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martedì 3 gennaio 2017

الدولة الإسلامية سوف تزيد من سياسة الهجمات

الأعمال الإرهابية للدولة الإسلامية، التي تتميز في 2016 وكانت بداية عام 2017، تشير إلى وجود تباين كبير في النشاط الخلافة، من خلال تآكل الفضاء الجغرافي الذي المتطرفين الإسلاميين قد مارست سيادتها. ممارسة الطرح السيادة، هو لدولة إسلامية فشل مشروعها لإنشاء كيان دولة قائمة على تطبيق الشريعة الإسلامية، وهذا عامل كان لابد من محور مركزي لجذب انتباه السنة الأكثر تطرفا، هو مهددة بسبب عمل عسكري، أن القوات المسلحة من مختلف البلدان اتخذت ضد الخلافة. مصير المثل الخلافة يرتبط ارتباطا وثيقا بعضها البعض في سوريا، حيث الدور الذي تلعبه روسيا بوتين قد عكس حظوظ الصراع، سواء الداخلي، أي صلة للصراع بين الأسد ومعارضيه، بين دمشق ودولة إسلامية، الذين احتلوا الجزء الشرقي من باسى السوري، وتوحيد الأراضي أن الحكومة في بغداد. التطورات التي تجري على أرض المعركة، أو اشتباكات عسكرية على الأرض بين القوى المتعارضة، هي، ولو ببطء، معلنا هزيمة الخلافة وما يترتب عليه من الحاجة إلى استبدال المواجهة العسكرية الكلاسيكية مع استراتيجية الحرب غير المتكافئة، التي تحتاج دائما استخدام المزيد من العمل الإرهابي، كوسيلة من وسائل أكثر وأكثر أهمية للحفاظ على النشطة سياسة الدولة الإسلامية. هناك كان يتحرك، وهذا هو، من الاحتلال العسكري واضحة المعالم، سلسلة من الهجمات التي تهدف إلى رمي في قوى الإرهاب التعرف على الأعداء. والهدف هو عقد الدول رهينة بأكملها، لزيادة هيبة ورسالة الإسلام الراديكالي، فهم، بطريقة تتجاوز أهمية دينية، لذلك من أيديولوجية، دور أساسي في الصراع بين الإسلام السني والعالم الغربي ومع الإسلام الشيعي. وقد بدأ هذا البرنامج بالفعل في أجزاء من العراق، أن الخلافة لم تكن قادرة على احتلال عسكريا: سلسلة من الهجمات التي تستمر حتى اليوم، والتي تهدف للحفاظ على الخوف المستمر من الحكومة والسكان. تصدير هذا التكتيك هو أكثر صعوبة إذا كبرت المسافة من مناطق الشرق الأوسط، ولكن حدثت حالات وقعت مؤخرا في أوروبا وتركيا تبين أن نية الدولة الإسلامية هو تكثيف الأعمال الإرهابية لخلق نوع من الإرهاب العالمي. لم يحدد هذا القرار إلا من خلال الهزائم العسكرية، ولكن بسبب الحاجة إلى زيادة الضجيج الإعلامي لصرف الانتباه عن الدولة الإسلامية الخسارة، من الرغبة في الانتقام من القوى التي كانت، إن لم يكن مساعدة، والسكوت على الأقل وجود الخلافة في المناطق الشرق الأوسط، حتى في وظيفة مفيدة لمصالحها الجيوسياسية، وأخيرا، لمواجهة القوات الشيعية وحلفائهم. يفهم كيف أن مجموعة من الأهداف المحتملة كبيرة جدا، وبالتالي، يصبح المزيد من العمل الوقاية أكثر صعوبة. ومن هذا المنطلق يجب علينا أيضا أن تنظر في إمكانية محاولة الأعمال الإرهابية حتى أكثر دموية، بما في ذلك الأسلحة الكيميائية، على النحو المقترح من قبل الحكومة البريطانية. دون التوصل إلى سيناريوهات مأساوية جدا، الواقع يقول بوضوح أن كل بنيت لأداة الحياة اليومية يمكن أن تتحول إلى سلاح معاد، بينما كانت الشاحنة نيس وبرلين، وبالتالي دخلنا بعدا يتجاوز المعتاد على الرغم من أنه يشير إلى الهجمات. ربما كان أول سلاح ليتم تحييد، ومع ذلك، هو قدرة كبيرة، إلا أنها ظلت على حالها تقريبا، لمعرفة حشد وتحفيز أتباع الخلافة وأيضا لإيجاد دائما جديدة؛ هذا هو أساسا بفضل الدعاية القيام به عمليا، من خلال الاستخدام الحكيم للوسائل الاعلام الاجتماعية، مما يتيح لك الوصول إلى أي شخص، مع رسالة الإسلام الراديكالي. إذا الحل العسكري في منطقة الشرق الأوسط يخدم في المدى القصير، على المدى المتوسط ​​والطويل يعمل فقط باعتبارها حامية للمناطق استعاد وبالتالي ليست سوى مكمل لعمل متكامل من الشرطة والمخابرات والوقاية تحسن الأوضاع السياسية والاقتصادية لجميع تلك من المسلمين السنة، في كثير من الأحيان غير ملاحظ، التي تشكل التضاريس سهلة للتجنيد الإرهابيين جذري. أيضا هذا ليس كافيا حتى دون الوضع الدولي الذي ينبغي أن تكون أكثر توجها نحو الحوار المشترك وعدم تشجيع بعض رجال الدولة. ولكننا ربما في المستحيل، وسوف يكون مصير ليستغرق وقتا طويلا في حل قضية الإرهاب الإسلامي.

giovedì 29 dicembre 2016

La tardiva azione di Obama contro il governo israeliano

Allo scadere del suo mandato presidenziale, l’amministrazione Obama effettua una delle prese di posizione più dure  contro la politica del governo israeliano, basata sulla espansione territoriale, spacciata come elemento di sicurezza dello stato di Israele. La posizione del governo di Tel Aviv è nota: impedire la continuità territoriale di un, sempre meno probabile, stato palestinese, mediante l’infrazione degli accordi del 1967. In questo progetto l’occupazione fisica del territorio destinato ai palestinesi, con insediamenti di coloni israeliani, caratterizzati da una forte adesione alla parte più estremista della religione ebraica, rappresenta il fattore centrale per la sottrazione ed il mantenimento di ampie porzioni di terreno alla parte araba. La tattica attendista di Netanyahu, che ha tergiversato a più riprese sulla soluzione più logica, quella dei due stati, si è rivelata, alla fine, vincente, grazie alla vittoria di Trump alle presidenziali americane, che è annunciato come un alleato dell’attuale governo di Israele e ne che condivide le posizioni più estreme. Obama e Kerry, quindi, escono perdenti e la loro uscita di scena dalla politica americana sancisce il fallimento del loro progetto di un territorio e due stati. Peraltro questa soluzione è quella ancora maggiormente condivisa dagli stati occidentali e questa convinzione si annuncia come la vendetta postuma dei due uomini di stato alla fine del loro mandato. In effetti, lo scenario che si può prefigurare e, di cui la risoluzione delle Nazioni Unite contro gli insediamenti, rappresenta soltanto l’ultimo capitolo, è quella di uno stato israeliano sempre più isolato dallo scenario internazionale e sempre più ostracizzato, a cui potrebbe non bastare il, pur importante, appoggio pressoché totale della nuova amministrazione statunitense. Certo dal punto di vista operativo il governo di Tel Aviv avrà maggiore libertà di azione, ma, per quanto riguarda, i rapporti internazionali le difficoltà non potranno che aumentare. Purtroppo il rammarico è che questo non sia accaduto prima e che ciò non abbia costituito la giusta pressione per risolvere l’annosa questione israeliano palestinese. Di ciò gran parte della responsabilità non può che essere ascritta proprio ad Obama e Kerry, che hanno usato un appoggio troppo timido e cauto con il governo di Israele, non essendo stati capaci di imporre misure tali di essere in grado di raggiungere il loro obiettivo della costituzione dello stato palestinese e completare così il progetto dei due stati in un solo territorio. La presa di posizione di Obama, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato, è tardiva ed anche sospetta, una sorta di ritorsione contro Trump, che evidenzia l’incapacità di azione nella scena internazionale del presidente uscente.  Obama potrà essere ricordato come un grande presidente per la sua azione interna, ma per quanto riguarda la politica internazionale il suo bilancio appare largamente insoddisfacente. Quello israeliano, infatti, non è il solo caso dove ci sia da rammaricarsi per quanto fatto da Obama: occorre ricordare l’ignavia sul caso siriano, che poteva essere risolto quasi da subito, evitando una situazione sfavorevole per gli USA e l’occidente e, sopratutto, i tanti massacri, la pessima gestione dell’Iraq, che ha contribuito alla nascita dello Stato islamico, tutte situazione che hanno favorito il ritorno prepotente della Russia come attore di primo piano, un fattore di ulteriore e grave di instabilità del sistema internazionale. Probabilmente neppure Obama aveva previsto la vittoria di Trump ed idealmente aveva già lasciato le redini della politica internazionale ad Hillary Clinton, uscita sconfitta in maniera inaspettata dalla consultazione presidenziale. Ciò spiegherebbe perchè dopo tanto silenzio si sono verificate la prese di posizione degli ultimi giorni: un tentativo disperato e forse più nocivo, che altro all’immagine di Obama, di costringere il nuovo presidente a trovare una situazione di difficile gestione.  L’unica considerazione ulteriore, che si può fare, è la evidente divisione, sempre più accentuata, nel corpo politico americano, un sistema, che una volta, era caratterizzato da una breve e relativa distanza tra il partito repubblicano e quello democratico, una distanza che appare, ormai, abissale ed alla quale il paese Stati Uniti, preso nel suo insieme politico e sociale, non sembra essere pronto a fare fronte e che probabilmente sarà causa di profondi stravolgimenti sulpiano politico esterno ed interno, difficilmente governabili.

Tardive Obama action against the Israeli government

At the expiration of his presidential term, the Obama administration makes one of the sockets of the toughest stand against the Israeli government's policy, based on territorial expansion, passed off as a safety element of the state of Israel. The position of the Israeli government is known: to prevent territorial contiguity of a less and less likely, Palestinian state, through the infringement of the 1967 agreements In this project the physical occupation of the territory for the Palestinians, with settlements Israeli, characterized by strong adhesion to the most extreme part of the Jewish religion is the central factor in the removal and retention of large tracts of land to the Arab side. The wait-and-tactics Netanyahu, who prevaricated several times on the most logical solution, that of two states, proved in the end, winning, thanks to the victory of the American presidential Trump, which is billed as an ally of the current government of Israel and that he shares the most extreme positions. Obama and Kerry, then, come out losers and their disappearance from the American political sanctions the failure of their project of a territory and two states. However, this solution is still shared by most Western states, and this conviction is being heralded as the posthumous revenge of the two men was the end of their mandate. In fact, the scenario that you can anticipate and, of which the United Nations resolution against the settlements, is only the last chapter, is that of a Jewish state increasingly more isolated from the international scenario and increasingly ostracized, which may not suffice, while important, almost total support of the new US administration. Certainly from an operational standpoint the Israeli government will have greater freedom of action, but, with respect, international relations difficulties will only increase. Unfortunately, the regret is that this has not happened before and that this has not been the right pressure to resolve the long-standing Israeli-Palestinian question. Of what much of the responsibility can only be ascribed precisely to Obama and Kerry, who used too shy and cautious support to the government of Israel have not been able to impose such measures to be able to achieve their goal of the establishment of a Palestinian state and thus complete the project of the two states in one territory. The taking of Obama's position, a few days after the expiration of its mandate, it is late and even suspect, a sort of retaliation against Trump, which highlights the inability of action in the international scene of the outgoing president. Obama will be remembered as a great president for its internal action, but what about international politics its budget appears largely unsatisfactory. The Israeli one, in fact, is not the only case where there is to be regretted for what was done by Obama: we must remember the sloth on the Syrian case which could be solved almost immediately, avoiding an unfavorable situation for the US and the West and , above all, the many massacres, the bad management of Iraq, which has contributed to the emergence of the Islamic State, any situation that favored the powerful return of Russia as a major player, a further factor and severe instability in the international system . Probably even Obama had predicted the victory of Trump and ideally had already left the reins of international politics to Hillary Clinton, defeated output unexpectedly from the presidential consultations. This would explain why after so much silence occurred the position papers of the last days: a desperate attempt and perhaps more harmful, than anything else to the image of Obama, to force the new president to find a situation difficult to manage. The only additional consideration, that you can do, is the obvious division, more and more accentuated, in the American body politic, a system that was once characterized by a short and relative distance between the Republican and Democratic parties, a distance that seems to have become abysmal and to which country the United States, taken as a political and social together, does not seem to be ready to cope, and that will probably be due to deep political upheavals outside and inside on the plane, hardly governable.

Acción tardía de Obama contra el gobierno israelí

A la expiración de su mandato presidencial, el gobierno de Obama hace que una de las tomas del soporte más resistente contra la política del gobierno israelí, sobre la base de la expansión territorial, pasar como un elemento de seguridad del estado de Israel. La posición del gobierno israelí se sabe: para evitar la continuidad territorial de un estado cada vez menos probable, palestina, a través de la violación de los acuerdos de 1967 En este proyecto la ocupación física del territorio a los palestinos, con los asentamientos Israel, que se caracteriza por una fuerte adhesión a la parte más extrema de la religión judía es el factor central en la extracción y conservación de grandes extensiones de tierra a la parte árabe. El esperar y tácticas de Netanyahu, que prevaricó varias veces en la solución más lógica, la de dos estados, resultó al final, ganar, gracias a la victoria de la American Trump presidencial, que se anuncia como un aliado del gobierno actual de Israel y que comparte las posiciones más extremas. Obama y Kerry, a continuación, salen perdedores y su desaparición de las sanciones políticas estadounidenses el fracaso de su proyecto de un territorio y dos estados. Sin embargo, esta solución está siendo compartida por la mayoría de los estados occidentales, y esta convicción se anuncia como la venganza póstuma de los dos hombres era el final de su mandato. De hecho, el escenario que se puede anticipar y, de los cuales la resolución de las Naciones Unidas contra los asentamientos, es sólo el último capítulo, es la de un estado judío cada vez más aislados del escenario internacional y cada vez más marginado, que no podrá suficiente, mientras que el apoyo importante, casi total de la nueva administración de Estados Unidos. Ciertamente, desde un punto de vista operativo, el gobierno israelí tendrá una mayor libertad de acción, pero, con respeto, las dificultades de las relaciones internacionales se incrementará. Por desgracia, la pena es que esto no ha sucedido antes y que esta no ha sido la presión adecuada para resolver la cuestión de largo plazo entre Israel y Palestina. Por lo que gran parte de la responsabilidad sólo puede atribuirse precisamente a Obama y Kerry, que utiliza el soporte demasiado tímido y cauteloso al gobierno de Israel no han sido capaces de imponer estas medidas para poder lograr su objetivo de el establecimiento de un estado palestino y así completar el proyecto de los dos estados, en un territorio. La toma de posición de Obama, pocos días después de la expiración de su mandato, es tarde y hasta sospechoso, una especie de venganza contra Trump, que pone de manifiesto la incapacidad de acción en la escena internacional del presidente saliente. Obama será recordado como un gran presidente por su acción interna, pero ¿qué pasa con la política internacional de su presupuesto aparece en gran medida insatisfactoria. La israelí, de hecho, no es el único caso en el que no hay que lamentar de lo hecho por Obama: debemos recordar la pereza en el caso de Siria, que podría ser resuelto casi inmediatamente, evitando una situación desfavorable para los EE.UU. y Occidente y , por encima de todo, las numerosas matanzas, la mala gestión de Irak, que ha contribuido a la aparición del Estado islámico, cualquier situación que favoreció el poderoso regreso de Rusia como un jugador importante, un factor aún más severa e inestabilidad en el sistema internacional . Obama probablemente incluso había predicho la victoria de Trump y lo ideal sería que ya había dejado las riendas de la política internacional a Hillary Clinton, derrotada inesperadamente de salida de las consultas presidenciales. Esto explicaría por qué después de tanto silencio producido los documentos de posición de los últimos días: un intento desesperado y quizás más perjudicial, que cualquier otra cosa a la imagen de Obama, para forzar al nuevo presidente para encontrar una situación difícil de manejar. La única consideración adicional, que se puede hacer, es obvia la división, cada vez más acentuada, en el cuerpo político estadounidense, un sistema que se caracterizó por una distancia corta y relativa entre los partidos Republicano y Demócrata, una distancia que parece haberse convertido en pésimo y el país al que no parece de los Estados Unidos, tomada como una política y social en conjunto, para estar listos para hacer frente, y que probablemente se deba a trastornos políticos profundos exterior y el interior en el avión, difícilmente gobernable.

Tardive Obama Klage gegen die israelische Regierung

Nach Ablauf seiner Amtszeit, macht die Obama-Regierung eine der Buchsen des härtesten Widerstand gegen die Politik der israelischen Regierung, basierend auf territoriale Expansion, als Sicherheitselement des Staates Israel verliefen. Die Position der israelischen Regierung ist bekannt: territorialen Zusammenhang eines weniger und weniger wahrscheinlich, palästinensischen Staates durch die Verletzung von 1967 Vereinbarungen In diesem Projekt die physische Besetzung des Gebietes für die Palästinenser zu verhindern, mit Siedlungen Israeli, durch eine starke Haftung an der äußersten Teil der jüdischen Religion charakterisiert ist der zentrale Faktor bei der Entfernung und Speicherung von großen Flächen des Landes auf der arabischen Seite. Die wait-and-Taktik Netanjahu, der mehrmals auf die logischste Lösung Ausflüchte, dass von zwei Staaten, erwies sich am Ende gewinnen, dank dem Sieg der amerikanischen Präsidentschafts Trump, die als Verbündeter der derzeitigen Regierung in Rechnung gestellt wird Israel und er teilt die extremsten Positionen. Obama und Kerry, dann kommen Verlierer und ihr Verschwinden aus den amerikanischen politischen Sanktionen das Scheitern ihres Projekts eines Territoriums und zwei Staaten. Allerdings ist diese Lösung immer noch von den meisten westlichen Staaten geteilt, und diese Überzeugung eingeläutet wird als die posthume Rache der beiden Männer das Ende ihres Mandats war. In der Tat, dass das Szenario, das Sie und erwarten können, von denen die Resolution der Vereinten Nationen gegen die Siedlungen, nur das letzte Kapitel ist, ist die eines jüdischen Staates zunehmend von der internationalen Szenario und zunehmend ausgegrenzt, die unter Umständen nicht genügen, zwar wichtig, fast vollständige Unterstützung der neuen US-Regierung. Sicherlich aus operativer Sicht wird die israelische Regierung eine größere Handlungsfreiheit, aber mit Respekt, werden die internationalen Beziehungen Schwierigkeiten nur erhöhen. Leider ist das Bedauern, dass dies vor nicht geschehen ist, und dass dies nicht der richtige Druck, um die langjährigen israelisch-palästinensische Frage zu lösen war. Von dem, was ein großer Teil der Verantwortung kann nur genau zu Obama und Kerry zugeschrieben werden, die zu schüchtern und vorsichtig Unterstützung für die Regierung von Israel verwendet haben nicht solche Maßnahmen zu verhängen konnte, um ihre Ziel zu erreichen, die Schaffung eines palästinensischen Staates und damit das Projekt der beiden Staaten in einem Gebiet abzuschließen. Die Einnahme von Obamas Position, ein paar Tage nach dem Ablauf ihres Mandats, ist es zu spät und sogar vermuten, eine Art Vergeltung gegen Trump, die die Unfähigkeit der Aktion in der internationalen Szene des scheidenden Präsidenten hervorhebt. Obama wird als ein großer Präsident für seine interne Aktion, aber was ist die internationale Politik sein Budget weitgehend unbefriedigend erscheint in Erinnerung bleiben. Die israelische, in der Tat ist nicht der einzige Fall, in dem es zu bedauern, was von Obama getan: Wir haben die Trägheit auf der syrischen Fall erinnern müssen, die fast sofort gelöst werden könnte, eine ungünstige Situation für die USA und den Westen zu vermeiden und vor allem die vielen Massaker, das schlechte Management des Irak, die zur Entstehung des islamischen Staates beigetragen hat, jede Situation, die die mächtige Rückkehr Russlands als wichtiger Akteur, ein weiterer Faktor und schwere Instabilität im internationalen System begünstigt . Wahrscheinlich sogar Obama den Sieg von Trump vorausgesagt hatte und im Idealfall bereits die Zügel nach links von der internationalen Politik zu Hillary Clinton, besiegte Ausgang unerwartet von den Präsidentschafts Konsultationen. Dies würde erklären, warum nach so viel Stille, die Positionspapiere der letzten Tage trat: ein verzweifelter Versuch, und vielleicht noch schädlicher, als alles andere auf dem Bild von Obama, den neuen Präsidenten zu zwingen, eine Situation schwer zu verwalten zu finden. Die einzige zusätzliche Überlegung, dass Sie tun können, ist die offensichtliche Spaltung, mehr und mehr betont, in der amerikanischen politischen Körper, ein System, das einmal durch einen kurzen und relativen Abstand zwischen dem republikanischen und demokratischen Parteien, eine Strecke charakterisiert wurde das scheint miserabel geworden zu sein und zu welchem ​​Land die Vereinigten Staaten, genommen als politische und soziale zusammen, scheint nicht bereit zu sein, gerecht zu werden, und das wird wahrscheinlich aufgrund der tiefen politischen Umwälzungen sein außen und innen auf der Ebene, kaum regierbar.

L'action Tardive Obama contre le gouvernement israélien

A l'expiration de son mandat présidentiel, l'administration Obama fait l'une des prises du stand le plus dur contre la politique du gouvernement israélien, basé sur l'expansion territoriale, passé au large comme un élément de l'état d'Israël en matière de sécurité. La position du gouvernement israélien est connu: pour empêcher la contiguïté territoriale d'un Etat palestinien moins en moins probable, par la violation des accords de 1967 Dans ce projet, l'occupation physique du territoire pour les Palestiniens, avec des colonies israélienne, caractérisé par une forte adhésion à la partie la plus extrême de la religion juive est le facteur central dans l'enlèvement et la rétention de grandes étendues de terres du côté arabe. L'attentisme des tactiques Netanyahu, qui tergiversait à plusieurs reprises sur la solution la plus logique, celle des deux Etats, a prouvé à la fin, gagner, grâce à la victoire de l'American Trump présidentielle, qui est présenté comme un allié du gouvernement actuel d'Israël et qu'il partage les positions les plus extrêmes. Obama et Kerry, puis, sortent perdants et leur disparition des sanctions politiques américains l'échec de leur projet d'un territoire et deux états. Cependant, cette solution est toujours partagée par la plupart des pays occidentaux, et cette conviction est annoncée comme la vengeance posthume des deux hommes a été la fin de leur mandat. En fait, le scénario que vous pouvez anticiper et, dont la résolution des Nations Unies contre les colonies, est seulement le dernier chapitre, est celle d'un Etat juif de plus en plus isolé de la scène internationale et de plus en plus mis à l'écart, ce qui ne peut pas suffire, tandis que l'importance du soutien, presque totale de la nouvelle administration américaine. Certes, d'un point de vue opérationnel, le gouvernement israélien aura une plus grande liberté d'action, mais, en ce qui concerne, les difficultés des relations internationales ne fera qu'augmenter. Malheureusement, le regret est que cela n'a pas eu avant et que cela n'a pas été la bonne pression pour résoudre la question israélo-palestinienne de longue date. De quoi une grande partie de la responsabilité ne peut être attribuée précisément à Obama et Kerry, qui a utilisé le soutien trop timide et prudent pour le gouvernement d'Israël n'a pas été en mesure d'imposer de telles mesures pour être en mesure d'atteindre leur objectif de la création d'un Etat palestinien et ainsi achever le projet des deux Etats dans un territoire. La prise de position d'Obama, quelques jours après l'expiration de son mandat, il est tard et même suspect, une sorte de représailles contre Trump, qui met en évidence l'incapacité de l'action sur la scène internationale du président sortant. Obama restera comme un grand président pour son action interne, mais qu'en politique internationale son budget semble largement insatisfaisant. L'un Israélien, en fait, ne sont pas le seul cas où il est regrettable pour ce qui a été fait par Obama: il faut se rappeler le paresseux sur le cas de la Syrie, qui pourrait être résolu presque immédiatement, en évitant une situation défavorable pour les Etats-Unis et l'Occident et surtout, les nombreux massacres, la mauvaise gestion de l'Irak, qui a contribué à l'émergence de l'État islamique, toute situation qui a favorisé le retour en force de la Russie comme un acteur majeur, un facteur supplémentaire et grave instabilité dans le système international . Probablement même Obama avait prédit la victoire de Trump et idéalement avait déjà quitté les rênes de la politique internationale à Hillary Clinton, a battu la sortie inattendue des consultations présidentielles. Cela expliquerait pourquoi, après tant de silence eu lieu les prises de position des derniers jours: une tentative désespérée et peut-être plus dommageable, que toute autre chose à l'image d'Obama, pour forcer le nouveau président de trouver une situation difficile à gérer. La seule contrepartie supplémentaire, que vous pouvez faire, est la division évidente, de plus en plus accentuée, dans le corps politique américain, un système qui était autrefois caractérisée par une courte distance et par rapport entre le partis républicain et démocrate, une distance qui semble être devenu abyssal et à quel pays les Etats-Unis, considéré comme un politique et social ensemble, ne semble pas être prêt à faire face, et ce sera probablement en raison de bouleversements politiques profonds en dehors et à l'intérieur sur le plan, à peine gouvernable.

Ação tardia Obama contra o governo de Israel

Ao término de seu mandato presidencial, a administração de Obama faz uma das tomadas do suporte mais resistente contra a política do governo israelense, com base na expansão territorial, passado como um elemento de segurança do Estado de Israel. A posição do governo israelense é conhecido: para evitar a contiguidade territorial de um Estado cada vez menos provável, Palestino, através da violação dos acordos de 1967 Neste projeto a ocupação física do território para os palestinos, com assentamentos israelita, caracterizada por uma forte adesão à parte mais extrema da religião judaica é o fator central na remoção e retenção de grandes extensões de terra para o lado árabe. A espera-e-táticas Netanyahu, que prevaricaram várias vezes a solução mais lógica, a de dois estados, mostrou-se, no final, ganhar, graças à vitória da Trump presidencial norte-americana, que é classificado como um aliado do atual governo de Israel e que ele compartilha as posições mais extremas. Obama e Kerry, em seguida, sair perdedores e seu desaparecimento das sanções políticas americanas o fracasso de seu projeto de um território e dois estados. No entanto, esta solução ainda é compartilhada pela maioria dos estados ocidentais, e esta convicção está sendo anunciada como a vingança póstuma dos dois homens era o fim do seu mandato. Na verdade, o cenário que você pode antecipar e, de que a resolução das Nações Unidas contra os assentamentos, é apenas o último capítulo, é o de um Estado judeu cada vez mais isolado do cenário internacional e cada vez mais condenados ao ostracismo, que não pode suficiente, embora importante apoio, quase total da nova administração norte-americana. Certamente a partir de um ponto de vista operacional, o governo israelense terá maior liberdade de ação, mas, no que diz respeito, as dificuldades de relações internacionais só vai aumentar. Infelizmente, o lamento é que isso não aconteceu antes e que esta não foi a pressão certa para resolver a questão de longa data entre israelenses e palestinos. Do que grande parte da responsabilidade só pode ser atribuída precisamente para Obama e Kerry, que usou o apoio muito tímido e cauteloso ao governo de Israel não têm sido capazes de impor as medidas para ser capaz de atingir o seu objectivo de o estabelecimento de um estado palestino e, assim, completar o projeto dos dois estados em um território. A tomada de posição de Obama, alguns dias após a expiração do seu mandato, já é tarde e até mesmo suspeito, uma espécie de retaliação contra Trump, que destaca a incapacidade de ação na cena internacional do presidente cessante. Obama será lembrado como um grande presidente para a sua acção interna, mas que sobre a política internacional do seu orçamento aparece largamente insatisfatórios. A um israelense, na verdade, não é o único caso em que há a lamentar pelo que foi feito por Obama: é preciso lembrar a preguiça sobre o caso da Síria, que poderia ser resolvido quase imediatamente, evitando uma situação desfavorável para os EUA e o Ocidente e , acima de tudo, os muitos massacres, a má gestão do Iraque, que tem contribuído para o surgimento do Estado islâmico, qualquer situação que favoreceu o retorno poderoso da Rússia como um grande jogador, um fator mais e grave instabilidade no sistema internacional . Provavelmente até Obama havia previsto a vitória de Trump e, idealmente, já havia deixado as rédeas da política internacional para Hillary Clinton, derrotada saída inesperada das consultas presidenciais. Isso explicaria por que depois de tanto silêncio ocorreram as tomadas de posição dos últimos dias: uma tentativa desesperada e talvez mais prejudicial do que qualquer outra coisa para a imagem de Obama, para forçar o novo presidente para encontrar uma situação difícil de gerir. A única consideração adicional, que você pode fazer, é a divisão óbvia, mais e mais acentuada, no corpo político americano, um sistema que já foi caracterizada por uma distância curta e relativa entre os partidos Republicano e Democrata, uma distância que parece ter se tornado abismal e que país os Estados Unidos, tido como um político e social em conjunto, não parece estar pronto para lidar, e que será, provavelmente, devido a convulsões políticas profundas exterior e interior no avião, dificilmente governável.