Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
mercoledì 2 gennaio 2019
台湾の問題は外交政策の中心になるだろう
台湾の問題は、始まったばかりの今年の外交政策の中心的なトピックの1つになる危険性があります。北京は、独立の要求なしに、単純な州として、中国の政権内でフォルモサ島を再結成する見通しを決してあきらめなかった。時間をかけてお互いに成功してきたすべての中国の知事にとって、問題は、北京の管轄と管理の外側の領域の部分を考えることができないユニークで不可分の中国のビジョンを放棄することの不可能性に要約されることができます。公差なし。この見方では香港もまた戻ってきました、それは外的条件を越えて、イギリスから中国への移行が保証されなければならなかったという民主的な譲歩を徐々に侵食しているのを見ています。しかし台湾にとっては、スピーチは異なります。共産主義者が島の力を失った1949年の対立の結果、島国は自治権を維持し続けます。フォルモサの問題は、中国の国内政治の中心となっています。チベットや、最も忠実な民族の二重侵害と侵略の手段が用いられていた中国のイスラム教徒の国では、抑圧の対象にはなり得ないからです。北京では、異議を撤回し反乱を抑圧すること。台湾は、その地理的な位置のおかげで、北京から完全に独立した機関、および独立国としてのある国の国際的な認識もあります。このような事態は、現在の中国大統領による深刻な傷害として、例えば彼の政治プログラムの中心的存在となることを経験している。しかし、Xi Jinpingは台湾を直接脅かすことはできず、実際には中国のある地域を、中国の偉大な財源の使用の範囲内で、実用的かつ経済的な議論で鎮圧することに集中しています。台湾が中国の一部と見なされているという事実にもかかわらず、それが問題に非常にはっきりと入っていることは実際には中国の注意には珍しい事実であるように見えます。台湾は中国からの独立を正式に宣言したことは一度もないが、現政権はこの方向に進むという意欲を繰り返し表明しており、これは中国の名声にとって外的にも真に危険なことである。 。中国の大統領が統一を促進するための平和的な手段について話したならば、彼はまた独立宣言が台湾の交通に明白な経済的不利益をもたらすことについて話しました。島と中国を隔てるチャンネル。 Xi Jinpingは、彼が北京のための排他的な行動範囲と考えていることを守るための武力行使を脅かすようになった。このメッセージは、明らかに台湾の最大の軍事同盟国であり、特に経済競争の観点から、中国の政治的成長に国際的に対抗するためにあらゆる手段を用いることを意図している。トランプは、より重要と考えられる問題に国の努力を集中させるためにいくつかの世界大戦の劇場に没頭したいと思っています、さらにオバマはすでに、東太平洋地域がこれまで以上に重要になると考えています。この地域における中国の優位性に異議を唱えるための本質的な機能的理由によるものである。象徴的な価値を持ち、北京がその独占的影響力のある地域と見なしていることに直接作用するだけでなく、ホワイトハウスの戦略家たちによって非常によく考慮された実用的価値もあります。 。これはまた、経済的な譲歩や原子力兵器の保有の寛容性を通じて、北朝鮮を中国の影響から解放しようとする試みの形をとるようになる試みの一部でもある。台湾の問題の重要性がここにあります。それは中国が前もってプレーすることを強制し、もはや通常の待機戦術に頼らないことです。今後の展開については、フォルモサが確実に今後の外交政策の焦点の1つになることを除けば、確実に予測することは不可能である。
سوف تصبح قضية تايوان محور السياسة الخارجية
إن مسألة تايوان تخاطر بأن تصبح أحد الموضوعات الرئيسية للسياسة الخارجية للسنة التي بدأت للتو. لم تتخل بكين أبداً عن احتمال إعادة توحيد جزيرة فورموزا داخل إدارة الصين ، دون أي شرط للاستقلال ، بل كمقاطعة بسيطة. لجميع الصينيين المحكومين، التي حدثت على مر الزمن، ويمكن تلخيص هذه المسألة حتى في عدم القدرة على التخلي عن رؤية الصين فريدة وغير قابلة للتجزئة، والتي لا يمكن التفكير في أجزاء من الأراضي خارج ولايتها القضائية وإدارتها من بكين، دون التسامح. ومن هذا المنظور ، عادت هونغ كونغ أيضا ، والتي ، إلى جانب الظروف الخارجية ، تشهد تراجعا تدريجيا للتنازلات الديمقراطية التي كان يتعين ضمان الانتقال من المملكة المتحدة إلى الصين. ومع ذلك ، بالنسبة لتايوان ، يختلف الخطاب: فالدولة الجزيرة تحافظ على استقلالها الذاتي المكتسبة بفضل نتيجة صراع عام 1949 ، عندما خسر الشيوعيون السلطة في الجزيرة. تعتبر مسألة فورموزا مسألة محورية في السياسة الداخلية الصينية ، لأنها لا يمكن أن تكون موضوعًا للقمع ، كما حدث للتبت أو لأراضي المسلمين الصينيين ، حيث استخدمت وسائل العنف المزدوجة وغزو أكثر الجماعات العرقية المخلصة. في بكين ، لإلغاء المعارضة وقمع أي تمرد. وتايوان ، بفضل موقعها الجغرافي أيضا ، تتمتع بمؤسسات مستقلة تماما عن الصين وأيضا عن الاعتراف الدولي ببعض البلدان كدولة مستقلة. هذا الوضع يمر به جرح عميق من قبل الرئيس الصيني الحالي ، مثل أن يصبح العنصر الأساسي في برنامجه السياسي. ومع ذلك ، لا يستطيع شي جين بينغ أن يهدد تايوان بشكل مباشر ، بل ويقتصر في الواقع على تحييد تايوان ، التي تعتبر على أي حال مقاطعة صينية ، مع حجج عملية واقتصادية أيضا ، تبقى داخل حدود استخدام الموارد المالية الصينية العظيمة. في الواقع ، لقد دخلنا في هذا السؤال بوضوح ، يبدو حقيقة غير اعتيادية بالنسبة إلى الحذر الصيني ، على الرغم من حقيقة أن تايوان تعتبر جزءًا من الصين ، إلا أنه لا يزال من الصحيح أن سلوكها من جميع النواحي مماثل لأمة مستقلة. لم تعلن تايوان استقلالها رسمياً عن الصين ، ولكن الحكومة الحالية أبدت مراراً وتكراراً رغبتها في المضي قدماً في هذا الاتجاه ، وهذا يمثل الخطر الحقيقي على الهيبة الصينية ، سواء خارجياً ، ولكن فوق كل شيء داخلياً. . إذا تحدث الرئيس الصيني عن الوسائل السلمية لتعزيز إعادة التوحيد ، فقد تحدث أيضًا عن الكيفية التي سيؤدي بها إعلان الاستقلال إلى إضرار اقتصادية واضحة بتهريب تايوان ، مما يهدد ، وليس بشكل خفي ، بزيادة التوتر على جانبي الطريق. قناة تفصل الجزيرة عن الصين. لقد أصبح شي جين بينغ يهدد استخدام القوة للدفاع عن ما يعتبره مجال العمل الحصري لبكين. هذه الرسالة موجهة بوضوح إلى الولايات المتحدة ، التي تعتبر أكبر حليف عسكري لتايوان ، وتعتزم استخدام كل الوسائل الممكنة لمواجهة النمو السياسي الصيني على المستوى الدولي ، خاصة من وجهة نظر المنافسة الاقتصادية. لقد فهم ترامب ، الذي يريد أن يخلص نفسه إلى بعض مسارح الحرب العالمية لتركيز جهود البلاد على قضايا تعتبر أكثر أهمية ، جيداً ، كما فعل أوباما بالفعل ، أن منطقة شرق المحيط الهادئ قد اكتسبت أهمية أكبر من أي وقت مضى ، كمية ونوعية تهريب البضائع ، سواء لأسباب وظيفية أساسية لمنافسة التفوق الصيني في المنطقة ؛ وكذلك قيمة رمزية، تعمل مباشرة في ما بكين تعتبر منطقة نفوذها الحصري، وهناك أيضا قيمة العملية التي تعتبر الاستراتيجيين جدا في البيت الأبيض، والذي هو القدرة على الذهاب مباشرة لمواجهة مصالح الصين على الحدود بكين . وهذا أيضا جزء من المحاولة التي ستتخذ بشكل متزايد محاولة إخراج كوريا الشمالية من النفوذ الصيني ، ومن خلال التنازلات الاقتصادية والتسامح في امتلاك الترسانات الذرية. وهنا تكمن أهمية مسألة تايوان ، التي تدفع الصين إلى اللعب مقدمًا وعدم الاعتماد على تكتيكات الانتظار المعتادة. حول ما ستكون عليه التطورات ، ليس من الممكن التأكد من التنبؤات ، باستثناء أن فورموزا ستكون بالتأكيد أحد النقاط المحورية في السياسة الخارجية القادمة.
giovedì 27 dicembre 2018
Russia e Cina alleate obbligate
Le sanzioni occidentali hanno costretto la Russia ad avvicnarsi alla Cina. Mosca è la capitale di uno stato immenso con grande disponibilità di materie prime, sopratutto nel settore energetico, ma che continua ad avere grandi deficit dal punto di vista dello sviluppo industriale. Il paese russo paga la scarsa capacità della sua classe politica di elaborare dei piani di industrializzazione capaci di diventare una alternativa economica alla preponderanza del settore primario. Le ambizioni geopolitiche della Russia di Putin hanno generato una situazione internazionale difficile per l’economia nazionale a causa delle sanzioni che l’occidente ha imposto a Mosca per il suo comportamento, sopratutto per la vicenda ucraina ed i piani e le attese del cremlino nei confronti della presidenza statunitense di Trump, che prevedevano un avvicinamento tra USA e Russia, sono state frustrate dalla diffidenza dei ceti amministrativi americani. L’invadenza dell’azione politica internazionale russa, attuata con mezzi anche non leciti, è il segnale di una attività spregiudicata che viene portata avanti con evidenti errori di calcolo e di valutazione in rapporto ai risultati ottenuti. Malgrado le ambizioni internazionali ed un attivismo impossibile da non riconoscere, che ha saputo sfruttare abilmente gli spazi lasciati da Washington, la variabile economica rappresenta un valore dal quale nemmeno il nuovo imperialismo russo può prescindere. L’unica alternativa per sollevare le sorti di bilanci in difficoltà è stata rivolgersi alla potenza mondiale numero due, la Cina, che ha sempre necessità di espandere la sua azione commerciale e che, per fare ciò, deve alimentare il suo fabbisogno energetico. I due paesi, pur essendo spesso d’accordo nella sede del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non sono alleati e non sono complementari, giacché le rispettive ambizioni sono spesso in contrasto, ma devono tenere un buon rapporto diplomatico basato sulla rispettiva avversione agli Stati Uniti. Se Washington è sempre più in contrasto con Pechino per ragioni di politica commerciale, Mosca cerca di sfruttare questi dissidi per contatti sempre più frequenti con la Repubblica popolare cinese, ma non si tratta di una alleanza organica, basata su comuni interessi e sul periodo lungo; piuttosto siamo di fronte ad una serie di singoli episodi basati sulla reciproca convenienza. Al centro di questi scambi ci sono le materie prime energetiche, ma anche la volontà cinese di penetrare, con le sue merci, un mercato che ha ancora delle buone potenzialità come quello russo. Se questi sono i presupposti, ancora più interessante è analizzare le possibili conseguenze di questo rapporto; uno degli scenari più probabili è che la situazione si mantenga entro questi confini fintanto che gli USA proseguiranno nel loro isolazionismo, infatti non sembra che possa convenire romprere questa situazione da parte di uno dei due soggetti internazionali coinvolti. Diverso potrebbe essere lo scenario se uno dei due paesi volesse superare l’altro per qualsiasi potenziale motivo: questa ipotesi sembra essere più difficile per la Russia, che non può alienarsi l’amicizia cinese e con essa i vantaggi economici che la legano a Pechino. Dall’altro lato la Cina sembra che si continui a muovere sulla non ingerenza e che la sua politica internazionale sia improntata alla massima prudenza; tuttavia se c’è un paese che può insidiare la leadership internazionale agli Stati Uniti, questo non è certo la Russia, che non può interpretare altro che ruoli da protagonista su scenari limitati, come è accaduto per la Siria. AL contrario le ambizioni cinesi prima o poi dovranno concretizzarsi in qualche episodio di portata internazionale ed allora alla Russia non resterà che scegliere tra una neutralità di contorno o rivestire un ruolo subalterno, verosimilmente al fianco della Cina. Il rischio vero per Mosca è di finire in modo evidente come potenza di secondo piano, contro tutte le rivendicazioni del Cremlino. Ma per il paese russo il ruolo di super potenza non è più praticabile nel contesto bipolare USA – Cina e la sua situazione economica ne è soltanto il primo segnale evidente.
Russia and China allied obliged
Western sanctions forced Russia to move closer to China. Moscow is the capital of an immense state with a great availability of raw materials, especially in the energy sector, but which continues to have large deficits from the point of view of industrial development. The Russian country pays for its politicians' limited ability to develop industrialization plans capable of becoming an economic alternative to the preponderance of the primary sector. Putin's geopolitical ambitions of Russia have created a difficult international situation for the national economy because of the sanctions that the West has imposed on Moscow for its behavior, especially for the Ukrainian affair and the plans and expectations of the Kremlin against of the US presidency of Trump, which provided for a rapprochement between the US and Russia, were frustrated by the distrust of the American administrative classes. The intrusiveness of the Russian international political action, carried out by means not even legitimate, is the signal of an unscrupulous activity that is carried out with obvious errors of calculation and evaluation in relation to the results obtained. In spite of international ambitions and an impossible-to-recognize activism, which has cleverly exploited the spaces left by Washington, the economic variable represents a value from which not even the new Russian imperialism can prescind. The only alternative to raise the balance of troubled budgets was to address the world's number two power, China, which always needs to expand its commercial action and which, to do so, must feed its energy needs. The two countries, although often in agreement with the UN Security Council, are not allies and are not complementary, as their respective ambitions are often at odds, but must maintain a good diplomatic relationship based on their respective aversion to the Member States. US. If Washington is increasingly at odds with Beijing for reasons of commercial policy, Moscow seeks to exploit these disagreements through increasingly frequent contacts with the People's Republic of China, but it is not an organic alliance based on common interests and the long term; rather we are faced with a series of single episodes based on mutual convenience. At the center of these exchanges are the energy raw materials, but also the Chinese will to penetrate, with its goods, a market that still has good potential like the Russian one. If these are the prerequisites, it is even more interesting to analyze the possible consequences of this relationship; one of the most probable scenarios is that the situation is maintained within these boundaries as long as the US continues in their isolationism, in fact it does not seem possible to break this situation by one of the two international actors involved. The scenario could be different if one of the two countries wanted to overcome the other for any potential reason: this hypothesis seems to be more difficult for Russia, which can not alienate the Chinese friendship and with it the economic advantages that bind it to Beijing. On the other hand, China seems to continue to move on non-interference and that its international policy is based on utmost caution; however, if there is a country that can undermine international leadership in the United States, this is certainly not Russia, which can only play leading roles on limited scenarios, as has happened for Syria. On the contrary, the Chinese ambitions will sooner or later have to materialize in some episodes of international significance and then Russia will only have to choose between a boundary neutrality or play a subordinate role, probably alongside China. The real risk for Moscow is to end up in a clear way as a secondary power, against all the demands of the Kremlin. But for the Russian country the role of superpower is no longer practicable in the US-China bipolar context and its economic situation is only the first clear sign of it.
Rusia y China aliados obligados
Las sanciones occidentales han obligado a Rusia a acercarse a China. Moscú es la capital de un estado inmenso con una gran disponibilidad de materias primas, especialmente en el sector energético, pero que sigue teniendo grandes déficits desde el punto de vista del desarrollo industrial. El país ruso paga por la capacidad limitada de sus políticos para desarrollar planes de industrialización capaces de convertirse en una alternativa económica a la preponderancia del sector primario. Las ambiciones geopolíticas de Rusia de Putin han creado una difícil situación internacional para la economía nacional debido a las sanciones que Occidente ha impuesto a Moscú por su comportamiento, especialmente por el asunto ucraniano y los planes y expectativas del Kremlin en contra. La presidencia estadounidense de Trump, que preveía un acercamiento entre Estados Unidos y Rusia, se vio frustrada por la desconfianza de las clases administrativas estadounidenses. La intrusión de la acción política internacional rusa, llevada a cabo por medios ni siquiera legítimos, es la señal de una actividad sin escrúpulos que se lleva a cabo con obvios errores de cálculo y evaluación en relación con los resultados obtenidos. A pesar de las ambiciones internacionales y un activismo imposible de reconocer, que ha explotado hábilmente los espacios dejados por Washington, la variable económica representa un valor del cual ni siquiera el nuevo imperialismo ruso puede prescindir. La única alternativa para aumentar el equilibrio de los presupuestos problemáticos fue dirigirse a la potencia número dos del mundo, China, que siempre necesita expandir su acción comercial y que, para hacerlo, debe satisfacer sus necesidades energéticas. Los dos países, aunque a menudo están de acuerdo con el Consejo de Seguridad de la ONU, no son aliados y no son complementarios, ya que sus ambiciones respectivas están a menudo en desacuerdo, pero deben mantener una buena relación diplomática basada en su aversión respectiva a los Estados miembros. Estados Unidos. Si Washington está cada vez más en desacuerdo con Pekín por razones de política comercial, Moscú busca explotar estos desacuerdos a través de contactos cada vez más frecuentes con la República Popular China, pero no es una alianza orgánica basada en intereses comunes y a largo plazo; más bien nos enfrentamos a una serie de episodios individuales basados en la conveniencia mutua. En el centro de estos intercambios están las materias primas energéticas, pero también la voluntad china de penetrar, con sus productos, en un mercado que todavía tiene un buen potencial como el ruso. Si estos son los requisitos previos, es aún más interesante analizar las posibles consecuencias de esta relación; Uno de los escenarios más probables es que la situación se mantenga dentro de estos límites mientras los Estados Unidos continúen con su aislacionismo, de hecho, no parece posible romper esta situación con uno de los dos actores internacionales involucrados. El escenario podría ser diferente si uno de los dos países quisiera superar al otro por alguna razón potencial: esta hipótesis parece ser más difícil para Rusia, que no puede alienar a la amistad china y con ella las ventajas económicas que la unen a Beijing. Por otro lado, China parece seguir avanzando en la no interferencia y su política internacional se basa en la máxima cautela; sin embargo, si hay un país que puede socavar el liderazgo internacional en los Estados Unidos, ciertamente no es Rusia, que solo puede desempeñar un papel principal en escenarios limitados, como ha ocurrido en Siria. Por el contrario, las ambiciones chinas tarde o temprano tendrán que materializarse en algunos episodios de importancia internacional y luego Rusia solo tendrá que elegir entre una neutralidad de límites o jugar un papel subordinado, probablemente junto con China. El verdadero riesgo para Moscú es terminar de manera clara como una potencia secundaria, contra todas las demandas del Kremlin. Pero para el país ruso, el papel de la superpotencia ya no es factible en el contexto bipolar de Estados Unidos y China, y su situación económica es solo el primer signo claro de ello.
Russland und China verbündeten sich
Die westlichen Sanktionen haben Russland gezwungen, näher an China heranzukommen. Moskau ist die Hauptstadt eines immensen Staates mit einer großen Verfügbarkeit von Rohstoffen, insbesondere im Energiesektor, der jedoch aus Sicht der industriellen Entwicklung nach wie vor große Defizite aufweist. Das russische Land bezahlt die begrenzte Fähigkeit seiner Politiker, Industrialisierungspläne zu entwickeln, die zu einer wirtschaftlichen Alternative zum Übergewicht des Primärsektors werden können. Putins geopolitische Ambitionen Russlands haben eine schwierige internationale Situation für die Volkswirtschaft geschaffen, aufgrund der Sanktionen, die der Westen Moskau wegen seines Verhaltens auferlegt hat, insbesondere für die ukrainische Angelegenheit und die Pläne und Erwartungen des Kreml dagegen der US-Präsidentschaft von Trump, die eine Annäherung zwischen den USA und Russland vorsah, wurde durch das Misstrauen der amerikanischen Verwaltungsklassen enttäuscht. Die Eindringlichkeit der russischen internationalen politischen Aktion, die mit nicht einmal legitimen Mitteln ausgeführt wird, ist das Signal einer skrupellosen Tätigkeit, die mit offensichtlichen Berechnungs- und Bewertungsfehlern in Bezug auf die erzielten Ergebnisse ausgeführt wird. Trotz internationaler Ambitionen und eines nicht erkennbaren Aktivismus, der die Räume Washingtons geschickt ausgenutzt hat, stellt die ökonomische Variable einen Wert dar, vor dem nicht einmal der neue russische Imperialismus sich behaupten kann. Die einzige Alternative, um das Gleichgewicht der unruhigen Haushalte zu erhöhen, bestand darin, die zweitgrößte Macht der Welt, China, anzugehen, die immer ihre kommerziellen Maßnahmen ausdehnen muss und dazu ihren Energiebedarf decken muss. Die beiden Länder sind zwar häufig im Einvernehmen mit dem Sicherheitsrat der Vereinten Nationen, sind jedoch keine Verbündeten und ergänzen sich nicht, da ihre jeweiligen Ambitionen häufig uneins sind, sondern sie müssen aufgrund ihrer jeweiligen Abneigung gegen die Mitgliedstaaten ein gutes diplomatisches Verhältnis aufrechterhalten. US. Wenn Washington aus wirtschaftspolitischen Gründen zunehmend mit Peking im Widerspruch steht, versucht Moskau, diese Meinungsverschiedenheiten durch immer häufiger werdende Kontakte mit der Volksrepublik China auszunutzen. Es handelt sich jedoch nicht um ein organisches Bündnis, das auf gemeinsamen Interessen und langfristig beruht. Vielmehr sehen wir uns einer Reihe einzelner Episoden gegenüber, die auf gegenseitiger Bequemlichkeit basieren. Im Zentrum dieser Börsen stehen die Energierohstoffe, aber auch der chinesische Wille, mit seinen Gütern einen Markt zu durchdringen, der noch ein gutes Potenzial wie der russische hat. Wenn dies die Voraussetzungen sind, ist es noch interessanter, die möglichen Konsequenzen dieser Beziehung zu analysieren. Eines der wahrscheinlichsten Szenarien besteht darin, dass die Situation innerhalb dieser Grenzen beibehalten wird, solange die USA ihren Isolationismus fortsetzen. In der Tat scheint es nicht möglich, diese Situation durch einen der beiden beteiligten internationalen Akteure zu durchbrechen. Das Szenario könnte anders aussehen, wenn eines der beiden Länder das andere aus potenziellen Gründen überwinden wollte: Diese Hypothese scheint für Russland schwieriger zu sein, da sie die chinesische Freundschaft und damit die wirtschaftlichen Vorteile, die Peking mit sich bringen, nicht entfremden kann. Andererseits scheint sich China bei Nichteinmischung weiter zu bewegen, und seine internationale Politik beruht auf äußerster Vorsicht. Wenn es jedoch ein Land gibt, das die internationale Führungsrolle in den Vereinigten Staaten untergraben kann, dann ist dies sicherlich nicht Russland, das nur in begrenzten Szenarien eine führende Rolle spielen kann, wie dies in Syrien der Fall ist. Im Gegenteil: Die chinesischen Ambitionen werden früher oder später in einigen Episoden von internationaler Bedeutung zum Tragen kommen müssen, und dann muss sich Russland nur noch zwischen einer Grenzneutralität entscheiden oder eine untergeordnete Rolle spielen, wahrscheinlich neben China. Das eigentliche Risiko für Moskau besteht darin, gegen alle Forderungen des Kremls klar als sekundäre Macht zu enden. Für das russische Land ist die Rolle der Supermacht im bipolaren Umfeld zwischen USA und China jedoch nicht mehr praktikabel, und ihre wirtschaftliche Situation ist nur das erste eindeutige Zeichen dafür.
La Russie et la Chine alliés obligés
Les sanctions occidentales ont forcé la Russie à se rapprocher de la Chine. Moscou est la capitale d'un État immense avec une grande disponibilité de matières premières, notamment dans le secteur de l'énergie, mais qui continue à enregistrer d'importants déficits du point de vue du développement industriel. Le pays russe paie pour la capacité limitée de ses hommes politiques à élaborer des plans d'industrialisation capables de devenir une alternative économique à la prépondérance du secteur primaire. Les ambitions géopolitiques de Poutine en Russie ont créé une situation internationale difficile pour l'économie nationale en raison des sanctions que l'Occident a infligées à Moscou pour son comportement, en particulier pour l'affaire ukrainienne et pour les projets et les attentes du Kremlin contre de la présidence américaine de Trump, qui prévoyait un rapprochement entre les États-Unis et la Russie, ont été frustrés par la méfiance de la classe administrative américaine. L’intrusion de l’action politique internationale russe, menée par des moyens qui ne sont même pas légitimes, est le signe d’une activité peu scrupuleuse qui comporte des erreurs évidentes de calcul et d’évaluation par rapport aux résultats obtenus. En dépit des ambitions internationales et d'un activisme impossible à reconnaître, qui a habilement exploité les espaces laissés par Washington, la variable économique représente une valeur à laquelle même le nouvel impérialisme russe ne peut prétendre. La seule alternative pour augmenter le solde des budgets en difficulté était de s’attaquer à la deuxième puissance mondiale, la Chine, qui doit toujours étendre son action commerciale et qui, pour ce faire, doit répondre à ses besoins énergétiques. Les deux pays, bien que souvent d'accord avec le Conseil de sécurité des Nations unies, ne sont pas des alliés et ne sont pas complémentaires, leurs ambitions respectives étant souvent contradictoires, mais ils doivent maintenir de bonnes relations diplomatiques fondées sur leur aversion respective envers les États membres. États-Unis. Si Washington s'oppose de plus en plus à Pékin pour des raisons de politique commerciale, Moscou cherche à exploiter ces différends par le biais de contacts de plus en plus fréquents avec la République populaire de Chine, mais il ne s'agit pas d'une alliance organique basée sur des intérêts communs et à long terme; nous sommes plutôt confrontés à une série d'épisodes uniques basés sur la commodité mutuelle. Au centre de ces échanges se trouvent les matières premières énergétiques, mais aussi la volonté chinoise de pénétrer, avec ses produits, un marché qui a encore un potentiel aussi intéressant que celui de la Russie. Si ce sont là les conditions préalables, il est encore plus intéressant d'analyser les conséquences possibles de cette relation; L'un des scénarios les plus probables est le maintien de la situation à l'intérieur de ces frontières tant que les États-Unis maintiennent leur isolationnisme. En fait, il ne semble pas possible de remédier à cette situation avec l'un des deux acteurs internationaux impliqués. Le scénario pourrait être différent si l'un des deux pays souhaitait surmonter l'autre pour une raison quelconque: cette hypothèse semble être plus difficile pour la Russie, qui ne peut pas aliéner l'amitié chinoise et avec elle les avantages économiques qui la lient à Pékin. D'autre part, la Chine semble continuer à s'opposer à la non-ingérence et sa politique internationale est basée sur la plus grande prudence. Cependant, s'il existe un pays qui peut saper le leadership international aux États-Unis, ce n'est certainement pas la Russie, qui ne peut jouer un rôle de premier plan que dans des scénarios limités, comme ce fut le cas pour la Syrie. Au contraire, les ambitions chinoises devront tôt ou tard se concrétiser par des épisodes de portée internationale et la Russie n'aura alors qu'à choisir entre une neutralité frontalière ou un rôle subordonné, probablement aux côtés de la Chine. Le risque réel pour Moscou est de se retrouver clairement en tant que puissance secondaire, contre toutes les exigences du Kremlin. Mais pour le pays russe, le rôle de la superpuissance n'est plus praticable dans le contexte bipolaire américano-chinois et sa situation économique n'en est que le premier signe évident.
Iscriviti a:
Post (Atom)