Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
mercoledì 6 novembre 2019
إيران تنتهك اتفاقية فيينا
تسبب انسحاب الولايات المتحدة من جانب واحد من الاتفاق بشأن القضية النووية الإيرانية في فرض العقوبات الاقتصادية التي تعرضت لها طهران والتي تسببت في تفاقم أزمة اقتصادية جارية بالفعل في الدولة الإيرانية. تكمن أسباب الاتفاقية ، التي يعارضها اليمين الأمريكي ، وقوة سياسة أوباما الخارجية ، في السيطرة على تقدم إيران النووي وفي الرغبة في تهيئة مناخ أكثر استرخاء بين البلدين ، من خلال التحسين الاقتصادي للبلد الشيعي. . لقد أدى تخلف ترامب في الحد الأقصى لموقف الولايات المتحدة إلى تخريب هذا المخطط: فقد عارضت سياسة البيت الأبيض الجديدة الاتفاق حتى الانسحاب ، بدعوى وضع قيود على المشاريع البالستية المتعلقة بالصواريخ الإيرانية ضمن شروط الاتفاقية. ويرجع ذلك جزئيًا إلى تقارب واشنطن مع رياض وتل أبيب ، اللذين ما زالا يعتبران إيران العدو الرئيسي. بالنسبة للمملكة العربية السعودية ، فإن الأمر يتعلق بمواجهة طموحات إيران الإقليمية ، بينما المشكلة بالنسبة لإسرائيل هي التهديد الذي تمثله طهران على الحدود الإسرائيلية ، عبر الميليشيات الشيعية الموجودة في لبنان. في هذا الإطار من التحالفات ، اختارت الولايات المتحدة الأمريكية ، مع الرئيس الحالي ، عدم الإدلاء بكلماتها عن طريق تقويض مصداقيتها الدولية ، حتى أمام الموقعين الآخرين على الاتفاقية: الاتحاد الأوروبي وروسيا والصين وفرنسا والمملكة المتحدة المتحدة وألمانيا. إن الموقف الإيراني ، إذا اقتصرنا على التحليل الذي يهم مسألة الاتفاق فقط ، كان حتى الآن تحديًا دبلوماسيًا صعبًا للولايات المتحدة ، وكذلك جزئياً ، الموقعين الآخرين على الاتفاق ، والذي وفقا لطهران ، لم يفعلوا ما يكفي للحفاظ على واشنطن مكتتب. ومع ذلك ، على الرغم من أن الاقتصاد الإيراني عانى من أضرار جسيمة بسبب الحظر النفطي الذي تعرض له ، فإن إيران لم تتعارض حتى الآن مع ما تم توقيعه في اتفاقية عام 2015. بل على العكس ، فإن قرار هذه الأيام يمثل تغييراً في المواقف الإيراني حول معالجة اليورانيوم ، والتي يمكن أيضًا أن تعدل الاستخدامات خارج الاستخدامات المدنية. تتحدث طهران عن قرار قابل للعكس في أي وقت ، إذا كانت الولايات المتحدة ستخفف الضغط على الحظر المفروض على بيع النفط الذي تخضع له إيران. الهدف الأول للحكومة الإيرانية هو الضغط على الدول الموقعة على الاتفاقية ، حتى يتمكنوا من الخروج من السلبية التي قبلوا بها القرار الأمريكي. يجب أن نتذكر أن واشنطن مارست أيضًا ضغوطًا على الشركات في الدول الموقعة ، وخاصة الأوروبية منها ، مع الحظر الصريح للتداول مع إيران ، مما أجبر الشركات في هذه الدول على التخلي عن الاتفاقيات التجارية الموقعة بالفعل ، بسبب ألم الاستبعاد من السوق. الولايات المتحدة. إذا نظرنا إلى القضية من وجهة نظر أوسع ، فإن القرار الإيراني سيخاطر بإحداث انتشار نووي في المنطقة ، مما يخلق الظروف التي كان يجب على المعاهدة تجنبها. الخطر الأكثر إلحاحا هو أن المملكة العربية السعودية تحاول أن تصبح قوة نووية بدلا من إيران ، في حالة تباين قوي بين البلدين ، مع رياض الذي أثبت أنه غير موثوق به تماما تجاه الحلفاء الأمريكيين نفسه ، وخاصة بالنسبة للإدارة مسألة الدولة الإسلامية. من بين الدول الأوروبية ، في الوقت الحالي ، تحدثت فرنسا فقط ، متهمة إيران بعدم احترام اتفاق فيينا ، ولكن حتى لو كان خطيرًا ، يمكن أن يكون القرار الإيراني مفهوما في مواجهة الانسحاب الأمريكي أحادي الجانب وعدم ثبات الآخرين. البلدان الموقعة ، والتي ضمنا لم تعارض البيت الأبيض. موقف موسكو مختلف ، حيث اتخذ موقفا متعاطفا تجاه طهران ، يعتبر ضحية للسلوك الأمريكي. يمكن لموسكو الاستفادة من الموقف الأمريكي غير المسؤول في الإطار الإقليمي لصالحها ، حتى لو كان ذلك بطريقة غير مفهومة في الوقت الراهن ، لأنها قد تفضل الانتشار النووي. الخطوة الإيرانية تجبر واشنطن على الرد: إذا أكد البيت الأبيض العقوبات التي ستشعر طهران بأنها مخولة بالمضي قدماً في تخصيب اليورانيوم ، وانفتاحًا على سلسلة من التطورات السلبية في السيناريو الدبلوماسي ، فقد يكون هناك موقف أكثر ميلًا إلى التفاوض. تطورات أكثر إيجابية أيضا وراء محيط المنطقة الإقليمية. لترامب تحديا جديدا عشية حملة التجديد الرئاسي.
giovedì 31 ottobre 2019
L'azione giuridica tedesca, contro due torturatori siriani, può essere un esempio per l'Europa
In Germania, l’istituzione di un processo contro due torturatori siriani, potrebbe diventare una prassi rivoluzionaria per giudicare i crimini contro l’umanità, anche se commessi al di fuori dei confini nazionali. Anche in altre nazioni europee, come Francia ed Austria, si sono aperte istruttorie contro i crimini siriani, ma la particolarità del sistema tedesco può permettere un processo che si annuncia come una novità. In Germania il sistema giudiziario non richiede che la vittima di un reato o l’indagato abbiano nazionalità tedesca, come condizione affinché possa esplicarsi l’azione giuridica. Le condizioni perchè si siano verificate queste circostanze sono dovute alla disponibilità tedesca ad ospitare i profughi siriani in fuga dalla guerra e dal regime sanguinario di Assad; ma, sebbene la maggioranza degli immigrati siriani siano stati vittime della repressione, sul suolo tedesco sono stati anche accolti esponenti del govero di Damasco. In particolare due funzionari dei servizi segreti siriani, che hanno dichiarato di avere disertato e per questa ragione di avere chiesto ospitalità alla Germania. Tuttavia i due sono stati riconosciuti da diversi profughi che ne hanno denunciato l’attività repressiva costituita da incarcerazioni arbitrarie ed atti di tortura particolarmente violenta, condotta fino dalle prime fasi della rivolta siriana, che si è poi trasformata in guerra civile. La quantità degli oppositori che sarebbero stati torturati con la complicità dei due imputati pare essere molto elevata, si parla di alcune migliaia di persone, tanto da giustificare l’incriminazione per crimini contro l’umanità. La Germania, oltre al caso dei due indagati che dovrebbe sfociare in un processo storico, sta investigando anche su altri 27 funzionari del regime siriano per motivi analoghi, mentre la Svezia sarebbero 25 procedimenti in corso, in Austria 24 ed anche la Norvegia si appresterebbe ad aprirne uno. La portata di questo atto appare molto rilevante, sopratutto se estesa agli altri paesi dell’Unione mediante una direttiva da recepire nelle legislazioni nazionali. L’Europa potrebbe così recitare un ruolo di primo piano nella difesa dei diritti civili in maniera pratica e con effetti concreti, superando le numerose dichiarazioni di intenti a cui non è mai seguito nulla e che hanno reso l’azione di Bruxelles inefficace. I campi di applicazione di un tale intendimento potrebbero mettere l’Europa all’avanguardia nel contrasto dei soprusi arbitrari nei confronti dei diritti umani e nel loro mancato rispetto; tuttavia vi è bisogno di un’azione convinta degli stati europei nel loro insieme: la Siria ora è un soggetto che pare più facilmente vulnerabile, perchè non ha un potere contrattuale economico tale da condizionare l’attuale azione tedesca ed in futuro una potenziale azione europea o di singoli stati dell’Unione. Il principio con cui si muove la magistratura della Germania potrebbe anche venire applicato ad esempio all’Arabia Saudita, per la repressione nello Yemen o alla Cina, per la gestione della questione degli uiguri, i musulmani cinesi, o anche per la Turchia, membro dell’Alleanza Atlantica, per la questione curda. La riflessione, evidentemente, deve articolarsi su piani distinti ma contigui: il primo è di natura, appunto, di politica internazionale, perchè le eventuali condanne di esponenti di paesi più rilevanti di quello siriano, potrebbero innescare rappresaglie di tipo diplomatico; il secondo rientra nella gestione più pratica degli eventuali condannati e sulla effettiva legittimità di tali sentenze, non certamente dal punto di vista morale ma da quello giurdico, inoltre anche la custodia dei condannati o comunque l’esecuzione della pena sembrano essere una materia suscettibile di contrasti con i paesi di provenienza delle persone giudicate colpevoli, che potrebbero innescare ritorsioni su cittadini dei paesi che hanno emesso le condanne. Questi argomenti mettono in un’ottica differente anche l’azione tedesca, che è doverosa contro i funzionari siriani, ma che sarebbe stata probabilmente più cauta verso cittadini di altri paesi. Resta il fatto che per l’Europa, prendere spunto dalla Germania, potrebbe essere una occasione da non perdere per potere esercitare finalmente un ruolo da protagonista sul palcoscenico diplomatico, anche in considerazione delle mutate condizioni internazionali, che vedono gli Stati Uniti, principale alleato europeo, alla ricerca di un progressivo isolamento, che richiede nuovi assetti e maggiore indipendenza di azione e di indirizzo dell’Unione Europea.
The German legal action, against two Syrian torturers, can be an example for Europe
In Germany, the establishment of a trial against two Syrian torturers could become a revolutionary practice for judging crimes against humanity, even if committed outside national borders. Even in other European nations, such as France and Austria, preliminary investigations have been opened against Syrian crimes, but the peculiarity of the German system can allow a process that is announced as a novelty. In Germany the judicial system does not require that the victim of a crime or the suspect have German nationality, as a condition for the legal action to take place. The conditions for these circumstances to occur are due to the German willingness to host Syrian refugees fleeing the war and Assad's bloody regime; but, although the majority of Syrian immigrants were victims of repression, exponents of the Damascus government were also welcomed on German soil. In particular, two Syrian secret service officials, who have declared to have deserted and for this reason have requested hospitality from Germany. However the two have been recognized by several refugees who have denounced the repressive activity consisting of arbitrary incarcerations and particularly violent acts of torture, conducted since the early stages of the Syrian uprising, which then turned into a civil war. The number of opponents who would have been tortured with the complicity of the two defendants seems to be very high, there is talk of a few thousand people, enough to justify the indictment for crimes against humanity. Germany, in addition to the case of the two suspects that should lead to a historical trial, is also investigating 27 other officials of the Syrian regime for similar reasons, while Sweden would be 25 proceedings in progress, in Austria 24 and also Norway would be preparing to open one. The scope of this act appears to be very relevant, especially if extended to other EU countries by means of a directive to be transposed into national legislation. Europe could thus play a leading role in the defense of civil rights in a practical manner and with concrete effects, overcoming the numerous declarations of intent to which nothing was ever followed and which made the action of Brussels ineffective. The fields of application of such an understanding could put Europe at the forefront in the fight against arbitrary abuses against human rights and in their non-compliance; however, there is a need for convinced action by European states as a whole: Syria is now a subject that seems to be more easily vulnerable, because it does not have such economic bargaining power as to condition the current German action and in the future a potential European action or individual states of the Union. The principle with which the German judiciary moves could also be applied for example to Saudi Arabia, for repression in Yemen or China, for the management of the Uyghur issue, Chinese Muslims, or even for Turkey, a member of the 'Atlantic Alliance, for the Kurdish question. The reflection, evidently, must be articulated on distinct but contiguous plans: the first is of a nature, in fact, of international politics, because the possible convictions of members of countries more relevant than the Syrian one, could trigger diplomatic reprisals; the second is part of the more practical management of any convicts and the actual legitimacy of such sentences, certainly not from the moral point of view but from the legal point of view, moreover the custody of the condemned or otherwise the execution of the sentence seem to be a subject susceptible to contrast with the countries of origin of the people found guilty, which could trigger retaliation against citizens of the countries that issued the sentences. These arguments also put the German action in a different perspective, which is a duty against Syrian officials, but which would probably have been more cautious towards citizens of other countries. The fact remains that for Europe, taking inspiration from Germany, it could be an opportunity not to be missed to finally be able to exercise a leading role on the diplomatic stage, also in consideration of the changed international conditions, which see the United States, the main European ally , in search of a progressive isolation, which requires new structures and greater independence of action and direction from the European Union.
La acción legal alemana contra dos torturadores sirios puede ser un ejemplo para Europa
En Alemania, el establecimiento de un juicio contra dos torturadores sirios podría convertirse en una práctica revolucionaria para juzgar los crímenes de lesa humanidad, incluso si se cometen fuera de las fronteras nacionales. Incluso en otras naciones europeas, como Francia y Austria, se han abierto investigaciones preliminares contra crímenes sirios, pero la peculiaridad del sistema alemán puede permitir un proceso que se anuncia como una novedad. En Alemania, el sistema judicial no exige que la víctima de un delito o el sospechoso tengan la nacionalidad alemana, como condición para que la acción legal tenga lugar. Las condiciones para que ocurran estas circunstancias se deben a la voluntad alemana de recibir refugiados sirios que huyen de la guerra y del sangriento régimen de Assad; pero, aunque la mayoría de los inmigrantes sirios fueron víctimas de la represión, los exponentes del gobierno de Damasco también fueron bienvenidos en suelo alemán. En particular, dos funcionarios del servicio secreto sirio, que declararon haber desertado y, por este motivo, solicitaron hospitalidad a Alemania. Sin embargo, los dos han sido reconocidos por varios refugiados que han denunciado la actividad represiva que consiste en encarcelamientos arbitrarios y actos de tortura particularmente violentos, llevados a cabo desde las primeras etapas del levantamiento sirio, que luego se convirtió en una guerra civil. El número de opositores que habrían sido torturados con la complicidad de los dos acusados parece ser muy alto, se habla de unos pocos miles de personas, lo suficiente como para justificar la acusación por crímenes contra la humanidad. Alemania, además del caso de los dos sospechosos que deberían conducir a un juicio histórico, también está investigando a otros 27 funcionarios del régimen sirio por razones similares, mientras que Suecia tendría 25 procedimientos en curso, en Austria 24 y también Noruega se estaría preparando para abrir uno El alcance de esta ley parece ser muy relevante, especialmente si se extiende a otros países de la UE mediante una directiva que se transponga a la legislación nacional. De este modo, Europa podría desempeñar un papel de liderazgo en la defensa de los derechos civiles de manera práctica y con efectos concretos, superando las numerosas declaraciones de intenciones a las que nunca se siguió nada y que hicieron que la acción de Bruselas fuera ineficaz. Los campos de aplicación de tal entendimiento podrían poner a Europa a la vanguardia en la lucha contra los abusos arbitrarios contra los derechos humanos y en su incumplimiento; Sin embargo, existe la necesidad de una acción convencida por parte de los Estados europeos en su conjunto: Siria es ahora un tema que parece ser más fácilmente vulnerable, porque no tiene el poder de negociación económica que condicione la acción alemana actual y en el futuro una acción europea potencial. o estados individuales de la Unión. El principio con el que se mueve el poder judicial alemán también podría aplicarse, por ejemplo, a Arabia Saudita, a la represión en Yemen o China, a la gestión de la cuestión uigur, a los musulmanes chinos, o incluso a Turquía, miembro del Alianza atlántica, para la cuestión kurda. La reflexión, evidentemente, debe articularse en planes distintos pero contiguos: el primero es de naturaleza, de hecho, de política internacional, porque las posibles condenas de miembros de países más relevantes que el sirio, podrían desencadenar represalias diplomáticas; el segundo es parte del manejo más práctico de los condenados y la legitimidad real de tales sentencias, ciertamente no desde el punto de vista moral sino desde el punto de vista legal, además la custodia de los condenados o la ejecución de la sentencia parecen ser un tema susceptible de contraste con los países de origen de las personas declaradas culpables, lo que podría provocar represalias contra los ciudadanos de los países que emitieron las sentencias. Estos argumentos también colocan la acción alemana en una perspectiva diferente, que es un deber contra los funcionarios sirios, pero que probablemente habría sido más cauteloso con los ciudadanos de otros países. El hecho es que para Europa, inspirándose en Alemania, podría ser una oportunidad que no se puede perder para finalmente poder ejercer un papel de liderazgo en el escenario diplomático, también en consideración de las condiciones internacionales cambiantes, que ven a los Estados Unidos, el principal aliado europeo , en busca de un aislamiento progresivo, que requiere nuevas estructuras y una mayor independencia de acción y dirección de la Unión Europea.
Die deutsche Klage gegen zwei syrische Folterer kann ein Beispiel für Europa sein
In Deutschland könnte die Einleitung eines Prozesses gegen zwei syrische Folterer zu einer revolutionären Praxis für die Beurteilung von Verbrechen gegen die Menschlichkeit werden, auch wenn diese außerhalb der Landesgrenzen begangen werden. Auch in anderen europäischen Ländern wie Frankreich und Österreich wurden Voruntersuchungen gegen syrische Verbrechen eingeleitet, aber die Besonderheit des deutschen Systems kann einen als Neuheit angekündigten Prozess ermöglichen. In Deutschland verlangt die Justiz nicht, dass das Opfer eines Verbrechens oder der Verdächtige die deutsche Staatsangehörigkeit besitzt, um rechtliche Schritte einzuleiten. Die Bedingungen für das Eintreten dieser Umstände sind auf die deutsche Bereitschaft zurückzuführen, syrische Flüchtlinge aufzunehmen, die vor dem Krieg und dem blutigen Regime von Assad geflohen sind. Obwohl die Mehrheit der syrischen Einwanderer Opfer von Repressionen war, wurden auch Vertreter der Damaskus-Regierung auf deutschem Boden begrüßt. Insbesondere zwei syrische Geheimdienstbeamte, die sich für verlassen erklärt haben und aus diesem Grund um Gastfreundschaft aus Deutschland ersucht haben. Die beiden wurden jedoch von mehreren Flüchtlingen anerkannt, die die repressive Tätigkeit anprangerten, die aus willkürlichen Inhaftierungen und besonders gewaltsamen Folterhandlungen bestand, die seit den Anfängen des syrischen Aufstands, der sich dann in einen Bürgerkrieg verwandelte, durchgeführt wurden. Die Zahl der Gegner, die mit der Komplizenschaft der beiden Angeklagten gefoltert worden wären, scheint sehr hoch zu sein. Es wird von einigen Tausend Menschen gesprochen, genug, um die Anklage wegen Verbrechen gegen die Menschlichkeit zu rechtfertigen. Neben den beiden Verdächtigen, die zu einem historischen Prozess führen sollten, ermittelt Deutschland aus ähnlichen Gründen gegen 27 weitere Beamte des syrischen Regimes, während in Schweden 25 Verfahren laufen würden, in Österreich 24 und auch in Norwegen öffne eins. Der Geltungsbereich dieses Gesetzes scheint sehr relevant zu sein, insbesondere wenn er durch eine Richtlinie, die in nationales Recht umgesetzt werden soll, auf andere EU-Länder ausgedehnt wird. Europa könnte somit eine führende Rolle bei der Verteidigung der Bürgerrechte auf praktische Weise und mit konkreten Auswirkungen spielen und die zahlreichen Absichtserklärungen überwinden, denen niemals gefolgt wurde und die das Vorgehen Brüssels unwirksam machten. Die Anwendungsbereiche eines solchen Verständnisses könnten Europa bei der Bekämpfung willkürlicher Verstöße gegen die Menschenrechte und bei deren Nichteinhaltung an die Spitze stellen. Es bedarf jedoch eines überzeugten Handelns der europäischen Staaten insgesamt: Syrien ist heute ein Thema, das anfälliger zu sein scheint, da es nicht die wirtschaftliche Verhandlungsmacht besitzt, die das derzeitige deutsche Vorgehen und künftig ein mögliches europäisches Vorgehen bedingt oder einzelne Staaten der Union. Das Prinzip, mit dem die deutsche Justiz umziehen könnte, könnte beispielsweise auch auf Saudi - Arabien, auf Repressionen im Jemen oder in China, auf die Bewältigung der Uigurenfrage, auf chinesische Muslime oder sogar auf die Türkei, ein Mitglied der, angewendet werden Atlantische Allianz für die Kurdenfrage. Die Überlegungen müssen offenbar auf getrennten, aber zusammenhängenden Plänen beruhen: Der erste betrifft die internationale Politik, da die möglichen Überzeugungen von Angehörigen von Ländern, die relevanter sind als die syrische, diplomatische Repressalien auslösen könnten; Das zweite ist Teil der praktischeren Behandlung von Verurteilten und der tatsächlichen Rechtmäßigkeit solcher Urteile, sicherlich nicht aus moralischer Sicht, sondern aus rechtlicher Sicht. Darüber hinaus scheint das Sorgerecht für die Verurteilten oder auf andere Weise die Vollstreckung des Urteils kontrastfähig zu sein mit den Herkunftsländern der Menschen für schuldig befunden, was Vergeltungsmaßnahmen gegen Bürger der Länder auslösen könnte, die die Urteile ausgestellt haben. Diese Argumente stellen auch die deutsche Aktion in eine andere Perspektive, was eine Pflicht gegenüber syrischen Beamten ist, aber gegenüber Bürgern anderer Länder wahrscheinlich vorsichtiger gewesen wäre. Es bleibt die Tatsache, dass Europa, das sich von Deutschland inspirieren lässt, die Chance haben könnte, endlich eine führende Rolle auf der diplomatischen Bühne zu spielen, auch unter Berücksichtigung der veränderten internationalen Bedingungen, unter denen die USA der wichtigste europäische Verbündete sind auf der Suche nach einer fortschreitenden Isolation, die neue Strukturen und eine größere Unabhängigkeit von der Europäischen Union erfordert.
L'action judiciaire allemande contre deux tortionnaires syriens peut être un exemple pour l'Europe
En Allemagne, la mise en place d'un procès contre deux tortionnaires syriens pourrait devenir une pratique révolutionnaire pour juger les crimes contre l'humanité, même s'ils sont commis hors des frontières nationales. Même dans d'autres pays européens, tels que la France et l'Autriche, des enquêtes préliminaires ont été ouvertes sur les crimes syriens, mais la particularité du système allemand peut permettre un processus annoncé comme une nouveauté. En Allemagne, le système judiciaire n'exige pas que la victime d'un crime ou le suspect soit de nationalité allemande, ce qui est une condition préalable à l'action en justice. Les conditions de cette situation sont dues à la volonté de l'Allemagne d'accueillir des réfugiés syriens fuyant la guerre et au régime sanglant d'Assad; mais, bien que la majorité des immigrants syriens aient été victimes de la répression, les représentants du gouvernement de Damas ont également été accueillis sur le sol allemand. En particulier, deux responsables des services secrets syriens, qui ont déclaré avoir déserté, ont demandé l'hospitalité de l'Allemagne. Cependant, ils ont été reconnus par plusieurs réfugiés qui ont dénoncé les activités répressives consistant en des incarcérations arbitraires et des actes de torture particulièrement violents, perpétrées depuis les débuts du soulèvement syrien, qui se sont ensuite transformées en guerre civile. Le nombre d'opposants qui auraient été torturés avec la complicité des deux accusés semble être très élevé, on parle de quelques milliers de personnes, suffisamment pour justifier l'acte d'accusation pour crimes contre l'humanité. L'Allemagne, outre le cas des deux suspects devant aboutir à un procès historique, enquête également sur 27 autres responsables du régime syrien pour des raisons similaires, alors que la Suède engagerait 25 procédures en cours, en Autriche 24 et que la Norvège se préparait à ouvrir un. Le champ d'application de cette loi semble être très pertinent, en particulier s'il est étendu à d'autres pays de l'UE au moyen d'une directive à transposer dans la législation nationale. L’Europe pourrait ainsi jouer un rôle moteur dans la défense des droits civils de manière concrète et avec des effets concrets, en surmontant les nombreuses déclarations d’intention auxquelles rien n’était fait et qui rendaient inefficace l’action de Bruxelles. Les champs d'application d'une telle entente pourraient placer l'Europe à l'avant-plan de la lutte contre les violations arbitraires des droits de l'homme et de leur non-respect; il est toutefois nécessaire que tous les États européens agissent de manière convaincante: la Syrie est désormais un sujet qui semble plus vulnérable, car elle n'a pas un pouvoir de négociation économique suffisant pour conditionner l'action allemande actuelle et, à l'avenir, une action européenne potentielle. ou des États individuels de l'Union. Le principe avec lequel l'action judiciaire allemande pourrait être appliquée pourrait également s'appliquer par exemple à l'Arabie saoudite, à la répression au Yémen ou à la Chine, à la gestion de la question ouïghour, aux musulmans chinois, ou même à la Turquie, membre du Conseil «Alliance atlantique, pour la question kurde. La réflexion doit évidemment s'articuler autour de plans distincts mais contigus: le premier est de nature politique en fait, car les convictions éventuelles de membres de pays plus pertinents que le pays syrien pourraient déclencher des représailles diplomatiques; la seconde fait partie de la gestion plus pratique de tous les condamnés et de la légitimité réelle de telles peines, certainement pas du point de vue moral mais du point de vue juridique; de plus, la détention du condamné ou le contraire l'exécution de la peine semble être un sujet susceptible de contraste avec les pays d’origine des personnes reconnues coupables, ce qui pourrait déclencher des représailles contre les citoyens des pays qui ont prononcé les peines. Ces arguments placent également l'action allemande dans une perspective différente, ce qui constitue un devoir envers les autorités syriennes, mais qui aurait probablement été plus prudent envers les citoyens d'autres pays. Il n'en reste pas moins que pour l'Europe inspirée par l'Allemagne, cela pourrait être une occasion à ne pas rater pour enfin pouvoir jouer un rôle de premier plan sur la scène diplomatique, compte tenu également de l'évolution de la situation internationale qui fait des États-Unis le principal allié de l'Europe. , à la recherche d’un isolement progressif, qui nécessite de nouvelles structures et une plus grande indépendance d’action et de direction par rapport à l’Union européenne.
A ação legal alemã, contra dois torturadores sírios, pode ser um exemplo para a Europa
Na Alemanha, o estabelecimento de um julgamento contra dois torturadores sírios poderia se tornar uma prática revolucionária para julgar crimes contra a humanidade, mesmo se cometidos fora das fronteiras nacionais. Mesmo em outros países europeus, como França e Áustria, foram iniciadas investigações preliminares contra crimes sírios, mas a peculiaridade do sistema alemão pode permitir um processo anunciado como uma novidade. Na Alemanha, o sistema judicial não exige que a vítima de um crime ou o suspeito tenha nacionalidade alemã, como condição para a ação legal. As condições para que essas circunstâncias ocorram devem-se à disposição alemã de receber refugiados sírios que fogem da guerra e do sangrento regime de Assad; mas, embora a maioria dos imigrantes sírios tenha sido vítima de repressão, os expoentes do governo de Damasco também foram bem-vindos em solo alemão. Em particular, dois funcionários do serviço secreto sírio, que declararam ter desertado e, por esse motivo, solicitaram hospitalidade à Alemanha. No entanto, os dois foram reconhecidos por vários refugiados que denunciaram a atividade repressiva que consiste em encarceramentos arbitrários e atos de tortura particularmente violentos, realizados desde os estágios iniciais do levante sírio, que depois se transformou em uma guerra civil. O número de oponentes que teriam sido torturados com a cumplicidade dos dois acusados parece ser muito alto, fala-se em alguns milhares de pessoas, o suficiente para justificar a acusação de crimes contra a humanidade. A Alemanha, além do caso dos dois suspeitos que deveriam levar a um julgamento histórico, também está investigando outros 27 funcionários do regime sírio por razões semelhantes, enquanto a Suécia continuaria com 25 processos em andamento, na Áustria 24 e na Noruega também estaria se preparando para abra um. O escopo deste ato parece ser muito relevante, especialmente se estendido a outros países da UE por meio de uma diretiva a ser transposta para a legislação nacional. A Europa poderia, assim, desempenhar um papel de liderança na defesa dos direitos civis de maneira prática e com efeitos concretos, superando as numerosas declarações de intenções às quais nada foi seguido e que tornaram a ação de Bruxelas ineficaz. Os campos de aplicação de tal entendimento poderiam colocar a Europa na vanguarda da luta contra abusos arbitrários contra os direitos humanos e sua não conformidade; no entanto, é necessária uma ação convencida dos estados europeus como um todo: a Síria agora é um assunto que parece ser mais facilmente vulnerável, porque não possui poder de barganha econômica que condicione a atual ação alemã e, no futuro, uma potencial ação européia ou estados individuais da União. O princípio com o qual o judiciário alemão também pode ser aplicado, por exemplo, à Arábia Saudita, à repressão no Iêmen ou na China, à administração da questão uigur, muçulmanos chineses ou mesmo à Turquia, um membro da 'Atlantic Alliance, para a questão curda. A reflexão, evidentemente, deve ser articulada em planos distintos, mas contíguos: o primeiro é de natureza, de fato, da política internacional, porque as possíveis convicções de membros de países mais relevantes que o sírio podem desencadear represálias diplomáticas; o segundo faz parte da gestão mais prática de qualquer condenado e da legitimidade real de tais sentenças, certamente não do ponto de vista moral, mas do ponto de vista jurídico, além disso, a custódia dos condenados ou a execução da sentença parece ser um sujeito suscetível de contraste com os países de origem das pessoas consideradas culpadas, o que poderia provocar retaliação contra os cidadãos dos países que emitiram as sentenças. Esses argumentos também colocam a ação alemã em uma perspectiva diferente, que é um dever contra as autoridades sírias, mas que provavelmente teria sido mais cauteloso em relação aos cidadãos de outros países. O fato é que, para a Europa, inspirando-se na Alemanha, pode ser uma oportunidade a não perder, para finalmente poder exercer um papel de liderança no cenário diplomático, também considerando as mudanças nas condições internacionais, que vêem os Estados Unidos, o principal aliado europeu , em busca de um isolamento progressivo, que requer novas estruturas e maior independência de ação e direção da União Européia.
Iscriviti a:
Post (Atom)