation des israelischen Staates, der Lage verursacht Diskriminierung von Minderheiten zu geben, löste lebhafte Kritik, als auch von der Opposition, auch innerhalb derselben Regierungsmannschaft, die in der Vertreibung aus geführt "Executive der Finanzminister und der Justiz. Der Weg, den Netanyahu entnommen scheint, dass der ultra-nationalistischen Rechten, völlig unvereinbar mit dem Druck derer, die Frieden mit den Palästinensern wollen und die Zweistaatenlösung. Putting eine gesetzliche Grundlage, Israel als jüdischen Nation, verrät der weltliche Geist des Landes wird den Boden für die Unzulässigkeit der Teilung des jüdischen Gebiet, ein Ende zu setzen internationale Projekte für die Schließung der palästinensischen Frage. Das scheint dem Gewinn der ablehnenden Partei Dialog mit der internationalen Diplomatie und will, schließlich zur Vertreibung der Palästinenser aus dem Gebiet, dass die Ultra-Orthodoxen glauben, nur die Erhaltung der Nation Israel als ein Ort der Wahl der jüdischen Bevölkerung. Wir haben eine Konfiguration, die über den Zionismus geht und Sie gehen nur über die Religion gefunden. Diese Haltung Extremisten im internationalen Kontext ist es sehr schwierig, dass mehr Pragmatismus erfordern würde. Der israelische Ministerpräsident, mit seiner Entscheidung, die Minister, die seine Entscheidung in Frage zu verdrängen zeigten ihre Schwierigkeiten bei der Verwaltung von internen Konflikten auf dem das Regierungskoalition basiert, die nicht anwesend war eine gewisse Einheitlichkeit der Ansichten und beschloß, mit Seiten die extreme Rechte, die Wahl, dass wenn man den Ansatz bisher von Netanyahu angenommen zu analysieren, ist keine Überraschung; der Rest der Politiker schon immer bewusst verlangsamt den Friedensprozess, fortgesetzt, um die umstrittene Arbeit des Siedlungsbaus in den palästinensischen Gebieten offiziell üben und führte eine unverhältnismäßige Krieg in Gaza, die vor allem zivile Opfer zu schlagen. Aber das Projekt von Netanjahu ist es, im Einklang mit der ultranationalistischen Basis, auf die man alle diejenigen, die den Vormarsch des Islam fürchten und wollen nicht auf friedlichem Wege zu ihrer Bekämpfung widersetzen zu bekommen. Die nächsten Wahlen sind daher wahrscheinlich, in einem Referendum über die Zukunft Israels oder ultranationalistischen drehen in zunehmendem Maße von der internationalen Forum oder reifen Demokratie in der Lage, Unterschiede akzeptieren isoliert und schließlich das palästinensische Problem zu beheben mit Fairness. Gewiß ist die Bewegung bedeutet, dass der israelische Premierminister Netanjahu wird überall auf der Zukunft seiner politischen Linie in der nächsten Anhörung wiedergegeben werden; Diese Tatsache kann vorteilhaft durch interne Untersuchungen und durch die veränderten Bedingungen des US-Kongresses, in dem Republikaner haben eine absolute Mehrheit unterstützt werden; dieser Faktor die wachsende Tendenz in Europa auszugleichen, um die Legitimität des palästinensischen Staates zu erkennen, und nach der Zustimmung der schwedischen Parlament hat auch sammelte das positive Votum der Englisch und Französisch. Allerdings ist das Problem der internationalen Isolation, gegen die Israel im Falle eines Sieges der ultra nationalistischen Trend konfrontiert, bleibt es, sollte die amerikanische Unterstützung immer gewährleistet nicht verloren, aber Tel Aviv müssen möglicherweise auch wirtschaftliche Sanktionen, wie sie von der EU auferlegten Gesicht Waren aus den besetzten Gebieten. Wenn diese Druckmittel verstärkt werden sollte, konnten die bereits schwierigen Bedingungen der israelischen Wirtschaft eine noch breitere Unzufriedenheit schaffen und Rock das Land.
Israël à l'égard des élections
Le débat autour de l'introduction de la définition d'Israël comme un Etat juif dans la nation, avec le changement consécutif de la loi fondamentale du pays, a causé la chute du gouvernement, en raison de la décision du Premier ministre Netanyahu de dissoudre le parlement et organiser des élections prépayée. La discussion animée sur l'opportunité de donner une forte connotation à l'Etat israélien, capable de provoquer la discrimination contre les minorités, a provoqué de vives critiques, ainsi que par l'opposition, même au sein de la même équipe de gouvernement, qui a abouti à l'expulsion de 'exécutif de la ministre des Finances et celui de la Justice. Le chemin pris par Netanyahu semble que du droit ultra-nationaliste, totalement inconciliable avec les pressions de ceux qui veulent la paix avec les Palestiniens et la solution à deux Etats. Mettre un fondement juridique à Israël comme la nation juive, trahit l'esprit laïque du pays prépare le terrain pour l'irrecevabilité de la division du territoire juif, mettant fin à des projets internationaux pour la fermeture de la question palestinienne. Cela semble gagner le dialogue refusant de fête avec la diplomatie internationale et veut, finalement à l'expulsion des Palestiniens du territoire que l'ultra-orthodoxe crois seulement l'apanage de la nation d'Israël comme un lieu d'élection de la population juive. Nous avons une configuration qui va au-delà sionisme et vous allez fonder seulement sur la religion. Cet extrémiste de position dans un contexte international est très difficile qui nécessiterait plus de pragmatisme. Le Premier ministre israélien, avec sa décision d'évincer les ministres qui remettaient en question sa décision montré leur difficulté à gérer les conflits internes sur laquelle se fonde la coalition au pouvoir, qui ne présentent une certaine uniformité de vues et a choisi de prendre parti pour l'extrême droite, le choix, que si vous analysez l'approche adoptée jusqu'à présent par Netanyahu, ne est pas une surprise; le reste de la politique a toujours délibérément ralenti le processus de paix, a continué à pratiquer le travail controversé de la construction de colonies en territoire palestinien formellement et a conduit une guerre disproportionnée à Gaza, qui a frappé les victimes essentiellement civiles. Mais le projet de Netanyahu est de se mettre au diapason avec la base ultranationaliste à laquelle vous ajoutez tous ceux qui craignent l'avance de l'Islam et ne veulent pas se opposer à des méthodes pacifiques pour la combattre. Les prochaines élections, par conséquent, sont susceptibles de se transformer en un référendum sur l'avenir d'Israël ou ultranationaliste été de plus en plus isolé du forum international ou démocratie mature capable de l'acceptation des différences et finalement résoudre le problème palestinien avec équité. Certes, le mouvement indique que le Premier ministre israélien Netanyahu sera joué partout dans l'avenir de sa ligne politique dans la prochaine consultation; Ce fait peut être avantageusement soutenue par des enquêtes internes et par les conditions modifiées du Congrès américain, où les républicains ont pris la majorité absolue; ce facteur devrait équilibrer la tendance croissante en Europe à reconnaître la légitimité de l'Etat palestinien, et après l'approbation du Parlement suédois a également recueilli le vote positif de l'anglais et du français. Cependant, il reste le problème de l'isolement international dans lequel Israël ferait face en cas de victoire de la tendance ultra nationaliste, le soutien américain toujours assuré ne doit pas être perdu, mais Tel-Aviv pourrait avoir à faire face même des sanctions économiques telles que celles imposées par l'UE sur marchandises en provenance des territoires occupés. Si ce moyen de pression doit être accentuée, les conditions déjà difficiles de l'économie israélienne pourrait créer un mécontentement encore plus répandue et de rock du pays.
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