Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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giovedì 29 settembre 2016
هددت الولايات المتحدة بقطع المفاوضات مع روسيا: سوريا
موقف
سورية وروسيا تسبب مشاكل إنسانية حادة في مدينة حلب، والذي يعاني من
الحصار لفترة طويلة، مما أدى إلى الصحة الانزعاج الشديد والنظافة للسكان. فقط
للتخفيف من الصعوبات التي يواجهها السكان لا يزال موجودا في حلب، تم
الاتفاق على هدنة بين واشنطن وموسكو، الذي كان للسماح القوافل الإنسانية
لتوفير وتقديم الرعاية الطبية في المدينة المحاصرة. إذا
كانت روسيا قد وقعت على هذا الاتفاق، لم سوريا ليس مثل هذا الترتيب، عاد
إلى وقت مقبول للقوات الاسد على وشك السيطرة على المدينة. دمشق أعطت الهدنة فرصة للمقاومة لاعادة تجميع صفوفهم وإيجاد بدائل لمقاومة الحصار. وعلى
الرغم من هذه الهواجس موسكو قد توصل إلى اتفاق مع واشنطن، والتي يمكن أيضا
أن توفر أساسا للتطورات المستقبلية حول مستقبل البلاد. ووقع
التفجير عن طريق الخطأ من قبل وحدات أمريكية على مواقع للجيش السوري، على
الرغم من أن يتبعه اعتذار فوري، وفرت ذريعة لقضاء عطلة، في الواقع، من
الهدنة المتفق عليها. هاجمت
روسيا قافلة إنسانية، توجه إلى حلب، إثارة حتى استنكار للأمم المتحدة، و،
جنبا إلى جنب مع سوريا، استأنفت الأعمال العدائية لقهر حلب، مع غارات على
المدينة، فقد سجلت مرة أخرى، العديد من الضحايا المدنيين. في هذا الإطار قد نضجت انه انذار من الولايات المتحدة إلى روسيا لإنهاء المحادثات. في
الواقع، من جهة النظر الدبلوماسية، هو ظرفا مشددا للوضع السوري، ولكن دون
أن يحيط بها عمل عسكري، لا يمكن إلا أن تخلق وضعا يفضي إلى الأسد ومن ثم
إلى بوتين. لتجنب
مواجهة مفتوحة مع الروس قد الولايات المتحدة أن تفكر في زيادة المعروض من
الأسلحة إلى قوات المتمردين في حلب، وهذا ما يخشى في موسكو ودمشق. الكرملين،
في الواقع اقترح هدنة لمدة 48 ساعة، والتي قد لا تنفذ أي خطط الأمريكية،
في حين اقترحت واشنطن لمدة سبعة أيام، والتي يتم تقييمها من قبل الجبهة
الروسية لسوريا، وظيفية لتوفير الأسلحة للمتمردين. من
جهة النظر العسكرية، على الرغم من تفجير كبير نفذت مع برميل الحارقة،
وتستخدم بهدف تدمير الملاجئ المحصنة، تبين أنه في المعارك الجارية في حلب،
التي تقوم بها الآن، ومن ناحية تقريبا لتسليم، مساهمة سلاح الجو ليست معينة كما يمكن أن يكون، على العكس من ذلك، فإن وصول أسلحة جديدة. ولهذا
السبب بالذات أصبح من الأهمية بمكان، لكلا الطرفين، وعامل الوقت: بالنسبة
للسوريين أمر مهم للإسراع في الصراع دون أي انقطاع، في حين أن المتمردين قد
أصبح ضروريا لكسب الوقت، والتجمع، وإما أن نرى تتحقق إمكانية العرض من المواد الحرب الأمريكية. روسيا،
من جانبها، تسعى إلى خسارة ماء الوجه أمام الرأي العام الدولي، ويقال
لصالح فرضية وجود هدنة انسانية لمدة 48 ساعة للسماح الإمدادات إلى السكان،
ولكنهم يختلفون بشدة على افتراض سبعة أيام دون اشتباكات. من
وجهة نظر من الوضع السجود للسكان المدنيين، وينبغي أن تكون أكثر من أسبوع
في محاولة لتسوية الوضع الصحي الخطير، مكانا أساسيا لبدء لاستعادة الأولى
من مسرح الحرب. ولكن من الصحيح أيضا أن هذا الوقت هو مخالف لمصالح الاسد الذي يرى إمكانية للتغلب على حلب وشيك. الانطباع
هو أن كلا من الأسد أن روسيا تنوي وضع الولايات المتحدة أمام الأمر الواقع
من الاستيلاء على حلب، للحصول على هذا الموقف أنشئت لعقد مؤتمر سلام
محتمل، أو إلى أي طاولة المفاوضات. وهذا من شأنه أن يكون نتيجة مباشرة من الجمود الأمريكي، وأبقى أوباما من بداية القضية السورية. تعتمد كليا على الدبلوماسية أثبتت خاطئة، كما أنها لم تكن قادرة على التنبؤ ببدء اللعبة موسكو، في مسرح الحرب في سوريا. هذه المباني لا يكون الإنذار الأمريكي لكسر المحادثات، بعد إجراء الإفلاس آخر ودون عواقب. يمكن
للمرء أن يفهم أن أوباما هو في نهاية ولاية، ولكن قبل الانتخابات من جديد
أو شاغل جديد للبيت الأبيض، وسوف يكون مفر من أن الموقف الأميركي سيكون وضع
غير مؤات ضد روسيا وسوريا، إن واشنطن ستواصل مواجهة مشكلة هذه السلبية.
mercoledì 28 settembre 2016
La Corte penale internazionale emette la prima sentenza di condanna per distruzione di beni culturali
La condanna della Corte penale internazionale, emessa a carico di un fondamentalista islamico per la distruzione di monumenti tutelati dall’UNESCO, avvenuta nello stato africano del Mali, costituisce un punto fermo per la giurisprudenza internazionale e fornisce la base per più articolate forme di tutela del patrimonio artistico. Se in alcuni stati, specie in occidente, la legislazione vigente protegge i manufatti di rilevanza storica ed artistica, fino ad ora la Corte penale internazionale non si era mai pronunciata su questa materia, equiparando come crimini di guerra la distruzione del patrimonio artistico. La rilevanza del giudizio della Corte penale internazionale deve essere inquadrata in un panorama molto più vasto rispetto a quello a cui si riferisce la sentenza; infatti la triste prassi di distruggere monumenti storici di immenso valore culturale è diventata consuetudine nei gruppi estremisti, non solo islamici, per giustificare una presunta superiorità religiosa. Parallelamente al fenomeno della distruzione, si è sviluppato quello della spoliazione dei siti archeologici, in funzione di alimentare un mercato dei beni artistici di contrabbando. In definitiva la giustificazione religiosa è servita per affermare gesti inconsulti diretti a rafforzare l’immagine dei gruppi autori delle distruzioni e, nel contempo, gli ha aperto una nuova via di finanziamento. Alcuni attivisti dei diritti umani hanno, giustamente, sottolineato come l’imputato abbia ricevuto la condanna solo per le distruzioni del patrimonio culturale, senza nulla pagare per i delitti contro le persone, come gli stupri e la riduzione in schiavitù di numerose persone; queste critiche appaiono giuste, perchè l’imputato doveva essere processato e condannato anche per questi crimini, ma ciò rappresenta un rilievo al caso specifico, che non inficia il valore storico di una sentenza, di valore internazionale, appunto, che per la prima volta condanna le violenze al patrimonio culturale, intese, non solo come fatto delittuale a se stante, quanto come danno procurato, sia alla comunità dello stato in cui sono avvenute, che, in senso più ampio, alla comunità internazionale tutta. Si tratta, specialmente proprio per questo secondo aspetto, di una vera e propria rivoluzione, perchè viene assunta l’idea discriminante che il patrimonio culturale, inteso nel senso più ampio della definizione, appartenga a tutta la comunità mondiale. Questo significa, tra le altre cose, che, per quelli stati che non sono dotati di una legislazione apposita, la Corte penale internazionale può intervenire in difesa di beni culturali danneggiati. Avere assunto come principio fondamentale che un bene artistico in quanto tale è patrimonio artistico di tutta l’umanità, riconosce l’importanza del rilievo anche storico del manufatto, introducendo in senso giudiziario, che la lesione di qualsiasi bene culturale rappresenta un delitto contro l’intera umanità. La portata di questa decisione potrebbe e dovrebbe avere effetti pratici per la tutela dei monumenti, come la creazione di corpi internazionali preposti a questa funzione, come già succede in al cuni paesi, come ad esempio l’Italia; o almeno dell’impiego in questo senso delle forze delle Nazioni Unite o comunque di altre nazioni, impegnate in funzioni di pace o come contrasto a forze terroristiche. La sentenza implicitamente riconosce la condanna del danneggiamento del patrimonio artistico proprio di una determinata zona o di una etnia o di un gruppo religioso come violenza contro queste fattispecie da parte di soggetti terzi, in questo caso gli estremisti islamici, effettuata con l’intento di cancellare le testimonianze e la storia culturale, cioè aspetti che vanno aldilà del singolo monumento, ma che si concretizzano con la sua distruzione, di una ben definito segmento di rilevanza sociale, ritenuto di parte avversa, rispetto a chi compie la distruzione. Non appare azzardato, seppure con tutti i necessari distinguo, paragonare la distruzione della memoria storica di una comunità, con la volontà di praticare la pulizia etnica, di cui, anzi, proprio questa pratica è entrata a fare parte. LA rilevanza della decisione della Corte penale internazionale diventa, quindi, un punto di partenza per la tutela della memoria storica e della sua rilevanza, all’interno di un quadro che riconosce l’importanza di ogni singola cultura nella comunità mondiale, proprio perchè ne ha contribuito alla formazione dello sviluppo.
The International Criminal Court issued the first conviction for destruction of cultural goods
The
condemnation of the International Criminal Court, issued against an
Islamic fundamentalist for the destruction of monuments protected by
UNESCO, which took place in the African country of Mali, is the
cornerstone for international jurisprudence and provides the basis for
more complex forms of protection artistic heritage. If
in some states, especially in the West, the existing legislation
protecting important historical artifacts and art, until now the
International Criminal Court had never ruled on this matter, equating as
war crimes the destruction of the artistic heritage. The
relevance of the judgment of the International Criminal Court must be
seen in a much broader view than the one referred to by the judgment; In
fact, the sad practice of destroying historical monuments of immense
cultural value has become customary in extremist groups, not just
Muslims, to justify an alleged religious superiority. Parallel
to the destruction phenomenon, it has developed what the despoliation
of archaeological sites, according to feed a market of artistic
contraband. Ultimately
the religious justification is served to assert direct rash to
strengthen the image of the authors groups of the destruction and, at
the same time, has opened a new way of funding. Some
human rights activists have rightly pointed out that the defendant
received the sentence only for the destruction of cultural heritage,
without paying anything for the crimes against people, such as rapes and
enslavement of many people; These
criticisms are right, because the accused had to be tried and convicted
for these crimes, but it is a relief to the case, which does not affect
the historical value of a judgment, of international value, in fact,
that for the first time condemned violence
to the cultural heritage, designed, not only as a fact tort in its own
right, as far as damage done, both to the community of the state in
which they occurred, which, in a broader sense, the entire international
community. It
is especially because of this second aspect, a real revolution, because
it is assumed the discriminating idea that cultural heritage,
understood in the broadest sense of the definition, belong to the whole
world community. This
means, among other things, that, for those states that do not have a
specific law, the International Criminal Court can intervene in defense
of damaged cultural heritage. Employ
as a fundamental principle that good art as such is artistic heritage
of all humanity, recognizes the significant importance of the historical
artifact, introducing judicial sense, that the damage to any such
cultural property is a crime against ' all humanity. The
scope of this decision could and should have practical implications for
the protection of monuments, such as the creation of international
bodies responsible for this function, as already happens in some
countries, such as Italy; or
at least employment in this sense the United Nations forces or for all
other nations, engaged in peace functions or as a contrast to terrorist
forces. The
judgment implicitly acknowledges the condemnation of the corruption of
their own artistic heritage of a given area or an ethnic or religious
group as violence against these case by third parties, in this case the
Islamic extremists, done with the intent to cancel the
testimonies and cultural history, that is, aspects that go beyond the
single monument, but that result with its destruction, a well-defined
segment of social importance, considered the other side, compared to
those who carry out the destruction. It
appears risky, albeit with all the necessary caveats, to compare the
destruction of the historical memory of a community, with the will to
practice ethnic cleansing, of which, indeed, precisely this practice has
become part. THE
importance of the decision of the International Criminal Court thus
becomes a starting point for the protection of historical memory and its
importance, within a framework that recognizes the importance of every
single culture in the world community, just because it has contributed to the development training.
La Corte Penal Internacional emitió la primera condena por destrucción de bienes culturales
La
condena de la Corte Penal Internacional, emitida contra un
fundamentalista islámico para la destrucción de monumentos protegidos
por la UNESCO, que tuvo lugar en el país africano de Malí, es la piedra
angular para la jurisprudencia internacional y proporciona la base para
formas más complejas de protección patrimonio artístico. Si
en algunos estados, especialmente en Occidente, la legislación vigente
para la protección artefactos históricos importantes y arte, hasta ahora
la Corte Penal Internacional no se había pronunciado sobre este asunto,
lo que equivale como crímenes de guerra la destrucción del patrimonio
artístico. La
pertinencia de la sentencia de la Corte Penal Internacional debe ser
visto en una visión mucho más amplio que el contemplado por la
sentencia; De
hecho, la triste práctica de destruir los monumentos históricos de gran
valor cultural se ha convertido en habitual en los grupos extremistas,
no sólo los musulmanes, para justificar una supuesta superioridad
religiosa. Paralelamente
a la destrucción fenómeno, se ha desarrollado lo que el despojo de los
sitios arqueológicos, de acuerdo a alimentar un mercado de contrabando
artística. En
última instancia la justificación religiosa se sirve para afirmar
erupción directo a fortalecer la imagen de los grupos autores de la
destrucción y, al mismo tiempo, se ha abierto una nueva forma de
financiación. Algunos
activistas de derechos humanos han señalado con razón que el acusado
recibió la pena sólo por la destrucción del patrimonio cultural, sin
pagar nada por los delitos contra las personas, tales como violaciones y
esclavitud de muchas personas; Estas
críticas tienen razón, porque tenía que ser juzgado y condenado por
estos delitos el acusado, pero es un alivio para el caso, que no afecta
el valor histórico de un juicio, de valor internacional, de hecho, que
por primera vez condenado la
violencia con el patrimonio cultural, diseñado, no sólo como un agravio
hecho en su propio derecho, por lo que el daño hecho, tanto a la
comunidad del estado en que se produjeron, lo que, en un sentido más
amplio, a toda la comunidad internacional. Es
especialmente debido a este segundo aspecto, una verdadera revolución,
porque se asume la idea de discriminar que el patrimonio cultural,
entendido en el sentido más amplio de la definición, pertenecen a toda
la comunidad mundial. Esto
significa, entre otras cosas, que, para aquellos estados que no cuentan
con una ley específica, la Corte Penal Internacional puede intervenir
en defensa del patrimonio cultural dañado. Emplear
como un principio fundamental de que el buen arte, como tal, es
patrimonio artístico de toda la humanidad, reconoce la importancia
significativa del artefacto histórico, introduciendo sentido judicial,
que el daño de tales bienes culturales es un crimen contra ' toda la humanidad. El
alcance de esta decisión podría y debería tener implicaciones prácticas
para la protección de monumentos, tales como la creación de organismos
internacionales responsables de esta función, como ya sucede en algunos
países, como Italia; o,
al menos, el empleo en este sentido las fuerzas de las Naciones Unidas o
de todas las demás naciones, que participan en las funciones de paz o
como contraste con las fuerzas terroristas. La
sentencia reconoce implícitamente la condena de la corrupción de su
propio patrimonio artístico de una zona determinada o un grupo étnico o
religioso, como la violencia en contra de estos casos por parte de
terceros, en este caso los extremistas islámicos, hecho con la intención
de cancelar los
testimonios y la historia cultural, es decir, aspectos que van más allá
del solo monumento, pero ese resultado con su destrucción, un segmento
bien definido de importancia social, considerado el otro lado, en
comparación con aquellos que llevan a cabo la destrucción. Parece
arriesgado, aunque con todas las salvedades necesarias, para comparar
la destrucción de la memoria histórica de una comunidad, con la voluntad
de practicar la limpieza étnica, de las cuales, de hecho, precisamente,
esta práctica se ha convertido en parte. La
importancia de la decisión de la Corte Penal Internacional se convierte
así en un punto de partida para la protección de la memoria histórica y
su importancia, dentro de un marco que reconoce la importancia de cada
cultura única en la comunidad mundial, sólo porque tiene contribuido a la formación y el desarrollo.
Der Internationale Strafgerichtshof hat die erste Verurteilung wegen Zerstörung von Kulturgütern
Die
Verurteilung des Internationalen Strafgerichtshof erließ gegen einen
islamisch-fundamentalistischen für die Zerstörung von Denkmälern von der
UNESCO geschützt, die in dem afrikanischen Land Mali stattfand, ist der
Grundstein für die internationale Rechtsprechung und bildet die
Grundlage für komplexere Formen des Schutzes künstlerisches Erbe. Wenn
in einigen Staaten, vor allem im Westen, die bestehende Gesetzgebung
wichtige historische Artefakte und Kunst, bis jetzt den Internationalen
Strafgerichtshof zu schützen hatte noch nie in dieser Frage herrschte,
gleich als Kriegsverbrechen die Zerstörung des künstlerischen Erbes. Die
Relevanz des Urteils des Internationalen Strafgerichtshof muss als die
durch das Urteil bezeichnet man in einem viel breiteren Blick zu sehen
ist; In
der Tat hat die traurige Praxis historische Denkmäler der immensen
kulturellen Wert zu zerstören, in extremistischen Gruppen üblich
geworden, nicht nur Muslime, eine angebliche religiöse Überlegenheit zu
rechtfertigen. Parallel
zur Zerstörung Phänomen hat es, was die Ausplünderung von
archäologischen Stätten entwickelt, nach einem Markt künstlerischer
Schmuggelware zu ernähren. Letztlich
wird die religiöse Rechtfertigung direkten Hautausschlag zu behaupten,
diente das Bild der Autoren Gruppen der Zerstörung, und zur gleichen
Zeit zu stärken, hat eine neue Art und Weise der Finanzierung eröffnet. Einige
Menschenrechtsaktivisten haben zu Recht darauf hingewiesen, dass der
Beklagte den Satz nur für die Zerstörung des kulturellen Erbes erhalten,
ohne für die Verbrechen gegen die Menschen etwas zu bezahlen, wie
Vergewaltigungen und Versklavung vieler Menschen; Diese
Kritikpunkte sind richtig, denn die hatte beschuldigt werden
ausprobiert und für diese Verbrechen verurteilt werden, aber es ist eine
Erleichterung für den Fall, die nicht den historischen Wert eines
Urteils nicht beeinträchtigt, der internationalen Wert, in der Tat, dass
zum ersten Mal verurteilt Gewalt
zum kulturellen Erbe, entworfen, nicht nur als eine Tatsache,
unerlaubte Handlung in seinem eigenen Recht, soweit Schaden, sowohl für
die Gemeinschaft des Staates, in dem sie sich ereignet haben, die, im
weiteren Sinne, die gesamte internationale Gemeinschaft. Es
ist vor allem wegen dieser zweiten Aspekt eine echte Revolution, weil
es die diskriminierende Idee, dass das kulturelle Erbe angenommen wird,
im weitesten Sinne des Wortes verstanden wird, gehören der ganzen
Weltgemeinschaft. Das
bedeutet unter anderem, dass für jene Staaten, die in der Verteidigung
von beschädigten Kulturerbe nicht eingreifen ein bestimmtes Gesetz
haben, kann der Internationale Strafgerichtshof. Beschäftigen
als grundlegendes Prinzip, dass gute Kunst als solche künstlerische
Erbe der gesamten Menschheit, erkennt die große Bedeutung des
historischen Artefakt, gerichtlichen Sinn einzuführen, dass der Schaden
auf eine solche Kulturgüter ist ein Verbrechen gegen die ' die ganze Menschheit. Der
Anwendungsbereich dieser Entscheidung könnte und praktische
Auswirkungen auf den Schutz von Denkmälern haben sollte, wie die
Schaffung von internationalen Gremien verantwortlich für diese Funktion,
wie bereits geschieht in einigen Ländern wie Italien; oder
zumindest die Beschäftigung in diesem Zusammenhang die Truppen der
Vereinten Nationen Sinn oder für alle anderen Nationen in Frieden
Funktionen oder als Kontrast zu terroristischen Kräfte beschäftigt. Das
Urteil implizit anerkennt die Verurteilung der Korruption ihrer eigenen
künstlerischen Erbe eines bestimmten Gebiets oder einer ethnischen oder
religiösen Gruppe als Gewalt gegen diesen Fall von Dritten, in diesem
Fall die islamischen Extremisten, in der Absicht, zu stornieren die
Zeugnisse und Kulturgeschichte, das heißt, Aspekte, die über das
einzelne Denkmal gehen, aber das Ergebnis mit der Zerstörung eines gut
definierten Segment der sozialen Bedeutung, die andere Seite betrachtet,
im Vergleich zu denen, die die Zerstörung durchführen. Es
scheint riskant, wenn auch mit allen notwendigen Einschränkungen, die
Zerstörung des historischen Gedächtnisses einer Gemeinschaft zu
vergleichen, mit dem Willen der ethnischen Säuberung zu üben, von denen
ja gerade diese Praxis Teil geworden ist. Die
Bedeutung der Entscheidung des Internationalen Strafgerichtshofs wird
so zum Ausgangspunkt für den Schutz des historischen Gedächtnisses und
seine Bedeutung in einem Rahmen, der die Bedeutung jeder einzelnen
Kultur in der Weltgemeinschaft erkennt, nur weil es hat trug zur Entwicklung Ausbildung.
La Cour pénale internationale a délivré la première condamnation pour la destruction des biens culturels
La
condamnation de la Cour pénale internationale, délivré à l'encontre
d'un fondamentaliste islamique pour la destruction des monuments
protégés par l'UNESCO, qui a eu lieu dans le pays d'Afrique du Mali, est
la pierre angulaire de la jurisprudence internationale et fournit la
base pour des formes plus complexes de protection patrimoine artistique. Si,
dans certains Etats, en particulier dans l'Ouest, la législation en
vigueur protégeant les artefacts historiques importants et de l'art,
jusqu'à présent, la Cour pénale internationale n'a jamais statué sur
cette question, ce qui équivaut en tant que crimes de guerre la
destruction du patrimoine artistique. La
pertinence de l'arrêt de la Cour pénale internationale doit être
considérée dans une perspective beaucoup plus large que celui visé par
le jugement; En
fait, la triste pratique de la destruction des monuments historiques de
grande valeur culturelle est devenue coutumière dans des groupes
extrémistes, non seulement les musulmans, pour justifier une supériorité
religieuse alléguée. Parallèlement
au phénomène de destruction, il a mis au point ce que la spoliation des
sites archéologiques, selon nourrir un marché de la contrebande
artistique. Finalement,
la justification religieuse est servi à affirmer éruption directe pour
renforcer l'image des auteurs groupes de la destruction et, dans le même
temps, a ouvert une nouvelle voie de financement. Certains
militants des droits de l'homme ont souligné à juste titre que le
défendeur a reçu la peine que pour la destruction du patrimoine
culturel, sans avoir à payer quoi que ce soit pour les crimes contre les
personnes, comme les viols et l'esclavage de beaucoup de gens; Ces
critiques ont raison, parce que l'accusé devait être jugé et condamné
pour ces crimes, mais il est un soulagement pour le cas, qui ne modifie
pas la valeur historique d'un jugement, de valeur internationale, en
effet, que pour la première fois condamné la
violence à l'héritage culturel, conçu, non seulement comme un fait
délit dans son propre droit, pour autant que les dégâts infligés, à la
fois à la communauté de l'état dans lequel ils se sont produits, ce qui,
dans un sens plus large, l'ensemble de la communauté internationale. Il
est notamment en raison de ce deuxième aspect, une véritable
révolution, car il est supposé l'idée de discrimination que le
patrimoine culturel, compris dans le sens le plus large de la
définition, appartiennent à la communauté internationale tout entière. Cela
signifie, entre autres choses, que, pour les États qui ne disposent pas
d'une loi spécifique, la Cour pénale internationale peut intervenir
dans la défense du patrimoine culturel endommagé. Employez
comme principe fondamental que le bon art en tant que tel est le
patrimoine artistique de toute l'humanité, reconnaît l'importance
significative de l'artefact historique, l'introduction de sens
judiciaire, que les dommages causés à ces biens culturels est un crime
contre ' l'humanité tout entière. La
portée de cette décision pourrait et devrait avoir des implications
pratiques pour la protection des monuments, tels que la création
d'organismes internationaux chargés de cette fonction, comme cela se
produit déjà dans certains pays, comme l'Italie; ou
au moins un emploi dans ce sens, les forces des Nations Unies ou pour
toutes les autres nations, engagés dans des fonctions de paix ou en
contraste avec les forces terroristes. Le
jugement reconnaît implicitement la condamnation de la corruption de
leur propre patrimoine artistique d'une région donnée ou d'un groupe
ethnique ou religieux, comme la violence contre ces cas par des tiers,
dans ce cas, les extrémistes islamiques, fait avec l'intention d'annuler
les
témoignages et l'histoire culturelle, qui est, aspects qui vont au-delà
du seul monument, mais ce résultat avec sa destruction, un segment bien
défini de l'importance sociale, considérée comme de l'autre côté, par
rapport à ceux qui réalisent la destruction. Il
semble risqué, mais avec toutes les réserves nécessaires, pour comparer
la destruction de la mémoire historique d'une communauté, avec la
volonté de pratiquer le nettoyage ethnique, qui, en effet, précisément
cette pratique est devenue partie. L'importance
de la décision de la Cour pénale internationale devient ainsi un point
de départ pour la protection de la mémoire historique et de son
importance, dans un cadre qui reconnaît l'importance de chaque culture
unique dans la communauté mondiale, juste parce qu'il a contribué à la formation de développement.
O Tribunal Penal Internacional emitiu a primeira condenação por destruição de bens culturais
A
condenação do Tribunal Penal Internacional, emitida contra um
fundamentalista islâmico para a destruição de monumentos protegidos pela
UNESCO, que teve lugar no país Africano do Mali, é a pedra angular para
a jurisprudência internacional e fornece a base para formas mais
complexas de proteção património artístico. Se
em alguns estados, especialmente no Ocidente, a legislação existente
proteger importantes artefatos históricos e arte, até agora, o Tribunal
Penal Internacional nunca tinha pronunciado sobre este assunto, o que
equivale como crimes de guerra a destruição do património artístico. A
relevância do acórdão do Tribunal Penal Internacional deve ser visto em
uma visão muito mais ampla do que aquela a que se refere o juízo; Na
verdade, a prática triste de destruir monumentos históricos de grande
valor cultural tornou-se habitual em grupos extremistas, não apenas os
muçulmanos, para justificar uma suposta superioridade religiosa. Paralelo
ao fenômeno destruição, desenvolveu-se o que a espoliação de sítios
arqueológicos, de acordo com a alimentar um mercado de contrabando
artística. Em
última análise, a justificação religiosa é servido para afirmar rash
direta para fortalecer a imagem dos grupos de autores da destruição e,
ao mesmo tempo, abriu uma nova forma de financiamento. Alguns
ativistas de direitos humanos têm razão ao sublinhar que o réu recebeu a
pena apenas para a destruição do património cultural, sem pagar nada
para os crimes contra as pessoas, como estupros e escravidão de muitas
pessoas; Estas
críticas estão certos, porque o acusado tinha de ser julgado e
condenado por esses crimes, mas é um alívio para o caso, que não afeta o
valor histórico de um julgamento, de valor internacional, de fato, que,
pela primeira vez condenado violência
para o património cultural, destinados, não só como um delito fato em
seu próprio direito, na medida do dano causado, tanto para a comunidade
do estado em que ocorreram, o que, num sentido mais amplo, toda a
comunidade internacional. É
especialmente por causa deste segundo aspecto, uma verdadeira
revolução, porque supõe-se a idéia de discriminação que o património
cultural, entendida no sentido mais amplo da definição, pertencem a toda
a comunidade mundial. Isso
significa, entre outras coisas, que, para aqueles estados que não têm
uma lei específica, o Tribunal Penal Internacional pode intervir em
defesa do património cultural danificado. Empregam
como princípio fundamental que a boa arte como tal, é património
artístico de toda a humanidade, reconhece a importância significativa do
artefato histórico, introduzindo sentido judicial, que o dano a
qualquer propriedade cultural é um crime contra ' toda a humanidade. O
alcance desta decisão poderia e deveria ter implicações práticas para a
protecção dos monumentos, como a criação de organismos internacionais
responsáveis por esta função, como já acontece em alguns países, como a
Itália; ou
pelo menos o emprego neste sentido, as forças das Nações Unidas ou para
todas as outras nações, envolvidos em funções de paz ou como um
contraste com as forças terroristas. A
sentença reconhece implicitamente a condenação da corrupção de seu
próprio património artístico de uma determinada área ou um grupo étnico
ou religioso como a violência contra estas caso por terceiros, neste
caso, os extremistas islâmicos, feito com a intenção de cancelar os
testemunhos e história cultural, ou seja, aspectos que vão além do
único monumento, mas esse resultado com a sua destruição, um segmento
bem definido de importância social, considerado o outro lado, em
comparação com aqueles que realizam a destruição. Parece
arriscado, embora com todas as ressalvas necessárias, para comparar a
destruição da memória histórica de uma comunidade, com a vontade de
praticar limpeza étnica, dos quais, aliás, precisamente esta prática
tornou-se parte. A
importância da decisão do Tribunal Penal Internacional torna-se, assim,
um ponto de partida para a proteção da memória histórica e sua
importância, dentro de uma estrutura que reconhece a importância de cada
cultura única na comunidade mundial, apenas porque tem contribuiu para a formação de desenvolvimento.
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