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martedì 1 giugno 2021

L'Unione Europea teme una annessione della Bielorussia verso Mosca

 La crisi conseguente al dirottamento dell’aereo diretto in Lituania, da parte del regime bielorusso ha comportato una reazione, che ha permesso di verificare una inedita identità di vedute tra i paesi europei. La durezza della risposta di Bruxelles, infatti, è stata condivisa sia da quei paesi, come quelli baltici, che temono da sempre le azioni di Mosca, sia da nazioni più propense a riprendere il dialogo con la Russia. Questa premessa, nonostante le sanzioni siano state dirette contro Minsk, è doverosa per analizzare le possibili conseguenze di questo passo diplomatico, anche per il Cremlino. Uno dei timori europei, aggravato proprio dalla questione dell’aereo irlandese costretto all’atterraggio a Minsk, è la possibilità che la Russia crei una sorta di federazione con la Bielorussia, che, in realtà, potrebbe significare l’annessione di Minsk a Mosca. Del resto la Russia starebbe progettando soluzioni analoghe anche per zone appartenenti all’Ucraina: lo scopo è quello di contenere una possibile avanzata dell’influenza occidentale ai confini dell’ex paese sovietico, che potrebbe attuarsi con l’azione economica dell’Unione Europea e di quella militare dell’Alleanza Atlantica, che già schiera dei suoi effettivi in diversi paesi appartenenti al patto di Varsavia. Le conseguenze più immediate sarebbero una chiusura ulteriore della Russia verso l’Europa ed un peggioramento ancora maggiore dei rapporti con l’occidente. Si tratta di una possibilità a cui diversi paesi europei sono contrari e che è vista come uno sviluppo troppo negativo, tale da costituire un fronte difficile da fronteggiare, in questi termini, anche per Washington, già concentrato su altre questioni. Le intenzioni di Mosca sarebbero di procedere su questa linea, se non dovessero intervenire elementi tali da distoglierla dai suoi propositi ed anche la Bielorussia, ormai isolata e con alleato solo la Russia, non vedrebbe soluzioni alternative alla rinuncia sostanziale della propria sovranità. Per Mosca, senza altre vie d’uscita, percorrere questo obiettivo è funzionale al mantenimento della sua influenza geopolitica e, sul fronte interno, una distrazione per l’opinione pubblica in una fase di stagnazione economica piuttosto grave, dove il reddito pro capite è fermo a circa 9.000 euro annui a causa dell’assenza di una politica industriale capace di diversificare la produzione nazionale per renderla maggiormente indipendente dal settore energetico e dall’incapacità di ammodernare un tessuto industriale caratterizzato da impianti troppo obsoleti. L’Europa, però non ha interesse che la Russia rimanga in una tale posizione: un paese più moderno, sia dal punto di vista dei diritti, che dalla capacità di maggiore spesa, potrebbe rappresentare un mercato potenzialmente enorme e molto vicino dal punto di vista geografico. Il primo passo è quello di creare una tendenza di maggiore distensione attraverso una maggiore cooperazione diversificando i possibili aiuti verso Mosca e verso Minsk, con il primo scopo di mantenere la sovranità della Bielorussia sul proprio territorio. Le perplessità riguardano il rapporto con i due capi di stato, che sono duramente contestati in patria; se questa prerogativa potrebbe favorire i piani europei, in realtà l’apparato repressivo assicura una permanenza al potere praticamente certa e ciò potrebbe ritorcersi contro i progetti europei, che finirebbero per finanziare regimi autoritari niente affatto disposti ad andare verso forme di maggiore democrazia. Occorre però dire che la capacità di risposta, univoca ed insolitamente veloce, dei paesi europei alla provocazione bielorussa, ha prodotta una certa impressione sia a Minsk, ma soprattutto a Mosca, dove si è registrata la capacità di produrre risposte sufficientemente dure, da parte di Bruxelles. La Russia è già soggetta ad un regime di sanzioni che ha prodotto dei risultati negativi per il Cremlino proprio in campo economico e che hanno contribuito al malcontento della popolazione. Il patto con il corpo sociale basato sull’assunto  più prosperità in campo di più autoritarismo ha provocato una erosione nel gradimento di Putin, che si è trovato alle prese con una contestazione sempre più aperta. Questo fatto ha creato grande preoccupazione al Cremlino, tanto da temere che le proteste bielorusse potessero influenzare anche il clima in Russia, mediante una crescita esponenziale del dissenso. Per ora, per contrastare il fenomeno si è pensato a soluzioni contrarie al gradimento europeo, ma se Putin vorrà uscire dalla crisi dovrà creare i presupposti per una collaborazione con l’Europa, che deve iniziare con l’attenuazione delle sanzioni e la capacità di creare le condizioni di attrarre investimenti esteri e, per fare ciò, il cambiamento della situazione politica interna è il primo passo necessario, anche se, forse, non ancora sufficiente. 

The European Union fears an annexation of Belarus to Moscow

 The crisis following the hijacking of the plane bound for Lithuania by the Belarusian regime led to a reaction, which made it possible to verify an unprecedented identity of views among European countries. The harshness of the response from Brussels, in fact, was shared both by those countries, such as the Baltic ones, which have always feared the actions of Moscow, and by nations more inclined to resume dialogue with Russia. This premise, despite the sanctions being directed against Minsk, is a duty to analyze the possible consequences of this diplomatic step, including for the Kremlin. One of the European fears, aggravated precisely by the issue of the Irish plane forced to land in Minsk, is the possibility that Russia will create a sort of federation with Belarus, which, in reality, could mean the annexation of Minsk to Moscow. After all, Russia is also planning similar solutions for areas belonging to Ukraine: the aim is to contain a possible advance of Western influence on the borders of the former Soviet country, which could be implemented with the economic action of the European Union and of the military one of the Atlantic Alliance, which already deployed its forces in various countries belonging to the Warsaw Pact. The most immediate consequences would be a further closure of Russia to Europe and an even greater worsening of relations with the West. This is a possibility that several European countries are against and which is seen as too negative a development, such as to constitute a difficult front to face, in these terms, even for Washington, which is already focused on other issues. Moscow's intentions would be to proceed along this line, if elements such as to distract it from its intentions were not to intervene and even Belarus, by now isolated and with only Russia as an ally, would see no alternative solutions to the substantial renunciation of its sovereignty. For Moscow, with no other way out, pursuing this goal is functional to maintaining its geopolitical influence and, on the domestic front, a distraction for public opinion in a phase of rather serious economic stagnation, where per capita income is at a standstill. about 9,000 euros per year due to the absence of an industrial policy capable of diversifying national production to make it more independent from the energy sector and the inability to modernize an industrial fabric characterized by excessively obsolete plants. Europe, however, has no interest in Russia remaining in such a position: a more modern country, both from the point of view of rights and the ability to spend more, could represent a potentially huge and very close market from the point of view. geographical. The first step is to create a tendency of greater detente through greater cooperation by diversifying the possible aid to Moscow and Minsk, with the first aim of maintaining the sovereignty of Belarus on its territory. The perplexities concern the relationship with the two heads of state, who are severely contested at home; if this prerogative could favor European plans, in reality the repressive apparatus ensures a practically certain stay in power and this could backfire against European projects, which would end up financing authoritarian regimes that are not at all willing to move towards forms of greater democracy. However, it must be said that the capacity of European countries to respond to the Belarusian provocation, univocal and unusually fast, has produced a certain impression both in Minsk, but above all in Moscow, where the ability to produce sufficiently harsh responses has been recorded. Brussels. Russia is already subject to a regime of sanctions which has produced negative results for the Kremlin precisely in the economic field and which have contributed to the discontent of the population. The pact with the social body based on the assumption of more prosperity in the field of more authoritarianism has caused an erosion in the approval of Putin, who has found himself grappling with an increasingly open dispute. This fact created great concern in the Kremlin, so much so that it feared that the Belarusian protests could also influence the climate in Russia, through an exponential growth of dissent. For now, to counter the phenomenon, solutions have been thought of that are contrary to European approval, but if Putin wants to get out of the crisis he will have to create the conditions for collaboration with Europe, which must begin with the relaxation of sanctions and the ability to create the conditions for attracting foreign investments and, to do so, the change in the domestic political situation is the first necessary step, even if, perhaps, not yet sufficient.

La Unión Europea teme una anexión de Bielorrusia a Moscú

 La crisis que siguió al secuestro del avión con destino a Lituania por parte del régimen bielorruso provocó una reacción que permitió verificar una identidad de puntos de vista sin precedentes entre los países europeos. De hecho, la dureza de la respuesta de Bruselas fue compartida tanto por aquellos países, como los bálticos, que siempre han temido las acciones de Moscú, como por naciones más inclinadas a reanudar el diálogo con Rusia. Esta premisa, a pesar de las sanciones que se dirigen contra Minsk, es necesaria para analizar las posibles consecuencias de este paso diplomático, incluso para el Kremlin. Uno de los miedos europeos, agravado precisamente por el tema del avión irlandés obligado a aterrizar en Minsk, es la posibilidad de que Rusia cree una especie de federación con Bielorrusia, lo que, en realidad, podría significar la anexión de Minsk a Moscú. Después de todo, Rusia también está planeando soluciones similares para áreas pertenecientes a Ucrania: el objetivo es contener un posible avance de la influencia occidental en las fronteras del ex país soviético, lo que podría implementarse con la acción económica de la Unión Europea y de la Unión Europea. uno militar de la Alianza Atlántica, que ya despliega sus fuerzas en varios países pertenecientes al Pacto de Varsovia. Las consecuencias más inmediatas serían un mayor cierre de Rusia a Europa y un empeoramiento aún mayor de las relaciones con Occidente. Es una posibilidad contra la que se oponen varios países europeos y que se ve como un avance demasiado negativo, como para constituir un frente difícil de afrontar, en estos términos, incluso para Washington, que ya está centrado en otros temas. Las intenciones de Moscú serían avanzar en esta línea, si no intervinieran elementos como para distraerlo de sus intenciones e incluso Bielorrusia, ahora aislada y con sólo Rusia como aliado, no vería soluciones alternativas a la renuncia sustancial a sus intenciones. soberanía. Para Moscú, sin otra salida, perseguir este objetivo es funcional para mantener su influencia geopolítica y, en el plano interno, una distracción para la opinión pública en una fase de estancamiento económico bastante grave, donde la renta per cápita está estancada. 9.000 euros anuales por la ausencia de una política industrial capaz de diversificar la producción nacional para independizarla del sector energético y la imposibilidad de modernizar un tejido industrial caracterizado por plantas excesivamente obsoletas. Europa, sin embargo, no tiene ningún interés en que Rusia permanezca en esa posición: un país más moderno, tanto desde el punto de vista de los derechos como de la capacidad de gastar más, podría representar un mercado potencialmente enorme y muy cercano desde el punto de vista. geográfico. El primer paso es crear una tendencia de mayor distensión a través de una mayor cooperación mediante la diversificación de la posible ayuda a Moscú y Minsk, con el primer objetivo de mantener la soberanía de Bielorrusia en su territorio. Las perplejidades se refieren a la relación con los dos jefes de Estado, que son muy controvertidos en casa; si esta prerrogativa pudiera favorecer los planes europeos, en realidad el aparato represivo asegura una permanencia prácticamente segura en el poder y esto podría resultar contraproducente para los proyectos europeos, que acabarían financiando regímenes autoritarios que no están en absoluto dispuestos a avanzar hacia formas de mayor democracia. Sin embargo, hay que decir que la capacidad de los países europeos para responder a la provocación bielorrusa, unívoca e inusualmente rápida, ha producido una cierta impresión tanto en Minsk, pero especialmente en Moscú, donde se ha registrado la capacidad de producir respuestas suficientemente duras. Bruselas . Rusia ya está sujeta a un régimen de sanciones que ha producido resultados negativos para el Kremlin precisamente en el ámbito económico y que han contribuido al descontento de la población. El pacto con el cuerpo social basado en el supuesto de más prosperidad en el terreno de más autoritarismo ha provocado una erosión en la aprobación de Putin, que se ha encontrado lidiando con una disputa cada vez más abierta. Este hecho creó una gran preocupación en el Kremlin, tanto que temió que las protestas bielorrusas también pudieran influir en el clima en Rusia, a través de un crecimiento exponencial de la disidencia. Por ahora, para contrarrestar el fenómeno se han pensado soluciones que son contrarias a la aprobación europea, pero si Putin quiere salir de la crisis tendrá que crear las condiciones para la colaboración con Europa, que debe comenzar por la flexibilización de las sanciones. y la capacidad de crear las condiciones para atraer inversiones extranjeras y, para ello, cambiar la situación política interna es el primer paso necesario, aunque quizás todavía no sea suficiente.

Die Europäische Union befürchtet eine Annexion Weißrusslands an Moskau

 Die Krise nach der Entführung des Flugzeugs nach Litauen durch das belarussische Regime führte zu einer Reaktion, die es ermöglichte, eine beispiellose Identität der Ansichten unter den europäischen Ländern zu überprüfen. In der Tat wurde die Härte der Brüsseler Reaktion sowohl von jenen Ländern wie den baltischen geteilt, die immer die Aktionen Moskaus befürchtet haben, als auch von Nationen, die eher bereit sind, den Dialog mit Russland wieder aufzunehmen. Diese Prämisse ist trotz der gegen Minsk gerichteten Sanktionen notwendig, um die möglichen Folgen dieses diplomatischen Schrittes auch für den Kreml zu analysieren. Eine der europäischen Befürchtungen, die sich gerade durch die Frage des in Minsk zur Landung gezwungenen irischen Flugzeugs verschärft, ist die Möglichkeit, dass Russland eine Art Föderation mit Weißrussland bilden wird, was in Wirklichkeit die Annexion von Minsk an Moskau bedeuten könnte. Immerhin plant Russland ähnliche Lösungen auch für Gebiete, die zur Ukraine gehören: Ziel ist es, ein mögliches Vordringen westlicher Einflussnahme auf die Grenzen des ehemaligen Sowjetlandes einzudämmen, was mit dem wirtschaftlichen Handeln der Europäischen Union und der Militär eines der Atlantischen Allianz, das seine Streitkräfte bereits in verschiedenen Ländern des Warschauer Paktes stationiert. Die unmittelbarsten Folgen wären eine weitere Abschottung Russlands von Europa und eine noch stärkere Verschlechterung der Beziehungen zum Westen. Dies ist eine Möglichkeit, gegen die mehrere europäische Länder sind und die als eine zu negative Entwicklung angesehen wird, die in dieser Hinsicht selbst für Washington, das sich bereits auf andere Themen konzentriert, eine schwierige Front darstellt. Moskau will in diese Richtung vorgehen, wenn nicht von seinen Absichten ablenkende Elemente eingreifen würden und selbst das inzwischen isolierte und nur mit Russland verbündete Weißrussland keine alternativen Lösungen für den weitgehenden Verzicht auf seine Souveränität. Für Moskau ist es kein anderer Ausweg, dieses Ziel zu verfolgen, um seinen geopolitischen Einfluss aufrechtzuerhalten, und im Inland eine Ablenkung der öffentlichen Meinung in einer Phase einer ziemlich ernsthaften wirtschaftlichen Stagnation, in der das Pro-Kopf-Einkommen zum Stillstand kommt 9.000 Euro pro Jahr aufgrund des Fehlens einer Industriepolitik, die eine Diversifizierung der nationalen Produktion ermöglicht, um sie unabhängiger vom Energiesektor zu machen, und der Unfähigkeit, ein von übermäßig veralteten Anlagen geprägtes Industriegefüge zu modernisieren. Europa hat jedoch kein Interesse daran, dass Russland in einer solchen Position verharrt: Ein moderneres Land, sowohl im Hinblick auf Rechte als auch auf die Fähigkeit, mehr auszugeben, könnte aus der Sicht einen potenziell riesigen und sehr engen Markt darstellen. geographisch. Der erste Schritt besteht darin, durch eine stärkere Zusammenarbeit eine Tendenz zu größerer Entspannung zu schaffen, indem die mögliche Hilfe für Moskau und Minsk diversifiziert wird, mit dem ersten Ziel, die Souveränität von Belarus auf seinem Territorium zu erhalten. Die Verlegenheit betrifft das Verhältnis zu den beiden zu Hause stark umkämpften Staatsoberhäuptern; Wenn dieses Vorrecht europäische Pläne begünstigen könnte, sorgt der Repressionsapparat in Wirklichkeit für einen praktisch sicheren Machterhalt, und dies könnte gegen europäische Projekte nach hinten losgehen, die am Ende autoritäre Regime finanzieren würden, die überhaupt nicht bereit sind, sich in Richtung einer größeren Demokratie zu bewegen. Es muss jedoch gesagt werden, dass die Fähigkeit der europäischen Länder, eindeutig und ungewöhnlich schnell auf belarussische Provokationen zu reagieren, sowohl in Minsk, als auch insbesondere in Moskau, einen gewissen Eindruck hinterlassen hat, wo die Fähigkeit zu ausreichend harten Reaktionen verzeichnet wurde . Russland unterliegt bereits einem Sanktionsregime, das gerade im wirtschaftlichen Bereich negative Folgen für den Kreml gezeitigt und zur Unzufriedenheit der Bevölkerung beigetragen hat. Der Pakt mit der Gesellschaft, der auf der Annahme von mehr Wohlstand im Bereich mehr Autoritarismus beruht, hat die Zustimmung Putins erodiert, der sich mit einem immer offener werdenden Streit auseinandersetzt. Diese Tatsache löste im Kreml große Besorgnis aus, so dass man befürchtete, dass die belarussischen Proteste durch eine exponentielle Zunahme der Meinungsverschiedenheiten auch das Klima in Russland beeinflussen könnten. Um dem Phänomen entgegenzuwirken, sind vorerst Lösungen angedacht, die der europäischen Zustimmung widersprechen, aber wenn Putin aus der Krise herauskommen will, muss er die Voraussetzungen für eine Zusammenarbeit mit Europa schaffen, die mit der Lockerung der Sanktionen beginnen muss und die Fähigkeit, die Voraussetzungen zu schaffen, um ausländische Investitionen anzuziehen und damit die innenpolitische Situation zu ändern, ist der erste notwendige Schritt, auch wenn er vielleicht noch nicht ausreicht.

L'Union européenne redoute une annexion de la Biélorussie à Moscou

 La crise consécutive au détournement de l'avion à destination de la Lituanie par le régime biélorusse a suscité une réaction qui a permis de vérifier une identité de vues inédite entre les pays européens. En effet, la dureté de la réponse de Bruxelles a été partagée à la fois par les pays, comme les pays baltes, qui ont toujours craint les agissements de Moscou, et par les nations plus enclines à renouer le dialogue avec la Russie. Cette prémisse, malgré les sanctions dirigées contre Minsk, est nécessaire pour analyser les conséquences possibles de cette démarche diplomatique, y compris pour le Kremlin. L'une des craintes européennes, aggravée précisément par la question de l'avion irlandais contraint d'atterrir à Minsk, est la possibilité que la Russie crée une sorte de fédération avec la Biélorussie, ce qui, en réalité, pourrait signifier l'annexion de Minsk à Moscou. Après tout, la Russie envisage également des solutions similaires pour les zones appartenant à l'Ukraine : il s'agit de contenir une éventuelle avancée de l'influence occidentale aux frontières de l'ex-pays soviétique, qui pourrait être mise en œuvre avec l'action économique de l'Union européenne et de la militaire de l'Alliance atlantique, qui déploie déjà ses forces dans différents pays membres du Pacte de Varsovie. Les conséquences les plus immédiates seraient une nouvelle fermeture de la Russie à l'Europe et une détérioration encore plus grande des relations avec l'Occident. C'est une possibilité contre laquelle plusieurs pays européens sont contre et qui est considérée comme une évolution trop négative, au point de constituer un front difficile à affronter, en ces termes, même pour Washington, qui est déjà concentré sur d'autres questions. Les intentions de Moscou seraient d'aller dans ce sens, si des éléments susceptibles de le détourner de ses intentions n'intervenaient pas et même la Biélorussie, désormais isolée et n'ayant pour alliée que la Russie, ne verrait aucune solution alternative à la renonciation substantielle à son la souveraineté. Pour Moscou, sans autre issue, la poursuite de cet objectif est fonctionnelle au maintien de son influence géopolitique et, sur le plan intérieur, une distraction pour l'opinion publique dans une phase de stagnation économique assez grave, où le revenu par habitant est au point mort. 9.000 euros par an en raison de l'absence d'une politique industrielle capable de diversifier la production nationale pour la rendre plus indépendante du secteur énergétique et de l'incapacité à moderniser un tissu industriel caractérisé par des usines trop obsolètes. L'Europe n'a cependant aucun intérêt à ce que la Russie reste dans une telle position : un pays plus moderne, tant du point de vue des droits que de la capacité de dépenser plus, pourrait représenter un marché potentiellement énorme et très proche du point de vue. géographique. La première étape est de créer une tendance à une plus grande détente par une plus grande coopération en diversifiant l'aide possible à Moscou et à Minsk, dans le premier but de maintenir la souveraineté de la Biélorussie sur son territoire. Les perplexités concernent les relations avec les deux chefs d'Etat, qui sont sévèrement contestés chez eux ; si cette prérogative pouvait favoriser les projets européens, en réalité l'appareil répressif assure un maintien pratiquement certain du pouvoir et cela pourrait se retourner contre les projets européens, qui finiraient par financer des régimes autoritaires qui ne sont pas du tout disposés à évoluer vers des formes de plus grande démocratie. Cependant, il faut dire que la capacité des pays européens à répondre à la provocation biélorusse, univoque et inhabituellement rapide, a produit une certaine impression à la fois à Minsk, mais surtout à Moscou, où la capacité à produire des réponses suffisamment dures a été enregistrée. Bruxelles . La Russie est déjà soumise à un régime de sanctions qui a produit des résultats négatifs pour le Kremlin précisément dans le domaine économique et qui ont contribué au mécontentement de la population. Le pacte avec le corps social basé sur l'hypothèse de plus de prospérité dans le domaine de plus d'autoritarisme a provoqué une érosion de l'approbation de Poutine, qui s'est retrouvé aux prises avec un différend de plus en plus ouvert. Ce fait a créé une grande inquiétude au Kremlin, à tel point qu'il a craint que les protestations biélorusses puissent également influencer le climat en Russie, à travers une croissance exponentielle de la dissidence. Pour l'instant, pour contrer le phénomène, des solutions ont été envisagées qui sont contraires à l'approbation européenne, mais si Poutine veut sortir de la crise, il devra créer les conditions d'une collaboration avec l'Europe, qui doit commencer par l'assouplissement des sanctions. et la capacité de créer les conditions pour attirer les investissements étrangers et, pour ce faire, changer la situation politique intérieure est la première étape nécessaire, même si, peut-être, pas encore suffisante.

União Europeia teme anexação da Bielorrússia a Moscou

 A crise que se seguiu ao sequestro do avião com destino à Lituânia pelo regime bielorrusso provocou uma reacção que permitiu verificar uma identidade de pontos de vista sem precedentes entre os países europeus. De fato, a dureza da resposta de Bruxelas foi compartilhada tanto por aqueles países, como os bálticos, que sempre temeram as ações de Moscou, quanto por nações mais dispostas a retomar o diálogo com a Rússia. Esta premissa, apesar das sanções dirigidas contra Minsk, é necessária para analisar as possíveis consequências desta medida diplomática, inclusive para o Kremlin. Um dos temores europeus, agravado justamente pela questão do avião irlandês forçado a pousar em Minsk, é a possibilidade de a Rússia criar uma espécie de federação com a Bielo-Rússia, o que, na realidade, poderia significar a anexação de Minsk a Moscou. Afinal, a Rússia também planeja soluções semelhantes para áreas pertencentes à Ucrânia: o objetivo é conter um possível avanço da influência ocidental sobre as fronteiras do ex-país soviético, que poderia ser concretizado com a ação econômica da União Europeia e do militar da Aliança Atlântica, que já desdobra as suas forças em vários países pertencentes ao Pacto de Varsóvia. As consequências mais imediatas seriam um novo fechamento da Rússia para a Europa e uma piora ainda maior das relações com o Ocidente. Esta é uma possibilidade que vários países europeus se opõem e que é vista como um desenvolvimento demasiado negativo, a ponto de constituir uma frente difícil de enfrentar, nestes termos, mesmo para Washington, que já está focado em outras questões. As intenções de Moscou seriam seguir nesta linha, se elementos como para distraí-la de suas intenções não interviessem e mesmo a Bielorrússia, agora isolada e tendo apenas a Rússia como aliada, não veria soluções alternativas para a renúncia substancial de seu soberania. Para Moscou, sem outra saída, perseguir esse objetivo é funcional para manter sua influência geopolítica e, no plano doméstico, uma distração para a opinião pública em uma fase de estagnação econômica bastante grave, em que a renda per capita está estagnada. 9.000 euros por ano devido à ausência de uma política industrial capaz de diversificar a produção nacional de forma a torná-la mais independente do sector energético e à incapacidade de modernizar um tecido industrial caracterizado por fábricas excessivamente obsoletas. A Europa, porém, não tem interesse em que a Rússia permaneça nessa posição: um país mais moderno, tanto do ponto de vista dos direitos como da capacidade de gastar mais, pode representar um mercado potencialmente enorme e muito próximo do ponto de vista. geográfico. O primeiro passo é criar uma tendência de maior distensão através de uma maior cooperação, diversificando a possível ajuda a Moscou e Minsk, com o primeiro objetivo de manter a soberania da Bielorrússia no seu território. As perplexidades dizem respeito ao relacionamento com os dois chefes de estado, que são severamente contestados em casa; se esta prerrogativa pudesse favorecer os planos europeus, na realidade o aparato repressivo garante uma permanência praticamente certa no poder e isso poderia sair pela culatra contra os projetos europeus, que acabariam por financiar regimes autoritários que não estão de todo dispostos a avançar para formas de maior democracia. No entanto, é preciso dizer que a capacidade dos países europeus de responder às provocações bielorrussas, unívoca e extraordinariamente rápida, produziu uma certa impressão tanto em Minsk, mas especialmente em Moscou, onde se registrou a capacidade de produzir respostas suficientemente duras. Bruxelas . A Rússia já está sujeita a um regime de sanções que tem produzido resultados negativos para o Kremlin justamente no campo econômico e que tem contribuído para o descontentamento da população. O pacto com o corpo social baseado no pressuposto de mais prosperidade no campo de mais autoritarismo causou uma erosão na aprovação de Putin, que se viu às voltas com uma disputa cada vez mais aberta. Esse fato gerou grande preocupação no Kremlin, tanto que temia que os protestos bielorrussos também pudessem influenciar o clima na Rússia, por meio de um crescimento exponencial da dissidência. Por agora, para fazer face ao fenómeno, foram pensadas soluções contrárias à aprovação europeia, mas se Putin quiser sair da crise terá de criar as condições para uma colaboração com a Europa, que deve começar pelo relaxamento das sanções. e a capacidade de criar as condições para atrair investimentos estrangeiros e, para isso, mudar a situação política interna é o primeiro passo necessário, mesmo que, talvez, ainda não seja suficiente.

Евросоюз опасается присоединения Беларуси к Москве

 Кризис после угона белорусским режимом самолета, направлявшегося в Литву, вызвал реакцию, которая позволила проверить беспрецедентную идентичность взглядов европейских стран. Действительно, резкость реакции Брюсселя разделили как страны Балтии, которые всегда опасались действий Москвы, так и страны, более склонные к возобновлению диалога с Россией. Эта посылка, несмотря на санкции, направленные против Минска, необходима для анализа возможных последствий этого дипломатического шага, в том числе для Кремля. Один из европейских опасений, усугубленный именно проблемой ирландского самолета, вынужденного приземлиться в Минске, - это возможность того, что Россия создаст своего рода федерацию с Беларусью, что на самом деле может означать присоединение Минска к Москве. В конце концов, Россия также планирует аналогичные решения для территорий, принадлежащих Украине: цель состоит в том, чтобы сдержать возможное усиление западного влияния на границах бывшего Советского Союза, которое может быть реализовано с помощью экономических действий Европейского Союза и военный один из Атлантического Альянса, который уже дислоцирует свои силы в различных странах, входящих в Варшавский договор. Наиболее непосредственными последствиями будут дальнейшее закрытие России для Европы и еще большее ухудшение отношений с Западом. Это вероятность того, что несколько европейских стран выступают против, и это рассматривается как слишком негативное развитие событий, например, для создания трудного прикрытия, с этой точки зрения, даже для Вашингтона, который уже сосредоточен на других вопросах. Намерения Москвы заключались бы в том, чтобы действовать в этом направлении, если бы элементы, отвлекающие ее от ее намерений, не вмешивались, и даже Беларусь, к настоящему моменту изолированная и имеющая в качестве союзника только Россию, не увидела бы альтернативных решений существенному отказу от своих намерений. суверенитет. Для Москвы, у которой нет другого выхода, преследование этой цели является функциональным средством сохранения ее геополитического влияния, а на внутреннем фронте - отвлечением общественного мнения в фазе довольно серьезной экономической стагнации, когда доход на душу населения практически отсутствует. 9000 евро в год из-за отсутствия промышленной политики, способной диверсифицировать национальное производство, чтобы сделать его более независимым от энергетического сектора, и неспособности модернизировать промышленную структуру, характеризующуюся чрезмерно устаревшими заводами. Однако Европа не заинтересована в том, чтобы Россия оставалась в таком положении: более современная страна, как с точки зрения прав, так и с точки зрения возможности тратить больше, могла бы представлять потенциально огромный и очень близкий рынок с точки зрения. географический. Первый шаг - создать тенденцию к большей разрядке напряженности за счет более тесного сотрудничества путем диверсификации возможной помощи Москве и Минску с первой целью сохранения суверенитета Беларуси на ее территории. Недоумения касаются отношений с двумя главами государств, которые являются предметом ожесточенных споров дома; Если эта прерогатива может способствовать европейским планам, в действительности репрессивный аппарат обеспечивает практически определенное пребывание у власти, и это может иметь неприятные последствия против европейских проектов, что в конечном итоге приведет к финансированию авторитарных режимов, которые вовсе не желают двигаться к формам большей демократии. Однако нужно сказать, что способность европейских стран однозначно и необычайно быстро отреагировать на белорусские провокации произвела определенное впечатление как в Минске, так и особенно в Москве, где зафиксирована способность давать достаточно жесткие ответы. Брюссель . В отношении России уже действует режим санкций, который привел к негативным результатам для Кремля именно в экономической сфере и вызвал недовольство населения. Пакт с обществом, основанный на предположении о большем процветании в области большего авторитаризма, вызвал эрозию одобрения Путина, который обнаружил, что борется со все более открытым спором. Этот факт вызвал серьезную обеспокоенность в Кремле, так что он опасался, что белорусские протесты также могут повлиять на климат в России через экспоненциальный рост инакомыслия. На данный момент, чтобы противостоять этому явлению, были придуманы решения, противоречащие европейскому одобрению, но если Путин хочет выйти из кризиса, ему придется создать условия для сотрудничества с Европой, которое должно начаться с ослабления санкций. а способность создать условия для привлечения иностранных инвестиций и, тем самым, изменить внутриполитическую ситуацию - это первый необходимый шаг, даже если, возможно, еще не достаточный.