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venerdì 10 giugno 2016
L'Unione Europea pensa ad un piano finanziario per fermare il flusso dei migranti
Esiste un progetto dell’Unione Europea che, partendo da quanto concordato con la Turchia, positiva o negativa che sia questa esperienza, punta a creare un modello per fermare l’immigrazione verso il proprio territorio. Alla base di questa visione vi è una netta distinzione tra rifugiati e migranti economici. Tuttavia le modalità di trattamento del fenomeno sono all’incirca le stesse. Per entrambi i casi si vuole finanziare quei paesi che ospitano i rifugiati, come la stessa Turchia, il Libano e la Giordania; mentre, per quanto riguarda i migranti economici si vuole privilegiare gli investimenti in quelli stati che possano creare occasioni di lavoro, per evitare, o, almeno, limitare, il fenomeno migratorio. Il provvedimento, in generale, potrebbe essere condivisibile, tuttavia senza una analisi precisa della situazione politica degli stati a cui destinare i contributi, si rischia di replicare la situazione che l’Unione Europea sta vivendo attualmente con la Turchia, dove Bruxelles, sostanzialmente non ha tenuto conto della natura del regime di Erdogan per risolvere in fretta un problema che può compromettere l’integrità europea. Il rischio è quello di ottenere dei piccoli vantaggi a fronte di una situazione di costante ricatto. Infatti, se è pur vero che la pressione sulla Grecia e sulla rotta balcanica è diminuita per effetto degli accordi con Ankara, risulta altrettanto vero, che la Turchia si aspetta dei tornaconto, che in questo momento l’Europa non può corrispondere proprio per la situazione interna del paese turco, dove i diritti e le libertà individuali sono fortemente compromesse. Per il momento il governo turco sta attuando una tattica di attesa, ma ha sempre la possibilità di cambiare atteggiamento e riaprire i flussi migratori. L’esempio turco rappresenta un modello da seguire sopratutto per evitare le sue controindicazioni: se è vero che una Europa incapace di trovare soluzioni alternative ha dovuto sfruttare la posizione geografica della Turchia, questo limite non sarà valido per stipulare accordi con stati molto più distanti. Il progetto europeo non è comunque, soltanto quello di distribuire finanziamenti, ma anche quello di creare dei legami particolari con gli stati che aderiranno a questo programma. Questo aspetto implica un coinvolgimento diretto dell’Europa, che non potrà più prescindere dallo stringere accordi esclusivamente con stati governati da esecutivi in grado di assicurare un assoluto rispetto dei diritti e delle garanzie democratiche. Si tratta di un aspetto fondamentale anche per attuare un programma che abbia come obiettivo anche quello ampliare il godimento dei diritti in paesi dove non sono assicurati. Un aspetto da seguire con particolare attenzione, direttamente connesso alla distribuzione dei finanziamenti è quello che riguarda la grande corruzione che patiscono molti paesi africani e che rischia di vanificare lo sforzo economico di Bruxelles. Concedere finanziamenti senza la garanzia di come verranno impiegati rischia di diventare un boomerang per l’Unione Europea, che potrebbe andare a finanziare inconsapevolmente, non solo affaristi locali ma anche esponenti della malavita, fino ad arrivare a situazioni più gravi come il terrorismo. L’importo complessivo che dovrebbe essere stanziato arriva a 8.000 milioni di euro, in parte comprendente importi già previsti, che dovranno essere impiegati nei prossimi cinque anni per trovare soluzioni sostenibili e conformi alle richieste europee. I paesi africani con i quali dovrebbero iniziare le collaborazioni sono Nigeria, Niger, Etiopia, Senegal e Mali. Il meccanismo, oltre che preventivo, cioè capace di evitare nuove ondate migratorie, dovrebbe essere in grado anche di favorire il ritorno dei migranti economici, grazie all’esistenza di nuove prospettive lavorative nei loro paesi di origine, create proprio con i finaziamenti di Bruxelles. Il discorso sui rifugiati è più complesso perchè dovrà riguardare più fasi, nell’attesa della fine delle condizioni che hanno determinato la fuga dai paesi di provenienza, come la guerra ed i conflitti presenti nell’area medio orientale. Sicuramente una situazione di pacificazione dei territori è la condizione essenziale per il ritorno nei paesi di origine, ma, insieme, devono essere garantite le condizioni igieniche ed alimentari, non meno importanti dei diritti politici e civili. Occorre considerare anche l’assistenza necessaria nei campi profughi, spesso al collasso, chenei paesi confinanti ospitano i rifugiati. Una parte dei finanziamenti dovrà riguardare il miglioramento delle condizioni di queste strutture, sempre meno sicure dal punto di vista umanitario. Si tratta di decisioni troppo al ungo rimandate, che dovevano essere prese prima ed in maniera più graduale per evitare le crisi umanitarie che hanno riguardato i paesi europei, che non hanno fatto una figura degna della loro storia. Si vedrà se questi progetti saranno perseguiti con convinzione, potranno riportare l’Europa al suo ruolo, anche pratico e non solo teorico, di paladina dei diritti.
The European Union is considering a financial plan to stop the flow of migrants
There
is a European Union project that, starting from what was agreed with
Turkey, positive or negative experience, it aims to create a model to
stop immigration to their territory. Underlying this view there is a clear distinction between refugees and economic migrants. However, the methods of treatment of the phenomenon are approximately the same. For both cases, we want to fund those countries hosting refugees, the same as Turkey, Lebanon and Jordan; while,
as regards economic migrants you want to favor investments in those
states that might create occasions of work, to avoid, or at least limit,
the phenomenon of migration. The
measure, in general, might be acceptable, but without a precise
analysis of the political situation of the states to which to allocate
the contributions, you are likely to replicate the situation that the
European Union is currently experiencing with Turkey, where Brussels has
not substantially given the nature of Erdogan's regime to solve quickly a problem that can compromise the integrity of the European. The risk is that to obtain the advantages of small compared to a situation of constant blackmail. While
it is true that the pressure on Greece and the Balkan route has
decreased as a result of agreements with Ankara, it is equally true,
that Turkey expects the gain that right now Europe may not correspond
precisely to the situation inside the turkish country, where rights and individual freedoms are severely compromised. For
the moment the turkish government is implementing a policy of waiting,
but always have the option to change attitudes and reopen migration
flows. The
example turkish represents a model to be followed especially to avoid
its drawbacks: it is true that a Europe unable to find alternative
solutions had to take advantage of the geographical location of Turkey,
this limit will not be valid to enter into agreements with states much
more distant. The
European project is not, solely to distribute funding, but also to
create their specific ties with the states that will join in this
program. This
aspect implies a direct involvement of Europe that will no longer
irrespective only enter into agreements with states ruled by executive
able to ensure absolute respect for human rights and democratic
guarantees. It
is a fundamental aspect also to implement a program which aims also to
expand the enjoyment of rights in countries where they are not insured. One
aspect to give special attention, directly connected to the
distribution of funding has to do with large-scale corruption suffering
from many African countries and threatens to undermine the economic
effort of Brussels. Grant
loans without the guarantee of how they will be used is likely to
become a boomerang for the European Union, which could go to finance
unknowingly, not only local businessmen, but also representatives of the
underworld, until you get to more serious situations such as terrorism.
The
total amount that should be allocated comes to 8,000 million euro,
partly including amounts already provided, to be used over the next five
years to find sustainable solutions and meet European demands. African countries with which it should start collaborations are Nigeria, Niger, Ethiopia, Senegal and Mali. The
mechanism, as well as preventive, that is able to avoid new waves of
migration, should be able also to encourage the return of economic
migrants, thanks to the existence of new job prospects in their
countries of origin, created just with structural funds from Brussels. The
discourse on refugees is more complex because it will have to cover
several stages, waiting for the end of the conditions that led to the
escape from the countries of origin, such as war and conflicts in the
Middle East area. Definitely
a situation of pacification of the territories is the essential
condition for the return to their home countries, but, together, hygiene
and dietary conditions, no less important than civil and political
rights must be guaranteed. also
need to consider the necessary assistance in the refugee camps, often
collapsing, Kenites neighboring countries hosting refugees. Part
of the financing will need to address the improvement of the conditions
of these facilities increasingly less secure from the humanitarian
point of view. These
decisions too to anoint postponed, which had to be taken before and at a
more gradual to avoid humanitarian crises which have affected European
countries, who have not made a figure worthy of their history. You
will see whether these projects will be pursued with conviction, will
bring Europe to its role, also practical and not just theoretical, the
champion of rights.
La Unión Europea está considerando un plan financiero para detener el flujo de migrantes
Hay
un proyecto de la Unión Europea que, a partir de lo que se acordó con
Turquía, la experiencia positiva o negativa, que tiene como objetivo
crear un modelo para detener la inmigración a su territorio. Subyacente a este punto de vista existe una clara distinción entre refugiados y migrantes económicos. Sin embargo, los métodos de tratamiento del fenómeno son aproximadamente los mismos. Para ambos casos, queremos financiar los países que acogen refugiados, lo mismo que Turquía, Líbano y Jordania; mientras
que, en cuanto a los inmigrantes económicos que desea favorecer las
inversiones en esos estados que podrían crear ocasiones de trabajo, para
evitar, o al menos limitar, el fenómeno de la migración. La
medida, en general, podría ser aceptable, pero sin un análisis preciso
de la situación política de los estados a los que asignar las
contribuciones, que son propensos a reproducir la situación de que la
Unión Europea está experimentando actualmente con Turquía, donde
Bruselas no tiene sustancialmente dada
la naturaleza del régimen de Erdogan para resolver rápidamente un
problema que puede poner en peligro la integridad de la europea. El riesgo es que para obtener las ventajas de la pequeña en comparación con una situación de chantaje constante. Si
bien es cierto que la presión sobre Grecia y la ruta de los Balcanes ha
disminuido como resultado de acuerdos con Ankara, no es menos cierto,
que Turquía espera que la ganancia que en este momento Europa no puede
corresponder exactamente a la situación en el interior del país turco, donde se ven comprometidas gravemente los derechos y las libertades individuales. Por
el momento, el gobierno turco está llevando a cabo una política de
esperar, pero siempre tiene la opción de cambiar las actitudes y volver a
abrir los flujos migratorios. El
ejemplo de Turquía representa un modelo a seguir, especialmente para
evitar sus inconvenientes: es cierto que una Europa incapaz de encontrar
soluciones alternativas tuvo que tomar ventaja de la ubicación
geográfica de Turquía, este límite no será válido para entrar en
acuerdos con los estados mucho más distantes. El
proyecto europeo no es, exclusivamente para distribuir los fondos, sino
también para crear sus especiales vínculos con los estados que se
unirán en este programa. Este
aspecto implica una participación directa de Europa que ya no solamente
con independencia entrar en acuerdos con estados gobernados por el
ejecutivo capaz de garantizar el respeto absoluto de los derechos
humanos y las garantías democráticas. Es
un aspecto fundamental también para poner en práctica un programa que
tiene como objetivo también para ampliar el disfrute de los derechos en
los países en los que no están asegurados. Un
aspecto para dar una atención especial, conectado directamente a la
distribución de los fondos tiene que ver con la corrupción a gran escala
que sufre de muchos países africanos y amenaza con socavar el esfuerzo
económico de Bruselas. Conceder
préstamos sin la garantía de la forma en que serán utilizados
probablemente se convierta en un boomerang para la Unión Europea, que
podría servir para financiar Sin saberlo, no sólo los hombres de
negocios locales, sino también representantes de los bajos fondos, hasta
llegar a situaciones más graves, como el terrorismo. La
cantidad total que debe asignarse llega a 8.000 millones de euros,
incluyendo en parte, cantidades que ya hayan transmitido, que se
utilizarán en los próximos cinco años para encontrar soluciones
sostenibles y cumplir con las exigencias europeas. los países africanos con la cual debe comenzar colaboraciones son Nigeria, Níger, Etiopía, Senegal y Mali. El
mecanismo, así como preventiva, que es capaz de evitar nuevas oleadas
de migración, debe ser capaz también de favorecer el retorno de los
migrantes económicos, gracias a la existencia de nuevas perspectivas de
trabajo en sus países de origen, creadas exclusivamente con los fondos
estructurales de Bruselas. El
discurso sobre los refugiados es más compleja, ya que tendrá que cubrir
varias etapas, esperando el final de las condiciones que dieron lugar a
la fuga de los países de origen, como la guerra y los conflictos en la
zona de Oriente Medio. Sin
duda una situación de pacificación de los territorios es la condición
esencial para el retorno a sus países de origen, pero, en conjunto, las
condiciones higiénicas y dietéticas, no menos importante que deben
garantizarse los derechos civiles y políticos. también
es necesario considerar la asistencia necesaria en los campos de
refugiados, a menudo colapso de los refugiados, ceneos países vecinos de
alojamiento. Parte
de la financiación tendrá que abordar la mejora de las condiciones de
estas instalaciones cada vez menos seguras desde el punto de vista
humanitario. Estas
decisiones también para ungir pospuestos, que tenían que ser tomadas
antes y en una más gradual para evitar las crisis humanitarias que han
afectado a los países europeos, que no han hecho una figura digna de su
historia. Verá
si estos proyectos se llevarán a cabo con convicción, traerá Europa
para su papel, también práctico y no sólo teórico, el defensor de los
derechos.
Die Europäische Union erwägt, einen Finanzplan den Fluss von Migranten zu stoppen
Es
ist ein Projekt der Europäischen Union, die, ausgehend von dem, was mit
der Türkei vereinbart wurde, positive oder negative Erfahrung, es zielt
darauf ab, ein Modell zu schaffen Einwanderung in ihr Hoheitsgebiet zu
stoppen. diese Ansicht Basiswert gibt es eine klare Unterscheidung zwischen Flüchtlingen und Wirtschaftsmigranten. Jedoch sind die Verfahren zur Behandlung des Phänomens annähernd gleich. In
beiden Fällen wollen wir die Länder, Flüchtlinge aufnehmen, die gleiche
wie die Türkei, Libanon und Jordanien zu finanzieren; während
in Bezug auf Wirtschaftsmigranten Sie Investitionen in diesen Staaten
zu fördern wollen, die Gelegenheiten der Arbeit schaffen könnte,
zumindest zu begrenzen, um das Phänomen der Migration zu vermeiden,
oder. Die
Maßnahme, die in der Regel könnte akzeptabel sein, aber ohne eine
genaue Analyse der politischen Situation der Staaten, denen die Beiträge
zu vergeben, werden Sie wahrscheinlich die Situation zu replizieren,
die die Europäische Union derzeit mit der Türkei erlebt, wo Brüssel
nicht wesentlich hat die Art der Erdogan-Regime gegeben schnell ein Problem zu lösen, die die Integrität des europäischen gefährden können. Die Gefahr besteht darin, dass die Vorteile der klein im Vergleich zu einer Situation der konstanten Erpressung zu erhalten. Es
stimmt zwar, dass der Druck auf Griechenland und die Balkanroute als
Folge der Vereinbarungen mit Ankara zurückgegangen ist, ist es ebenso
wahr, dass die Türkei die Verstärkung, die jetzt Europa kann nicht genau
auf die Situation entsprechen erwartet im Inneren des türkischen Land, in dem Rechte und Freiheiten des einzelnen stark beeinträchtigt werden. Im
Moment ist die türkische Regierung eine Politik des Wartens umgesetzt,
sondern haben immer die Möglichkeit, Einstellungen zu verändern und die
Migrationsströme wieder öffnen. Das
Beispiel türkisch stellt ein Modell vor allem gefolgt, um seine
Nachteile zu vermeiden: Es ist wahr, dass ein Europa nicht in der Lage,
alternative Lösungen zu finden, hatte die Vorteile der geographischen
Lage der Türkei zu nehmen, wird diese Grenze nicht gültig sein, in
Vereinbarungen zu treffen mit den Staaten viel weiter entfernt. Das
europäische Projekt ist nicht nur die Finanzierung zu verteilen,
sondern auch ihre spezifischen Beziehungen zu den Staaten zu schaffen,
die in diesem Programm teilnehmen werden. Dieser
Aspekt beinhaltet eine direkte Beteiligung von Europa, das wird nicht
mehr unabhängig nur Vereinbarungen mit Staaten regiert von Exekutive der
Lage, um sicherzustellen, absolute Achtung der Menschenrechte und der
demokratischen Garantien geben. Es
ist ein grundlegender Aspekt auch ein Programm zu implementieren, die
auch die Wahrnehmung der Rechte in den Ländern zu erweitern zielt darauf
ab, in denen sie nicht versichert sind. Ein
Aspekt besondere Aufmerksamkeit zu geben, die direkt mit der Verteilung
der Mittel hat mit der weitverbreiteten Korruption aus vielen
afrikanischen Ländern leiden zu tun und bedroht die wirtschaftliche
Anstrengungen von Brüssel zu untergraben. Darlehen
gewähren, ohne die Garantie, wie sie verwendet wird, ist wahrscheinlich
ein Bumerang für die Europäische Union, die unwissentlich zu
finanzieren gehen könnte, nicht nur lokale Geschäftsleute, sondern auch
Vertreter der Unterwelt, bis Sie wie Terrorismus zu ernsteren
Situationen. Der
Gesamtbetrag, auf 8.000 Millionen Euro zugewiesen kommt werden soll,
teilweise Beträge, die bereits zur Verfügung gestellt, werden auch in
den nächsten fünf Jahren nachhaltige Lösungen zu finden und die
europäischen Anforderungen gerecht werden. Afrikanische Länder, mit denen sie die Zusammenarbeit beginnen, sind Nigeria, Niger, Äthiopien, Senegal und Mali. Der
Mechanismus, sowie präventive, dass neue Wellen der Migration zu
vermeiden, ist in der Lage, sollte auch in der Lage die Rückkehr von
Wirtschaftsmigranten, dank der Existenz von neuen beruflichen
Perspektiven in ihren Herkunftsländern zu fördern, geschaffen nur mit
den Strukturfonds aus Brüssel. Der
Diskurs über Flüchtlinge ist komplexer, weil es mehrere Stufen zu
decken haben, für das Ende der Bedingungen warten, die von den
Herkunftsländern, wie Krieg und Konflikte im Nahen Osten Bereich zur
Flucht geführt. Auf
jeden Fall eine Situation der Befriedung der Gebiete ist die
wesentliche Voraussetzung für die Rückkehr in ihre Heimatländer, sondern
zusammen, Hygiene und Nahrungsbedingungen, nicht weniger wichtig als
die bürgerlichen und politischen Rechte gewährleistet sein muss. müssen
auch die notwendige Hilfe in den Flüchtlingslagern, oft kollabiert,
Kenitern Nachbarländer, in denen Flüchtlinge zu betrachten. Ein
Teil der Finanzierung müssen die Verbesserung der Bedingungen dieser
Anlagen zunehmend weniger sicher vom humanitären Standpunkt aus zu
adressieren. Diese
Entscheidungen zu salben verschoben, die vor und zu einem allmählichen
genommen werden musste humanitären Krisen zu vermeiden, die europäischen
Länder betroffen sind, die noch nicht eine Figur würdig ihrer
Geschichte gemacht. Sie
werden sehen, ob werden diese Projekte mit Überzeugung verfolgt werden,
wird Europa seine Rolle bringen, auch praktisch und nicht nur
theoretisch, der Champion von Rechten.
L'Union européenne envisage un plan financier pour arrêter le flux de migrants
Il
y a un projet de l'Union européenne qui, à partir de ce qui a été
convenu avec la Turquie, l'expérience positive ou négative, elle vise à
créer un modèle d'arrêter l'immigration sur leur territoire. Derrière cette vue, il y a une nette distinction entre les réfugiés et les migrants économiques. Cependant, les procédés de traitement du phénomène sont approximativement les mêmes. Pour
les deux cas, nous voulons financer les pays qui accueillent des
réfugiés, le même que la Turquie, le Liban et la Jordanie; en
ce qui concerne les migrants économiques que vous souhaitez privilégier
les investissements dans les États susceptibles de créer des occasions
de travail, afin d'éviter, ou au moins limiter, le phénomène de la
migration tout,. La
mesure, en général, pourrait être acceptable, mais sans une analyse
précise de la situation politique des Etats à qui allouer les
contributions, vous êtes susceptibles de reproduire la situation que
l'Union européenne connaît actuellement avec la Turquie, où Bruxelles
n'a pas sensiblement compte
tenu de la nature du régime d'Erdogan pour résoudre rapidement un
problème qui peut compromettre l'intégrité de la Communauté européenne. Le risque est que, pour obtenir les avantages de la petite par rapport à une situation de chantage constant. Il
est vrai que la pression sur la Grèce et la route des Balkans a diminué
à la suite d'accords avec Ankara, il est également vrai que la Turquie
attend le gain que dès maintenant l'Europe peut ne pas correspondre
exactement à la situation à l'intérieur du pays turc, où les droits et les libertés individuelles sont gravement compromises. Pour
le moment, le gouvernement turc met en œuvre une politique d'attente,
mais ont toujours la possibilité de changer les attitudes et de rouvrir
les flux migratoires. L'exemple
turc représente un modèle à suivre en particulier pour éviter ses
inconvénients: il est vrai que l'Europe incapable de trouver des
solutions alternatives devait tirer parti de la situation géographique
de la Turquie, cette limite ne sera pas valable pour conclure des
accords avec des États beaucoup plus lointain. Le
projet européen est pas uniquement de distribuer des fonds, mais aussi
de créer leurs liens spécifiques avec les Etats qui se joindront à ce
programme. Cet
aspect implique une participation directe de l'Europe qui ne sera plus,
quel que soit entrer que des accords avec les Etats gouvernés par la
direction en mesure d'assurer le respect absolu des droits de l'homme et
des garanties démocratiques. Il
est un aspect fondamental également à mettre en œuvre un programme qui
vise également à élargir la jouissance des droits dans les pays où ils
ne sont pas assurés. Un
aspect à accorder une attention particulière, directement reliée à la
répartition des fonds a à voir avec la corruption à grande échelle qui
souffrent de nombreux pays africains et menace de saper l'effort
économique de Bruxelles. Accorder
des prêts sans garantie de la façon dont ils seront utilisés est
susceptible de devenir un boomerang pour l'Union européenne, ce qui
pourrait servir à financer sans le savoir, non seulement des hommes
d'affaires locaux, mais aussi des représentants de la pègre, jusqu'à ce
que vous obtenez à des situations plus graves, comme le terrorisme. Le
montant total qui devrait être alloué est de 8.000 millions d'euros, en
partie, y compris les montants déjà fournis, à utiliser au cours des
cinq prochaines années pour trouver des solutions durables et répondre
aux exigences européennes. les
pays africains avec lesquels elle devrait commencer des collaborations
sont le Nigeria, le Niger, l'Ethiopie, le Sénégal et le Mali. Le
mécanisme, ainsi que la prévention, qui est en mesure d'éviter de
nouvelles vagues de migration, devrait être en mesure aussi d'encourager
le retour des migrants économiques, grâce à l'existence de nouvelles
perspectives d'emploi dans leur pays d'origine, créés seulement avec les
fonds structurels de Bruxelles. Le
discours sur les réfugiés est plus complexe, car il devra couvrir
plusieurs étapes, en attendant la fin des conditions qui ont conduit à
la fuite des pays d'origine, comme la guerre et les conflits dans la
région du Moyen-Orient. Certainement
une situation de pacification des territoires est la condition
essentielle pour le retour dans leur pays d'origine, mais, en même
temps, l'hygiène et les conditions alimentaires, pas moins importants
que les droits civils et politiques doivent être garanties. ont
également besoin de considérer l'assistance nécessaire dans les camps
de réfugiés, l'effondrement souvent des réfugiés, des Kéniens pays
voisins d'hébergement. Une
partie du financement devra se pencher sur l'amélioration des
conditions de ces installations de moins en moins sûres du point de vue
humanitaire. Ces
décisions trop oindre reportées, qui devaient être prises avant et à
une plus progressive pour éviter les crises humanitaires qui ont touché
les pays européens, qui n'ont pas fait une figure digne de leur
histoire. Vous
verrez si ces projets seront poursuivis avec conviction, l'Europe
apportera à son rôle, aussi pratique et pas seulement théorique, le
champion des droits.
A União Europeia está a considerar um plano financeiro para parar o fluxo de migrantes
Existe
um projecto da União Europeia que, a partir do que foi acordado com a
Turquia, a experiência positiva ou negativa, que visa criar um modelo
para parar a imigração para o seu território. Subjacente a este ponto de vista, há uma clara distinção entre refugiados e migrantes económicos. No entanto, os métodos de tratamento do fenómeno são aproximadamente os mesmos. Para ambos os casos, nós queremos financiar os países que acolhem refugiados, o mesmo que a Turquia, Líbano e Jordânia; enquanto
que, no que diz respeito migrantes económicos que deseja favorecer
investimentos naqueles estados que possam criar ocasiões de trabalho, a
fim de evitar, ou pelo menos limitar, o fenómeno da migração. A
medida, em geral, pode ser aceitável, mas sem uma análise precisa da
situação política dos Estados para o qual a atribuir as contribuições,
que são susceptíveis de replicar a situação que a União Europeia
atravessa actualmente com a Turquia, onde Bruxelas não tem
substancialmente dada
a natureza do regime de Erdogan para resolver rapidamente um problema
que pode comprometer a integridade da União Europeia. O risco é que, para obter as vantagens de pequeno em comparação com uma situação de chantagem constante. Embora
seja verdade que a pressão sobre a Grécia e da rota dos Balcãs diminuiu
como resultado de acordos com Ancara, é igualmente verdade, que a
Turquia espera que o ganho que agora a Europa pode não corresponder
exactamente à situação dentro do país turco, onde os direitos e liberdades individuais são severamente comprometida. Para
o momento em que o Governo turco está a implementar uma política de
esperar, mas sempre tem a opção de mudar as atitudes e reabrir os fluxos
migratórios. O
exemplo turca representa um modelo a ser seguido especialmente para
evitar as suas desvantagens: é verdade que uma Europa incapaz de
encontrar soluções alternativas tiveram que tirar vantagem da
localização geográfica da Turquia, este limite não será válida para
celebrar acordos com os estados muito mais distante. O
projecto europeu não é, apenas para distribuir o financiamento, mas
também para criar as suas ligações particulares com os Estados que vão
aderir a este programa. Este
aspecto implica um envolvimento direto da Europa que já não
independentemente única celebrar acordos com estados governados pelo
executivo capaz de garantir o respeito absoluto dos direitos humanos e
garantias democráticas. É
um aspecto fundamental também para implementar um programa que visa
também a expandir o gozo dos direitos nos países onde eles não são
segurados. Um
aspecto a dar uma atenção especial, diretamente ligado à distribuição
de financiamento tem a ver com a corrupção em larga escala sofrendo de
muitos países africanos e ameaça minar o esforço económico de Bruxelas. Conceder
empréstimos sem a garantia de como eles serão utilizados é provável que
se torne um bumerangue para a União Europeia, o que poderia servir para
financiar sem saber, não só os empresários locais, mas também
representantes do submundo, até chegar a situações mais graves, como o
terrorismo. O
montante total que deve ser alocada trata de 8.000 milhões de euros, em
parte, incluindo os montantes já fornecidas, para ser usado durante os
próximos cinco anos para encontrar soluções sustentáveis e satisfazer
exigências europeias. países africanos com os quais ele deve começar colaborações são a Nigéria, o Níger, Etiópia, Senegal e Mali. O
mecanismo, bem como preventiva, que é capaz de evitar novas ondas de
migração, deve ser capaz também para incentivar o regresso dos migrantes
económicos, graças à existência de novas perspectivas de emprego nos
seus países de origem, criados apenas com os fundos estruturais de
Bruxelas. O
discurso sobre refugiados é mais complexo, pois terá de cobrir várias
fases, à espera do fim das condições que levaram à fuga dos países de
origem, como a guerra e conflitos na área do Oriente Médio. Definitivamente
uma situação de pacificação dos territórios é a condição essencial para
o retorno a seus países de origem, mas, juntos, condições de higiene e
alimentares, não menos importante que deve ser garantido os direitos
civis e políticos. também
precisa considerar a assistência necessária nos campos de refugiados,
muitas vezes colapso refugiados, os países vizinhos queneus de
hospedagem. Parte
do financiamento terá de lidar com a melhoria das condições destas
instalações cada vez menos seguros do ponto de vista humanitário. Estas
decisões também para ungir adiadas, que tiveram de ser tomadas antes e
em um mais gradual para evitar crises humanitárias que afectaram países
europeus, que não fizeram uma figura digna de sua história. Você
vai ver se esses projectos serão prosseguidos com convicção, vai levar a
Europa ao seu papel, também prático e não apenas teórico, o campeão dos
direitos.
Европейский союз рассматривает финансовый план, чтобы остановить поток мигрантов
Существует
проект Европейского союза, который, начиная с того, что была достигнута
договоренность с Турцией, положительный или отрицательный опыт, он
направлен на создание модели, чтобы остановить иммиграцию на свою
территорию. В основе этой точки зрения существует четкое различие между беженцами и экономическими мигрантами. Тем не менее, методы лечения явления примерно одинаковы. В обоих случаях, мы хотим, чтобы финансировать эти страны, принимающие беженцев, то же самое, Турции, Ливана и Иордании; в
то время, что касается экономических мигрантов, которые вы хотите
способствовать инвестициям в тех штатах, которые могли бы создать случаи
работы, чтобы избежать или, по крайней мере, ограничение, явление
миграции. Мера,
в общем, может быть приемлемым, но без точного анализа политической
ситуации государств, к которому выделить вклад, вы, вероятно, повторить
ситуацию, что Европейский союз в настоящее время переживает с Турцией,
где Брюссель не имеет, по существу, принимая во внимание характер режима Эрдогана быстро решить проблему, которая может поставить под угрозу целостность Европы. Риск заключается в том, что для получения преимущества малого по сравнению с ситуацией постоянного шантажа. Хотя
это правда, что давление на Грецию и балканский маршрут уменьшилась в
результате соглашений с Анкарой, то столь же верно, что Турция ожидает,
что прибыль, что сейчас Европа не может точно соответствовать ситуации внутри турецкой страны, где права и индивидуальные свободы серьезно скомпрометированы. На
данный момент турецкое правительство проводит политику ожидания, но
всегда есть возможность изменить отношение и возобновить миграционные
потоки. Пример
турецкий представляет собой модель для подражания, особенно, чтобы
избежать его недостатков: это правда, что Европа не в состоянии найти
альтернативные решения пришлось воспользоваться географическим
положением Турции, этот предел не будет действительным заключать
соглашения с государствами гораздо более отдаленной. Европейский
проект не является исключительно распределять финансирование, но и
создавать свои особые связи с государствами, которые вступят в этой
программе. Этот
аспект предполагает прямое вовлечение Европы, что больше не будет
независимо только заключать соглашения с государствами правили
исполнительной способной обеспечить безусловное соблюдение прав человека
и демократических гарантий. Это
является фундаментальным аспектом также для реализации программы,
которая направлена также расширить осуществление прав в тех странах,
где они не застрахованы. Одним
из аспектов уделять особое внимание, непосредственно связанные с
распределением финансирования связано с крупномасштабной коррупции
страдают от многих африканских стран и угрожает подорвать экономические
усилия Брюсселя. Предоставлять
кредиты без гарантии того, как они будут использоваться, скорее всего,
чтобы стать бумерангом для Европейского Союза, которые могли бы пойти на
финансирование по незнанию, а не только местные бизнесмены, но и
представители преступного мира, пока вы не получите до более серьезных
ситуаций, таких как терроризм. Общая
сумма, которую следует выделить доходит до 8000 млн евро, частично в
том числе суммы уже предусмотрены, которые будут использоваться в
течение следующих пяти лет, чтобы найти устойчивые решения и отвечают
европейским требованиям. Африканские страны, с которыми он должен начать совместные работы являются Нигерия, Нигер, Эфиопия, Сенегал и Мали. Механизм,
а также превентивное, то есть в состоянии избежать новых волн миграции,
должны быть в состоянии также способствовать возвращению экономических
мигрантов, благодаря наличию новых перспектив работы в своих странах
происхождения, созданных только со структурными фондами из Брюсселя. Дискурс
о беженцах является более сложным, поскольку он должен будет охватывать
несколько этапов, ожидая конца условий, которые привели к вылету из
стран происхождения, таких, как войны и конфликты в регионе Ближнего
Востока. Определенно
положение умиротворение территорий является необходимым условием для
возвращения на родину, но, вместе, гигиена и диетические условия, не
менее важны, чем гражданские и политические права должны быть
гарантированы. Кроме
того, необходимо рассмотреть вопрос о необходимой помощи в лагерях
беженцев, часто рушится, Кенеев соседние страны, принимающие беженцев. Часть
финансирования необходимо будет обратиться к улучшению условий этих
объектов все менее безопасным с гуманитарной точки зрения. Эти
решения тоже помазать отложили, которые должны были быть приняты до и в
более постепенной, чтобы избежать гуманитарных кризисов, которые
повлияли европейские страны, которые еще не сделали фигуру, достойную их
истории. Вы
увидите, будут ли эти проекты будут осуществляться с убеждением,
приведет Европу к ее роли, а также практичным и не только теоретическое,
чемпион прав.
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