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martedì 9 gennaio 2018

I significati della visita in Cina del Presidente francese

La visita in Cina del presidente francese, Macron, appare più che un semplice scambio diplomatico, ma annuncia l’intenzione, da entrambe le parti, di cercare di spostare ul vertice di importanza sulla scena internazionale. Certamente il vuoto di potere lasciato dagli Stati Uniti facilita queste intenzioni, ma la volontà propulsiva dei due paesi spinge per creare dei nuovi centri mondiali di riferimento. Non è un caso che uno dei temi maggiori che saranno trattati nel vertice bilaterale sarà quello dell’ambiente, un argomento che sollecita la grande attenzione dell’opinione pubblica mondiale e che diventerà sempre più un cavallo di battaglia contro la direzione presa dagli Stati Uniti di Trump. Infatti, aldilà delle ovvie, ma necessarie, dichiarazioni di intenti di Pechino e Parigi, il problema ambientale ed i suoi tentativi di risoluzione, può diventare una sorta di legittimazione per la Cina ad assurgere a grande potenza, malgrado l’assenza di democrazia all’interno del suo territorio, e per la Francia un tentativo di uscire dai suoi confini e per accreditarsi al ruolo di guida dell’Unione Europea. Macron in questo viaggio porta senz’altro avanti la causa francese, ma, in concomitanza, con l’assenza di un governo in Germania, esercita quasi un ruolo di supplenza della Merkel, a nome dell’Europa, che ne disvela le intenzioni e le ambizioni. Nell’agenda del vertice, oltre alle questioni economiche, ci sono temi di politica internazionale, che vanno aldilà del rapporto tra i due stati: oltre ai cambiamenti climatici, infatti, all’ordine del giorno c’è la lotta al terrorismo ed il problema della Corea del Nord. Appare però molto rilevante, dal punto di vista della politica internazionale, l’intenzione dei due paesi  di collaborare in Africa alla costruzione di infrastrutture ed allo sviluppo commerciale del continente nero. L’attività cinese in Africa ha assunto dimensioni considerevoli per la quantità di investimenti e per la rilevanza dell’impegno: Pechino ha individuato nel continente africano le migliori possibilità di sviluppo futuro, realizzando investimenti di lungo periodo e, nel contempo, ha intrapreso uno sfruttamento intensivo delle materie prime africane, suscitando il sospetto di una pratica quasi colonialista nei confronti dei paesi poveri africani. La Francia ha ancora interessi in Africa, sia economici, che politici, retaggio del colonialismo praticato nei secoli scorsi. La percezione è che Macron tenti di inserirsi nei piani di sviluppo cinesi, come alleato più esperto nella gestione dei conflitti con le autorità e le società locali, al fine di contenere le possibili cause di ostacolo all’avanzata cinese. Per Pechino si tratterebbe, da una parte di un rischio, ma dall’altra dell’opportunità di collaborare con una democrazia pienamente riconosciuta come quella francese, con la quale dividersi i rischi di mmagine derivanti dalle politiche industriali, spesso invasive, portate avanti nei paesi africani. Il presidente francese in cambio, oltre alla collaborazione in Africa, chiederebe, un riequilibrio, almeno parziale, della bilancia commerciale con la Cina, attualmente a favore di Pechino nella misura di 30 miliardi di euro. Per la Francia la Cina, rappresenta comunque il partner commerciale più grande del continente asiatico ed un maggiore accesso della sua produzione sul territorio cinese, magari nel settore del lusso, visto la grande crescita dei miliardari cinesi, potrebbe diminuire il deficit commerciale. Questa visita denota, la volontà del presidente francese di giocare un ruolo da protagonista sullo scenario internazionale, sia dal punto di vista personale, segnalandosi per il suo attivismo che vuole significare la volontà di diventare di uno dei personaggi politici sempre più influenti, che per il suo paese, che secondo il suo progetto, deve assumere un ruolo almeno paritario con la Germania in Europa, ma anche essere in grado di recitare un ruolo singolo nel rapporto con le più grandi  potenze, sfruttando le possibilità che la congiuntura internazionale può offrire. Resta da vedere se questa strategia di grande impegno sulla scena diplomatica sia soltanto un piano di sviluppo per la Francia o anche la volontà di nascondere le difficoltà interne che Macron sta trovando nel suo paese. Lo schema che prevede una grande visibilità estera è stato spesso applicato nel tempo da diversi statisti per mettere in secondo piano i problemi interni e per un presidente come quello francese, che ha riscosso un grande successo elettorale, subito ridimensionato nel gradimento una volta insediato, sembra nelle condizioni ideali per utilizzarlo.

The meanings of the French President's visit to China

The French president's visit to China, Macron, appears more than a mere diplomatic exchange, but announces the intention, on both sides, of trying to move a point of importance on the international scene. Certainly the emptiness of power left by the United States facilitates these intentions, but the propulsive will of the two countries pushes to create new world centers of reference. It is no coincidence that one of the major issues that will be dealt with in the bilateral summit will be the environment, a topic that calls for the great attention of world public opinion and that will become more and more a workhorse against the direction taken by the United States of Trump. In fact, beyond the obvious, but necessary, declarations of intent in Beijing and Paris, the environmental problem and its attempts at resolution can become a sort of legitimacy for China to rise to great power, despite the absence of democracy at the interior of its territory, and for France an attempt to get out of its borders and to become accredited for the leadership role of the European Union. Macron on this journey certainly brings forward the French cause, but, concomitantly, with the absence of a government in Germany, he exercises almost a role of substitution of Merkel, in the name of Europe, which unveils its intentions and ambitions. On the agenda of the summit, in addition to economic issues, there are issues of international politics, which go beyond the relationship between the two states: in addition to climate change, in fact, on the agenda is the fight against terrorism and the problem of North Korea. However, from the point of view of international politics, the intention of the two countries to collaborate in Africa on the construction of infrastructures and the commercial development of the black continent seems very relevant. The Chinese activity in Africa has assumed considerable dimensions for the quantity of investments and for the importance of the commitment: Beijing has identified in the African continent the best possibilities for future development, realizing long-term investments and, at the same time, has undertaken an exploitation intensive African raw materials, arousing the suspicion of an almost colonialist practice against poor African countries. France still has interests in Africa, both economic and political, a legacy of colonialism practiced in past centuries. The perception is that Macron tries to fit into Chinese development plans, as a more expert ally in managing conflicts with local authorities and societies, in order to contain the possible causes of obstacles to the Chinese advance. For Beijing, on the one hand, it would be a risk, but on the other hand the opportunity to collaborate with a fully recognized democracy like the French, with which to share the risks of an industrial policy, often invasive, carried out in the countries Africans. The French president in return, in addition to collaboration in Africa, askbe, a rebalancing, at least partial, of the trade balance with China, currently in favor of Beijing in the amount of 30 billion euros. For France, China, however, is the largest trading partner of the Asian continent and greater access of its production in China, perhaps in the luxury sector, given the great growth of Chinese billionaires, could reduce the trade deficit. This visit denotes the will of the French president to play a leading role on the international scene, both from the personal point of view, signaling for his activism that wants to mean the will to become one of the political figures ever more influential, that for the his country, which according to his project, must take on an equal role with Germany in Europe, but also be able to play a single role in the relationship with the greatest powers, exploiting the possibilities that the international conjuncture can offer. It remains to be seen whether this strategy of great commitment on the diplomatic scene is merely a development plan for France or even the will to hide the internal difficulties that Macron is finding in his country. The scheme that foresees a great foreign visibility has often been applied over time by various statesmen to overshadow the internal problems and for a president like the French one, which has enjoyed great electoral success, immediately resized in the liking once installed, it seems in the ideal conditions to use it.

Los significados de la visita del presidente francés a China

La visita del presidente francés a China, Macron, parece más que un mero intercambio diplomático, pero anuncia la intención, por ambas partes, de tratar de mover un punto de importancia en la escena internacional. Ciertamente, el vacío de poder dejado por los Estados Unidos facilita estas intenciones, pero la voluntad impulsiva de los dos países empuja a crear nuevos centros mundiales de referencia. No es casualidad que uno de los temas principales que se abordarán en la cumbre bilateral será el medio ambiente, un tema que requiere la mayor atención pública mundial y se vuelven cada vez un caballo de batalla en contra de la dirección tomada por los Estados Unidos de Trump. De hecho, más allá de las declaraciones de intenciones obvias pero necesarias de Pekín y París, el problema ambiental y sus intentos de resolución pueden convertirse en una especie de legitimidad para que China se eleve a un gran poder, a pesar de la ausencia de democracia en el país. interior de su territorio, y para Francia un intento de salir de sus fronteras y acreditarse para el papel de liderazgo de la Unión Europea. Macron en este viaje sin duda presenta la causa francesa, pero, concomitantemente, con la ausencia de un gobierno en Alemania, ejerce casi un papel de sustitución de Merkel, en nombre de Europa, que revela sus intenciones y ambiciones. En la agenda de la cumbre, además de cuestiones económicas, hay cuestiones de política internacional, que van más allá de la relación entre los dos estados: además del cambio climático, de hecho, en la agenda está la lucha contra el terrorismo y el problema de Corea del Norte. Sin embargo, desde el punto de vista de la política internacional, la intención de los dos países de colaborar en África en la construcción de infraestructuras y el desarrollo comercial del continente negro parece muy relevante. La actividad china en África ha asumido dimensiones considerables para la cantidad de inversiones y la importancia del compromiso: Beijing ha identificado en el continente africano las mejores posibilidades para el desarrollo futuro, realizando inversiones a largo plazo y, al mismo tiempo, ha emprendido una explotación materias primas africanas intensas, despertando la sospecha de una práctica casi colonialista contra los países africanos pobres. Francia todavía tiene intereses en África, tanto económicos como políticos, un legado de colonialismo practicado en los siglos pasados. La percepción es que Macron trata de encajar en los planes de desarrollo chinos, como un aliado más experto en la gestión de conflictos con las autoridades y las sociedades locales, con el fin de contener las posibles causas de los obstáculos al avance chino. Para Pekín, por un lado, sería un riesgo, pero por otro lado la oportunidad de colaborar con una democracia plenamente reconocida como la francesa, con la que compartir los riesgos de una política industrial, a menudo invasiva, llevada a cabo en los países los africanos. El presidente francés a cambio, además de la colaboración en África, askbe, un reequilibrio, al menos parcial, de la balanza comercial con China, actualmente a favor de Beijing en la cantidad de 30 millones de euros. Para Francia, China, sin embargo, es el mayor socio comercial del continente asiático y un mayor acceso a su producción en China, tal vez en el sector del lujo, dado el gran crecimiento de los multimillonarios chinos, podría reducir el déficit comercial. Esta visita denota la voluntad del presidente francés a desempeñar un papel destacado en el escenario internacional, tanto desde un punto de vista personal, destacándose por su activismo que quiere significar el deseo de convertirse en una de las figuras políticas más influyentes, y para el su país, que según su proyecto, debe asumir un papel igualitario con Alemania en Europa, pero también ser capaz de jugar un papel único en la relación con las grandes potencias, explotando las posibilidades que la coyuntura internacional puede ofrecer. Queda por ver si esta estrategia de gran compromiso en la escena diplomática no es más que un plan de desarrollo para Francia o incluso la voluntad de ocultar las dificultades internas que está encontrando Macron en su país. La tabla proporciona una gran visibilidad exterior se aplica a menudo en el tiempo por varios hombres de estado a eclipsar los problemas internos y por un presidente como Francia, que ha sido un gran éxito electoral, simplemente reducido en agrado una vez instalado, parece en las condiciones ideales para usarlo.

Die Bedeutung des Besuchs des französischen Präsidenten in China

Der Besuch des französischen Präsidenten in China, Macron, ist mehr als ein bloßer diplomatischer Austausch, er verkündet jedoch die Absicht beider Seiten, einen wichtigen Punkt auf der internationalen Bühne zu verschieben. Gewiß erleichtert die von den Vereinigten Staaten hinterlassene Machtleere diese Absichten, aber der treibende Wille der beiden Länder drängt darauf, neue Weltzentren zu schaffen. Es ist kein Zufall, dass eine der wichtigsten Fragen in dem bilateralen Gipfel angesprochen werden, um die Umwelt sein, ein Problem, das für die größte globale öffentliche Aufmerksamkeit erfordert und immer mehr zu einem Kampf Pferd gegen die Richtung der Vereinigten Staaten genommen wurde von Trump. Über die offensichtlichen, aber notwendigen Absichtserklärungen von Peking und Paris hinaus, können das Umweltproblem und seine Lösungsversuche zu einer Art Legitimation für Chinas Großmacht werden, trotz des Fehlens von Demokratie in der Demokratie innerhalb seines Territoriums und für Frankreich ein Versuch, seine Grenzen zu verlassen und sich für die Führungsrolle der Europäischen Union akkreditieren zu lassen. Macron auf dieser Reise bringt sicherlich die französische Sache voran, aber gleichzeitig, mit der Abwesenheit einer Regierung in Deutschland, übt er fast eine Rolle der Substitution von Merkel, im Namen von Europa aus, das seine Absichten enthüllt und Ambitionen. Auf der Tagesordnung des Gipfels stehen neben wirtschaftlichen Fragen auch Fragen der internationalen Politik, die über das Verhältnis der beiden Staaten hinausgehen: Neben dem Klimawandel steht der Kampf gegen Terrorismus und das Problem auf der Agenda von Nordkorea. Unter dem Gesichtspunkt der internationalen Politik scheint jedoch die Absicht der beiden Länder, in Afrika beim Aufbau von Infrastrukturen und der kommerziellen Entwicklung des schwarzen Kontinents zusammenzuarbeiten, sehr relevant. Die chinesische Aktivität in Afrika hat beträchtliche Größe für die Höhe der Investitionen und das Engagement Relevanz angenommen: Beijing auf dem afrikanischen Kontinent die beste Chance der zukünftigen Entwicklung identifiziert hat, in Angriff genommen langfristige Investitionen und zugleich machen auf einer Ausbeutung intensive afrikanische Rohstoffe, die den Verdacht einer fast kolonialistischen Praxis gegen arme afrikanische Länder wecken. Frankreich hat immer noch wirtschaftliche und politische Interessen in Afrika, ein Vermächtnis des Kolonialismus, der in den vergangenen Jahrhunderten praktiziert wurde. Man nimmt an, dass Macron versucht, sich in die chinesischen Entwicklungspläne einzupassen, als ein besserer Verbündeter bei der Bewältigung von Konflikten mit lokalen Behörden und Gesellschaften, um die möglichen Ursachen von Hindernissen für den chinesischen Fortschritt einzudämmen. Für Peking wäre es, im Rahmen eines Risikos, aber auf der anderen Seite die Möglichkeit zur Zusammenarbeit mit einem vollständig als Französisch Demokratie anerkannt, mit denen die Risiken des wallaper die sie aus der Industriepolitik zu teilen, oft invasiver, in den Ländern durchgeführt Afrikaner. Der französische Staatspräsident wiederum fordert, neben der Zusammenarbeit in Afrika, eine zumindest teilweise Neuausrichtung der Handelsbilanz mit China, derzeit zugunsten von Peking in Höhe von 30 Milliarden Euro. Für Frankreich ist China jedoch der größte Handelspartner des asiatischen Kontinents, und ein größerer Zugang seiner Produktion in China, vielleicht im Luxussektor, könnte angesichts des großen Wachstums chinesischer Milliardäre das Handelsdefizit verringern. Dieser Besuch bezeichnet den Willen des französischen Präsidenten, eine führende Rolle auf der internationalen Bühne zu spielen, sowohl aus persönlicher Sicht, signalisiert für seinen Aktivismus, der den Willen bedeuten will, eine der immer einflussreicheren politischen Persönlichkeiten zu werden, als auch für die sein Land, das nach seinem Projekt eine gleichberechtigte Rolle mit Deutschland in Europa übernehmen muss, aber auch in der Beziehung zu den größten Mächten eine einzige Rolle spielen und die Möglichkeiten ausnutzen kann, die die internationale Konjunktur bieten kann. Es bleibt abzuwarten, ob diese Strategie des großen Engagements in der diplomatischen Szene nur ein Entwicklungsplan für Frankreich oder gar der Wille ist, die inneren Schwierigkeiten, die Macron in seinem Land vorfindet, zu verbergen. Die Grafik bietet eine große ausländische Sichtbarkeit oft in der Zeit von mehreren Staats angewendet wurde interne Probleme in den Schatten stellen und für einen Präsidenten wie Frankreich, die eine große Wahlerfolg war, nur abgespeckte einmal installiert in einer Vielzahl von Designs, scheint in den idealen Bedingungen, um es zu benutzen.

Les significations de la visite du président français en Chine

La visite du président français en Chine, Macron, apparaît plus qu'un simple échange diplomatique, mais annonce l'intention, de part et d'autre, d'essayer de placer un point d'importance sur la scène internationale. Certes, le vide du pouvoir laissé par les États-Unis facilite ces intentions, mais la volonté de propulsion des deux pays pousse à créer de nouveaux centres de référence mondiaux. Il est pas un hasard si l'une des principales questions à aborder lors du sommet bilatéral sera l'environnement, une question qui appelle à la plus grande attention du public mondial et deviennent de plus en plus un cheval de bataille contre la direction prise par les États-Unis d' Trump. En effet, au-delà des déclarations d'intention évidentes, mais nécessaires, à Pékin et à Paris, le problème environnemental et ses tentatives de résolution peuvent devenir une sorte de légitimité pour que la Chine atteigne une grande puissance, malgré l'absence de démocratie au intérieur de son territoire, et pour la France une tentative de sortir de ses frontières et de se faire accréditer pour le rôle de leadership de l'Union européenne. Macron dans ce voyage met certainement en avant la cause française, mais, concomitamment, avec l'absence d'un gouvernement en Allemagne, il exerce presque un rôle de substitution de Merkel, au nom de l'Europe, qui dévoile ses intentions et ambitions. Au programme du sommet, en plus des questions économiques, il y a des questions de politique internationale, qui vont au-delà des relations entre les deux états: en plus du changement climatique, la lutte contre le terrorisme et le problème de Corée du Nord. Cependant, du point de vue de la politique internationale, l'intention des deux pays de collaborer en Afrique à la construction d'infrastructures et au développement commercial du continent noir semble très pertinente. L'activité chinoise en Afrique a pris des dimensions considérables pour le montant des investissements et pour l'importance de l'engagement: Pékin a identifié sur le continent africain les meilleures possibilités de développement futur, réalisant des investissements à long terme et, en même temps, entreprenant une exploitation des matières premières africaines intensives, suscitant la suspicion d'une pratique presque colonialiste contre les pays africains pauvres. La France a toujours des intérêts en Afrique, à la fois économiques et politiques, un héritage du colonialisme pratiqué dans les siècles passés. La perception est que Macron tente de s'intégrer dans les plans de développement chinois, en tant qu'allié plus expert dans la gestion des conflits avec les autorités et les sociétés locales, afin de contenir les causes possibles des obstacles à l'avance chinoise. Pour Pékin, il serait, dans le cadre d'un risque, mais l'autre l'occasion de collaborer avec un pleinement reconnu comme la démocratie française, avec laquelle diviser les risques de wallaper découlant des politiques industrielles, souvent invasives, menées dans les pays les Africains. Le président français en échange, en plus de la collaboration en Afrique, askbe, un rééquilibrage, au moins partiel, de la balance commerciale avec la Chine, actuellement en faveur de Pékin pour un montant de 30 milliards d'euros. Pour la France, la Chine est pourtant le premier partenaire commercial du continent asiatique et un meilleur accès de sa production en Chine, peut-être dans le secteur du luxe, compte tenu de la forte croissance des milliardaires chinois, pourrait réduire le déficit commercial. Cette visite indique la volonté du président français de jouer un rôle de premier plan sur la scène internationale, tant d'un point de vue personnel, debout pour son activisme qui veut dire le désir de devenir l'une des personnalités politiques les plus influents, et pour la son pays, qui selon son projet, doit jouer un rôle égal avec l'Allemagne en Europe, mais aussi être capable de jouer un rôle unique dans la relation avec les plus grandes puissances, en exploitant les possibilités que la conjoncture internationale peut offrir. Il reste à voir si cette stratégie de grand engagement sur la scène diplomatique n'est qu'un plan de développement pour la France ou même la volonté de cacher les difficultés internes que Macron trouve dans son pays. Le tableau offre une grande visibilité étrangère a été souvent appliquée dans le temps par plusieurs hommes d'Etat à éclipser les problèmes internes et pour un président comme la France, qui a été un grand succès électoral, juste réduite au goût une fois installé, semble dans les conditions idéales pour l'utiliser.

O significado da visita do Presidente francês à China

A visita do presidente francês à China, Macron, parece mais do que uma mera troca diplomática, mas anuncia a intenção, em ambos os lados, de tentar mover um ponto importante na cena internacional. Certamente, o vazio do poder deixado pelos Estados Unidos facilita essas intenções, mas a vontade propulsora dos dois países empurra para criar novos centros mundiais de referência. Não é por acaso que uma das principais questões que serão tratadas na cúpula bilateral será o meio ambiente, um tópico que remete para a grande atenção da opinião pública mundial e que se tornará cada vez mais um obstáculo contra a direção dos Estados Unidos da América. Trump. De fato, para além das declarações de intenções óbvias, mas necessárias, em Pequim e Paris, o problema ambiental e suas tentativas de resolução podem se tornar uma espécie de legitimidade para a China se elevar a um grande poder, apesar da ausência de democracia na interior do seu território e para a França uma tentativa de sair de suas fronteiras e se tornar credenciado para o papel de liderança da União Européia. Macron nesta jornada certamente traz a causa francesa, mas, concomitantemente, com a ausência de um governo na Alemanha, ele exerce quase um papel de substituição de Merkel, em nome da Europa, que revela suas intenções e ambições. Na agenda da cúpula, além das questões econômicas, há questões da política internacional, que vão além da relação entre os dois estados: além das mudanças climáticas, de fato, na agenda é a luta contra o terrorismo e o problema da Coréia do Norte. No entanto, do ponto de vista da política internacional, a intenção dos dois países de colaborarem em África na construção de infra-estruturas e no desenvolvimento comercial do continente negro parece ser muito relevante. A atividade chinesa na África assumiu dimensões consideráveis ​​para a quantidade de investimentos e para a importância do compromisso: Pequim identificou no continente africano as melhores possibilidades de desenvolvimento futuro, realizando investimentos de longo prazo e, ao mesmo tempo, realizou uma exploração matérias-primas africanas intensas, despertando a suspeita de uma prática quase colonialista contra países africanos pobres. A França ainda tem interesses na África, tanto econômicos como políticos, um legado do colonialismo praticado nos séculos passados. A percepção é que Macron tenta encaixar nos planos de desenvolvimento chineses, como um aliado mais experiente na gestão de conflitos com as autoridades e sociedades locais, a fim de conter as possíveis causas de obstáculos ao avanço chinês. Para Pequim, por um lado, seria um risco, mas, por outro lado, a oportunidade de colaborar com uma democracia plenamente reconhecida, como os franceses, para compartilhar os riscos de uma política industrial, muitas vezes invasiva, realizada nos países africanos. O presidente francês em troca, além da colaboração na África, perguntou, um reequilíbrio, pelo menos parcial, da balança comercial com a China, atualmente a favor de Pequim no montante de 30 bilhões de euros. Para a França, a China, no entanto, é o maior parceiro comercial do continente asiático e um maior acesso à sua produção na China, talvez no setor de luxo, dado o grande crescimento dos bilionários chineses, poderia reduzir o déficit comercial. Esta visita denota a vontade do presidente francês de desempenhar um papel de liderança na cena internacional, tanto do ponto de vista pessoal, sinalizando seu ativismo que quer dizer a vontade de se tornar uma das figuras políticas cada vez mais influentes, que para a seu país, que de acordo com seu projeto, deve assumir um papel igual com a Alemanha na Europa, mas também ser capaz de desempenhar um papel único no relacionamento com os maiores poderes, explorando as possibilidades que a conjuntura internacional pode oferecer. Resta saber se esta estratégia de grande empenho na cena diplomática é meramente um plano de desenvolvimento para a França ou mesmo a vontade de esconder as dificuldades internas que Macron encontra em seu país. O esquema que prevê uma grande visibilidade estrangeira muitas vezes foi aplicado ao longo do tempo por vários estadistas para ofuscar os problemas internos e para um presidente como o francês, que teve grande sucesso eleitoral, redimensionou imediatamente a gosto uma vez instalado, parece nas condições ideais para usá-lo.

Значение визита президента Франции в Китай

Визит президента Франции в Китай, Макрон, является не просто дипломатическим обменом, но и объявляет о намерении с обеих сторон попытаться перенести важный момент на международную арену. Разумеется, пустота власти, оставленная Соединенными Штатами, облегчает эти намерения, но движущая воля двух стран подталкивает к созданию новых мировых центров отсчета. Не случайно, что одним из основных вопросов, которые будут рассмотрены на двустороннем саммите, станет окружающая среда, тема, которая требует большого внимания мирового общественного мнения и которая станет все более и более рабочей лошадкой против направления, предпринятого Соединенными Штатами Америки Козырь. Фактически, за пределами очевидных, но необходимых деклараций о намерениях в Пекине и Париже проблема окружающей среды и ее попытки разрешения могут стать своего рода легитимностью для Китая, чтобы он поднялся до великой державы, несмотря на отсутствие демократии на внутренняя часть его территории, а для Франции - попытка выйти из своих границ и стать аккредитованной на руководящую роль Европейского Союза. Макрон в этом путешествии, безусловно, выдвигает французское дело, но, вместе с отсутствием правительства в Германии, он почти выполняет роль замещения Меркель во имя Европы, которая раскрывает его намерения и амбиции. В повестке дня саммита, помимо экономических вопросов, есть проблемы международной политики, выходящие за рамки отношений между двумя государствами: в дополнение к изменению климата на самом деле в повестке дня стоит борьба с терроризмом и проблема Северной Кореи. Однако, с точки зрения международной политики, намерение двух стран сотрудничать в Африке по строительству инфраструктур и коммерческому развитию черного континента представляется весьма актуальным. Деятельность Китая в Африке приобрела значительные масштабы в отношении количества инвестиций и важности обязательства: Пекин определил на африканском континенте лучшие возможности для будущего развития, реализации долгосрочных инвестиций и в то же время провел эксплуатацию интенсивного африканского сырья, вызывая подозрение в почти колониальной практике в отношении бедных африканских стран. У Франции все еще есть интересы в Африке, как экономической, так и политической, наследие колониализма, практикуемое в прошлые века. Понимание заключается в том, что Макрон пытается вписаться в китайские планы развития, как более опытный союзник в управлении конфликтами с местными властями и обществами, чтобы сдержать возможные причины препятствий китайскому продвижению. С одной стороны, для Пекина это будет рисковать, но, с другой стороны, возможность сотрудничать с полностью признанной демократией, такой как французы, с которой можно разделить риски промышленной политики, часто инвазивные, осуществляемые в странах африканцы. Французский президент взамен, помимо сотрудничества в Африке, спрашивает, перебалансируя, по крайней мере частичный, торговый баланс с Китаем, в настоящее время в пользу Пекина в размере 30 миллиардов евро. Для Франции Китай, однако, является крупнейшим торговым партнером азиатского континента и более широким доступом к его производству в Китае, возможно, в секторе роскоши, учитывая большой рост китайских миллиардеров, может сократить дефицит торгового баланса. Этот визит означает волю французского президента играть ведущую роль на международной арене, как с личной точки зрения, так и сигнализировать о его активности, которая хочет означать желание стать одним из политических деятелей, все более влиятельных, что для его страна, которая, согласно его проекту, должна играть равную роль с Германией в Европе, но также сможет играть единую роль в отношениях с величайшими державами, используя возможности, которые может предложить международная конъюнктура. Остается неизвестным, является ли эта стратегия большой приверженности дипломатической сцене просто планом развития для Франции или даже желанием скрыть внутренние трудности, которые Макрон находит в своей стране. Схема, которая предусматривает большую внешнюю видимость, с течением времени применялась различными государственными деятелями, чтобы затмить внутренние проблемы, и для президента, подобного французскому, который пользовался большим успехом на выборах, сразу же изменился по вкусу после установки, кажется в идеальных условиях его использования.