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giovedì 16 giugno 2016

في المستقبل القريب خطير الاتحاد الأوروبي

سياسات الزراعة الفرنسية والظروف الاجتماعية، جنبا إلى جنب مع خطر الحاحا من الأعمال الإرهابية وإخراج إمكانية بريطانيا من الاتحاد الأوروبي، فإنها ترسم السيناريو مع مستويات مرتفعة للغاية من الخطر لبروكسل وجميع دول منطقة اليورو الأوروبي. يبدو أن الوضع الفرنسي الآن، تمثل الطارئة الأكثر إلحاحا، أكثر حتى من نفس العواقب نتيجة الاستفتاء البريطاني. مستوى الصراع الاجتماعي، بعد إصلاح العمل المقترح من قبل الحكومة في باريس، تقارير حالة من عدم الاستقرار المتزايد، والذي يتبع استياء اجتماعي واسع النطاق، والتي لم تؤخذ في الاعتبار عمدا. يتم محاذاة التنفيذي الفرنسي مع سلوكه إلى أن معظم البلدان الأوروبية الأخرى، الذين اختاروا ضغط من الحقوق في العمل والتضحية في سبيل مزيد من المرونة والإنتاجية. على النقيض من ذلك لم تطبق نفس المعايير لظروف التشغيل من المصارف والمؤسسات المالية، والتي تتمتع الدعم وحرية المناورة غير مبررة، ولا سيما فيما يتعلق الكوارث من صنع. في فرنسا، وقد أثبتت القاعدة الاجتماعية، ومع ذلك، ومن ناحية سلبية مما كان عليه في البلدان الأخرى وعلى مستوى المواجهة، فإنه سرعان ما أصبح متغير فيه الحكومة الفرنسية على ما يبدو لم تؤخذ بعين الاعتبار. التصاق عالية إلى الإضرابات والمقاطعة للسير العادي للبلد تظهر استعدادها للقتال، وهو المشكلة التي تبدو مستعصية على الحل بالنسبة للحكومة. SI هي حالة شديدة الانفجار، والتي يمكن أن تتحول إلى حالات العنف حتى. لا تحتاج إلى ما أنتجت ما يسمى الفرنسية مايو في الستينات من القرن الماضي، سيؤثر على كل شيء حركة احتجاج القارية. الخوف من العديد من المحللين أن وضعا مماثلا سيحدث وأن السخط موجودة بالفعل في بلدان أخرى سوف تتحول إلى أعمال عنف أو تميل إلى مقاطعة عمل من البلدان. وهناك نوع من الإثارة عبر قادرة على وضع مختلف أنحاء الاتحاد الأوروبي على ركبتيها. التفكير في الجمع بين هذا السيناريو مع الافراج عن اتحاد المملكة المتحدة: على المدى القصير قد يعني انخفاضا في الأسواق المالية وخلق حالة من الخطر الاجتماعي، وقادرة على تغيير التوازن الأوروبي. وغني عن القول، وهذا من شأنه أن يخلق وضعا مثاليا للتأكيد على الحركات المناهضة الأوروبية، قوية بالفعل دون هذه الشروط، مع احتمال حدوث نتيجة لتغيير كبير في القانون الذي يستند في بروكسل. الخطر الحقيقي هو أن الناتج انجلترا التناقص التدريجي لتأثير الدومينو، ولكن احتمال هو نفسه، ويرجع ذلك إلى تأثير الاضطرابات الفرنسي، والتي تقوم على المعارضة من الحد من حقوق العمال. ويبدو أنه لا جدوى من التأكيد على أن قطاعات واسعة من المجتمع في القارة الأوروبية غضب عانى الفقر عن خطاياهم وليس لدعم ماديا عبء الأزمة في الحالة التي تكون فيها الزيادة في عدم المساواة هي واحدة من الأسباب للوقوف ضد النظام الحالي. ثم يجب ألا ننسى مشكلة الإرهاب، والتي في حالة هشاشة النظم السياسية العثور على مزيد من الفرص لتأكيد والتبشير، وخاصة في تلك الفئات الاجتماعية المحددات من البلدان، التي تخضع للتطرف الديني. لاستكمال سيناريو واحد يمكن أن أقتبس من العدد التاسع من الهجرة، والذي يحمل اثنين من الضغوط المختلفة على دول الاتحاد، الأول يتكون من نفس الإدارة لهذه المشكلة، مع مقاومة من بعض الدول للدخول على هذه الجبهة، والثاني، نتيجة للأول، والتوترات التي تم إنشاؤها على الدول لمختلف الالتزامات من أجل حل المشكلة نفسها. إذا كانت هذه الاختلافات سترفع مقارنة بين لهجة دبلوماسية، فإنه لا يمكن أن يؤخذ موقف صافي يمكن تجنبها والتي يمكن أن تنتج العقوبات، مما يزيد من عنصر مشددا على جدلية داخل الاتحاد. كما نرى في المستقبل القريب الذي ينتظرنا هو أبعد من السهل حل وسلوك بروكسل ويبدو دولة غير كاف بالمرة. يبدو وسط أوروبا لقيادة إدارة من العمليات التجارية العادية، من دون فهم طبيعة غير عادية من الوضع الحالي، في حين يبدو كل بلد على المضي قدما بوصفه حقا مستقلا عن هدية صغيرة مع قرارات النقل الداخلي أن نغفل عن إطار عمل مشترك، وقبل كل شيء، لا تبني سيناريوهات طويلة فترة. ننتظر نتائج الاستفتاء البريطاني مع مثل هذا الوضع السلبي يدل على فقدان الوعي غير ملائمة لحكومة مجالات واسعة وهامة، فضلا عن الاستمرار في تجاهل احتياجات المواطنين وإجبارهم على قبول انخفضت القرارات من فوق، ويمكن أن تنتج إلا الفشل ربما لا يمكن إصلاحه.

venerdì 10 giugno 2016

L'Unione Europea pensa ad un piano finanziario per fermare il flusso dei migranti

Esiste un progetto dell’Unione Europea che, partendo da quanto concordato con la Turchia, positiva o negativa che sia questa esperienza, punta a creare un modello per fermare l’immigrazione verso il proprio territorio. Alla base di questa visione vi è una netta distinzione tra rifugiati e migranti economici. Tuttavia le modalità di trattamento del fenomeno sono all’incirca le stesse. Per entrambi i casi si vuole finanziare quei paesi che ospitano i rifugiati, come la stessa Turchia, il Libano e la Giordania; mentre, per quanto riguarda i migranti economici si vuole privilegiare gli investimenti in quelli stati che possano creare occasioni di lavoro, per evitare, o, almeno, limitare, il fenomeno migratorio.  Il provvedimento, in generale, potrebbe essere condivisibile, tuttavia senza una analisi precisa della situazione politica degli stati a cui destinare i contributi, si rischia di replicare la situazione che l’Unione Europea sta vivendo attualmente con la Turchia, dove Bruxelles, sostanzialmente non ha tenuto conto della natura del regime di Erdogan per risolvere in fretta un problema che può compromettere l’integrità europea. Il rischio è quello di ottenere dei piccoli vantaggi a fronte di una situazione di costante ricatto. Infatti, se è pur vero che la pressione sulla Grecia e sulla rotta balcanica è diminuita per effetto degli accordi con Ankara, risulta altrettanto vero, che la Turchia si aspetta dei tornaconto, che in questo momento l’Europa non può corrispondere proprio per la situazione interna del paese turco, dove i diritti e le libertà individuali sono fortemente compromesse. Per il momento il governo turco sta attuando una tattica di attesa, ma ha sempre la possibilità di cambiare atteggiamento e riaprire i flussi migratori. L’esempio turco rappresenta un modello da seguire sopratutto per evitare le sue controindicazioni: se è vero che una Europa incapace di trovare soluzioni alternative ha dovuto sfruttare la posizione geografica della Turchia, questo limite non sarà valido per stipulare accordi con stati molto più distanti. Il progetto europeo non è comunque, soltanto quello di distribuire finanziamenti, ma anche quello di creare dei legami particolari con gli stati che aderiranno a questo programma. Questo aspetto implica un coinvolgimento diretto dell’Europa, che non potrà più prescindere  dallo stringere accordi esclusivamente con stati governati da esecutivi in grado di assicurare un assoluto rispetto dei diritti e delle garanzie democratiche. Si tratta di un aspetto fondamentale anche per attuare un programma che abbia come obiettivo anche quello ampliare il godimento dei diritti in paesi dove non sono assicurati. Un aspetto da seguire con particolare attenzione, direttamente connesso alla distribuzione dei finanziamenti è quello che riguarda la grande corruzione che patiscono molti paesi africani e che rischia di vanificare lo sforzo economico di Bruxelles. Concedere finanziamenti senza la garanzia di come verranno impiegati rischia di diventare un boomerang per l’Unione Europea, che potrebbe andare a finanziare inconsapevolmente, non solo affaristi locali ma anche esponenti della malavita, fino ad  arrivare a situazioni più gravi come il terrorismo. L’importo complessivo che dovrebbe essere stanziato arriva a 8.000 milioni di euro, in parte comprendente importi già previsti, che dovranno essere impiegati nei prossimi cinque anni per trovare soluzioni sostenibili e conformi alle richieste europee.  I paesi africani con i quali dovrebbero iniziare le collaborazioni sono Nigeria, Niger, Etiopia, Senegal e Mali. Il meccanismo, oltre che preventivo, cioè capace di evitare nuove ondate migratorie, dovrebbe essere in grado anche di favorire il ritorno dei migranti economici, grazie all’esistenza di nuove prospettive lavorative nei loro paesi di origine, create proprio con i finaziamenti di Bruxelles. Il discorso sui rifugiati è più complesso perchè dovrà riguardare più fasi, nell’attesa della fine delle condizioni che hanno determinato la fuga dai paesi di provenienza, come la guerra ed i conflitti presenti nell’area medio orientale. Sicuramente una situazione di pacificazione dei territori è la condizione essenziale per il ritorno nei paesi di origine, ma, insieme, devono essere garantite le condizioni igieniche ed alimentari, non meno importanti dei diritti politici e civili. Occorre considerare anche l’assistenza necessaria nei campi profughi, spesso al collasso, chenei paesi confinanti ospitano i rifugiati.  Una parte dei finanziamenti dovrà riguardare il miglioramento delle condizioni di queste strutture, sempre meno sicure dal punto di vista umanitario. Si tratta di decisioni troppo al ungo rimandate, che dovevano essere prese prima ed in maniera più graduale per evitare le crisi umanitarie che hanno riguardato i paesi europei, che non hanno fatto una figura degna della loro storia. Si vedrà se questi progetti saranno perseguiti con convinzione, potranno riportare l’Europa al suo ruolo, anche pratico e non solo teorico, di paladina dei diritti.

The European Union is considering a financial plan to stop the flow of migrants

There is a European Union project that, starting from what was agreed with Turkey, positive or negative experience, it aims to create a model to stop immigration to their territory. Underlying this view there is a clear distinction between refugees and economic migrants. However, the methods of treatment of the phenomenon are approximately the same. For both cases, we want to fund those countries hosting refugees, the same as Turkey, Lebanon and Jordan; while, as regards economic migrants you want to favor investments in those states that might create occasions of work, to avoid, or at least limit, the phenomenon of migration. The measure, in general, might be acceptable, but without a precise analysis of the political situation of the states to which to allocate the contributions, you are likely to replicate the situation that the European Union is currently experiencing with Turkey, where Brussels has not substantially given the nature of Erdogan's regime to solve quickly a problem that can compromise the integrity of the European. The risk is that to obtain the advantages of small compared to a situation of constant blackmail. While it is true that the pressure on Greece and the Balkan route has decreased as a result of agreements with Ankara, it is equally true, that Turkey expects the gain that right now Europe may not correspond precisely to the situation inside the turkish country, where rights and individual freedoms are severely compromised. For the moment the turkish government is implementing a policy of waiting, but always have the option to change attitudes and reopen migration flows. The example turkish represents a model to be followed especially to avoid its drawbacks: it is true that a Europe unable to find alternative solutions had to take advantage of the geographical location of Turkey, this limit will not be valid to enter into agreements with states much more distant. The European project is not, solely to distribute funding, but also to create their specific ties with the states that will join in this program. This aspect implies a direct involvement of Europe that will no longer irrespective only enter into agreements with states ruled by executive able to ensure absolute respect for human rights and democratic guarantees. It is a fundamental aspect also to implement a program which aims also to expand the enjoyment of rights in countries where they are not insured. One aspect to give special attention, directly connected to the distribution of funding has to do with large-scale corruption suffering from many African countries and threatens to undermine the economic effort of Brussels. Grant loans without the guarantee of how they will be used is likely to become a boomerang for the European Union, which could go to finance unknowingly, not only local businessmen, but also representatives of the underworld, until you get to more serious situations such as terrorism. The total amount that should be allocated comes to 8,000 million euro, partly including amounts already provided, to be used over the next five years to find sustainable solutions and meet European demands. African countries with which it should start collaborations are Nigeria, Niger, Ethiopia, Senegal and Mali. The mechanism, as well as preventive, that is able to avoid new waves of migration, should be able also to encourage the return of economic migrants, thanks to the existence of new job prospects in their countries of origin, created just with structural funds from Brussels. The discourse on refugees is more complex because it will have to cover several stages, waiting for the end of the conditions that led to the escape from the countries of origin, such as war and conflicts in the Middle East area. Definitely a situation of pacification of the territories is the essential condition for the return to their home countries, but, together, hygiene and dietary conditions, no less important than civil and political rights must be guaranteed. also need to consider the necessary assistance in the refugee camps, often collapsing, Kenites neighboring countries hosting refugees. Part of the financing will need to address the improvement of the conditions of these facilities increasingly less secure from the humanitarian point of view. These decisions too to anoint postponed, which had to be taken before and at a more gradual to avoid humanitarian crises which have affected European countries, who have not made a figure worthy of their history. You will see whether these projects will be pursued with conviction, will bring Europe to its role, also practical and not just theoretical, the champion of rights.

La Unión Europea está considerando un plan financiero para detener el flujo de migrantes

Hay un proyecto de la Unión Europea que, a partir de lo que se acordó con Turquía, la experiencia positiva o negativa, que tiene como objetivo crear un modelo para detener la inmigración a su territorio. Subyacente a este punto de vista existe una clara distinción entre refugiados y migrantes económicos. Sin embargo, los métodos de tratamiento del fenómeno son aproximadamente los mismos. Para ambos casos, queremos financiar los países que acogen refugiados, lo mismo que Turquía, Líbano y Jordania; mientras que, en cuanto a los inmigrantes económicos que desea favorecer las inversiones en esos estados que podrían crear ocasiones de trabajo, para evitar, o al menos limitar, el fenómeno de la migración. La medida, en general, podría ser aceptable, pero sin un análisis preciso de la situación política de los estados a los que asignar las contribuciones, que son propensos a reproducir la situación de que la Unión Europea está experimentando actualmente con Turquía, donde Bruselas no tiene sustancialmente dada la naturaleza del régimen de Erdogan para resolver rápidamente un problema que puede poner en peligro la integridad de la europea. El riesgo es que para obtener las ventajas de la pequeña en comparación con una situación de chantaje constante. Si bien es cierto que la presión sobre Grecia y la ruta de los Balcanes ha disminuido como resultado de acuerdos con Ankara, no es menos cierto, que Turquía espera que la ganancia que en este momento Europa no puede corresponder exactamente a la situación en el interior del país turco, donde se ven comprometidas gravemente los derechos y las libertades individuales. Por el momento, el gobierno turco está llevando a cabo una política de esperar, pero siempre tiene la opción de cambiar las actitudes y volver a abrir los flujos migratorios. El ejemplo de Turquía representa un modelo a seguir, especialmente para evitar sus inconvenientes: es cierto que una Europa incapaz de encontrar soluciones alternativas tuvo que tomar ventaja de la ubicación geográfica de Turquía, este límite no será válido para entrar en acuerdos con los estados mucho más distantes. El proyecto europeo no es, exclusivamente para distribuir los fondos, sino también para crear sus especiales vínculos con los estados que se unirán en este programa. Este aspecto implica una participación directa de Europa que ya no solamente con independencia entrar en acuerdos con estados gobernados por el ejecutivo capaz de garantizar el respeto absoluto de los derechos humanos y las garantías democráticas. Es un aspecto fundamental también para poner en práctica un programa que tiene como objetivo también para ampliar el disfrute de los derechos en los países en los que no están asegurados. Un aspecto para dar una atención especial, conectado directamente a la distribución de los fondos tiene que ver con la corrupción a gran escala que sufre de muchos países africanos y amenaza con socavar el esfuerzo económico de Bruselas. Conceder préstamos sin la garantía de la forma en que serán utilizados probablemente se convierta en un boomerang para la Unión Europea, que podría servir para financiar Sin saberlo, no sólo los hombres de negocios locales, sino también representantes de los bajos fondos, hasta llegar a situaciones más graves, como el terrorismo. La cantidad total que debe asignarse llega a 8.000 millones de euros, incluyendo en parte, cantidades que ya hayan transmitido, que se utilizarán en los próximos cinco años para encontrar soluciones sostenibles y cumplir con las exigencias europeas. los países africanos con la cual debe comenzar colaboraciones son Nigeria, Níger, Etiopía, Senegal y Mali. El mecanismo, así como preventiva, que es capaz de evitar nuevas oleadas de migración, debe ser capaz también de favorecer el retorno de los migrantes económicos, gracias a la existencia de nuevas perspectivas de trabajo en sus países de origen, creadas exclusivamente con los fondos estructurales de Bruselas. El discurso sobre los refugiados es más compleja, ya que tendrá que cubrir varias etapas, esperando el final de las condiciones que dieron lugar a la fuga de los países de origen, como la guerra y los conflictos en la zona de Oriente Medio. Sin duda una situación de pacificación de los territorios es la condición esencial para el retorno a sus países de origen, pero, en conjunto, las condiciones higiénicas y dietéticas, no menos importante que deben garantizarse los derechos civiles y políticos. también es necesario considerar la asistencia necesaria en los campos de refugiados, a menudo colapso de los refugiados, ceneos países vecinos de alojamiento. Parte de la financiación tendrá que abordar la mejora de las condiciones de estas instalaciones cada vez menos seguras desde el punto de vista humanitario. Estas decisiones también para ungir pospuestos, que tenían que ser tomadas antes y en una más gradual para evitar las crisis humanitarias que han afectado a los países europeos, que no han hecho una figura digna de su historia. Verá si estos proyectos se llevarán a cabo con convicción, traerá Europa para su papel, también práctico y no sólo teórico, el defensor de los derechos.

Die Europäische Union erwägt, einen Finanzplan den Fluss von Migranten zu stoppen

Es ist ein Projekt der Europäischen Union, die, ausgehend von dem, was mit der Türkei vereinbart wurde, positive oder negative Erfahrung, es zielt darauf ab, ein Modell zu schaffen Einwanderung in ihr Hoheitsgebiet zu stoppen. diese Ansicht Basiswert gibt es eine klare Unterscheidung zwischen Flüchtlingen und Wirtschaftsmigranten. Jedoch sind die Verfahren zur Behandlung des Phänomens annähernd gleich. In beiden Fällen wollen wir die Länder, Flüchtlinge aufnehmen, die gleiche wie die Türkei, Libanon und Jordanien zu finanzieren; während in Bezug auf Wirtschaftsmigranten Sie Investitionen in diesen Staaten zu fördern wollen, die Gelegenheiten der Arbeit schaffen könnte, zumindest zu begrenzen, um das Phänomen der Migration zu vermeiden, oder. Die Maßnahme, die in der Regel könnte akzeptabel sein, aber ohne eine genaue Analyse der politischen Situation der Staaten, denen die Beiträge zu vergeben, werden Sie wahrscheinlich die Situation zu replizieren, die die Europäische Union derzeit mit der Türkei erlebt, wo Brüssel nicht wesentlich hat die Art der Erdogan-Regime gegeben schnell ein Problem zu lösen, die die Integrität des europäischen gefährden können. Die Gefahr besteht darin, dass die Vorteile der klein im Vergleich zu einer Situation der konstanten Erpressung zu erhalten. Es stimmt zwar, dass der Druck auf Griechenland und die Balkanroute als Folge der Vereinbarungen mit Ankara zurückgegangen ist, ist es ebenso wahr, dass die Türkei die Verstärkung, die jetzt Europa kann nicht genau auf die Situation entsprechen erwartet im Inneren des türkischen Land, in dem Rechte und Freiheiten des einzelnen stark beeinträchtigt werden. Im Moment ist die türkische Regierung eine Politik des Wartens umgesetzt, sondern haben immer die Möglichkeit, Einstellungen zu verändern und die Migrationsströme wieder öffnen. Das Beispiel türkisch stellt ein Modell vor allem gefolgt, um seine Nachteile zu vermeiden: Es ist wahr, dass ein Europa nicht in der Lage, alternative Lösungen zu finden, hatte die Vorteile der geographischen Lage der Türkei zu nehmen, wird diese Grenze nicht gültig sein, in Vereinbarungen zu treffen mit den Staaten viel weiter entfernt. Das europäische Projekt ist nicht nur die Finanzierung zu verteilen, sondern auch ihre spezifischen Beziehungen zu den Staaten zu schaffen, die in diesem Programm teilnehmen werden. Dieser Aspekt beinhaltet eine direkte Beteiligung von Europa, das wird nicht mehr unabhängig nur Vereinbarungen mit Staaten regiert von Exekutive der Lage, um sicherzustellen, absolute Achtung der Menschenrechte und der demokratischen Garantien geben. Es ist ein grundlegender Aspekt auch ein Programm zu implementieren, die auch die Wahrnehmung der Rechte in den Ländern zu erweitern zielt darauf ab, in denen sie nicht versichert sind. Ein Aspekt besondere Aufmerksamkeit zu geben, die direkt mit der Verteilung der Mittel hat mit der weitverbreiteten Korruption aus vielen afrikanischen Ländern leiden zu tun und bedroht die wirtschaftliche Anstrengungen von Brüssel zu untergraben. Darlehen gewähren, ohne die Garantie, wie sie verwendet wird, ist wahrscheinlich ein Bumerang für die Europäische Union, die unwissentlich zu finanzieren gehen könnte, nicht nur lokale Geschäftsleute, sondern auch Vertreter der Unterwelt, bis Sie wie Terrorismus zu ernsteren Situationen. Der Gesamtbetrag, auf 8.000 Millionen Euro zugewiesen kommt werden soll, teilweise Beträge, die bereits zur Verfügung gestellt, werden auch in den nächsten fünf Jahren nachhaltige Lösungen zu finden und die europäischen Anforderungen gerecht werden. Afrikanische Länder, mit denen sie die Zusammenarbeit beginnen, sind Nigeria, Niger, Äthiopien, Senegal und Mali. Der Mechanismus, sowie präventive, dass neue Wellen der Migration zu vermeiden, ist in der Lage, sollte auch in der Lage die Rückkehr von Wirtschaftsmigranten, dank der Existenz von neuen beruflichen Perspektiven in ihren Herkunftsländern zu fördern, geschaffen nur mit den Strukturfonds aus Brüssel. Der Diskurs über Flüchtlinge ist komplexer, weil es mehrere Stufen zu decken haben, für das Ende der Bedingungen warten, die von den Herkunftsländern, wie Krieg und Konflikte im Nahen Osten Bereich zur Flucht geführt. Auf jeden Fall eine Situation der Befriedung der Gebiete ist die wesentliche Voraussetzung für die Rückkehr in ihre Heimatländer, sondern zusammen, Hygiene und Nahrungsbedingungen, nicht weniger wichtig als die bürgerlichen und politischen Rechte gewährleistet sein muss. müssen auch die notwendige Hilfe in den Flüchtlingslagern, oft kollabiert, Kenitern Nachbarländer, in denen Flüchtlinge zu betrachten. Ein Teil der Finanzierung müssen die Verbesserung der Bedingungen dieser Anlagen zunehmend weniger sicher vom humanitären Standpunkt aus zu adressieren. Diese Entscheidungen zu salben verschoben, die vor und zu einem allmählichen genommen werden musste humanitären Krisen zu vermeiden, die europäischen Länder betroffen sind, die noch nicht eine Figur würdig ihrer Geschichte gemacht. Sie werden sehen, ob werden diese Projekte mit Überzeugung verfolgt werden, wird Europa seine Rolle bringen, auch praktisch und nicht nur theoretisch, der Champion von Rechten.

L'Union européenne envisage un plan financier pour arrêter le flux de migrants

Il y a un projet de l'Union européenne qui, à partir de ce qui a été convenu avec la Turquie, l'expérience positive ou négative, elle vise à créer un modèle d'arrêter l'immigration sur leur territoire. Derrière cette vue, il y a une nette distinction entre les réfugiés et les migrants économiques. Cependant, les procédés de traitement du phénomène sont approximativement les mêmes. Pour les deux cas, nous voulons financer les pays qui accueillent des réfugiés, le même que la Turquie, le Liban et la Jordanie; en ce qui concerne les migrants économiques que vous souhaitez privilégier les investissements dans les États susceptibles de créer des occasions de travail, afin d'éviter, ou au moins limiter, le phénomène de la migration tout,. La mesure, en général, pourrait être acceptable, mais sans une analyse précise de la situation politique des Etats à qui allouer les contributions, vous êtes susceptibles de reproduire la situation que l'Union européenne connaît actuellement avec la Turquie, où Bruxelles n'a pas sensiblement compte tenu de la nature du régime d'Erdogan pour résoudre rapidement un problème qui peut compromettre l'intégrité de la Communauté européenne. Le risque est que, pour obtenir les avantages de la petite par rapport à une situation de chantage constant. Il est vrai que la pression sur la Grèce et la route des Balkans a diminué à la suite d'accords avec Ankara, il est également vrai que la Turquie attend le gain que dès maintenant l'Europe peut ne pas correspondre exactement à la situation à l'intérieur du pays turc, où les droits et les libertés individuelles sont gravement compromises. Pour le moment, le gouvernement turc met en œuvre une politique d'attente, mais ont toujours la possibilité de changer les attitudes et de rouvrir les flux migratoires. L'exemple turc représente un modèle à suivre en particulier pour éviter ses inconvénients: il est vrai que l'Europe incapable de trouver des solutions alternatives devait tirer parti de la situation géographique de la Turquie, cette limite ne sera pas valable pour conclure des accords avec des États beaucoup plus lointain. Le projet européen est pas uniquement de distribuer des fonds, mais aussi de créer leurs liens spécifiques avec les Etats qui se joindront à ce programme. Cet aspect implique une participation directe de l'Europe qui ne sera plus, quel que soit entrer que des accords avec les Etats gouvernés par la direction en mesure d'assurer le respect absolu des droits de l'homme et des garanties démocratiques. Il est un aspect fondamental également à mettre en œuvre un programme qui vise également à élargir la jouissance des droits dans les pays où ils ne sont pas assurés. Un aspect à accorder une attention particulière, directement reliée à la répartition des fonds a à voir avec la corruption à grande échelle qui souffrent de nombreux pays africains et menace de saper l'effort économique de Bruxelles. Accorder des prêts sans garantie de la façon dont ils seront utilisés est susceptible de devenir un boomerang pour l'Union européenne, ce qui pourrait servir à financer sans le savoir, non seulement des hommes d'affaires locaux, mais aussi des représentants de la pègre, jusqu'à ce que vous obtenez à des situations plus graves, comme le terrorisme. Le montant total qui devrait être alloué est de 8.000 millions d'euros, en partie, y compris les montants déjà fournis, à utiliser au cours des cinq prochaines années pour trouver des solutions durables et répondre aux exigences européennes. les pays africains avec lesquels elle devrait commencer des collaborations sont le Nigeria, le Niger, l'Ethiopie, le Sénégal et le Mali. Le mécanisme, ainsi que la prévention, qui est en mesure d'éviter de nouvelles vagues de migration, devrait être en mesure aussi d'encourager le retour des migrants économiques, grâce à l'existence de nouvelles perspectives d'emploi dans leur pays d'origine, créés seulement avec les fonds structurels de Bruxelles. Le discours sur les réfugiés est plus complexe, car il devra couvrir plusieurs étapes, en attendant la fin des conditions qui ont conduit à la fuite des pays d'origine, comme la guerre et les conflits dans la région du Moyen-Orient. Certainement une situation de pacification des territoires est la condition essentielle pour le retour dans leur pays d'origine, mais, en même temps, l'hygiène et les conditions alimentaires, pas moins importants que les droits civils et politiques doivent être garanties. ont également besoin de considérer l'assistance nécessaire dans les camps de réfugiés, l'effondrement souvent des réfugiés, des Kéniens pays voisins d'hébergement. Une partie du financement devra se pencher sur l'amélioration des conditions de ces installations de moins en moins sûres du point de vue humanitaire. Ces décisions trop oindre reportées, qui devaient être prises avant et à une plus progressive pour éviter les crises humanitaires qui ont touché les pays européens, qui n'ont pas fait une figure digne de leur histoire. Vous verrez si ces projets seront poursuivis avec conviction, l'Europe apportera à son rôle, aussi pratique et pas seulement théorique, le champion des droits.

A União Europeia está a considerar um plano financeiro para parar o fluxo de migrantes

Existe um projecto da União Europeia que, a partir do que foi acordado com a Turquia, a experiência positiva ou negativa, que visa criar um modelo para parar a imigração para o seu território. Subjacente a este ponto de vista, há uma clara distinção entre refugiados e migrantes económicos. No entanto, os métodos de tratamento do fenómeno são aproximadamente os mesmos. Para ambos os casos, nós queremos financiar os países que acolhem refugiados, o mesmo que a Turquia, Líbano e Jordânia; enquanto que, no que diz respeito migrantes económicos que deseja favorecer investimentos naqueles estados que possam criar ocasiões de trabalho, a fim de evitar, ou pelo menos limitar, o fenómeno da migração. A medida, em geral, pode ser aceitável, mas sem uma análise precisa da situação política dos Estados para o qual a atribuir as contribuições, que são susceptíveis de replicar a situação que a União Europeia atravessa actualmente com a Turquia, onde Bruxelas não tem substancialmente dada a natureza do regime de Erdogan para resolver rapidamente um problema que pode comprometer a integridade da União Europeia. O risco é que, para obter as vantagens de pequeno em comparação com uma situação de chantagem constante. Embora seja verdade que a pressão sobre a Grécia e da rota dos Balcãs diminuiu como resultado de acordos com Ancara, é igualmente verdade, que a Turquia espera que o ganho que agora a Europa pode não corresponder exactamente à situação dentro do país turco, onde os direitos e liberdades individuais são severamente comprometida. Para o momento em que o Governo turco está a implementar uma política de esperar, mas sempre tem a opção de mudar as atitudes e reabrir os fluxos migratórios. O exemplo turca representa um modelo a ser seguido especialmente para evitar as suas desvantagens: é verdade que uma Europa incapaz de encontrar soluções alternativas tiveram que tirar vantagem da localização geográfica da Turquia, este limite não será válida para celebrar acordos com os estados muito mais distante. O projecto europeu não é, apenas para distribuir o financiamento, mas também para criar as suas ligações particulares com os Estados que vão aderir a este programa. Este aspecto implica um envolvimento direto da Europa que já não independentemente única celebrar acordos com estados governados pelo executivo capaz de garantir o respeito absoluto dos direitos humanos e garantias democráticas. É um aspecto fundamental também para implementar um programa que visa também a expandir o gozo dos direitos nos países onde eles não são segurados. Um aspecto a dar uma atenção especial, diretamente ligado à distribuição de financiamento tem a ver com a corrupção em larga escala sofrendo de muitos países africanos e ameaça minar o esforço económico de Bruxelas. Conceder empréstimos sem a garantia de como eles serão utilizados é provável que se torne um bumerangue para a União Europeia, o que poderia servir para financiar sem saber, não só os empresários locais, mas também representantes do submundo, até chegar a situações mais graves, como o terrorismo. O montante total que deve ser alocada trata de 8.000 milhões de euros, em parte, incluindo os montantes já fornecidas, para ser usado durante os próximos cinco anos para encontrar soluções sustentáveis ​​e satisfazer exigências europeias. países africanos com os quais ele deve começar colaborações são a Nigéria, o Níger, Etiópia, Senegal e Mali. O mecanismo, bem como preventiva, que é capaz de evitar novas ondas de migração, deve ser capaz também para incentivar o regresso dos migrantes económicos, graças à existência de novas perspectivas de emprego nos seus países de origem, criados apenas com os fundos estruturais de Bruxelas. O discurso sobre refugiados é mais complexo, pois terá de cobrir várias fases, à espera do fim das condições que levaram à fuga dos países de origem, como a guerra e conflitos na área do Oriente Médio. Definitivamente uma situação de pacificação dos territórios é a condição essencial para o retorno a seus países de origem, mas, juntos, condições de higiene e alimentares, não menos importante que deve ser garantido os direitos civis e políticos. também precisa considerar a assistência necessária nos campos de refugiados, muitas vezes colapso refugiados, os países vizinhos queneus de hospedagem. Parte do financiamento terá de lidar com a melhoria das condições destas instalações cada vez menos seguros do ponto de vista humanitário. Estas decisões também para ungir adiadas, que tiveram de ser tomadas antes e em um mais gradual para evitar crises humanitárias que afectaram países europeus, que não fizeram uma figura digna de sua história. Você vai ver se esses projectos serão prosseguidos com convicção, vai levar a Europa ao seu papel, também prático e não apenas teórico, o campeão dos direitos.