Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

lunedì 31 luglio 2017

الولايات المتحدة والمسألة الكورية الشمالية

تحليق اثنين من منفذي العملية الأمريكية على شبه الجزيرة الكورية، أراد أن تكون مشاركة استجابة اختبار صاروخ لبيونغ يانغ. وفقا للعديد من المحللين العسكريين كوريا الشمالية ان الآن حصلت على التكنولوجيا على الناقلين لمسافات طويلة، لذلك هذا هو لوس انجليس، أن سان فرانسيسكو يمكن الوصول إليها من قبل صواريخ بيونغ يانغ. الشكوك التي لا تزال لا تزال على قدرة فعالة لتصغير القنابل النووية حتى يتم تثبيتها على الصواريخ العابرة للقارات. على الرغم من أنه من المؤكد الآن أن كوريا الشمالية قوة نووية، هو، في الوقت الراهن، إلا على أساس تعاقدي، لكنها لن تكون قادرة على تملك قنابل نووية صغيرة بما يكفي ليحملها ناقلات قادرة على تغطية كبيرة جدا المسافات. لكن مستوى التقدم التكنولوجي بيونغ يانغ يسير بسرعة كبيرة وهذا ما يجعل التهديد تهديدا حقيقيا للولايات المتحدة، لتصبح هدفا يمكن تحقيقه. ترامب يبدو أن لا تكون قادرة على التعامل مع هذا الوضع، الذي من شأنه أن يضع اختبار سياسي أكثر خبرة. وعلى الرغم من النوايا العدوانية المنصوص عليها في الحملة الانتخابية وفي المرحلة الأولى من رئاسته، يمكن أن البيت الأبيض لا تذهب وكذلك النداءات المتكررة لبكين وموسكو والحلفاء الإقليميين كوريا الجنوبية واليابان. يبدو هذا الأخير أكثر قلقا إزاء القرب الجغرافي مع كوريا الشمالية. ولكن الإدارة الأمريكية تصر في صياغة هذه القضية ليس فقط كحالة طارئة تتعلق فقط للولايات المتحدة ولكن أيضا لحلفاء إقليميين، والتي تتطلب التزاما أكبر، على المستوى العسكري. هذا الرأي بعض التبرير، نظرا مسافة قصيرة لها من بيونغ يانغ، ولكن عملا عدائيا ضد كوريا الجنوبية أو اليابان، ومع ذلك، يلزم الأمريكان للتدخل. استراتيجية لمكافحة الطموحات النووية لكوريا الشمالية، وبالتالي يبقى الموكلة إلى العمل الدبلوماسي، تواجه الصين وحتى روسيا، التي لا يبدو أن تحقيق نتائج هامة. اذا لم يكن خطأ، في البداية، وأنتقل إلى بكين لحث العمل على الردع تجاه بيونغ يانغ، والآن يجب أن يكون ورقة رابحة على علم بأن هذا الطريق لم يؤد إلى النتائج المرجوة والاختلاف لتجنب الانجراف الخطير. هدف كوريا الديمقراطية هو الوصول إلى لقاءات ثنائية مع واشنطن، بحيث يتم الاعتراف في قوتها العسكرية رسميا. انهم لا، ولكن، نتيجة صورة: يهدف نظام بيونغ يانغ على الاعتراف بأن يذهب أبعد من ذلك من بكين والذي يتضمن سلسلة من المساعدات الاقتصادية التي يمكن أن إحياء البلاد دون تتأثر ترسانات نووية. بالنسبة للولايات المتحدة، مثل هذا التنازل ليس حتى التفكير فيه، وهذا تفضل الجمود الحالي، التي، مع ذلك، الوقت المناسب لكوريا الشمالية للمضي قدما في التصغير من الأسلحة النووية. في هذا السيناريو هناك أساسا ثلاث جهات فاعلة والولايات المتحدة والصين وكوريا الشمالية، الذين يلعبون لعبة على الارتجال خطير. ترامب، على عكس ما كان متوقعا، وأوصى من قبل الجيش على الأرجح، اعتمدت موقفا حذرا، يبدو بكين قد قررت عدم استيعاب المطالب الأمريكية، إن لم يكن مخفضة البيانات وشاركت بيونغ يانغ في السلوك الذي يظهر على اتباع طرق مقامر، في محاولة لجلب الولايات المتحدة إلى أقصى حد. وهذا يعني بوضوح مجموعة كاملة من المخاطر، حيث المواجهة العسكرية ليست سوى ذروتها. على موقف الصين ضروري، ومع ذلك، انعكاس، وعدم الاستقرار في المنطقة يجب أن لا تعود بالنفع على البرامج التجارية في بكين. الصين تقدم التصور الذي تريد الاستفادة من الوضع الراهن، وقبل كل شيء، والموقف الكوري الشمالي الذي يأخذ بعين القلق إلى الولايات المتحدة، في محاولة للوصول إلى وضع أكثر إيجابية في بكين. وهذا هو، تخفيفا للولايات المتحدة بشأن قضايا التجارة وتخفيض التزام في المنطقة من خلال المنطقة الاقتصادية الخالصة الصينية النظر فيها. أوباما لم تتوقف لتقديم دعمها لسيول وطوكيو، وبالفعل تعتبر المنطقة كمركز جديد لعمل السياسة الدولية الأمريكية. ترامب، ومع ذلك، ينقل أقل قناعة حول هذا الموضوع وهذا يعطي الصين العذر غير المباشر للاستفادة من هذا الوضع. إذا فإن الرئيس الأمريكي لا يوفر موقفا أكثر تصميما وحزما على أهمية المنطقة سوف تعطي الشعور بالضعف وعدم اهتمام، والتي سوف تفويض غيرهم موجودة في المنطقة لزيادة الوزن السياسي، حتى مع عدم وجود إجراءات دبلوماسية.

venerdì 28 luglio 2017

L'ambiguo comportamento di Macron

All’interno dell’Europa non c’è soltanto il problema di chi non condivide i problemi con gli altri stati membri, ma vi è anche chi si comporta in maniera non univoca, quando vi sono interessi economici tali da essere usati sul piano politico, per riequilibrare un malcontento presente all’interno del proprio paese. L’elezione di Macron a presidente della Repubblica francese era stata accolta con sollievo per lo scampato pericolo che all’Eliseo potesse sedere Marine Le Pen ed anche con una certa soddisfazione per quella che poteva sembrare un proseguimento entusiastico dell’adesione all’idea di un Europa come terreno comune. In realtà gli avvisi che arrivavano da diverse parti politiche e sociali francesi, anche non da parte della destra, erano tutt’altro che entusiastici; si parlava del nuovo presidente francese come una sorta di neoliberista, pronto a sacrificare le conquiste sociali a favore delle leggi dell’economia; tuttavia non ci si attendeva un dirigista ed un alfiere della nazionalizzazione, specie dopo che le imprese francesi avevano operato all’estero con la massima libertà e senza l’intralcio dei governi locali. Il caso della nazionalizzazione dei cantieri navali francesi da parte di un industria italiana di proprietà statale ha sollevato l’ennesimo dubbio sulle reali politiche che Bruxelles porta avanti e dovrebbe garantire. Lo scenario francese, al momento è però condizionato da un vasto calo di popolarità del presidente francese, in parte dovuto a motivi fisiologici ed in parte, quella più sostanziosa, dovuta alle politiche che si stanno attuando, che non sembrano risolvere i problemi dei francesi. In politica la classica risposta ad una difficoltà interna è quella di intraprendere azioni sul piano internazionale, capace di distogliere l’attenzione dal piano interno. Macron ha congegnato il suo piano cercando di colpire un paese, anche se alleato, che non deve essere piccolo, altrimenti la portata del suo intervento sarebbe ridimensionata, ma che ha della debolezza politica manifesta, sia per difficoltà congiunturali, sia per la scarsa autorità del suo esecutivo. Questo paese è molto vicino, addirittura al confine della Francia ed è l’Italia. Contro Roma l’azione di Macron si articola in due piani distinti: ilprimo è di contrasto internazionale sulla questione libica ed il secondo mira a negare il legittimo acquisto dei cantieri navali francesi, la cui quota maggioritaria era prima in mano sudcoreana. Entrambe le azioni di Macron rivelano una grande scorrettezza, per avere intrapreso una azione con modalità non certamente inquadrabili in un dialogo tra alleati. Il presidente francese con l’atteggiamento sulla Libia, sembra ricalcare l’azione del suo predecessore Sarkozy, colpevole di avere condotto una azione incauta ed irresponsabile. Per ora Macron è stato più cauto, ma è impossibile non ricordare gli interessi francesi sul petrolio libico e, nello stesso tempo, la chiusura manifestata contro l’Italia per la gestione dei profughi. Certo, Roma avrebbe bisogno di un governo maggiormente autorevole e capace di prendersi delle grandi responsabilità in campo internazionale, sia come figure ministeriali, che come sostegno del mondo politico; al contrario la presenza di un governo a termine, con un sostegno altamente variabile, consente alla Francia ed a Macron di mostrare il suo volto peggiore: quello della Grandeur, che si rifà al gollismo più retrivo, caratterizzato dalla assoluta mancanza di rispetto degli alleati. Con un governo forte l’Italia avrebbe modo di dare risposte adeguate sulpiano economico, facendo valere la centralità strategica di alcune imprese in mano francese, per riportarle sotto il controllo italiano, anche statale, e, nello stesso tempo, operare sul piano internazionale in modo efficace per arginare le iniziative di Parigi.  Il problema centrale, però è un altro: quale è l’affidabilità di Macron in rapporto alla crescita, sopratutto politica dell’Europa? Siamo forse ad un uso di Bruxelles per accrescere il proprio potere e quello di Parigi, con lo scopo di conquistare una maggiore importanza per il paese francese, probabilmente in una competizione a due con la Germania? Se così fosse, e, per la verità lo sembra molto, le speranze riposte su Macron, in relazione allo sviluppo dell’Europa, sembrano essere vane. Ciò potrebbe essere un nuovo fattore di destabilizzazione all’interno di una unione sempre più vissuta come mezzo per accrescere i vantaggi dei singoli paesi, piuttosto che come obiettivo finale di una effettiva organizzazione sovranazionale.  

The ambiguous behavior of Macron

Within Europe there is not only the problem of those who do not share the problems with the other member states, but there are also those who behave in a uncommon manner when there are economic interests that can be used politically, To rebalance a dissatisfaction present within your country. Macron's election as President of the French Republic was welcomed with relief for the escape of danger that the Eliseo could sit on Marine Le Pen and also with some satisfaction for what might seem like an enthusiastic continuation of accession to the idea of ​​a Europe as a common ground. In fact, the warnings coming from different political and social parts of France, even not by the right, were far from enthusiastic; The new French president spoke of being a kind of neo-liberal, ready to sacrifice social gains in favor of the laws of the economy; However, a leader and a nationalist nationalist was not expected, especially since French companies had operated abroad with the utmost freedom and without the hassles of local governments. The case of the nationalization of French shipyards by a state-owned Italian industry has raised the still further question about the real policies that Brussels is bringing forward and should ensure. The French scenario, however, is currently affected by a large decline in popularity by the French president, partly due to physiological reasons and in part, the most substantial, due to the policies being implemented, which do not seem to solve the problems of the French. In politics, the classic answer to an internal difficulty is to take action on an international level, able to divert attention from the internal plane. Macron has devised his plan to try to hit a country, albeit ally, which should not be small, otherwise the scope of its intervention would be reduced, but it has a manifest political weakness, both for economic difficulties and the poor authority of His executive. This country is very close, even at the border of France and it is Italy. Against Rome, Macron's action is divided into two distinct plans: the first is of international contrast to the Libyan question and the second is aimed at denying the legitimate purchase of French shipyards, the majority of which was first in the South Korean hand. Both of Macron's actions reveal a great deal of misguidance, for taking action in ways that can not be framed in a dialogue between allies. The French president with the attitude on Libya seems to reckon with the action of his predecessor, Sarkozy, guilty of having acted disgustingly and irresponsibly. For now, Macron has been more cautious, but it is impossible not to mention the French interests on Libyan oil and, at the same time, the closure of Italy against refugee management. Of course, Rome would need a more authoritative government and capable of taking major international responsibilities, both as ministerial figures and as supporters of the political world; On the contrary, the presence of a futures government with highly variable support allows France and Macron to show its worst face: that of the Grandeur, which is reflected in the most retroactive golling, characterized by the absolute lack of respect for the allies. With a strong government, Italy would be able to provide adequate economic response, relying on the strategic centrality of some French companies, to bring them under Italian control, including the state, and at the same time to operate internationally Effective to undermine Paris initiatives. The central issue, however, is another: what is Macron's reliability in relation to growth, especially Europe's policy? Are we perhaps using Brussels to increase our power and that of Paris, with the aim of gaining greater importance for the French country, probably in a two-race competition with Germany? If that were the case, and, in truth, it seems very much, the hopes placed on Macron in relation to the development of Europe seem to be vain. This could be a new factor of destabilization within an increasingly experienced union as a means of enhancing the advantages of individual countries, rather than as the ultimate goal of an effective supranational organization.

El comportamiento ambiguo de Macron

En Europa existe no sólo la cuestión de quién no comparte problemas con otros estados miembros, pero también hay aquellos que se comportan con diferentes nombres, cuando hay intereses económicos como para ser utilizado políticamente, equilibrar un descontento presente dentro de su propio país. La elección de Macron como Presidente de la República Francesa fue recibida con alivio en el escape estrecho que el Elíseo podía sentarse Marine Le Pen e incluso con cierta satisfacción de lo que podría parecer una adhesión entusiasta a continuación la idea de una Europa como un terreno común. De hecho las advertencias que venían de diferentes partidos políticos y los franceses sociales, ni siquiera por la derecha, eran cualquier cosa menos entusiasta; se habló de que el nuevo presidente francés como una especie de neo-liberal, dispuesto a sacrificar los logros sociales en favor de las leyes de la economía; Sin embargo, él no esperaba, un intervencionista y un portador del estandarte de la nacionalización, especialmente después de las empresas francesas habían operado en el extranjero con la máxima libertad, sin el estorbo de los gobiernos locales. El caso de la nacionalización de los astilleros franceses por una industria italiana de propiedad estatal ha planteado otra duda acerca de las políticas reales que Bruselas sigue y debe garantizar. El ajuste francesa, en el momento, sin embargo, está influenciada por una gran caída en la popularidad del presidente francés, en parte debido a razones fisiológicas y, en parte, la más importante, debido a las políticas que se están aplicando, que no parecen resolver los problemas franceses. En política, la respuesta clásica a una dificultad interna es tomar medidas en el plano internacional, capaz de desviar la atención del nivel interno. Macron ha pensado a cabo su plan tratando de golpear un país, aunque aliado, que no debe ser pequeño, de lo contrario el alcance de las intervenciones se cambia de tamaño, pero que los manifiestos de debilidad política, tanto de las dificultades económicas, tanto de la falta de autoridad de la su ejecutivo. Este pueblo está muy cerca, incluso en la frontera entre Francia e Italia. Contra la acción de Roma Macron se divide en dos niveles diferentes: en primer lugar la graduación es de un conflicto internacional en el tema de Libia y el segundo para negar la compra legítima de los astilleros franceses, cuya participación mayoritaria fue el primero en manos de Corea del Sur. Ambas acciones Macron revelan una gran irregularidad, que se dirigían en el modo de acción ciertamente no clasificable en un diálogo entre aliados. El presidente francés, con la actitud de Libia, parece seguir la acción de su predecesor Sarkozy, culpable de haber llevado una acción imprudente e irresponsable. Por ahora Macron ha sido más prudente, pero es imposible no recordar los intereses franceses en el petróleo de Libia y, al mismo tiempo, el cierre se manifestó en contra Italia por la gestión de los refugiados. Por supuesto, Roma necesitaría un gobierno más autoridad y capaz de asumir una gran responsabilidad en el ámbito internacional, tanto como figuras ministeriales, como el apoyo del mundo político; por el contrario la presencia de un gobierno a término, con un soporte muy variable, permite Francia y Macron para mostrar su peor cara: la de Grandeza, que se refiere a gaullismo más reaccionaria, caracterizado por una falta absoluta de respeto de los aliados. Italia, con un gobierno fuerte ordenaría a dar las respuestas adecuadas ingreso en el avión, citando la importancia estratégica de algunas empresas en manos francesas para traerlos de nuevo bajo control italiano, incluso el Estado, y, al mismo tiempo, por lo que planea operar internacionalmente efectiva para frenar las iniciativas de París. El problema central, sin embargo, es otra: ¿cuál es la fiabilidad de Macron en relación con el crecimiento, especialmente de una Europa política? ¿Estamos en una Bruselas utilizar para aumentar su propio poder y el de París, con el objetivo de obtener una mayor importancia para el país francés, probablemente en una competición a dos con Alemania? Si es así, y, en realidad se ve como mucho, con la esperanza de Macron, en relación con el desarrollo de Europa, parecen ser en vano. Esto podría ser un nuevo factor de desestabilización en una unión cada vez vivido como un medio para aumentar los beneficios de los distintos países, en lugar de la meta final de una organización supranacional efectiva.

Das zweideutige Verhalten von Macron

Innerhalb Europa gibt es nicht nur die Frage, ist, die mit anderen Mitgliedstaaten keine Probleme teilen, aber es gibt auch diejenigen, die mit verschiedenen Namen verhalten, wenn es wirtschaftliche Interessen wie politisch genutzt werden, eine gegenwärtige Unzufriedenheit im eigenen Land zu balancieren. Macron Wahl zum Präsidenten der Republik Französisch wurde mit Erleichterung an der schmalen Flucht begrüßt, dass der Elysee Marine Le Pen sitzen konnte und sogar mit einer gewissen Genugtuung für das, was wie eine Fortsetzung begeistert Haftung an der Idee eines scheinen könnte Europa als gemeinsame Masse. Tatsächlich sind die Warnungen, die von verschiedenen politischen Parteien und die Französisch sozialen kam, nicht einmal von der rechten Seite, waren alles andere als begeistert; es war der neue Französisch-Präsident als eine Art neo-liberal, bereit, die sozialen Errungenschaften zugunsten der Gesetze der Ökonomie zu opfern Rede; Er hat jedoch nicht erwarten, eine interventionistische und einen Fahnenträger der Verstaatlichung, vor allem, nachdem die Französisch Unternehmen im Ausland mit maximaler Freiheit betrieben hatte, ohne die Behinderung der lokalen Regierungen. Der Fall der Verstaatlichung der Französisch Werften von einer staatlichen italienischen Industrie hat noch einen weiteren Zweifel über die tatsächliche Politik geäußert, dass Brüssel weiter und garantieren soll. Die Französisch-Einstellung, zu der Zeit jedoch wird von einem großen Rückgang der Popularität des Französisch Präsidenten, teilweise aufgrund von physiologischen Gründen beeinflusst und teilweise das wesentlichste aufgrund der Richtlinien, die umgesetzt werden, die nicht scheinen, das Französisch Probleme zu lösen. In der Politik ist die klassische Antwort auf eine internen Schwierigkeiten Maßnahmen auf internationalen Ebene zu bringen, in der Lage der Aufmerksamkeit von der inneren Ebene abzulenken. Macron hat seinen Plan durchdacht versucht, ein Land zu treffen, obwohl Verbündeten, die nicht klein sein sollte, sonst wird der Umfang seiner Unterstützung der Größe verändert werden würde, aber dass die politische Schwäche Manifeste, sowohl für die wirtschaftlichen Schwierigkeiten, sowohl für den Mangel an Autorität des seine Exekutive. Dieses Dorf ist sehr nah, sogar an der Grenze zwischen Frankreich und Italien. Gegen Roma Aktion Macron in zwei verschiedene Ebenen unterteilt: erste Graduierung ist internationaler Konflikte auf der libyschen Frage und die zweite die legitime Kauf der Französisch Werften zu verweigern, deren Mehrheitsbeteiligung wurde zum ersten Mal in südkoreanischen Händen. Beide Aktionen Macron eine große Ungehörigkeit offenbaren, um in einem Dialog zwischen den Verbündeten schon gar nicht klassifizierbar Modus in der Aktion geleitet. Französisch Präsident mit der Haltung zu Libyen, scheint die Wirkung von seinem Vorgänger Sarkozy zu folgen, schuldig, die führten ein rücksichtsloses und unverantwortliche Handeln. Vorerst Macron ist vorsichtiger gewesen, aber es ist unmöglich, nicht Französisch Interessen in dem libyschen Öl und zugleich zu erinnern, die Schließung manifestierte gegen Italien für den Umgang mit Flüchtlingen. Natürlich müssten Rom eine autoritative Regierung und in der Lage eine große Verantwortung in der internationalen Arena zu nehmen, sowohl als Minister Figuren, die als Unterstützung der politischen Welt; das Vorhandensein einer Vollzeit Regierung im Gegenteil, mit einer hochvariablen Unterstützung erlaubt Frankreich und Macron seines schlimmstes Gesicht zu zeigen: die den Grandeur, das mit dem absoluten Mangel an Respekt der Verbündeten zu Gaullismus reaktionärsten, dadurch verweist. Italien Mit einer starken Regierung würde, um geeignete Antworten Einkommen auf der Ebene zur Verfügung zu stellen, die strategischen Bedeutung von einigen Unternehmen in Französisch Hände unter Berufung auf sich unter italienischer Kontrolle zu bringen, auch den Zustand und zugleich arbeitet international so Plan wirksam, um die Initiativen von Paris zu zügeln. Das zentrale Problem ist jedoch eine andere: Was ist die Zuverlässigkeit von Macron in Bezug auf Wachstum, insbesondere ein politischen Europas? Sind wir in einem Brüssel nutzen, um ihre eigene Macht und die von Paris, mit dem Ziel, zu gewinnen größere Bedeutung für das Französisch Land zu erhöhen, wahrscheinlich in einem Wettbewerb zwei mit Deutschland? Wenn ja, und tatsächlich sieht es aus wie eine Menge, die Hoffnungen von Macron, in Bezug auf die Entwicklung Europas, scheint vergeblich zu sein. Dies könnte ein neuer destabilisierender Faktor in einer sich ständig Mitsein als Mittel zur Erhöhung der Leistungen der einzelnen Länder sein, anstatt das ultimative Ziel einer wirksamen supranationalen Organisation.

Le comportement ambigu de Macron

En Europe, il est non seulement la question de savoir qui ne partage pas de problèmes avec d'autres Etats membres, mais il y a aussi ceux qui se comportent avec des noms différents, quand il y a des intérêts économiques de nature à être utilisés sur le plan politique, pour équilibrer un mécontentement présent dans leur propre pays. L'élection de Macron en tant que Président de la République française a été accueillie avec soulagement à l'évasion étroite que l'Elysée pouvait s'asseoir Marine Le Pen et même avec une certaine satisfaction pour ce qui pourrait sembler une poursuite adhésion enthousiaste à l'idée d'un l'europe comme un terrain d'entente. En fait, les avertissements qui sont venus de différents partis politiques et sociaux français, même pas par le droit, étaient tout sauf enthousiaste; on a parlé du nouveau président français comme une sorte de néo-libéral, prêt à sacrifier les acquis sociaux en faveur des lois de l'économie; Cependant, il ne s'y attendait pas, un interventionniste et un porte-étendard de la nationalisation, surtout après les entreprises françaises avaient opéré à l'étranger avec un maximum de liberté, sans l'entrave des gouvernements locaux. Le cas de la nationalisation des chantiers navals français par une industrie italienne appartenant à l'Etat a soulevé un autre doute sur les politiques actuelles que Bruxelles continue et devrait garantir. Le réglage français, à l'époque, cependant, est influencée par une forte baisse de popularité du président français, en partie pour des raisons physiologiques, et en partie, la plus importante, en raison des politiques mises en œuvre, qui ne semblent pas résoudre les problèmes français. En politique, la réponse classique à une difficulté interne est de prendre des mesures au niveau international, capable de détourner l'attention du niveau interne. Macron a pensé son plan en essayant de frapper un pays, bien allié, ce qui ne devrait pas être petite, sinon la portée de son aide serait redimensionnée, mais que les manifestes de faiblesse politique, tant pour les difficultés économiques, à la fois pour le manque d'autorité du son exécutif. Ce village est très proche, même à la frontière de la France et de l'Italie. Contre l'action des Roms Macron est divisé en deux niveaux: d'abord l'obtention du diplôme est de conflit international sur la question libyenne et le second de refuser l'achat légitime des chantiers navals français, dont la participation majoritaire a d'abord été dans les mains sud-coréens. Les deux actions Macron révèlent une grande inconvenance, se diriger vers dans l'action en mode certainement pas classable dans un dialogue entre les alliés. Le président français avec l'attitude de la Libye, semble suivre l'action de son prédécesseur Sarkozy, coupable d'avoir mené une action téméraire et irresponsable. Pour l'instant Macron a été plus prudent, mais il est impossible de ne pas se rappeler les intérêts français dans le pétrole libyen et en même temps, la fermeture manifeste contre l'Italie pour le traitement des réfugiés. Bien sûr, Rome aurait besoin d'un gouvernement plus autoritaire et capable de prendre une grande responsabilité sur la scène internationale, en tant que chiffres ministériels, que le soutien du monde politique; au contraire la présence d'un gouvernement à terme, avec un support très variable, permet à la France et Macron pour montrer son pire visage: celui de grandeur, qui fait référence au gaullisme le plus réactionnaire, caractérisé par un manque absolu de respect des alliés. Italie Avec un gouvernement fort ordonnerait de fournir un revenu de réponses appropriées sur le plan, citant l'importance stratégique de certaines entreprises dans les mains françaises pour les ramener sous contrôle italien, même l'état, et en même temps, faire fonctionner au niveau international afin de planifier efficace pour freiner les initiatives de Paris. Le problème central, cependant, est une autre: quelle est la fiabilité des Macron par rapport à la croissance, en particulier d'une Europe politique? Sommes-nous à Bruxelles utiliser pour augmenter leur propre pouvoir et celui de Paris, dans le but d'obtenir une plus grande importance pour le pays français, probablement dans une compétition à deux avec l'Allemagne? Si oui, et, en fait, il ressemble beaucoup, les espoirs de Macron, par rapport au développement de l'Europe, semblent être en vain. Cela pourrait être un nouveau facteur de déstabilisation dans une union toujours vécu comme un moyen d'accroître les avantages de chaque pays, plutôt que l'objectif ultime d'une organisation supranationale efficace.

O comportamento ambíguo da Macron

Na Europa não há apenas a questão de quem não compartilha problemas com outros Estados-Membros, mas há também aqueles que se comportam com nomes diferentes, quando há interesses econômicos, como para ser usado politicamente, para equilibrar um presente descontentamento dentro de seu próprio país. A eleição de Macron como Presidente da República Francesa foi recebida com alívio na fuga estreita que o Elysee poderia sentar Marine Le Pen e até mesmo com alguma satisfação para o que poderia parecer uma adesão entusiástica continuação à ideia de um Europa como um terreno comum. Na verdade, os avisos que vieram de diferentes partidos políticos ea sociais francês, nem mesmo pela direita, foram tudo menos entusiástico; falava-se do novo presidente francês como uma espécie de neo-liberal, pronto a sacrificar as conquistas sociais em favor das leis da economia; No entanto, ele não esperava, um intervencionista e um porta-estandarte da nacionalização, especialmente após as empresas francesas tinham operado no exterior com a máxima liberdade, sem o impedimento de governos locais. O caso da nacionalização dos estaleiros franceses por uma estatal indústria italiana tem levantado mais uma dúvida sobre as políticas reais que Bruxelas continua e deve garantir. O cenário francês, na época, no entanto, é influenciada por uma grande queda na popularidade do presidente francês, em parte devido a razões fisiológicas e, em parte, a mais substancial, devido às políticas que estão sendo implementadas, que não parecem resolver os problemas franceses. Na política, a resposta clássica a uma dificuldade interna é agir a nível internacional, capaz de desviar a atenção do nível interno. Macron tem pensado seu plano tentando acertar um país, embora aliado, que não deve ser pequeno, caso contrário o âmbito da sua intervenção seria redimensionada, mas que os manifestos fraqueza política, tanto para as dificuldades económicas, tanto para a falta de autoridade do seu executivo. Esta aldeia é muito próximo, mesmo na fronteira da França e Itália. Contra a ação Roma Macron é dividido em dois níveis diferentes: a primeira graduação é de conflito internacional sobre a questão da Líbia eo segundo para negar a compra legítima dos estaleiros franceses, cuja participação maioritária foi o primeiro em mãos da Coreia do Sul. Ambas as ações Macron revelam uma grande impropriedade, a ser dirigido no certamente não ação modo classificáveis ​​em um diálogo entre aliados. O presidente francês, com a atitude sobre a Líbia, parece seguir a acção do seu antecessor Sarkozy, culpado de ter liderado uma ação imprudente e irresponsável. Por agora Macron tem sido mais cauteloso, mas é impossível não se lembrar interesses franceses no petróleo líbio e, ao mesmo tempo, o fechamento manifestado contra a Itália para o tratamento de refugiados. Claro, Roma seria necessário um governo mais autoritário e capaz de assumir uma grande responsabilidade no cenário internacional, tanto como figuras ministeriais, como o apoio do mundo político; pelo contrário a presença de um governo a termo, com um suporte altamente variável, permite a França e Macron para mostrar seu pior rosto: o de Grandeur, que refere-se a Gaullismo mais reacionário, caracterizado por uma absoluta falta de respeito dos aliados. Itália Com um governo forte iria fim de proporcionar renda respostas adequadas no avião, citando a importância estratégica de algumas empresas em mãos francesas para trazê-los de volta sob controle italiano, até mesmo no estado, e ao mesmo tempo, operar internacionalmente de modo plano eficaz para conter as iniciativas de Paris. O problema central, no entanto, é outra: o que é a confiabilidade da Macron em relação ao crescimento, especialmente de uma Europa política? Estamos em uma Brussels usar para aumentar seu próprio poder e a de Paris, com o objectivo de ganhar maior importância para o país francês, provavelmente em uma competição para dois com a Alemanha? Se assim for, e, na verdade, parece um monte, as esperanças de Macron, em relação ao desenvolvimento da Europa, parecem ser em vão. Este poderia ser um novo fator de desestabilização em uma união cada vez viveu como um meio de aumentar os benefícios de países individuais, ao invés do objetivo final de uma organização supranacional eficaz.