الأعمال
الإرهابية للدولة الإسلامية، التي تتميز في 2016 وكانت بداية عام 2017،
تشير إلى وجود تباين كبير في النشاط الخلافة، من خلال تآكل الفضاء الجغرافي
الذي المتطرفين الإسلاميين قد مارست سيادتها. ممارسة
الطرح السيادة، هو لدولة إسلامية فشل مشروعها لإنشاء كيان دولة قائمة على
تطبيق الشريعة الإسلامية، وهذا عامل كان لابد من محور مركزي لجذب انتباه
السنة الأكثر تطرفا، هو مهددة بسبب عمل عسكري، أن القوات المسلحة من مختلف البلدان اتخذت ضد الخلافة. مصير
المثل الخلافة يرتبط ارتباطا وثيقا بعضها البعض في سوريا، حيث الدور الذي
تلعبه روسيا بوتين قد عكس حظوظ الصراع، سواء الداخلي، أي صلة للصراع بين
الأسد ومعارضيه، بين دمشق ودولة إسلامية، الذين احتلوا الجزء الشرقي من باسى السوري، وتوحيد الأراضي أن الحكومة في بغداد. التطورات
التي تجري على أرض المعركة، أو اشتباكات عسكرية على الأرض بين القوى
المتعارضة، هي، ولو ببطء، معلنا هزيمة الخلافة وما يترتب عليه من الحاجة
إلى استبدال المواجهة العسكرية الكلاسيكية مع استراتيجية الحرب غير
المتكافئة، التي تحتاج دائما استخدام المزيد من العمل الإرهابي، كوسيلة من وسائل أكثر وأكثر أهمية للحفاظ على النشطة سياسة الدولة الإسلامية. هناك
كان يتحرك، وهذا هو، من الاحتلال العسكري واضحة المعالم، سلسلة من الهجمات
التي تهدف إلى رمي في قوى الإرهاب التعرف على الأعداء. والهدف
هو عقد الدول رهينة بأكملها، لزيادة هيبة ورسالة الإسلام الراديكالي، فهم،
بطريقة تتجاوز أهمية دينية، لذلك من أيديولوجية، دور أساسي في الصراع بين
الإسلام السني والعالم الغربي ومع الإسلام الشيعي. وقد
بدأ هذا البرنامج بالفعل في أجزاء من العراق، أن الخلافة لم تكن قادرة على
احتلال عسكريا: سلسلة من الهجمات التي تستمر حتى اليوم، والتي تهدف للحفاظ
على الخوف المستمر من الحكومة والسكان. تصدير
هذا التكتيك هو أكثر صعوبة إذا كبرت المسافة من مناطق الشرق الأوسط، ولكن
حدثت حالات وقعت مؤخرا في أوروبا وتركيا تبين أن نية الدولة الإسلامية هو
تكثيف الأعمال الإرهابية لخلق نوع من الإرهاب العالمي. لم
يحدد هذا القرار إلا من خلال الهزائم العسكرية، ولكن بسبب الحاجة إلى
زيادة الضجيج الإعلامي لصرف الانتباه عن الدولة الإسلامية الخسارة، من
الرغبة في الانتقام من القوى التي كانت، إن لم يكن مساعدة، والسكوت على
الأقل وجود الخلافة في المناطق الشرق الأوسط، حتى في وظيفة مفيدة لمصالحها الجيوسياسية، وأخيرا، لمواجهة القوات الشيعية وحلفائهم. يفهم كيف أن مجموعة من الأهداف المحتملة كبيرة جدا، وبالتالي، يصبح المزيد من العمل الوقاية أكثر صعوبة. ومن
هذا المنطلق يجب علينا أيضا أن تنظر في إمكانية محاولة الأعمال الإرهابية
حتى أكثر دموية، بما في ذلك الأسلحة الكيميائية، على النحو المقترح من قبل
الحكومة البريطانية. دون
التوصل إلى سيناريوهات مأساوية جدا، الواقع يقول بوضوح أن كل بنيت لأداة
الحياة اليومية يمكن أن تتحول إلى سلاح معاد، بينما كانت الشاحنة نيس
وبرلين، وبالتالي دخلنا بعدا يتجاوز المعتاد على الرغم من أنه يشير إلى الهجمات. ربما
كان أول سلاح ليتم تحييد، ومع ذلك، هو قدرة كبيرة، إلا أنها ظلت على حالها
تقريبا، لمعرفة حشد وتحفيز أتباع الخلافة وأيضا لإيجاد دائما جديدة؛ هذا
هو أساسا بفضل الدعاية القيام به عمليا، من خلال الاستخدام الحكيم للوسائل
الاعلام الاجتماعية، مما يتيح لك الوصول إلى أي شخص، مع رسالة الإسلام
الراديكالي. إذا
الحل العسكري في منطقة الشرق الأوسط يخدم في المدى القصير، على المدى
المتوسط والطويل يعمل فقط باعتبارها حامية للمناطق استعاد وبالتالي ليست
سوى مكمل لعمل متكامل من الشرطة والمخابرات والوقاية تحسن الأوضاع السياسية
والاقتصادية لجميع تلك من المسلمين السنة، في كثير من الأحيان غير ملاحظ، التي تشكل التضاريس سهلة للتجنيد الإرهابيين جذري. أيضا هذا ليس كافيا حتى دون الوضع الدولي الذي ينبغي أن تكون أكثر توجها نحو الحوار المشترك وعدم تشجيع بعض رجال الدولة. ولكننا ربما في المستحيل، وسوف يكون مصير ليستغرق وقتا طويلا في حل قضية الإرهاب الإسلامي.
Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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martedì 3 gennaio 2017
giovedì 29 dicembre 2016
La tardiva azione di Obama contro il governo israeliano
Allo scadere del suo mandato presidenziale, l’amministrazione Obama effettua una delle prese di posizione più dure contro la politica del governo israeliano, basata sulla espansione territoriale, spacciata come elemento di sicurezza dello stato di Israele. La posizione del governo di Tel Aviv è nota: impedire la continuità territoriale di un, sempre meno probabile, stato palestinese, mediante l’infrazione degli accordi del 1967. In questo progetto l’occupazione fisica del territorio destinato ai palestinesi, con insediamenti di coloni israeliani, caratterizzati da una forte adesione alla parte più estremista della religione ebraica, rappresenta il fattore centrale per la sottrazione ed il mantenimento di ampie porzioni di terreno alla parte araba. La tattica attendista di Netanyahu, che ha tergiversato a più riprese sulla soluzione più logica, quella dei due stati, si è rivelata, alla fine, vincente, grazie alla vittoria di Trump alle presidenziali americane, che è annunciato come un alleato dell’attuale governo di Israele e ne che condivide le posizioni più estreme. Obama e Kerry, quindi, escono perdenti e la loro uscita di scena dalla politica americana sancisce il fallimento del loro progetto di un territorio e due stati. Peraltro questa soluzione è quella ancora maggiormente condivisa dagli stati occidentali e questa convinzione si annuncia come la vendetta postuma dei due uomini di stato alla fine del loro mandato. In effetti, lo scenario che si può prefigurare e, di cui la risoluzione delle Nazioni Unite contro gli insediamenti, rappresenta soltanto l’ultimo capitolo, è quella di uno stato israeliano sempre più isolato dallo scenario internazionale e sempre più ostracizzato, a cui potrebbe non bastare il, pur importante, appoggio pressoché totale della nuova amministrazione statunitense. Certo dal punto di vista operativo il governo di Tel Aviv avrà maggiore libertà di azione, ma, per quanto riguarda, i rapporti internazionali le difficoltà non potranno che aumentare. Purtroppo il rammarico è che questo non sia accaduto prima e che ciò non abbia costituito la giusta pressione per risolvere l’annosa questione israeliano palestinese. Di ciò gran parte della responsabilità non può che essere ascritta proprio ad Obama e Kerry, che hanno usato un appoggio troppo timido e cauto con il governo di Israele, non essendo stati capaci di imporre misure tali di essere in grado di raggiungere il loro obiettivo della costituzione dello stato palestinese e completare così il progetto dei due stati in un solo territorio. La presa di posizione di Obama, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato, è tardiva ed anche sospetta, una sorta di ritorsione contro Trump, che evidenzia l’incapacità di azione nella scena internazionale del presidente uscente. Obama potrà essere ricordato come un grande presidente per la sua azione interna, ma per quanto riguarda la politica internazionale il suo bilancio appare largamente insoddisfacente. Quello israeliano, infatti, non è il solo caso dove ci sia da rammaricarsi per quanto fatto da Obama: occorre ricordare l’ignavia sul caso siriano, che poteva essere risolto quasi da subito, evitando una situazione sfavorevole per gli USA e l’occidente e, sopratutto, i tanti massacri, la pessima gestione dell’Iraq, che ha contribuito alla nascita dello Stato islamico, tutte situazione che hanno favorito il ritorno prepotente della Russia come attore di primo piano, un fattore di ulteriore e grave di instabilità del sistema internazionale. Probabilmente neppure Obama aveva previsto la vittoria di Trump ed idealmente aveva già lasciato le redini della politica internazionale ad Hillary Clinton, uscita sconfitta in maniera inaspettata dalla consultazione presidenziale. Ciò spiegherebbe perchè dopo tanto silenzio si sono verificate la prese di posizione degli ultimi giorni: un tentativo disperato e forse più nocivo, che altro all’immagine di Obama, di costringere il nuovo presidente a trovare una situazione di difficile gestione. L’unica considerazione ulteriore, che si può fare, è la evidente divisione, sempre più accentuata, nel corpo politico americano, un sistema, che una volta, era caratterizzato da una breve e relativa distanza tra il partito repubblicano e quello democratico, una distanza che appare, ormai, abissale ed alla quale il paese Stati Uniti, preso nel suo insieme politico e sociale, non sembra essere pronto a fare fronte e che probabilmente sarà causa di profondi stravolgimenti sulpiano politico esterno ed interno, difficilmente governabili.
Tardive Obama action against the Israeli government
At
the expiration of his presidential term, the Obama administration makes
one of the sockets of the toughest stand against the Israeli
government's policy, based on territorial expansion, passed off as a
safety element of the state of Israel. The
position of the Israeli government is known: to prevent territorial
contiguity of a less and less likely, Palestinian state, through the
infringement of the 1967 agreements In this project the physical
occupation of the territory for the Palestinians, with settlements Israeli,
characterized by strong adhesion to the most extreme part of the Jewish
religion is the central factor in the removal and retention of large
tracts of land to the Arab side. The
wait-and-tactics Netanyahu, who prevaricated several times on the most
logical solution, that of two states, proved in the end, winning, thanks
to the victory of the American presidential Trump, which is billed as
an ally of the current government of Israel and that he shares the most extreme positions. Obama
and Kerry, then, come out losers and their disappearance from the
American political sanctions the failure of their project of a territory
and two states. However,
this solution is still shared by most Western states, and this
conviction is being heralded as the posthumous revenge of the two men
was the end of their mandate. In
fact, the scenario that you can anticipate and, of which the United
Nations resolution against the settlements, is only the last chapter, is
that of a Jewish state increasingly more isolated from the
international scenario and increasingly ostracized, which may not suffice, while important, almost total support of the new US administration. Certainly
from an operational standpoint the Israeli government will have greater
freedom of action, but, with respect, international relations
difficulties will only increase. Unfortunately,
the regret is that this has not happened before and that this has not
been the right pressure to resolve the long-standing Israeli-Palestinian
question. Of
what much of the responsibility can only be ascribed precisely to Obama
and Kerry, who used too shy and cautious support to the government of
Israel have not been able to impose such measures to be able to achieve
their goal of the establishment of a Palestinian state and thus complete the project of the two states in one territory. The
taking of Obama's position, a few days after the expiration of its
mandate, it is late and even suspect, a sort of retaliation against
Trump, which highlights the inability of action in the international
scene of the outgoing president. Obama
will be remembered as a great president for its internal action, but
what about international politics its budget appears largely
unsatisfactory. The
Israeli one, in fact, is not the only case where there is to be
regretted for what was done by Obama: we must remember the sloth on the
Syrian case which could be solved almost immediately, avoiding an
unfavorable situation for the US and the West and ,
above all, the many massacres, the bad management of Iraq, which has
contributed to the emergence of the Islamic State, any situation that
favored the powerful return of Russia as a major player, a further
factor and severe instability in the international system . Probably
even Obama had predicted the victory of Trump and ideally had already
left the reins of international politics to Hillary Clinton, defeated
output unexpectedly from the presidential consultations. This
would explain why after so much silence occurred the position papers of
the last days: a desperate attempt and perhaps more harmful, than
anything else to the image of Obama, to force the new president to find a
situation difficult to manage. The
only additional consideration, that you can do, is the obvious
division, more and more accentuated, in the American body politic, a
system that was once characterized by a short and relative distance
between the Republican and Democratic parties, a distance that
seems to have become abysmal and to which country the United States,
taken as a political and social together, does not seem to be ready to
cope, and that will probably be due to deep political upheavals outside
and inside on the plane, hardly governable.
Acción tardía de Obama contra el gobierno israelí
A
la expiración de su mandato presidencial, el gobierno de Obama hace que
una de las tomas del soporte más resistente contra la política del
gobierno israelí, sobre la base de la expansión territorial, pasar como
un elemento de seguridad del estado de Israel. La
posición del gobierno israelí se sabe: para evitar la continuidad
territorial de un estado cada vez menos probable, palestina, a través de
la violación de los acuerdos de 1967 En este proyecto la ocupación
física del territorio a los palestinos, con los asentamientos Israel,
que se caracteriza por una fuerte adhesión a la parte más extrema de la
religión judía es el factor central en la extracción y conservación de
grandes extensiones de tierra a la parte árabe. El
esperar y tácticas de Netanyahu, que prevaricó varias veces en la
solución más lógica, la de dos estados, resultó al final, ganar, gracias
a la victoria de la American Trump presidencial, que se anuncia como un
aliado del gobierno actual de Israel y que comparte las posiciones más extremas. Obama
y Kerry, a continuación, salen perdedores y su desaparición de las
sanciones políticas estadounidenses el fracaso de su proyecto de un
territorio y dos estados. Sin
embargo, esta solución está siendo compartida por la mayoría de los
estados occidentales, y esta convicción se anuncia como la venganza
póstuma de los dos hombres era el final de su mandato. De
hecho, el escenario que se puede anticipar y, de los cuales la
resolución de las Naciones Unidas contra los asentamientos, es sólo el
último capítulo, es la de un estado judío cada vez más aislados del
escenario internacional y cada vez más marginado, que no podrá suficiente, mientras que el apoyo importante, casi total de la nueva administración de Estados Unidos. Ciertamente,
desde un punto de vista operativo, el gobierno israelí tendrá una mayor
libertad de acción, pero, con respeto, las dificultades de las
relaciones internacionales se incrementará. Por
desgracia, la pena es que esto no ha sucedido antes y que esta no ha
sido la presión adecuada para resolver la cuestión de largo plazo entre
Israel y Palestina. Por
lo que gran parte de la responsabilidad sólo puede atribuirse
precisamente a Obama y Kerry, que utiliza el soporte demasiado tímido y
cauteloso al gobierno de Israel no han sido capaces de imponer estas
medidas para poder lograr su objetivo de el establecimiento de un estado palestino y así completar el proyecto de los dos estados, en un territorio. La
toma de posición de Obama, pocos días después de la expiración de su
mandato, es tarde y hasta sospechoso, una especie de venganza contra
Trump, que pone de manifiesto la incapacidad de acción en la escena
internacional del presidente saliente. Obama
será recordado como un gran presidente por su acción interna, pero ¿qué
pasa con la política internacional de su presupuesto aparece en gran
medida insatisfactoria. La
israelí, de hecho, no es el único caso en el que no hay que lamentar de
lo hecho por Obama: debemos recordar la pereza en el caso de Siria, que
podría ser resuelto casi inmediatamente, evitando una situación
desfavorable para los EE.UU. y Occidente y ,
por encima de todo, las numerosas matanzas, la mala gestión de Irak,
que ha contribuido a la aparición del Estado islámico, cualquier
situación que favoreció el poderoso regreso de Rusia como un jugador
importante, un factor aún más severa e inestabilidad en el sistema
internacional . Obama
probablemente incluso había predicho la victoria de Trump y lo ideal
sería que ya había dejado las riendas de la política internacional a
Hillary Clinton, derrotada inesperadamente de salida de las consultas
presidenciales. Esto
explicaría por qué después de tanto silencio producido los documentos
de posición de los últimos días: un intento desesperado y quizás más
perjudicial, que cualquier otra cosa a la imagen de Obama, para forzar
al nuevo presidente para encontrar una situación difícil de manejar. La
única consideración adicional, que se puede hacer, es obvia la
división, cada vez más acentuada, en el cuerpo político estadounidense,
un sistema que se caracterizó por una distancia corta y relativa entre
los partidos Republicano y Demócrata, una distancia que
parece haberse convertido en pésimo y el país al que no parece de los
Estados Unidos, tomada como una política y social en conjunto, para
estar listos para hacer frente, y que probablemente se deba a trastornos
políticos profundos exterior y el interior en el avión, difícilmente
gobernable.
Tardive Obama Klage gegen die israelische Regierung
Nach
Ablauf seiner Amtszeit, macht die Obama-Regierung eine der Buchsen des
härtesten Widerstand gegen die Politik der israelischen Regierung,
basierend auf territoriale Expansion, als Sicherheitselement des Staates
Israel verliefen. Die
Position der israelischen Regierung ist bekannt: territorialen
Zusammenhang eines weniger und weniger wahrscheinlich, palästinensischen
Staates durch die Verletzung von 1967 Vereinbarungen In diesem Projekt
die physische Besetzung des Gebietes für die Palästinenser zu
verhindern, mit Siedlungen Israeli,
durch eine starke Haftung an der äußersten Teil der jüdischen Religion
charakterisiert ist der zentrale Faktor bei der Entfernung und
Speicherung von großen Flächen des Landes auf der arabischen Seite. Die
wait-and-Taktik Netanjahu, der mehrmals auf die logischste Lösung
Ausflüchte, dass von zwei Staaten, erwies sich am Ende gewinnen, dank
dem Sieg der amerikanischen Präsidentschafts Trump, die als Verbündeter
der derzeitigen Regierung in Rechnung gestellt wird Israel und er teilt die extremsten Positionen. Obama
und Kerry, dann kommen Verlierer und ihr Verschwinden aus den
amerikanischen politischen Sanktionen das Scheitern ihres Projekts eines
Territoriums und zwei Staaten. Allerdings
ist diese Lösung immer noch von den meisten westlichen Staaten geteilt,
und diese Überzeugung eingeläutet wird als die posthume Rache der
beiden Männer das Ende ihres Mandats war. In
der Tat, dass das Szenario, das Sie und erwarten können, von denen die
Resolution der Vereinten Nationen gegen die Siedlungen, nur das letzte
Kapitel ist, ist die eines jüdischen Staates zunehmend von der
internationalen Szenario und zunehmend ausgegrenzt, die unter Umständen
nicht genügen, zwar wichtig, fast vollständige Unterstützung der neuen US-Regierung. Sicherlich
aus operativer Sicht wird die israelische Regierung eine größere
Handlungsfreiheit, aber mit Respekt, werden die internationalen
Beziehungen Schwierigkeiten nur erhöhen. Leider
ist das Bedauern, dass dies vor nicht geschehen ist, und dass dies
nicht der richtige Druck, um die langjährigen
israelisch-palästinensische Frage zu lösen war. Von
dem, was ein großer Teil der Verantwortung kann nur genau zu Obama und
Kerry zugeschrieben werden, die zu schüchtern und vorsichtig
Unterstützung für die Regierung von Israel verwendet haben nicht solche
Maßnahmen zu verhängen konnte, um ihre Ziel zu erreichen, die Schaffung eines palästinensischen Staates und damit das Projekt der beiden Staaten in einem Gebiet abzuschließen. Die
Einnahme von Obamas Position, ein paar Tage nach dem Ablauf ihres
Mandats, ist es zu spät und sogar vermuten, eine Art Vergeltung gegen
Trump, die die Unfähigkeit der Aktion in der internationalen Szene des
scheidenden Präsidenten hervorhebt. Obama
wird als ein großer Präsident für seine interne Aktion, aber was ist
die internationale Politik sein Budget weitgehend unbefriedigend
erscheint in Erinnerung bleiben. Die
israelische, in der Tat ist nicht der einzige Fall, in dem es zu
bedauern, was von Obama getan: Wir haben die Trägheit auf der syrischen
Fall erinnern müssen, die fast sofort gelöst werden könnte, eine
ungünstige Situation für die USA und den Westen zu vermeiden und vor
allem die vielen Massaker, das schlechte Management des Irak, die zur
Entstehung des islamischen Staates beigetragen hat, jede Situation, die
die mächtige Rückkehr Russlands als wichtiger Akteur, ein weiterer
Faktor und schwere Instabilität im internationalen System begünstigt . Wahrscheinlich
sogar Obama den Sieg von Trump vorausgesagt hatte und im Idealfall
bereits die Zügel nach links von der internationalen Politik zu Hillary
Clinton, besiegte Ausgang unerwartet von den Präsidentschafts
Konsultationen. Dies
würde erklären, warum nach so viel Stille, die Positionspapiere der
letzten Tage trat: ein verzweifelter Versuch, und vielleicht noch
schädlicher, als alles andere auf dem Bild von Obama, den neuen
Präsidenten zu zwingen, eine Situation schwer zu verwalten zu finden. Die
einzige zusätzliche Überlegung, dass Sie tun können, ist die
offensichtliche Spaltung, mehr und mehr betont, in der amerikanischen
politischen Körper, ein System, das einmal durch einen kurzen und
relativen Abstand zwischen dem republikanischen und demokratischen
Parteien, eine Strecke charakterisiert wurde das
scheint miserabel geworden zu sein und zu welchem Land die
Vereinigten Staaten, genommen als politische und soziale zusammen,
scheint nicht bereit zu sein, gerecht zu werden, und das wird
wahrscheinlich aufgrund der tiefen politischen Umwälzungen sein außen
und innen auf der Ebene, kaum regierbar.
L'action Tardive Obama contre le gouvernement israélien
A
l'expiration de son mandat présidentiel, l'administration Obama fait
l'une des prises du stand le plus dur contre la politique du
gouvernement israélien, basé sur l'expansion territoriale, passé au
large comme un élément de l'état d'Israël en matière de sécurité. La
position du gouvernement israélien est connu: pour empêcher la
contiguïté territoriale d'un Etat palestinien moins en moins probable,
par la violation des accords de 1967 Dans ce projet, l'occupation
physique du territoire pour les Palestiniens, avec des colonies israélienne,
caractérisé par une forte adhésion à la partie la plus extrême de la
religion juive est le facteur central dans l'enlèvement et la rétention
de grandes étendues de terres du côté arabe. L'attentisme
des tactiques Netanyahu, qui tergiversait à plusieurs reprises sur la
solution la plus logique, celle des deux Etats, a prouvé à la fin,
gagner, grâce à la victoire de l'American Trump présidentielle, qui est
présenté comme un allié du gouvernement actuel d'Israël et qu'il partage les positions les plus extrêmes. Obama
et Kerry, puis, sortent perdants et leur disparition des sanctions
politiques américains l'échec de leur projet d'un territoire et deux
états. Cependant,
cette solution est toujours partagée par la plupart des pays
occidentaux, et cette conviction est annoncée comme la vengeance
posthume des deux hommes a été la fin de leur mandat. En
fait, le scénario que vous pouvez anticiper et, dont la résolution des
Nations Unies contre les colonies, est seulement le dernier chapitre,
est celle d'un Etat juif de plus en plus isolé de la scène
internationale et de plus en plus mis à l'écart, ce qui ne peut pas suffire, tandis que l'importance du soutien, presque totale de la nouvelle administration américaine. Certes,
d'un point de vue opérationnel, le gouvernement israélien aura une plus
grande liberté d'action, mais, en ce qui concerne, les difficultés des
relations internationales ne fera qu'augmenter. Malheureusement,
le regret est que cela n'a pas eu avant et que cela n'a pas été la
bonne pression pour résoudre la question israélo-palestinienne de longue
date. De
quoi une grande partie de la responsabilité ne peut être attribuée
précisément à Obama et Kerry, qui a utilisé le soutien trop timide et
prudent pour le gouvernement d'Israël n'a pas été en mesure d'imposer de
telles mesures pour être en mesure d'atteindre leur objectif de la création d'un Etat palestinien et ainsi achever le projet des deux Etats dans un territoire. La
prise de position d'Obama, quelques jours après l'expiration de son
mandat, il est tard et même suspect, une sorte de représailles contre
Trump, qui met en évidence l'incapacité de l'action sur la scène
internationale du président sortant. Obama
restera comme un grand président pour son action interne, mais qu'en
politique internationale son budget semble largement insatisfaisant. L'un
Israélien, en fait, ne sont pas le seul cas où il est regrettable pour
ce qui a été fait par Obama: il faut se rappeler le paresseux sur le cas
de la Syrie, qui pourrait être résolu presque immédiatement, en évitant
une situation défavorable pour les Etats-Unis et l'Occident et surtout,
les nombreux massacres, la mauvaise gestion de l'Irak, qui a contribué à
l'émergence de l'État islamique, toute situation qui a favorisé le
retour en force de la Russie comme un acteur majeur, un facteur
supplémentaire et grave instabilité dans le système international . Probablement
même Obama avait prédit la victoire de Trump et idéalement avait déjà
quitté les rênes de la politique internationale à Hillary Clinton, a
battu la sortie inattendue des consultations présidentielles. Cela
expliquerait pourquoi, après tant de silence eu lieu les prises de
position des derniers jours: une tentative désespérée et peut-être plus
dommageable, que toute autre chose à l'image d'Obama, pour forcer le
nouveau président de trouver une situation difficile à gérer. La
seule contrepartie supplémentaire, que vous pouvez faire, est la
division évidente, de plus en plus accentuée, dans le corps politique
américain, un système qui était autrefois caractérisée par une courte
distance et par rapport entre le partis républicain et démocrate, une
distance qui
semble être devenu abyssal et à quel pays les Etats-Unis, considéré
comme un politique et social ensemble, ne semble pas être prêt à faire
face, et ce sera probablement en raison de bouleversements politiques
profonds en dehors et à l'intérieur sur le plan, à peine gouvernable.
Ação tardia Obama contra o governo de Israel
Ao
término de seu mandato presidencial, a administração de Obama faz uma
das tomadas do suporte mais resistente contra a política do governo
israelense, com base na expansão territorial, passado como um elemento
de segurança do Estado de Israel. A
posição do governo israelense é conhecido: para evitar a contiguidade
territorial de um Estado cada vez menos provável, Palestino, através da
violação dos acordos de 1967 Neste projeto a ocupação física do
território para os palestinos, com assentamentos israelita,
caracterizada por uma forte adesão à parte mais extrema da religião
judaica é o fator central na remoção e retenção de grandes extensões de
terra para o lado árabe. A
espera-e-táticas Netanyahu, que prevaricaram várias vezes a solução
mais lógica, a de dois estados, mostrou-se, no final, ganhar, graças à
vitória da Trump presidencial norte-americana, que é classificado como
um aliado do atual governo de Israel e que ele compartilha as posições mais extremas. Obama
e Kerry, em seguida, sair perdedores e seu desaparecimento das sanções
políticas americanas o fracasso de seu projeto de um território e dois
estados. No
entanto, esta solução ainda é compartilhada pela maioria dos estados
ocidentais, e esta convicção está sendo anunciada como a vingança
póstuma dos dois homens era o fim do seu mandato. Na
verdade, o cenário que você pode antecipar e, de que a resolução das
Nações Unidas contra os assentamentos, é apenas o último capítulo, é o
de um Estado judeu cada vez mais isolado do cenário internacional e cada
vez mais condenados ao ostracismo, que não pode suficiente, embora importante apoio, quase total da nova administração norte-americana. Certamente
a partir de um ponto de vista operacional, o governo israelense terá
maior liberdade de ação, mas, no que diz respeito, as dificuldades de
relações internacionais só vai aumentar. Infelizmente,
o lamento é que isso não aconteceu antes e que esta não foi a pressão
certa para resolver a questão de longa data entre israelenses e
palestinos. Do
que grande parte da responsabilidade só pode ser atribuída precisamente
para Obama e Kerry, que usou o apoio muito tímido e cauteloso ao
governo de Israel não têm sido capazes de impor as medidas para ser
capaz de atingir o seu objectivo de o estabelecimento de um estado palestino e, assim, completar o projeto dos dois estados em um território. A
tomada de posição de Obama, alguns dias após a expiração do seu
mandato, já é tarde e até mesmo suspeito, uma espécie de retaliação
contra Trump, que destaca a incapacidade de ação na cena internacional
do presidente cessante. Obama
será lembrado como um grande presidente para a sua acção interna, mas
que sobre a política internacional do seu orçamento aparece largamente
insatisfatórios. A
um israelense, na verdade, não é o único caso em que há a lamentar pelo
que foi feito por Obama: é preciso lembrar a preguiça sobre o caso da
Síria, que poderia ser resolvido quase imediatamente, evitando uma
situação desfavorável para os EUA e o Ocidente e ,
acima de tudo, os muitos massacres, a má gestão do Iraque, que tem
contribuído para o surgimento do Estado islâmico, qualquer situação que
favoreceu o retorno poderoso da Rússia como um grande jogador, um fator
mais e grave instabilidade no sistema internacional . Provavelmente
até Obama havia previsto a vitória de Trump e, idealmente, já havia
deixado as rédeas da política internacional para Hillary Clinton,
derrotada saída inesperada das consultas presidenciais. Isso
explicaria por que depois de tanto silêncio ocorreram as tomadas de
posição dos últimos dias: uma tentativa desesperada e talvez mais
prejudicial do que qualquer outra coisa para a imagem de Obama, para
forçar o novo presidente para encontrar uma situação difícil de gerir. A
única consideração adicional, que você pode fazer, é a divisão óbvia,
mais e mais acentuada, no corpo político americano, um sistema que já
foi caracterizada por uma distância curta e relativa entre os partidos
Republicano e Democrata, uma distância que
parece ter se tornado abismal e que país os Estados Unidos, tido como
um político e social em conjunto, não parece estar pronto para lidar, e
que será, provavelmente, devido a convulsões políticas profundas
exterior e interior no avião, dificilmente governável.
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