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Politica Internazionale
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giovedì 27 dicembre 2018
Russia e Cina alleate obbligate
Le sanzioni occidentali hanno costretto la Russia ad avvicnarsi alla Cina. Mosca è la capitale di uno stato immenso con grande disponibilità di materie prime, sopratutto nel settore energetico, ma che continua ad avere grandi deficit dal punto di vista dello sviluppo industriale. Il paese russo paga la scarsa capacità della sua classe politica di elaborare dei piani di industrializzazione capaci di diventare una alternativa economica alla preponderanza del settore primario. Le ambizioni geopolitiche della Russia di Putin hanno generato una situazione internazionale difficile per l’economia nazionale a causa delle sanzioni che l’occidente ha imposto a Mosca per il suo comportamento, sopratutto per la vicenda ucraina ed i piani e le attese del cremlino nei confronti della presidenza statunitense di Trump, che prevedevano un avvicinamento tra USA e Russia, sono state frustrate dalla diffidenza dei ceti amministrativi americani. L’invadenza dell’azione politica internazionale russa, attuata con mezzi anche non leciti, è il segnale di una attività spregiudicata che viene portata avanti con evidenti errori di calcolo e di valutazione in rapporto ai risultati ottenuti. Malgrado le ambizioni internazionali ed un attivismo impossibile da non riconoscere, che ha saputo sfruttare abilmente gli spazi lasciati da Washington, la variabile economica rappresenta un valore dal quale nemmeno il nuovo imperialismo russo può prescindere. L’unica alternativa per sollevare le sorti di bilanci in difficoltà è stata rivolgersi alla potenza mondiale numero due, la Cina, che ha sempre necessità di espandere la sua azione commerciale e che, per fare ciò, deve alimentare il suo fabbisogno energetico. I due paesi, pur essendo spesso d’accordo nella sede del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non sono alleati e non sono complementari, giacché le rispettive ambizioni sono spesso in contrasto, ma devono tenere un buon rapporto diplomatico basato sulla rispettiva avversione agli Stati Uniti. Se Washington è sempre più in contrasto con Pechino per ragioni di politica commerciale, Mosca cerca di sfruttare questi dissidi per contatti sempre più frequenti con la Repubblica popolare cinese, ma non si tratta di una alleanza organica, basata su comuni interessi e sul periodo lungo; piuttosto siamo di fronte ad una serie di singoli episodi basati sulla reciproca convenienza. Al centro di questi scambi ci sono le materie prime energetiche, ma anche la volontà cinese di penetrare, con le sue merci, un mercato che ha ancora delle buone potenzialità come quello russo. Se questi sono i presupposti, ancora più interessante è analizzare le possibili conseguenze di questo rapporto; uno degli scenari più probabili è che la situazione si mantenga entro questi confini fintanto che gli USA proseguiranno nel loro isolazionismo, infatti non sembra che possa convenire romprere questa situazione da parte di uno dei due soggetti internazionali coinvolti. Diverso potrebbe essere lo scenario se uno dei due paesi volesse superare l’altro per qualsiasi potenziale motivo: questa ipotesi sembra essere più difficile per la Russia, che non può alienarsi l’amicizia cinese e con essa i vantaggi economici che la legano a Pechino. Dall’altro lato la Cina sembra che si continui a muovere sulla non ingerenza e che la sua politica internazionale sia improntata alla massima prudenza; tuttavia se c’è un paese che può insidiare la leadership internazionale agli Stati Uniti, questo non è certo la Russia, che non può interpretare altro che ruoli da protagonista su scenari limitati, come è accaduto per la Siria. AL contrario le ambizioni cinesi prima o poi dovranno concretizzarsi in qualche episodio di portata internazionale ed allora alla Russia non resterà che scegliere tra una neutralità di contorno o rivestire un ruolo subalterno, verosimilmente al fianco della Cina. Il rischio vero per Mosca è di finire in modo evidente come potenza di secondo piano, contro tutte le rivendicazioni del Cremlino. Ma per il paese russo il ruolo di super potenza non è più praticabile nel contesto bipolare USA – Cina e la sua situazione economica ne è soltanto il primo segnale evidente.
Russia and China allied obliged
Western sanctions forced Russia to move closer to China. Moscow is the capital of an immense state with a great availability of raw materials, especially in the energy sector, but which continues to have large deficits from the point of view of industrial development. The Russian country pays for its politicians' limited ability to develop industrialization plans capable of becoming an economic alternative to the preponderance of the primary sector. Putin's geopolitical ambitions of Russia have created a difficult international situation for the national economy because of the sanctions that the West has imposed on Moscow for its behavior, especially for the Ukrainian affair and the plans and expectations of the Kremlin against of the US presidency of Trump, which provided for a rapprochement between the US and Russia, were frustrated by the distrust of the American administrative classes. The intrusiveness of the Russian international political action, carried out by means not even legitimate, is the signal of an unscrupulous activity that is carried out with obvious errors of calculation and evaluation in relation to the results obtained. In spite of international ambitions and an impossible-to-recognize activism, which has cleverly exploited the spaces left by Washington, the economic variable represents a value from which not even the new Russian imperialism can prescind. The only alternative to raise the balance of troubled budgets was to address the world's number two power, China, which always needs to expand its commercial action and which, to do so, must feed its energy needs. The two countries, although often in agreement with the UN Security Council, are not allies and are not complementary, as their respective ambitions are often at odds, but must maintain a good diplomatic relationship based on their respective aversion to the Member States. US. If Washington is increasingly at odds with Beijing for reasons of commercial policy, Moscow seeks to exploit these disagreements through increasingly frequent contacts with the People's Republic of China, but it is not an organic alliance based on common interests and the long term; rather we are faced with a series of single episodes based on mutual convenience. At the center of these exchanges are the energy raw materials, but also the Chinese will to penetrate, with its goods, a market that still has good potential like the Russian one. If these are the prerequisites, it is even more interesting to analyze the possible consequences of this relationship; one of the most probable scenarios is that the situation is maintained within these boundaries as long as the US continues in their isolationism, in fact it does not seem possible to break this situation by one of the two international actors involved. The scenario could be different if one of the two countries wanted to overcome the other for any potential reason: this hypothesis seems to be more difficult for Russia, which can not alienate the Chinese friendship and with it the economic advantages that bind it to Beijing. On the other hand, China seems to continue to move on non-interference and that its international policy is based on utmost caution; however, if there is a country that can undermine international leadership in the United States, this is certainly not Russia, which can only play leading roles on limited scenarios, as has happened for Syria. On the contrary, the Chinese ambitions will sooner or later have to materialize in some episodes of international significance and then Russia will only have to choose between a boundary neutrality or play a subordinate role, probably alongside China. The real risk for Moscow is to end up in a clear way as a secondary power, against all the demands of the Kremlin. But for the Russian country the role of superpower is no longer practicable in the US-China bipolar context and its economic situation is only the first clear sign of it.
Rusia y China aliados obligados
Las sanciones occidentales han obligado a Rusia a acercarse a China. Moscú es la capital de un estado inmenso con una gran disponibilidad de materias primas, especialmente en el sector energético, pero que sigue teniendo grandes déficits desde el punto de vista del desarrollo industrial. El país ruso paga por la capacidad limitada de sus políticos para desarrollar planes de industrialización capaces de convertirse en una alternativa económica a la preponderancia del sector primario. Las ambiciones geopolíticas de Rusia de Putin han creado una difícil situación internacional para la economía nacional debido a las sanciones que Occidente ha impuesto a Moscú por su comportamiento, especialmente por el asunto ucraniano y los planes y expectativas del Kremlin en contra. La presidencia estadounidense de Trump, que preveía un acercamiento entre Estados Unidos y Rusia, se vio frustrada por la desconfianza de las clases administrativas estadounidenses. La intrusión de la acción política internacional rusa, llevada a cabo por medios ni siquiera legítimos, es la señal de una actividad sin escrúpulos que se lleva a cabo con obvios errores de cálculo y evaluación en relación con los resultados obtenidos. A pesar de las ambiciones internacionales y un activismo imposible de reconocer, que ha explotado hábilmente los espacios dejados por Washington, la variable económica representa un valor del cual ni siquiera el nuevo imperialismo ruso puede prescindir. La única alternativa para aumentar el equilibrio de los presupuestos problemáticos fue dirigirse a la potencia número dos del mundo, China, que siempre necesita expandir su acción comercial y que, para hacerlo, debe satisfacer sus necesidades energéticas. Los dos países, aunque a menudo están de acuerdo con el Consejo de Seguridad de la ONU, no son aliados y no son complementarios, ya que sus ambiciones respectivas están a menudo en desacuerdo, pero deben mantener una buena relación diplomática basada en su aversión respectiva a los Estados miembros. Estados Unidos. Si Washington está cada vez más en desacuerdo con Pekín por razones de política comercial, Moscú busca explotar estos desacuerdos a través de contactos cada vez más frecuentes con la República Popular China, pero no es una alianza orgánica basada en intereses comunes y a largo plazo; más bien nos enfrentamos a una serie de episodios individuales basados en la conveniencia mutua. En el centro de estos intercambios están las materias primas energéticas, pero también la voluntad china de penetrar, con sus productos, en un mercado que todavía tiene un buen potencial como el ruso. Si estos son los requisitos previos, es aún más interesante analizar las posibles consecuencias de esta relación; Uno de los escenarios más probables es que la situación se mantenga dentro de estos límites mientras los Estados Unidos continúen con su aislacionismo, de hecho, no parece posible romper esta situación con uno de los dos actores internacionales involucrados. El escenario podría ser diferente si uno de los dos países quisiera superar al otro por alguna razón potencial: esta hipótesis parece ser más difícil para Rusia, que no puede alienar a la amistad china y con ella las ventajas económicas que la unen a Beijing. Por otro lado, China parece seguir avanzando en la no interferencia y su política internacional se basa en la máxima cautela; sin embargo, si hay un país que puede socavar el liderazgo internacional en los Estados Unidos, ciertamente no es Rusia, que solo puede desempeñar un papel principal en escenarios limitados, como ha ocurrido en Siria. Por el contrario, las ambiciones chinas tarde o temprano tendrán que materializarse en algunos episodios de importancia internacional y luego Rusia solo tendrá que elegir entre una neutralidad de límites o jugar un papel subordinado, probablemente junto con China. El verdadero riesgo para Moscú es terminar de manera clara como una potencia secundaria, contra todas las demandas del Kremlin. Pero para el país ruso, el papel de la superpotencia ya no es factible en el contexto bipolar de Estados Unidos y China, y su situación económica es solo el primer signo claro de ello.
Russland und China verbündeten sich
Die westlichen Sanktionen haben Russland gezwungen, näher an China heranzukommen. Moskau ist die Hauptstadt eines immensen Staates mit einer großen Verfügbarkeit von Rohstoffen, insbesondere im Energiesektor, der jedoch aus Sicht der industriellen Entwicklung nach wie vor große Defizite aufweist. Das russische Land bezahlt die begrenzte Fähigkeit seiner Politiker, Industrialisierungspläne zu entwickeln, die zu einer wirtschaftlichen Alternative zum Übergewicht des Primärsektors werden können. Putins geopolitische Ambitionen Russlands haben eine schwierige internationale Situation für die Volkswirtschaft geschaffen, aufgrund der Sanktionen, die der Westen Moskau wegen seines Verhaltens auferlegt hat, insbesondere für die ukrainische Angelegenheit und die Pläne und Erwartungen des Kreml dagegen der US-Präsidentschaft von Trump, die eine Annäherung zwischen den USA und Russland vorsah, wurde durch das Misstrauen der amerikanischen Verwaltungsklassen enttäuscht. Die Eindringlichkeit der russischen internationalen politischen Aktion, die mit nicht einmal legitimen Mitteln ausgeführt wird, ist das Signal einer skrupellosen Tätigkeit, die mit offensichtlichen Berechnungs- und Bewertungsfehlern in Bezug auf die erzielten Ergebnisse ausgeführt wird. Trotz internationaler Ambitionen und eines nicht erkennbaren Aktivismus, der die Räume Washingtons geschickt ausgenutzt hat, stellt die ökonomische Variable einen Wert dar, vor dem nicht einmal der neue russische Imperialismus sich behaupten kann. Die einzige Alternative, um das Gleichgewicht der unruhigen Haushalte zu erhöhen, bestand darin, die zweitgrößte Macht der Welt, China, anzugehen, die immer ihre kommerziellen Maßnahmen ausdehnen muss und dazu ihren Energiebedarf decken muss. Die beiden Länder sind zwar häufig im Einvernehmen mit dem Sicherheitsrat der Vereinten Nationen, sind jedoch keine Verbündeten und ergänzen sich nicht, da ihre jeweiligen Ambitionen häufig uneins sind, sondern sie müssen aufgrund ihrer jeweiligen Abneigung gegen die Mitgliedstaaten ein gutes diplomatisches Verhältnis aufrechterhalten. US. Wenn Washington aus wirtschaftspolitischen Gründen zunehmend mit Peking im Widerspruch steht, versucht Moskau, diese Meinungsverschiedenheiten durch immer häufiger werdende Kontakte mit der Volksrepublik China auszunutzen. Es handelt sich jedoch nicht um ein organisches Bündnis, das auf gemeinsamen Interessen und langfristig beruht. Vielmehr sehen wir uns einer Reihe einzelner Episoden gegenüber, die auf gegenseitiger Bequemlichkeit basieren. Im Zentrum dieser Börsen stehen die Energierohstoffe, aber auch der chinesische Wille, mit seinen Gütern einen Markt zu durchdringen, der noch ein gutes Potenzial wie der russische hat. Wenn dies die Voraussetzungen sind, ist es noch interessanter, die möglichen Konsequenzen dieser Beziehung zu analysieren. Eines der wahrscheinlichsten Szenarien besteht darin, dass die Situation innerhalb dieser Grenzen beibehalten wird, solange die USA ihren Isolationismus fortsetzen. In der Tat scheint es nicht möglich, diese Situation durch einen der beiden beteiligten internationalen Akteure zu durchbrechen. Das Szenario könnte anders aussehen, wenn eines der beiden Länder das andere aus potenziellen Gründen überwinden wollte: Diese Hypothese scheint für Russland schwieriger zu sein, da sie die chinesische Freundschaft und damit die wirtschaftlichen Vorteile, die Peking mit sich bringen, nicht entfremden kann. Andererseits scheint sich China bei Nichteinmischung weiter zu bewegen, und seine internationale Politik beruht auf äußerster Vorsicht. Wenn es jedoch ein Land gibt, das die internationale Führungsrolle in den Vereinigten Staaten untergraben kann, dann ist dies sicherlich nicht Russland, das nur in begrenzten Szenarien eine führende Rolle spielen kann, wie dies in Syrien der Fall ist. Im Gegenteil: Die chinesischen Ambitionen werden früher oder später in einigen Episoden von internationaler Bedeutung zum Tragen kommen müssen, und dann muss sich Russland nur noch zwischen einer Grenzneutralität entscheiden oder eine untergeordnete Rolle spielen, wahrscheinlich neben China. Das eigentliche Risiko für Moskau besteht darin, gegen alle Forderungen des Kremls klar als sekundäre Macht zu enden. Für das russische Land ist die Rolle der Supermacht im bipolaren Umfeld zwischen USA und China jedoch nicht mehr praktikabel, und ihre wirtschaftliche Situation ist nur das erste eindeutige Zeichen dafür.
La Russie et la Chine alliés obligés
Les sanctions occidentales ont forcé la Russie à se rapprocher de la Chine. Moscou est la capitale d'un État immense avec une grande disponibilité de matières premières, notamment dans le secteur de l'énergie, mais qui continue à enregistrer d'importants déficits du point de vue du développement industriel. Le pays russe paie pour la capacité limitée de ses hommes politiques à élaborer des plans d'industrialisation capables de devenir une alternative économique à la prépondérance du secteur primaire. Les ambitions géopolitiques de Poutine en Russie ont créé une situation internationale difficile pour l'économie nationale en raison des sanctions que l'Occident a infligées à Moscou pour son comportement, en particulier pour l'affaire ukrainienne et pour les projets et les attentes du Kremlin contre de la présidence américaine de Trump, qui prévoyait un rapprochement entre les États-Unis et la Russie, ont été frustrés par la méfiance de la classe administrative américaine. L’intrusion de l’action politique internationale russe, menée par des moyens qui ne sont même pas légitimes, est le signe d’une activité peu scrupuleuse qui comporte des erreurs évidentes de calcul et d’évaluation par rapport aux résultats obtenus. En dépit des ambitions internationales et d'un activisme impossible à reconnaître, qui a habilement exploité les espaces laissés par Washington, la variable économique représente une valeur à laquelle même le nouvel impérialisme russe ne peut prétendre. La seule alternative pour augmenter le solde des budgets en difficulté était de s’attaquer à la deuxième puissance mondiale, la Chine, qui doit toujours étendre son action commerciale et qui, pour ce faire, doit répondre à ses besoins énergétiques. Les deux pays, bien que souvent d'accord avec le Conseil de sécurité des Nations unies, ne sont pas des alliés et ne sont pas complémentaires, leurs ambitions respectives étant souvent contradictoires, mais ils doivent maintenir de bonnes relations diplomatiques fondées sur leur aversion respective envers les États membres. États-Unis. Si Washington s'oppose de plus en plus à Pékin pour des raisons de politique commerciale, Moscou cherche à exploiter ces différends par le biais de contacts de plus en plus fréquents avec la République populaire de Chine, mais il ne s'agit pas d'une alliance organique basée sur des intérêts communs et à long terme; nous sommes plutôt confrontés à une série d'épisodes uniques basés sur la commodité mutuelle. Au centre de ces échanges se trouvent les matières premières énergétiques, mais aussi la volonté chinoise de pénétrer, avec ses produits, un marché qui a encore un potentiel aussi intéressant que celui de la Russie. Si ce sont là les conditions préalables, il est encore plus intéressant d'analyser les conséquences possibles de cette relation; L'un des scénarios les plus probables est le maintien de la situation à l'intérieur de ces frontières tant que les États-Unis maintiennent leur isolationnisme. En fait, il ne semble pas possible de remédier à cette situation avec l'un des deux acteurs internationaux impliqués. Le scénario pourrait être différent si l'un des deux pays souhaitait surmonter l'autre pour une raison quelconque: cette hypothèse semble être plus difficile pour la Russie, qui ne peut pas aliéner l'amitié chinoise et avec elle les avantages économiques qui la lient à Pékin. D'autre part, la Chine semble continuer à s'opposer à la non-ingérence et sa politique internationale est basée sur la plus grande prudence. Cependant, s'il existe un pays qui peut saper le leadership international aux États-Unis, ce n'est certainement pas la Russie, qui ne peut jouer un rôle de premier plan que dans des scénarios limités, comme ce fut le cas pour la Syrie. Au contraire, les ambitions chinoises devront tôt ou tard se concrétiser par des épisodes de portée internationale et la Russie n'aura alors qu'à choisir entre une neutralité frontalière ou un rôle subordonné, probablement aux côtés de la Chine. Le risque réel pour Moscou est de se retrouver clairement en tant que puissance secondaire, contre toutes les exigences du Kremlin. Mais pour le pays russe, le rôle de la superpuissance n'est plus praticable dans le contexte bipolaire américano-chinois et sa situation économique n'en est que le premier signe évident.
Rússia e China aliados obrigados
As sanções ocidentais forçaram a Rússia a se aproximar da China. Moscou é a capital de um imenso estado com grande disponibilidade de matérias-primas, especialmente no setor de energia, mas que continua a apresentar grandes déficits do ponto de vista do desenvolvimento industrial. O país russo paga pela capacidade limitada de seus políticos de desenvolver planos de industrialização capazes de se tornar uma alternativa econômica à preponderância do setor primário. As ambições geopolíticas da Rússia de Putin ter criado uma difícil situação internacional para a economia nacional por causa das sanções que o Ocidente impôs a Moscou por seu comportamento, especialmente para o caso da Ucrânia e os planos e expectativas do Kremlin contra da presidência dos EUA de Trump, que previa uma reaproximação entre os EUA e a Rússia, ficaram frustrados com a desconfiança das classes administrativas americanas. A intrusividade da ação política internacional russa, realizada por meios nem mesmo legítimos, é o sinal de uma atividade inescrupulosa que é realizada com erros óbvios de cálculo e avaliação em relação aos resultados obtidos. Apesar ambições internacionais e ativismo impossível não reconhecer, que conseguiu explorar habilmente os espaços deixados por Washington, a variável econômica representa um valor a partir do qual nem mesmo o novo imperialismo russo pode independentemente. A única alternativa para aumentar o equilíbrio dos orçamentos conturbados era abordar a potência número dois do mundo, a China, que sempre precisa expandir sua ação comercial e que, para isso, precisa suprir suas necessidades energéticas. Os dois países, embora muitas vezes chegar a acordo sobre a sede do Conselho de Segurança das Nações Unidas, não são aliados e não são complementares, suas ambições são muitas vezes em desacordo, mas eles têm de manter um bom relacionamento diplomático com base no respectivo aversão aos Estados EUA. Se Washington é cada vez mais em desacordo com Pequim por razões de política comercial, Moscou procura explorar essas disputas para contactos mais frequentes com a República Popular, mas não é uma aliança orgânica com base em interesses comuns e longo prazo; em vez disso, nos deparamos com uma série de episódios únicos baseados em conveniência mútua. No centro dessas trocas estão as matérias-primas energéticas, mas também a vontade chinesa de penetrar, com seus produtos, um mercado que ainda tem um bom potencial como o russo. Se esses são os pré-requisitos, é ainda mais interessante analisar as possíveis consequências dessa relação; Um dos cenários mais prováveis é que a situação é mantida dentro desses limites enquanto os EUA continuarem em seu isolacionismo, de fato, não parece ser possível quebrar essa situação por um dos dois atores internacionais envolvidos. Ao contrário do cenário poderia ser se um dos dois países queria superar o outro por qualquer motivo potencial: esta hipótese parece ser mais difícil para a Rússia, que não pode alienar a amizade chinês e com ele os benefícios econômicos que se ligam a Pequim. Por outro lado, a China parece continuar a mover-se sobre a não-interferência e que sua política internacional é baseada na maior cautela; No entanto, se há um país que pode prejudicar a liderança internacional nos Estados Unidos, certamente não é a Rússia, que só pode desempenhar papéis de liderança em cenários limitados, como aconteceu com a Síria. Em contraste com as ambições chinesas cedo ou mais tarde terá de materializar em alguns episódios de interesse internacional e, em seguida, para a Rússia só terá de escolher entre uma neutralidade limite desempenhar um papel subordinado, provavelmente ao lado de China. O risco real para Moscou é acabar de forma clara como uma potência secundária, contra todas as exigências do Kremlin. Mas para o país russo o papel da superpotência não é mais praticável no contexto bipolar EUA-China e sua situação econômica é apenas o primeiro sinal claro disso.
Россия и Китай обязаны союзникам
Западные санкции заставили Россию приблизиться к Китаю. Москва является столицей огромного государства с большой доступностью сырья, особенно в энергетическом секторе, но которое по-прежнему имеет большой дефицит с точки зрения промышленного развития. Российская страна платит за ограниченную способность своих политиков разрабатывать планы индустриализации, способные стать экономической альтернативой преобладанию первичного сектора. Геополитические амбиции Путина в отношении России создали сложную международную ситуацию для национальной экономики из-за санкций, которые Запад наложил на Москву за ее поведение, особенно за украинское дело, а также за планы и ожидания Кремля против президентство Трампа в США, которое предусматривало сближение США и России, было разочаровано недоверием американских административных классов. Навязчивость российской международной политической акции, осуществляемой даже не законными способами, является сигналом о недобросовестной деятельности, которая осуществляется с явными ошибками в расчетах и оценках в отношении полученных результатов. Несмотря на международные амбиции и невозможный для распознавания активизм, который ловко эксплуатировал пространства, оставленные Вашингтоном, экономическая переменная представляет собой ценность, от которой не может предвидеть даже новый российский империализм. Единственная альтернатива для увеличения баланса проблемных бюджетов состояла в том, чтобы обратиться к мировой державе номер два - Китаю, которому всегда необходимо расширять свои коммерческие действия и который для этого должен удовлетворять свои энергетические потребности. Эти две страны, хотя и часто соглашаются с Советом Безопасности ООН, не являются союзниками и не дополняют друг друга, поскольку их соответствующие амбиции часто противоречат друг другу, но они должны поддерживать хорошие дипломатические отношения, основанные на их неприязни к государствам-членам. США. Если Вашингтон все чаще вступает в противоречие с Пекином по причинам коммерческой политики, Москва стремится использовать эти разногласия путем все более частых контактов с Китайской Народной Республикой, но это не органический союз, основанный на общих интересах и долгосрочном плане; скорее мы сталкиваемся с серией отдельных эпизодов, основанных на взаимном удобстве. В центре этих бирж находится энергетическое сырье, а также желание Китая проникнуть своими товарами на рынок, который по-прежнему имеет хороший потенциал, такой как российский. Если это предварительные условия, то еще интереснее проанализировать возможные последствия этих отношений; Один из наиболее вероятных сценариев заключается в том, что ситуация сохраняется в этих границах до тех пор, пока США сохраняют изоляционизм. Фактически, представляется невозможным сломать эту ситуацию одним из двух вовлеченных международных игроков. Сценарий мог бы быть другим, если бы одна из двух стран хотела преодолеть другую по любой потенциальной причине: эта гипотеза кажется более сложной для России, которая не может оттолкнуть китайскую дружбу и вместе с ней экономические преимущества, которые связывают ее с Пекином. С другой стороны, похоже, что Китай продолжает не вмешиваться, и что его международная политика основана на предельной осторожности; однако, если есть страна, которая может подорвать международное лидерство в Соединенных Штатах, это, конечно, не Россия, которая может играть ведущую роль только при ограниченных сценариях, как это произошло с Сирией. Напротив, китайские амбиции рано или поздно должны будут реализоваться в некоторых эпизодах международного значения, и тогда России придется только выбирать между пограничным нейтралитетом или играть второстепенную роль, возможно, наряду с Китаем. Реальный риск для Москвы состоит в том, чтобы окончательно оказаться в качестве второстепенной силы против всех требований Кремля. Но для российской страны роль сверхдержавы более неосуществима в биполярном контексте США и Китая, и ее экономическое положение является лишь первым явным признаком этого.
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