Politica Internazionale

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mercoledì 17 aprile 2019

Guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti

Se la Commissione europea renderà operative le sanzioni contro gli Stati Uniti, la battaglia commerciale tra Washington e Bruxelles aumenterà di livello ed andrà ad investire ancora di più gli aspetti politici e le relazioni tra le due parti. In Europa si ritiene che gli Usa abbiano fornito aiuti di stato per la società Boing e la controversia è già davanti all’Organizzazione mondiale del commercio, l’Unione Europea ha chiesto un risarcimento che deve avvenire attraverso sanzioni contro merci statunitensi per un importo equivalente a dodici miliardi di dollari, che potrebbe essere aumentato fino a venti miliardi di valuta americana per allargare la potenziale platea di produttori da colpire. Questo schema si inserisce nel contrasto che il presidente americano ha inaugurato con la sua politica commerciale, impostata sull’introduzione di dazi anche sui beni e servizi provenienti da paesi alleati. I settori merceologici che l’Unione Europea vuole colpire appartengono alle zone di produzione nei cui territori sono presenti in maggiore numero gli elettori di Trump. Questo fatto segnala come il contrasto sia diventato forte ed anche come le due parti stiano procedendo in un allontanamento reciproco e progressivo. Se l’intenzione europea dovesse concretizzarsi avrebbe il rilievo di una dichiarazioned i guerra agli Stati Uniti; peraltro la manovra è giustificata dall’atteggiamento americano, fino ad ora insensibile ad una risoluzione negoziata della questione commerciale. Trump è venuto a patti con la Cina, con reciproco vantaggio, ma con l’Europa c’è un irrigidimento dovuto al fatto che la Casa Bianca  ritiene che l’Europa sia in debito con gli Stati Uniti, sia dal lato del commercio, che da quello dei contributi militari per la difesa. Trump ha già pensato alcune ritorsioni, come quella di inasprire la lotta speculare a quella europea sul settore aereo, accusando Bruxelles di aiutare la propria industria aeronautica e, su questa base,  di inserire dazi per circa undici miliardi di dollari su prodotti europei, che andranno a colpire sopratutto i beni alimentari. Quella sui prodotti agricoli è una battaglia che ha valenza molto politica proprio perchè le sanzioni sono applicate in entrambi i sensi: Trump vede colpito il suo elettorato e lo protegge in maniera analoga, tuttavia non si tratta della stessa tipologia di prodotti e questo confronto rischia di procurare soltanto danni per le due parti, senza i guadagni che una guerra commerciale dovrebbe anche procurare. Senza dubbio l’errore iniziale è stato di Trump, ma l’Europa si è adeguata, anche se dopo inutili tentativi per cercare di fare cambiare idea agli americani, ed ora l’escalation della guerra commerciale sembra irrisolvibile. Le relazioni transatlantiche sono ai minimi storici e ciò non può favorire alcuno dei due contendenti: cattivi rapporti non favoriscono collaborazioni sia in ambito commerciale, che militare o di poltica estera; si assite, cioè, ad uno sganciamento reciproco dai rispettivi doveri di alleanza, che può arrivare a giustificare una dialettica in costrante peggioramento. Occorrerebbe considerare che questo stato di cose, oltre che gravare sui rispettivi vantaggi di un rapporto tra soggetti internazionali, favorisce gli avversari, che si chiamino Cina o Russia. La minore coesione occidentale favorisce le politiche contrarie tanto agli Usa come all’Europa e l’avvicinamento tra Bruxelles e Pechino ne è una diretta conseguenza. Il limite europeo è risaputo: troppa concentrazione sull’aspetto economico a discapito di quello di politica estera e di quello della difesa: la valutazione è oltre modo miope, giacchè i tre temi sono complementari e non possono essere disgiunti. Guardare soltanto al risultato commerciale su breve o medio periodo non mette al riparo l’Europa da possibile terreno di conquista, d’altra parte se si vuole affrontere Trump sul suo piano, alla lunga, occorre disporre di autonomia politica e militare: condizione ormai necessaria, anche in funzione del progressivo isolazionismo imposto da Trump. L’Europa deve, perciò, organizzarsi e non aspettare l’elezione di un nuovo presidente a lei favorevole.

Trade war between Europe and the United States

If the European Commission makes the sanctions against the United States operational, the trade battle between Washington and Brussels will increase and will invest even more in the political aspects and relations between the two parties. In Europe it is believed that the US has provided state aid to the Boing company and the controversy is already before the World Trade Organization, the European Union has demanded compensation that must take place through sanctions against US goods for an amount equivalent to twelve billion dollars, which could be increased to twenty billion US dollars to widen the potential number of producers to hit. This scheme is part of the contrast that the American president has inaugurated with his trade policy, based on the introduction of duties also on goods and services from allied countries. The merchandise sectors that the European Union wants to hit belong to the production areas in which the Trump voters are present in greater numbers. This fact shows how the contrast has become strong and also how the two parties are proceeding in a reciprocal and progressive distancing. If the European intention were to materialize it would have the significance of a declaration of war on the United States; moreover the maneuver is justified by the American attitude, until now insensitive to a negotiated resolution of the commercial question. Trump has come to terms with China, with mutual benefit, but with Europe there is a tightening up due to the fact that the White House believes that Europe is in debt to the United States, both on the trade side and from that of military defense contributions. Trump has already thought of some retaliation, such as that of exacerbating the specular struggle with the European one on the air sector, accusing Brussels of helping its aeronautical industry and, on this basis, of inserting duties for about eleven billion dollars on European products, which will go to hit above all foodstuffs. That on agricultural products is a battle that has a very political value precisely because the sanctions are applied in both directions: Trump sees his electorate hit and protects it in a similar way, however it is not the same type of products and this comparison risks provide only damage to the two parties, without the gains that a trade war should also provide. Undoubtedly the initial mistake was Trump, but Europe has adapted, even if after useless attempts to try to change the mind of the Americans, and now the escalation of the commercial war seems irresolvable. Transatlantic relations are at historic lows and this cannot favor any of the two contenders: bad relationships do not favor collaborations both in commercial, military or foreign policy; that is, one assists, that is, in a reciprocal decoupling from the respective duties of an alliance, which can go as far as to justify a dialectic in constructive deterioration. It should be considered that this state of affairs, besides weighing on the respective advantages of a relationship between international subjects, favors the adversaries, whether they are called China or Russia. The lesser western cohesion favors policies contrary to both the US and Europe and the rapprochement between Brussels and Beijing is a direct consequence of it. The European limit is well known: too much concentration on the economic aspect to the detriment of foreign and defense policy: the evaluation is beyond myopic, as the three themes are complementary and cannot be separated. Looking only at the commercial result in the short or medium term does not shelter Europe from possible conquest, on the other hand if we want to face Trump on his plan, in the long run, we must have political and military autonomy: a condition now necessary , also in function of the progressive isolationism imposed by Trump. Europe must therefore organize itself and not wait for the election of a new president in favor of it.

Guerra comercial entre Europa y los Estados Unidos

Si la Comisión Europea hace operativas las sanciones contra los Estados Unidos, la batalla comercial entre Washington y Bruselas aumentará e invertirá aún más en los aspectos políticos y las relaciones entre las dos partes. En Europa se cree que EE. UU. Ha proporcionado ayuda estatal a la compañía Boing y la controversia ya se ha presentado ante la Organización Mundial del Comercio, la Unión Europea ha exigido una compensación que debe realizarse mediante sanciones contra los bienes de los EE. UU. Por un monto equivalente a doce mil millones de dólares, que podrían incrementarse a veinte mil millones de dólares para ampliar el número potencial de productores a los que atacar. Este esquema es parte del contraste que el presidente estadounidense ha inaugurado con su política comercial, basado en la introducción de deberes también sobre bienes y servicios de países aliados. Los sectores de mercancías que la Unión Europea quiere golpear pertenecen a las áreas de producción en las que los votantes de Trump están presentes en mayor número. Este hecho muestra cómo el contraste se ha vuelto fuerte y también cómo las dos partes están avanzando en un distanciamiento recíproco y progresivo. Si la intención europea se materializara, tendría el significado de una declaración de guerra en los Estados Unidos; además, la maniobra está justificada por la actitud estadounidense, hasta ahora insensible a una resolución negociada de la cuestión comercial. Trump ha llegado a un acuerdo con China, con beneficios mutuos, pero con Europa se está estrechando debido al hecho de que la Casa Blanca cree que Europa está en deuda con los Estados Unidos, tanto en el aspecto comercial como en el de China. A partir de la contribución de la defensa militar. Trump ya ha pensado en algunas represalias, como la de exacerbar la lucha especular con la europea en el sector aéreo, acusando a Bruselas de ayudar a su industria aeronáutica y, sobre esta base, de insertar aranceles por cerca de once mil millones de dólares en productos europeos. Para golpear por encima de todos los alimentos. Que en productos agrícolas es una batalla que tiene un valor muy político precisamente porque las sanciones se aplican en ambas direcciones: Trump ve a su electorado golpeado y lo protege de una manera similar, sin embargo, no es el mismo tipo de productos y esta comparación corre el riesgo. solo proporcionan daños a las dos partes, sin los beneficios que una guerra comercial también debería proporcionar. Sin duda, el error inicial fue Trump, pero Europa se ha adaptado, incluso después de intentos inútiles de intentar cambiar la mentalidad de los estadounidenses, y ahora la escalada de la guerra comercial parece irresoluble. Las relaciones transatlánticas se encuentran en mínimos históricos y esto no puede favorecer a ninguno de los dos contendientes: las malas relaciones no favorecen las colaboraciones tanto en política comercial, militar o exterior; es decir, uno asiste, es decir, en un desacoplamiento recíproco de los deberes respectivos de una alianza, que puede ir tan lejos como para justificar una dialéctica en deterioro constructivo. Debe considerarse que este estado de cosas, además de tener en cuenta las ventajas respectivas de una relación entre sujetos internacionales, favorece a los adversarios, ya se llamen China o Rusia. La menor cohesión occidental favorece las políticas contrarias tanto a los Estados Unidos como a Europa, y el acercamiento entre Bruselas y Pekín es una consecuencia directa de ello. El límite europeo es bien conocido: demasiada concentración en el aspecto económico en detrimento de la política exterior y de defensa: la evaluación está más allá de lo miope, ya que los tres temas son complementarios y no pueden separarse. Mirar solo el resultado comercial a corto o mediano plazo no protege a Europa de una posible conquista, por otra parte, si queremos enfrentar a Trump en su plan, a largo plazo, debemos tener autonomía política y militar: una condición ahora necesaria , también en función del progresismo aislacionista impuesto por Trump. Por lo tanto, Europa debe organizarse y no esperar la elección de un nuevo presidente a favor de ella.

Handelskrieg zwischen Europa und den Vereinigten Staaten

Wenn die Europäische Kommission Sanktionen gegen die Vereinigten Staaten verhängt, wird der Handelskampf zwischen Washington und Brüssel zunehmen und noch mehr in die politischen Aspekte und die Beziehungen zwischen den beiden Parteien investieren. In Europa wird davon ausgegangen, dass die USA der Boing-Gesellschaft staatliche Beihilfen gewährt haben und die Kontroverse bereits vor der Welthandelsorganisation (WTO) besteht. Die Europäische Union hat eine Entschädigung gefordert, die durch Sanktionen gegen US-amerikanische Waren in Höhe eines Betrags erfolgen muss Zwölf Milliarden US-Dollar, die auf zwanzig Milliarden US-Dollar erhöht werden könnten, um die potenzielle Anzahl von Herstellern zu erhöhen. Diese Regelung ist Teil des Gegensatzes, den der amerikanische Präsident mit seiner Handelspolitik eingeleitet hat, die auf der Einführung von Zöllen auch auf Waren und Dienstleistungen aus alliierten Ländern beruht. Die Warenbranchen, die die Europäische Union treffen möchte, gehören zu den Produktionsgebieten, in denen die Trump-Wähler in größerer Zahl vertreten sind. Diese Tatsache zeigt, wie stark der Kontrast geworden ist und wie sich beide Parteien in einer wechselseitigen und fortschreitenden Distanzierung bewegen. Wenn die europäische Absicht verwirklicht werden sollte, hätte dies die Bedeutung einer Kriegserklärung an die Vereinigten Staaten. Darüber hinaus ist das Manöver durch die amerikanische Haltung gerechtfertigt, die bisher für eine Verhandlungslösung der kommerziellen Frage unempfindlich war. Trump hat sich mit China zu einem gegenseitigen Nutzen geeinigt, aber mit Europa kommt es zu einer Verschärfung, weil das Weiße Haus der Ansicht ist, dass Europa gegenüber den Vereinigten Staaten sowohl auf der Handelsseite als auch gegenüber den USA verschuldet ist von dem der militärischen Verteidigungsbeiträge. Trump hat bereits an einige Vergeltungsmaßnahmen gedacht, etwa die Verschärfung des Spekulationskampfs mit dem europäischen im Luftverkehrssektor. Brüssel wird vorgeworfen, der Luftfahrtindustrie zu helfen, und auf dieser Grundlage wurden Zölle für europäische Produkte in Höhe von rund elf Milliarden Dollar eingeführt, die gehen werden vor allem Lebensmittel treffen. Das ist bei landwirtschaftlichen Produkten ein Kampf, der gerade deshalb einen sehr politischen Wert hat, weil die Sanktionen in beide Richtungen angewandt werden: Trump sieht, dass seine Wähler getroffen werden und schützt sie auf ähnliche Weise, jedoch handelt es sich nicht um die gleiche Art von Produkten, und dieser Vergleich birgt Risiken nur den beiden Parteien Schaden zufügen, ohne die Gewinne, die ein Handelskrieg auch bringen sollte. Zweifellos war der erste Fehler Trump, aber Europa hat sich angepasst, auch wenn nach nutzlosen Versuchen, die Einstellung der Amerikaner zu ändern, jetzt die Eskalation des Handelskrieges unlösbar erscheint. Die transatlantischen Beziehungen befinden sich auf historischen Tiefstständen, und dies kann keinen der beiden Konkurrenten begünstigen: schlechte Beziehungen begünstigen keine Zusammenarbeit sowohl in der Handels- als auch in der Militär- oder Außenpolitik. das heißt, man hilft, das heißt in einer wechselseitigen Entkopplung von den jeweiligen Pflichten eines Bündnisses, die so weit gehen kann, eine Dialektik in konstruktiver Verschlechterung zu rechtfertigen. Es sollte beachtet werden, dass dieser Zustand neben dem Abwägen der jeweiligen Vorteile einer Beziehung zwischen internationalen Subjekten die Gegner bevorzugt, ob sie nun China oder Russland heißen. Der geringere westliche Zusammenhalt begünstigt eine Politik, die sowohl den USA als auch Europa zuwiderläuft, und die Annäherung zwischen Brüssel und Peking ist eine direkte Folge davon. Die europäische Grenze ist allgemein bekannt: zu viel Konzentration auf den wirtschaftlichen Aspekt zu Lasten der Außen- und Verteidigungspolitik: Die Bewertung ist jenseits von Kurzsichtigkeit, da sich die drei Themen ergänzen und nicht voneinander getrennt werden können. Ein kurz- oder mittelfristiger Blick auf das kommerzielle Ergebnis schützt Europa nicht vor einer möglichen Eroberung. Andererseits müssen wir, wenn wir Trump nach seinem Plan stellen wollen, langfristig politische und militärische Autonomie haben: eine Bedingung, die jetzt notwendig ist auch in Funktion des von Trump auferlegten progressiven Isolationismus. Europa muss sich daher organisieren und darf nicht auf die Wahl eines neuen Präsidenten warten.

Guerre commerciale entre l'Europe et les États-Unis

Si la Commission européenne rend opérationnelles les sanctions contre les États-Unis, la lutte commerciale entre Washington et Bruxelles va s'intensifier et investir davantage dans les aspects politiques et dans les relations entre les deux parties. En Europe, on pense que les États-Unis ont fourni une aide d’État à la société Boing et que l’Organisation mondiale du commerce avait déjà fait l’objet de la controverse. L’Union européenne a exigé une indemnisation sous la forme de sanctions à l’encontre de marchandises américaines pour un montant équivalent à douze milliards de dollars, qui pourraient être portés à vingt milliards de dollars pour élargir le nombre potentiel de producteurs à toucher. Ce schéma fait partie du contraste que le président américain a inauguré avec sa politique commerciale, basée sur l'introduction de droits également sur les biens et services en provenance des pays alliés. Les secteurs de marchandises que l’Union européenne veut exploiter appartiennent aux zones de production dans lesquelles les électeurs de Trump sont présents en plus grand nombre. Ce fait montre à quel point le contraste est devenu fort et comment les deux parties procèdent dans une distanciation réciproque et progressive. Si l’intention européenne se matérialisait, elle aurait le sens d’une déclaration de guerre aux États-Unis; de plus, la manœuvre est justifiée par l'attitude américaine, jusqu'ici insensible à une résolution négociée de la question commerciale. Trump a conclu un accord avec la Chine, avec des avantages mutuels, mais avec l'Europe, il y a un resserrement car la Maison Blanche croit que l'Europe est endettée vis-à-vis des États-Unis, tant du point de vue commercial que commercial. de celle des contributions de défense militaire. Trump a déjà pensé à des représailles, comme celle d’exacerber la lutte spéculaire avec le secteur aérien européen, accusant Bruxelles d’aider son industrie aéronautique et, sur cette base, d’imposer des droits de douane d’environ onze milliards de dollars sur les produits européens. frapper par-dessus tous les produits alimentaires. Celle sur les produits agricoles est une bataille qui a une valeur très politique précisément parce que les sanctions sont appliquées dans les deux sens: Trump voit son électorat touché et le protège de la même manière, mais ce n'est pas le même type de produits et cette comparaison risque de n'endommagent que les deux parties, sans les gains qu'une guerre commerciale devrait également apporter. Certes, l'erreur initiale était sans aucun doute Trump, mais l'Europe s'est adaptée, même si après des tentatives infructueuses pour tenter de changer les idées des Américains, et maintenant, l'escalade de la guerre commerciale semble insoluble. Les relations transatlantiques sont au plus bas historique et cela ne peut favoriser aucun des deux prétendants: les mauvaises relations ne favorisent pas les collaborations dans les domaines commercial, militaire ou étranger; c'est-à-dire que l'on assiste, c'est-à-dire à un découplage réciproque des devoirs respectifs d'une alliance, ce qui peut aller jusqu'à justifier une dialectique en détérioration constructive. Il faut considérer que cette situation, outre qu'elle pèse sur les avantages respectifs d'une relation entre sujets internationaux, favorise les adversaires, qu'ils s'appellent la Chine ou la Russie. La moindre cohésion occidentale favorise des politiques contraires à la fois aux Etats-Unis et à l'Europe et le rapprochement entre Bruxelles et Beijing en est une conséquence directe. La limite européenne est bien connue: trop de concentration sur l'aspect économique au détriment de la politique étrangère et de défense: l'évaluation dépasse le cadre myope, les trois thèmes étant complémentaires et indissociables. Ne considérer que le résultat commercial à court ou moyen terme ne met pas l'Europe à l'abri d'une éventuelle conquête, mais si l'on veut faire face à Trump sur son plan, il faut à terme une autonomie politique et militaire: une condition désormais nécessaire , également en fonction de l’isolationnisme progressif imposé par Trump. L’Europe doit donc s’organiser et ne pas attendre l’élection d’un nouveau président en sa faveur.

Guerra comercial entre a Europa e os Estados Unidos

Se a Comissão Européia tornar operacionais as sanções contra os Estados Unidos, a batalha comercial entre Washington e Bruxelas aumentará e investirá ainda mais nos aspectos políticos e nas relações entre as duas partes. Na Europa, acredita-se que os EUA tenham fornecido ajuda estatal à empresa Boing e que a controvérsia já está diante da Organização Mundial do Comércio, a União Europeia exigiu compensação que deve ocorrer através de sanções contra produtos norte-americanos por um montante equivalente a 12 bilhões de dólares, que poderiam ser aumentados para 20 bilhões de dólares para ampliar o potencial número de produtores a serem atingidos. Esse esquema faz parte do contraste que o presidente americano inaugurou com sua política comercial, baseada na introdução de tarifas também sobre bens e serviços de países aliados. Os sectores de mercadorias que a União Europeia quer atingir pertencem às áreas de produção em que os eleitores do Trump estão presentes em maior número. Esse fato mostra como o contraste se fortaleceu e também como as duas partes estão procedendo em um distanciamento recíproco e progressivo. Se a intenção européia fosse se materializar, teria o significado de uma declaração de guerra aos Estados Unidos; além disso, a manobra é justificada pela atitude americana, até agora insensível a uma solução negociada da questão comercial. Trump chegou a um acordo com a China, com benefício mútuo, mas com a Europa há um aperto devido ao fato de que a Casa Branca acredita que a Europa está em dívida com os Estados Unidos, tanto do lado comercial quanto das contribuições de defesa militar. Trump já pensou em alguma retaliação, como a exacerbação da luta especular com a européia no setor aéreo, acusando Bruxelas de ajudar sua indústria aeronáutica e, com base nisso, de inserir tarifas de cerca de 11 bilhões de dólares em produtos europeus, que irão para bater acima de todos os alimentos. Que nos produtos agrícolas é uma batalha que tem um valor muito político justamente porque as sanções são aplicadas em ambos os sentidos: Trump vê seu eleitorado atingido e o protege de maneira semelhante, porém não é o mesmo tipo de produtos e essa comparação se arrisca fornecer apenas danos às duas partes, sem os ganhos que uma guerra comercial também deve proporcionar. Sem dúvida, o erro inicial foi Trump, mas a Europa se adaptou, mesmo depois de tentativas inúteis de tentar mudar a mentalidade dos americanos, e agora a escalada da guerra comercial parece insolúvel. As relações transatlânticas estão em patamares históricos e isso não pode favorecer nenhum dos dois contendores: as más relações não favorecem colaborações tanto na política comercial, militar ou externa; isto é, auxilia-se, isto é, num desacoplamento recíproco dos respectivos deveres de uma aliança, que pode chegar a justificar uma dialética na deterioração construtiva. Deve-se considerar que esse estado de coisas, além de pesar sobre as respectivas vantagens de uma relação entre assuntos internacionais, favorece os adversários, sejam eles chamados China ou Rússia. A menor coesão ocidental favorece políticas contrárias aos EUA e à Europa e a aproximação entre Bruxelas e Pequim é uma conseqüência direta da mesma. O limite europeu é bem conhecido: muita concentração no aspecto econômico em detrimento da política externa e de defesa: a avaliação está além do míope, pois os três temas são complementares e não podem ser separados. Olhando apenas para o resultado comercial a curto ou médio prazo não protege a Europa de uma possível conquista, por outro lado, se quisermos enfrentar Trump em seu plano, a longo prazo, devemos ter autonomia política e militar: uma condição agora necessária , também em função do isolacionismo progressivo imposto por Trump. A Europa deve, portanto, organizar-se e não esperar pela eleição de um novo presidente a favor.

Торговая война между Европой и США

Если Европейская комиссия введет в действие санкции против Соединенных Штатов, торговая битва между Вашингтоном и Брюсселем усилится и будет вкладывать еще больше средств в политические аспекты и отношения между двумя сторонами. В Европе считается, что США предоставили государственную помощь компании Boing, и спор уже перед Всемирной торговой организацией, Европейский союз потребовал компенсацию, которая должна быть получена посредством санкций против товаров США на сумму, эквивалентную двенадцать миллиардов долларов, которые могут быть увеличены до двадцати миллиардов долларов США, чтобы увеличить число потенциальных производителей. Эта схема является частью контраста, который американский президент объявил своей торговой политикой, основанной на введении пошлин также на товары и услуги из союзных стран. Секторы товаров, которые Европейский Союз хочет поразить, относятся к производственным областям, в которых избиратели Трампа присутствуют в большем количестве. Этот факт показывает, как контраст стал сильным, а также как обе стороны идут на взаимной и прогрессивной дистанции. Если бы европейское намерение было осуществлено, это имело бы значение объявления войны США; Более того, этот маневр оправдан американской позицией, которая до сих пор нечувствительна к согласованному решению коммерческого вопроса. Трамп примирился с Китаем с обоюдной выгодой, но с Европой происходит ужесточение из-за того, что Белый дом считает, что Европа в долгу перед США, как с точки зрения торговли, так и с точки зрения торговли. от этого военного вклада обороны. Трамп уже думал о некотором возмездии, таком как обострение зеркальной борьбы с европейским в авиационном секторе, обвинение Брюсселя в помощи его авиационной промышленности и, на этой основе, введение пошлин на европейские товары на сумму около одиннадцати миллиардов долларов, которые пойдут на бить над всеми продуктами питания. То, что в отношении сельскохозяйственных продуктов - это битва, которая имеет очень политическую ценность именно потому, что санкции применяются в обоих направлениях: Трамп видит, как его электорат поражает, и защищает его аналогичным образом, однако это не тот же тип продуктов, и это сравнение рисков нанести только ущерб обеим сторонам без выгоды, которую также должна обеспечить торговая война. Несомненно, первоначальной ошибкой был Трамп, но Европа адаптировалась, даже если после бесполезных попыток изменить мнение американцев, и теперь эскалация коммерческой войны кажется неразрешимой. Трансатлантические отношения находятся на историческом минимуме, и это не может способствовать ни одному из двух претендентов: плохие отношения не способствуют сотрудничеству как в коммерческой, военной или внешней политике; то есть, кто-то помогает, то есть во взаимном отделении от соответствующих обязанностей альянса, который может зайти так далеко, чтобы оправдать диалектику в конструктивном ухудшении. Следует учитывать, что такое положение дел, помимо оценки соответствующих преимуществ отношений между международными субъектами, благоприятствует противникам, независимо от того, называют ли они их Китаем или Россией. Меньшая сплоченность Запада способствует политике, противоречащей как США, так и Европе, и прямое следствие этого - сближение Брюсселя и Пекина. Европейский предел хорошо известен: слишком большая концентрация на экономическом аспекте в ущерб внешней и оборонной политике: оценка находится за пределами близорукости, поскольку эти три темы дополняют друг друга и не могут быть разделены. Взгляд только на коммерческий результат в краткосрочной или среднесрочной перспективе не защищает Европу от возможного завоевания, с другой стороны, если мы хотим столкнуться с Трампом по его плану, в конечном счете, мы должны иметь политическую и военную автономию: условие, которое теперь необходимо также в функции прогрессивного изоляционизма, навязанного Трампом. Поэтому Европа должна организовать себя и не ждать выборов нового президента в ее пользу.