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giovedì 2 marzo 2017
مجلس اللوردات ضد الحكومة البريطانية: من أعراض الشعور بالضيق في المجتمع البريطاني
الحكومة البريطانية تعاني الهزيمة الأولى في البرلمان بسبب تصويت مجلس اللوردات، خلافا للحفاظ على مشروع قانون لإخراج الاتحاد. على
وجه الخصوص، مجلس الشيوخ الإنجليزية أرادت حماية حق مواطني الاتحاد
الأوروبي أن يقيم في المملكة المتحدة، وحتى عندما كان الاتحاد البريطاني
سوف يكون الناتج الفعلي. الغرض
من تصويت مجلس اللوردات أيضا إلى حماية الوضع القانوني للعمال الأوروبي،
وهذا له معنى مزدوج: فهو، في الواقع، للعمال، ولكن أيضا لحماية الشركات
البريطانية، التي يمكن، على العكس من ذلك، نقص العمالة الماهرة، وربما من المستحيل أن تحل محل مع العمل المحلية. وهي النقطة المركزية لحكومة المحافظين، الذي يريد المعاملة بالمثل من بروكسل، للمقيمين البريطانيين فى البر الرئيسى. ومع
ذلك، للأحزاب والحركات أكثر معارضة لأوروبا، وحماية المواطنين الأوروبيين،
وخصوصا عندما مؤطرة بهدف العمل على الأراضي الإنجليزية، وبالتالي، أن
الوظائف إطرح للمواطنين في المملكة المتحدة، له قيمة عالية رمزية، فضلا عن عملي. كان
واحدا من أسباب النصر لتجنب الهجرة، والتي للوهلة الأولى قد يبدو مجرد أن
اللاجئين، في الواقع الأجزاء الأكثر تطرفا من الحركات المناهضة الأوروبية،
في رأيهم، ترغب في تمديد هذا الحظر للجميع. ولكن السؤال، كما يدل على ذلك تصويت مجلس اللوردات، فإنه ليس من السهل حلها. ومن
بين الشركات البريطانية هناك قلق حقيقي إزاء عدم ممكن من القوى العاملة
الأوروبية، وفي بعض القطاعات، مثل الرعاية الصحية، فإن الوضع لا يمكن
التعامل معها. ومن
هنا تأتي أهمية التصويت في مجلس اللوردات يمر، هو ردة الفعل التي يعاني
منها رئيس الوزراء مايو، هو التباطؤ الذي يتطلب جدول زمني لخروج من أوروبا،
ولكن تحمل أهمية خاصة لأنه يؤدي إلى تفاقم انقسام المجتمع الإنجليزي حول الخروج من أوروبا، كما كان التصويت بالفعل، ومع ذلك، سلط الضوء. أيضا
حقيقة أنه كان في مجلس اللوردات، وهي ليست اختيارية، للتعبير عن أنفسهم في
هذا الصدد، يؤكد أن يعارضون الطبقات العاملة والريف إلى الطبقات العليا
وسكان المدن الكبيرة. حكومة
رئيس الوزراء مايو، علاوة على ذلك، لم تفعل شيئا للتوسط بين هذين الموقفين
واحتضنت على الفور ما برز من نتيجة الاستفتاء، مما يدل على أن محاولة لملء
فراغات سياسية باطلة، منتجات غامضة موقف حزب العمل، وتحاول أيضا لتحويل الحركات اليمينية الأكثر تطرفا ولصالح أوروبا من أكبر قدر ممكن أصولي. في
جوهرها، حاول مايو لاستغلال الوضع السياسي أيضا تبحث لجعل الاستثمار في
المستقبل، ولكن هذا الموقف لم يؤخذ في الاعتبار أكثر من الأضداد من المجتمع
الإنجليزي، الذين هم أقلية فقط من قبل بضع نقاط. وعلاوة
على ذلك هذه الحالات من أوروبا الرفض لم يتم جمعها بشكل كبير من قبل أي
طرف، وبذلك أصبحت كمية كبيرة من الأصوات المحتملة دون الإشارة. ويمثل
وهناك عامل آخر من قبل أولئك الذين هم بالفعل الندم على صوتوا للخروج من
الاتحاد الأوروبي، لأنه فهم الكوارث المحتملة التي قد تؤدي العزلة
الإنجليزية. مايو
مصمم بحيث المضي قدما هو الطريق الذي تتبعه حتى الآن على وجه اليقين كيف
يريد أن يصدق، في نهاية المطاف، فإن من المؤكد أن المملكة المتحدة تأتي من
أوروبا، ولكن سيكون من الضروري التحقق من الأسعار أن الشركة البريطانية ضد
هذا القرار سوف على أن يدفع للحكومة وأيضا ما سيكون موقف وقرارات اسكتلندا وأيرلندا الشمالية. الانطباع
هو أن مايو والإعادة في خطأ كاميرون وتبني سياسة تقوم على المدى القصير
وعلى أساس الاختيار الانتخابي، بدلا من العمل السياسي في مصلحة الدولة. قرارات
مثل تلك من مجلس اللوردات يظهر الشعور بالضيق في المجتمع الإنجليزي، الذي
تم تخفيفها، بينما الرغبة في احترام نتيجة التصويت، وتبحث عن حل في إطار
مجموعة واسعة من الإمكانيات المتاحة لإخراج من أوروبا ويمكن أن تسمح زيادة الاحترام لأولئك الذين صوتوا ضد خروج من بروكسل. وبعد
أن شرعت في الخيار الأكثر هوادة يبدو أن تشكل خطرا على تماسك الشركة
البريطانية مع تداعيات الخطيرة المحتملة على التوازن الداخلي للبلاد.
venerdì 17 febbraio 2017
Stati Uniti: le possibili conseguenze dell'abbandono della soluzione dei due stati
L’incontro tra Trump e Netanyahu segna il cambiamento del paradigma che aveva fino ad ora contrassegnato l’atteggiamento degli Stati Uniti circa la possibile soluzione del conflitto tra palestinesi ed israeliani; l’assunto infatti prevedeva la conclusione delle ostilità della lunga questione, grazie alla soluzione dei due stati su di un unico territorio. Il nuovo presidente statunitense ha affermato di considerare valide, se accettate da entrambe le parti, sia la soluzione di due stati, che quella di uno stato. Si tratta di una posizione almeno confusa e poco chiara, che pare funzionale soltanto alle ambizioni di una parte di Israele, ben rappresentata al governo e, sopratutto, di Netanyahu, che ha più volte manifestato pubblicamente l’insofferenza verso una soluzione che dia sovranità territoriale al popolo palestinese. La dichiarazione di Trump sembra evidenziare un approccio poco definito al problema tra israeliani e palestinesi, risultato, probabilmente di una scarsa informazione e poca conoscenza delle conseguenze di una tale visione. Favorire implicitamente la parte che dispone già di uno stato e di una organizzazione amministrativa e burocratica ben definita, rischia di fare esplodere nuovamente in modo grave la situazione tra le due parti, giacché appare altamente improbabile che i palestinesi possano accettare nella regione soltanto l’esistenza dello stato israeliano, senza un’analoga entità statale espressione delle istanza palestinesi. Il cambio alla Casa Bianca è stato visto favorevolmente dal governo di Tel Aviv, che negli otto anni democratici, ha patito l’avversione di Obama, dovuta proprio al comportamento di Netanyahu, troppo inaffidabile per la politica che Kerry voleva portare avanti circa la soluzione dei due stati. La posizione ambigua di Trump rischia di non permettere più la creazione di uno stato palestinese e ciò potrebbe provocare uno spostamento della classe dirigente palestinese verso posizioni più estreme, funzionali a stati desiderosi di diventare i paladini di questa causa, per ragioni e motivi politici che vanno oltre la stretta contingenza. Potrebbe essere il caso dell’Iran, che, seppure appartenente al ramo sciita dell’islam, userebbe le ragioni palestinesi, per ragioni strumentali nel confronto con l’Arabia Saudita ed altri stati sunniti. Ciò potrebbe essere la naturale evoluzione per contrastare le relazioni, reali anche se non ufficiali, che Israele ha stretto con l’Arabia Saudita, l’Egitto e la Giordania ed altri stati sunniti. Il principale motivo di queste alleanze sono la prevenzione ed il contrasto potenziale allo Stato islamico ed a altri movimenti radicali, per evitare che le attenzioni del terrorismo islamico siano rivolte anche contro Israele, tuttavia Tel Aviv ha in comune con gli stati sunniti l’avversione allo stato iraniano, che teme anche come potenza nucleare regionale, un sentimento condiviso proprio con l’Arabia Saudita. Nelle intenzioni del governo israeliano ci sarebbe l’intenzione di sfruttare questi contatti con gli stati arabi, per favorire un processo di pace stabile e duraturo con i palestinesi, ma che potrebbe anche non prevedere la creazione di uno stato sovrano palestinese. Il rischio è che gli stati arabi sacrifichino le ambizioni dei palestinesi per allacciare legami con uno stato militarmente forte come è Israele e che gode del pieno appoggio statunitense, ancora più rinforzato dalla presidenza di Trump. Senza il bilanciamento di una poltica diplomatica analoga a quella condotta da Obama e Kerry, che aveva come obiettivo la creazione dei due stati, i palestinesi rischiano di entrare in una sorta di isolamento, che potrebbe essere rotto con una vicinanza all’Iran. Questa possibilità potrebbe diventare realtà se gli stati sunniti non ottenessero risultati favorevoli ai palestinesi; il rischio è quello di vedere la continuazione della tattica di Netanyahu di allontanare ogni decisione definitiva per guadagnare tempo con il fine di incrementare gli insediamenti e presentare poi il fatto compiuto. Si rischia di arrivare ad uno scenario di ripresa del terrorismo palestinese e ad un ritorno a posizioni radicali di Teheran, anche sollecitate dalla volontà di revisione del trattato sul nucleare, espresse da Trump. La questione palestinese rischia così di tornare al centro dello scenario internazionale, ma con condizioni pericolose per l’equilibrio regionale e mondiale.
United States: the possible consequences of abandoning the two-state solution
The
meeting between Trump and Netanyahu scored the paradigm shift that had
so far marked the US attitude about the possible solution of the
conflict between Palestinians and Israelis; the
assumption in fact provided for the conclusion of the long question
hostilities, thanks to the two-state solution on a single territory. The new US president stated that he considered valid, if accepted by both sides, both the two-state solution, that of a state. It
is at least a confused and unclear position, which seems only
functional to the ambitions of a part of Israel, well represented in the
government and, above all, Netanyahu, who has repeatedly publicly
demonstrated the intolerance towards a solution that gives territorial
sovereignty to the Palestinian people. The
Trump statement seems to highlight a little-defined approach to the
problem between the Israelis and Palestinians, a result probably of a
lack of information and little knowledge of the consequences of such a
vision. Implicitly
encouraging the part that already has a state and an administrative and
bureaucratic organization well defined, it is likely to blow up again
seriously the situation between the two sides, since it appears highly
unlikely that the Palestinians will accept only the existence in the
region the Israeli state, no state entity similar expression of Palestinian instance. The
change in the White House was seen favorably by the Israeli government,
which in the eight democratic years, suffered the dislike of Obama,
precisely due to Netanyahu's behavior, too unreliable for policy that
Kerry wanted to carry on about the solution of two states. The
ambiguous position of Trump threatens not to allow the creation of a
Palestinian state, and this may cause a shift in the Palestinian
leadership towards more extreme positions, functional state eager to
become the champions of this cause, for reasons and political reasons
that go beyond the narrow contingency. It
could be the case of Iran, which, although belonging to the Shiite
branch of Islam, would use Palestinian reasons, for instrumental reasons
in comparison with Saudi Arabia and other Sunni states. This
could be the natural evolution to counter the reports, real though not
official, that Israel has with Saudi Arabia, Egypt and Jordan and other
Sunni states. The
main reason for these alliances are prevention and the potential
contrast to the Islamic State and other radical movements, to avoid the
attentions of Islamic terrorism are also aimed against Israel, but Tel
Aviv has in common with the Sunni states aversion to Iranian state, which is also concerned as a regional nuclear power, a sentiment shared just with Saudi Arabia. In
the intentions of the Israeli government would have the intention to
take advantage of these contacts with the Arab states, to promote a
stable and lasting peace process with the Palestinians, but that may not
even provide for the establishment of a sovereign Palestinian state. The
risk is that the Arab states sacrifice the ambitions of the
Palestinians to establish links with a state like Israel is militarily
strong and enjoys the full US support, even more reinforced by the Trump
presidency. Without
the balance of a diplomatic agriculture policies similar to those
conducted by Obama and Kerry, which had as its goal the creation of two
states, the Palestinians are likely to get in a kind of isolation, that
could be broken with a closeness to Iran. This possibility could become reality if states Sunnis did not get favorable results to the Palestinians; the
risk is to see the continuation of the tactics of Netanyahu to remove
any final decision to buy time with the aim to increase settlements and
then present the fait accompli. You
are likely to get to a Palestinian terrorist recovery scenario and a
return to radical positions of Tehran, also stressed the willingness of
revision of the Treaty on nuclear power, expressed by Trump. The
Palestinian issue as well is likely to return to the center of the
international scenario, but with dangerous conditions to the regional
and global balance.
Estados Unidos: las posibles consecuencias de abandonar la solución de dos estados
La
reunión entre Netanyahu Trump y anotó el cambio de paradigma que había
marcado hasta ahora la actitud de Estados Unidos sobre la posible
solución del conflicto entre palestinos e israelíes; el
supuesto de hecho previsto en la conclusión de las hostilidades de
interrogación largas, gracias a la solución de dos estados en un solo
territorio. El
nuevo presidente de Estados Unidos indicó que él considera válida, si
es aceptada por ambas partes, tanto en la solución de dos estados, el de
un estado. Es
por lo menos una posición confusa y poco clara, que parece sólo son
funcionales a las ambiciones de una parte de Israel, bien representada
en el gobierno y, sobre todo, Netanyahu, que tiene en varias ocasiones
demostró públicamente la intolerancia hacia una solución que da
soberanía territorial al pueblo palestino. La
declaración de Trump parece poner en evidencia un enfoque poco definido
al problema entre israelíes y palestinos, probablemente resultado de
una falta de información y poco conocimiento de las consecuencias de tal
visión. animando
implícitamente a la parte que ya tiene un Estado y una organización
administrativa y burocrática bien definida, es probable que estallen de
nuevo gravemente a la situación entre las dos partes, ya que parece muy
poco probable que los palestinos aceptar sólo la existencia en la región
el estado de Israel, ninguna entidad estatal expresión similar de ejemplo palestina. El
cambio en la Casa Blanca fue visto favorablemente por el gobierno
israelí, que en los ocho años democráticas, sufrió el rechazo de Obama,
precisamente debido a la conducta de Netanyahu, demasiado poco fiables
para la política que Kerry quería continuar acerca de la solución de dos estados. La
posición ambigua de Trump amenaza con no permitir la creación de un
estado palestino, y esto puede causar un cambio en la dirección
palestina hacia posiciones más extremas, estado funcional deseosos de
convertirse en los campeones de esta causa, por razones políticas y
razones que van más allá de la contingencia estrecha. Podría
ser el caso de Irán, que, a pesar de que pertenece a la rama chiíta del
Islam, utilizaría razones palestinos, por razones instrumentales en
comparación con Arabia Saudí y otros estados sunitas. Esta
podría ser la evolución natural para contrarrestar los informes, real,
aunque no oficial, que Israel tiene con Arabia Saudita, Egipto y
Jordania y otros estados sunitas. La
razón principal de estas alianzas son la prevención y el potencial
contraste con el Estado islámico y otros movimientos radicales, para
evitar las atenciones de terrorismo islámico también están dirigidas
contra Israel, pero Tel Aviv tiene en común con los Estados suníes
aversión a estado iraní, que también se refiere como potencia nuclear regional, un sentimiento compartido solo con Arabia Saudita. En
las intenciones del gobierno israelí tendría la intención de aprovechar
estos contactos con los países árabes, para promover un proceso de paz
estable y duradera con los palestinos, sino que ni siquiera puede prever
el establecimiento de un estado palestino soberano. El
riesgo es que los estados árabes sacrifican las aspiraciones de los
palestinos para establecer vínculos con un Estado como Israel es
militarmente fuerte y cuenta con el apoyo total de Estados Unidos, aún
más reforzada por la presidencia Trump. Sin
el equilibrio de una políticas agrícolas diplomáticos similares a las
llevadas a cabo por Obama y Kerry, que tenían como objetivo la creación
de dos estados, los palestinos son propensos a entrar en una especie de
aislamiento, que se podía romper con una cercanía con Irán. Esta posibilidad podría convertirse en realidad si los estados sunitas no consiguieron resultados favorables a los palestinos; el
riesgo es ver la continuación de las tácticas de Netanyahu para
eliminar cualquier decisión final para ganar tiempo con el objetivo de
aumentar los asentamientos y luego presentar el hecho consumado. Es
probable que llegar a una situación de recuperación terrorista
palestina y el retorno a las posiciones radicales de Teherán, también
hizo hincapié en la disposición de revisión del Tratado sobre la energía
nuclear, expresada por Trump. La
cuestión palestina es así probable que vuelva al centro del escenario
internacional, pero con condiciones peligrosas para el equilibrio
regional y global.
USA: Die möglichen Folgen der Zwei-Staaten-Lösung zu verlassen
Das
Treffen zwischen Trump und Netanjahu hat den Paradigmenwechsel, der
bisher die US-Haltung über die mögliche Lösung des Konflikts zwischen
Palästinensern und Israelis markiert hatte; die
Annahme, in der Tat für den Abschluss der langen Frage Anfeindungen,
dank der Zwei-Staaten-Lösung auf einem einzigen Gebiet zur Verfügung
gestellt. Der
neue US-Präsident erklärte, dass er als gültig betrachtet, die von
beiden Seiten akzeptiert, wenn sowohl die Zwei-Staaten-Lösung, die eines
Staates. Es
ist zumindest eine verworrene und unklare Position, die den Ambitionen
eines Teils Israel nur funktional scheint, auch in der Regierung
vertreten, und vor allem, Netanyahu, der immer wieder unter Beweis
gestellt hat öffentlich die Intoleranz gegenüber einer Lösung, die
territoriale Souveränität gibt für das palästinensische Volk. Der
Trump Aussage scheint ein wenig definierten Herangehensweise an das
Problem zwischen den Israelis und Palästinensern, ein Ergebnis,
wahrscheinlich aus Mangel an Informationen und wenig Wissen über die
Folgen einer solchen Vision zu markieren. Implizit
den Teil ermutigend, die bereits einen Zustand hat und eine
administrative und bürokratische Organisation gut definiert ist, ist es
wahrscheinlich, wieder Luft zu sprengen ernst die Situation zwischen den
beiden Seiten, da es höchst unwahrscheinlich erscheint, dass die
Palästinenser nur die Existenz in der Region akzeptieren der israelische Staat, keine staatliche Einrichtung ähnlicher Ausdruck der palästinensischen Instanz. Der
Wechsel im Weißen Haus wurde von der israelischen Regierung positiv
gesehen, die in den acht demokratischen Jahren die Abneigung gegen Obama
gelitten, gerade wegen Netanjahus Verhalten, zu unzuverlässig für die
Politik, die Kerry von zumachen über die Lösung gesucht zwei Zustände. Die
zweideutige Position Trump droht nicht die Schaffung eines
palästinensischen Staates zu ermöglichen, und dies kann eine
Verschiebung in der palästinensischen Führung zu mehr extremen
Positionen, Funktionszustand eifrig führen die Verfechter dieser
Ursache, aus Gründen, aus politischen Gründen zu werden, gehen über den engen Kontingenz. Es
könnte der Fall Iran sein, die, wenn auch in der schiitischen Zweig des
Islam gehören, palästinensischen Gründen verwenden würde, für die
instrumentelle Gründe im Vergleich zu Saudi-Arabien und anderen
sunnitischen Staaten. Dies
könnte die natürliche Entwicklung sein, die Berichte zu begegnen, real,
wenn auch nicht offiziell, dass Israel hat mit Saudi-Arabien, Ägypten
und Jordanien und anderen sunnitischen Staaten. Der
Hauptgrund für diese Allianzen sind die Prävention und das Potential
Gegensatz zu den islamischen Staat und andere radikale Bewegungen,
werden die Aufmerksamkeit des islamischen Terrorismus zu vermeiden, auch
gegen Israel gerichtet, aber Tel Aviv hat gemeinsam mit der
sunnitischen Staaten Abneigung gegen iranische Staat, der auch als regionale Kernkraft, ein Gefühl teilten nur mit Saudi-Arabien geht. In
den Absichten der israelischen Regierung würde die Absicht haben, die
Vorteile dieser Kontakte mit den arabischen Staaten zu nehmen, einen
stabilen und dauerhaften Friedensprozess mit den Palästinensern zu
fördern, sondern dass für die Errichtung eines souveränen
palästinensischen Staates nicht einmal zur Verfügung stellen kann. Das
Risiko besteht darin, dass die arabischen Staaten die Ambitionen der
Palästinenser opfern Links zu etablieren mit einem Staat wie Israel
militärisch stark ist, und genießt die volle Unterstützung der USA, noch
mehr von der Präsidentschaft Trump verstärkt. Ohne
die Balance einer diplomatischen Landwirtschaftspolitik, die denen der
Leitung von Obama und Kerry, die als Ziel die Schaffung von zwei Staaten
hatten, sind die Palästinenser wahrscheinlich in einer Art Isolation zu
erhalten, die mit einer Nähe zum Iran gebrochen werden konnte. Diese
Möglichkeit könnte Wirklichkeit werden, wenn Staaten Sunniten nicht
positive Ergebnisse für die Palästinenser bekommen haben; das
Risiko ist die Fortsetzung der Taktik von Netanjahu sehen eine
endgültige Entscheidung zu entfernen Zeit mit dem Ziel, zu kaufen
Siedlungen zu erhöhen und dann die fait accompli präsentieren. Sie
sind wahrscheinlich zu einem palästinensischen Terror Recovery-Szenario
und eine Rückkehr zu radikalen Positionen von Teheran zu bekommen,
betonte auch die Bereitschaft der Revision des Vertrags über die
Kernkraft, von Trump ausgedrückt. Die
palästinensische Frage ist wahrscheinlich auch zum Zentrum des
internationalen Szenario zurück, aber mit Gefahren für das regionale und
globale Gleichgewicht.
États-Unis: les conséquences possibles de l'abandon de la solution à deux Etats
La
rencontre entre Trump et Netanyahu a marqué le changement de paradigme
qui avait jusqu'à présent marqué l'attitude des États-Unis au sujet de
la solution possible du conflit entre Palestiniens et Israéliens; l'hypothèse
de fait prévue pour la conclusion des hostilités d'interrogation
longue, grâce à la solution à deux Etats sur un seul territoire. Le
nouveau président américain a déclaré qu'il considérait valide, si elle
est acceptée par les deux parties, à la fois la solution à deux Etats,
celui d'un Etat. Il
est au moins une position confuse et incertaine, qui semble seulement
fonctionnelle aux ambitions d'une partie d'Israël, bien représentés au
sein du gouvernement et, surtout, Netanyahu, qui a démontré à maintes
reprises publiquement l'intolérance à l'égard d'une solution qui donne
la souveraineté territoriale au peuple palestinien. La
déclaration Trump semble mettre en évidence une approche peu définie au
problème entre les Israéliens et les Palestiniens, un résultat sans
doute d'un manque d'information et peu de connaissances sur les
conséquences d'une telle vision. encourager
Implicitement la partie qui a déjà un Etat et une organisation
administrative et bureaucratique bien définie, il est probable de faire
sauter à nouveau au sérieux la situation entre les deux parties, car il
semble très peu probable que les Palestiniens accepteront seulement
l'existence dans la région l'Etat d'Israël, aucune entité étatique expression similaire d'instance palestinienne. Le
changement à la Maison Blanche a été vu favorablement par le
gouvernement israélien, qui, dans les huit ans démocratiques, a subi la
haine d'Obama, précisément en raison du comportement de Netanyahu, trop
peu fiable pour la politique que Kerry voulait poursuivre au sujet de la
solution de deux états. La
position ambiguë de Trump menace de ne pas permettre la création d'un
Etat palestinien, et cela peut entraîner un changement dans la direction
palestinienne vers des positions plus extrêmes, l'état fonctionnel
désireux de devenir les champions de cette cause, pour des raisons et
des raisons politiques qui vont au-delà de la contingence étroite. Ce
pourrait être le cas de l'Iran, qui, quoique appartenant à la branche
chiite de l'Islam, utiliserait des raisons palestiniennes, pour des
raisons instrumentales en comparaison avec l'Arabie saoudite et d'autres
Etats sunnites. Cela
pourrait être l'évolution naturelle pour contrer les rapports, réels
mais non officielle, ce qu'Israël a avec l'Arabie Saoudite, l'Egypte et
la Jordanie et d'autres Etats sunnites. La
raison principale de ces alliances sont la prévention et le contraste
potentiel pour l'État islamique et d'autres mouvements radicaux, pour
éviter les attentions du terrorisme islamique sont également dirigées
contre Israël, mais Tel-Aviv a en commun avec les Etats sunnites
aversion pour Etat
iranien, qui est également préoccupé comme une puissance nucléaire
régionale, un sentiment partagé seulement avec l'Arabie Saoudite. Dans
les intentions du gouvernement israélien aurait l'intention de tirer
parti de ces contacts avec les Etats arabes, de promouvoir un processus
de paix stable et durable avec les Palestiniens, mais qui peuvent même
pas prévoir la création d'un Etat palestinien souverain. Le
risque est que les Etats arabes sacrifient les ambitions des
Palestiniens à établir des liens avec un Etat comme Israël est
militairement fort et bénéficie du soutien américain complet, encore
plus renforcée par la présidence Trump. Sans
l'équilibre d'un diplomatiques politiques agricoles similaires à celles
menées par Obama et Kerry, qui avait pour but la création de deux
Etats, les Palestiniens sont susceptibles d'obtenir dans une sorte
d'isolement, qui pourrait être rompu avec une proximité avec l'Iran. Cette possibilité pourrait devenir réalité si les états sunnites n'a pas obtenu des résultats favorables aux Palestiniens; le
risque est de voir la poursuite de la tactique de Netanyahu pour
éliminer toute décision finale d'acheter du temps dans le but
d'augmenter les colonies, puis présenter le fait accompli. Vous
êtes susceptible d'obtenir un scénario de récupération terroriste
palestinien et un retour à des positions radicales de Téhéran, a
également souligné la volonté de la révision du traité sur l'énergie
nucléaire, exprimé par Trump. La
question palestinienne est ainsi susceptible de revenir au centre de la
scène internationale, mais avec des conditions dangereuses pour
l'équilibre régional et mondial.
Estados Unidos: as possíveis consequências de abandonar a solução de dois Estados
O
encontro entre Trump e Netanyahu marcou a mudança de paradigma que até
agora tinha marcado a atitude dos Estados Unidos sobre a possível
solução do conflito entre palestinos e israelenses; o
pressuposto de fato prevista a conclusão das longas pergunta
hostilidades, graças à solução de dois Estados em um único território. O
novo presidente dos EUA afirmou que ele considerado válido, se for
aceite por ambas as partes, tanto a solução de dois Estados, o de um
estado. É,
pelo menos, uma posição confusa e obscura, que parece apenas funcional
às ambições de uma parte de Israel, bem representados no governo e,
acima de tudo, Netanyahu, que tem repetidamente demonstrado publicamente
a intolerância para com uma solução que dá soberania territorial para o povo palestino. A
declaração Trump parece destacar uma abordagem pouco definida para o
problema entre israelenses e palestinos, resultado, provavelmente, de
uma falta de informação e pouco conhecimento das consequências de uma
tal visão. Implicitamente
incentivando a parte que já tem um Estado e uma organização
administrativa e burocrática bem definido, é provável para explodir
novamente seriamente a situação entre os dois lados, uma vez que parece
altamente improvável que os palestinos vão aceitar apenas a existência
na região o estado de Israel, nenhuma expressão similar de exemplo palestino entidade estatal. A
mudança na Casa Branca foi visto com bons olhos pelo governo
israelense, que nos oito anos democráticas, sofreu a antipatia de Obama,
precisamente devido ao comportamento de Netanyahu, também não confiável
para a política que Kerry quis continuar com a solução de dois estados. A
posição ambígua de Trump ameaça não para permitir a criação de um
Estado palestino, e isso pode causar uma mudança na liderança palestina
para posições mais extremas, estado funcional ansioso para se tornar os
campeões desta causa, por motivos e razões políticas que vão além da contingência estreita. Poderia
ser o caso do Irã, que, embora pertencentes ao ramo xiita do Islã,
usaria razões palestinas, por razões instrumentais, em comparação com a
Arábia Saudita e outros países sunitas. Esta
poderia ser a evolução natural para combater os relatórios, real,
embora não oficial, que Israel tem com a Arábia Saudita, Egito e
Jordânia e outros países sunitas. A
principal razão para estas alianças são a prevenção eo contraste
potencial para o Estado islâmico e outros movimentos radicais, para
evitar as atenções de terrorismo islâmico também são dirigidas contra
Israel, mas Tel Aviv tem em comum com os Estados sunitas aversão ao estado
iraniano, que também está em causa como uma potência nuclear regional,
um sentimento compartilhado apenas com a Arábia Saudita. Nas
intenções do governo israelense teria a intenção de tirar proveito
desses contatos com os países árabes, para promover um processo de paz
estável e duradoura com os palestinos, mas que não pode mesmo prever a
criação de um Estado palestino soberano. O
risco é que os países árabes sacrificar as ambições dos palestinos a
estabelecer ligações com um Estado como Israel é militarmente forte e
conta com o apoio total dos Estados Unidos, reforçado ainda mais pela
Presidência Trump. Sem
o equilíbrio de uma diplomáticas políticas agrícolas semelhantes às
realizadas por Obama e Kerry, que tinha como objectivo a criação de dois
estados, os palestinos são susceptíveis de entrar em uma espécie de
isolamento, que pode ser quebrada com uma proximidade com o Irã. Esta possibilidade poderia tornar-se realidade se estados sunitas não obter resultados favoráveis aos palestinos; o
risco é ver a continuação das táticas de Netanyahu para remover
qualquer decisão final para ganhar tempo com o objectivo de aumentar os
assentamentos e, em seguida, apresentar o facto consumado. É
provável que você chegar a um cenário de recuperação terrorista
palestino e um retorno a posições radicais de Teerã, também enfatizou a
disposição de revisão do Tratado sobre a energia nuclear, expressa por
Trump. A
questão palestina também é provável que voltar ao centro do cenário
internacional, mas com condições perigosas para o equilíbrio regional e
global.
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