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venerdì 23 luglio 2021

يزداد الوضع صعوبة في كوبا ، وسط القمع والعقوبات الجديدة

 أثارت الاحتجاجات التي اندلعت في كوبا في 11 تموز (يوليو) الماضي قمعًا شديدًا أسفر عن سلسلة من المحاكمات الجزئية دون ضمانات قانونية ؛ المتهمون جميعهم من المتظاهرين المتهمين بارتكاب جرائم الإخلال بالنظام العام والتحريض على الجريمة ، على الرغم من أن الغالبية العظمى من المشتبه بهم غير مذنبين بارتكاب أعمال عنف. وتتراوح العقوبات المفروضة من عشرة إلى اثني عشر شهرًا في السجن وهي نتيجة محاكمات كان من المستحيل فيها ضمان اختيار المدافعين نتيجة استحالة إعداد استراتيجية دفاع مناسبة. حقيقة أن عدد المعتقلين لم تبلغ السلطات رسمياً يعطي فكرة عن الكيفية التي يعتزم بها النظام الكوبي العمل بطريقة استبدادية لغرض وحيد هو خنق الاحتجاج ؛ وتتحدث مصادر غير رسمية عن أكثر من نصف ألف اعتقال تبعها بعض الإفراج عنهم وإقامة الجبرية على ذمة المحاكمة وعدد غير محدد من الأشخاص الذين بقوا في أماكن الاعتقال التي يُنتظر محاكمتهم بسرعة أكبر. إن ضمانات السلطات بشأن الامتثال للضمانات الإجرائية لا تطمئن المعتقلين وعائلاتهم أو حتى الرأي العام الدولي ، الذي يخشى من خلال هذه الإجراءات استئناف النشاط القمعي للنظام. من وجهة نظر عملية ، فإن الأيام القليلة التي يمكن تصورها والتي ستمضي بين الاعتقال والحكم لا تسمح بالدفاع الكافي ويبدو أن هذا الظرف هو وسيلة وظيفية لممارسة القمع بما يشبه القانون. أعلنت السلطات القضائية الكوبية عن عقوبات محتملة تصل إلى عشرين عامًا في السجن لمن تورطوا في أعمال النهب وأعمال العنف ، ولكن يبدو أنه من السهل تضمين المتظاهرين السلميين ، الذين هم على أي حال ضد سياسة الحكومة ، في هذه الحالة أيضًا. ومع ذلك ، فإن النظام نفسه يمر بمرحلة حاسمة: التهديد بالمحاكمات يعمل على تهدئة الاحتجاجات ، ولكن إذا تم تنفيذ التهديدات ، فإن زيادة الاحتجاجات في الشوارع تبدو حتمية ، والتي لا تستطيع الحكومة مواجهتها إلا بالأساليب القمعية وإطلاق العنان للغضب الدولي واحتمال زيادة العقوبات ؛ وعلى العكس من ذلك ، فإن اتخاذ موقف أكثر تصالحية يمكن أن يتيح للنظام مخرجًا مشرفًا. كان أحد الأسباب الرئيسية للاعتقال هو تورط أولئك الذين تم القبض عليهم وهم يصورون القمع: يركز هذا العنصر على عادة الحكومة الكوبية في الرقابة ، على الرغم من التغيير في السلطة الذي حدث بعد سلالة كاسترو. كل هذه العناصر ساهمت في زيادة الاهتمام الأمريكي ، مع تصعيد إدارة بايدن الضغط على كوبا بفرض عقوبات مباشرة على وزير الدفاع والوحدة الخاصة التي ميزت نفسها في قمع التظاهرات الأخيرة ؛ ومع ذلك ، فإن موقف بايدن ليس استمرارًا لموقف أوباما ، القائم على ذوبان الجليد بين الجانبين ، بل لديه نقاط اتصال مع ما فعله ترامب ، الذي أعاد فرض القيود على السفر والتجارة وحافظ عليها المستأجر الحالي. البيت الأبيض. يبقى صحيحًا أن على بايدن إيجاد وساطة بين حزبه ، حيث يطالب أعضاء الحركات الكوبية الأمريكية بفرض عقوبات أشد ، وبين يسار الحزب الذي يرغب في مزيد من العقوبات المخففة لتقليل الصعوبات التي يواجهها السكان. في هذا الصدد ، سيعمل الرئيس الأمريكي وموظفيه على حلول قادرة على تخفيف تداعيات العقوبات على الكوبيين ، مثل ضمان وصول تحويلات المهاجرين إلى وجهتهم ، مما يجعل من المستحيل على النظام مصادرتها. إجراء آخر هو محاولة تشجيع حرية الوصول إلى الاتصالات من خلال استخدام الإنترنت دون رقابة. تطرقت ردود فعل الحكومة الكوبية إلى اتهامات الولايات المتحدة بتنظيم الاحتجاجات ، على الرغم من الوضع الاقتصادي والاجتماعي الحرج للغاية ، الذي يجبر الكوبيين على ظروف معيشية صعبة للغاية ، على الرغم من التوقعات العديدة الناتجة عن ذلك. التي يجب أن تكون نهاية سلالة كاسترو.

giovedì 22 luglio 2021

Londra vorrebbe negoziare di nuovo le regole per l'Irlanda del Nord

 Le regole della Brexit, che riguardano il transito delle merci dalla frontiera nordirlandese, sono sgradite a Londra per i problemi pratici che stanno generando e ciò ha indotto il governo britannico a chiedere a Bruxelles una modifica di questa regolamentazione. Nel suo discorso alla Camera dei Lord, il ministro per la Brexit ha espressamente affermato la necessità di modifiche essenziali per il protocollo per l’Irlanda del Nord già concordato con l’Unione Europea. La situazione istituzionale che si potrebbe creare e che è stata recepita come una possibile minaccia a Bruxelles, potrebbe essere il ricorso all’applicazione dell’articolo 16, che può permettere ad entrambe le parti il recesso dalle regole firmate e che regolano l’intera uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Una eventualità che potrebbe avere conseguenze nefaste per i rapporti tra Londra e Bruxelles e che comprende diverse possibili soluzioni: dalla rottura totale fino ad una, molto improbabile, ripresa dei negoziati. Tra le due parti, pur se entrambe hanno molto da perdere con una eventuale sospensione degli accordi faticosamente raggiunti, la Gran Bretagna appare avere maggiori svantaggi in prospettiva, con l’assenza di norme comuni per i reciproci rapporti commerciali. Se l’intenzione del ministro inglese è stata quella di minacciare un ritiro dagli accordi, l’impressione è che sia stata una mossa quasi disperata, che segnala l’incapacità di Londra di gestire una situazione liberamente sottoscritta; del resto la reazione europea è stata quella ampiamente attesa: un rifiuto a rinegoziare il protocollo, giudicando inaccettabile questa soluzione, pur dicendosi disponibile alla ricerca si soluzioni per risolvere i problemi. La posizione europea sembra essere una manifestazione di buona volontà, ma non del tutto reale, nel senso che esibire una prova di forza potrebbe essere favorevole ai britannici, viceversa un atteggiamento più fermo, nel rispetto di quanto firmato, ma comunque collaborativo espone Londra alla ricerca di soluzioni non traumatiche. Il motivo del contendere restano i controlli europei imposti alle merci in entrata dalla frontiera nordirlandese, ritenuti da Londra eccessivi; tuttavia questa scelta è stata obbligata per non introdurre i controlli doganali con quello che è uno stato non più appartenente all’Unione. Probabilmente Londra ha sottovalutato le difficoltà pratiche di questi controlli o ha provocato queste difficoltà proprio per rinegoziare l’utilizzo dell’unico contatto fisico terrestre con l’Unione; anche le spiegazioni britanniche, alla ricerca di un nuovo equilibrio, anche in aiuto di Bruxelles per proteggere il proprio mercato unico, appaiono pretestuose e sospette. La lettura più probabile è che il governo inglese patisca una situazione creata da sé stesso, che è un misto di incompetenza e sfrontatezza, dove lo scopo è quello di aggirare le norme firmate per accedere al mercato europeo da una scorciatoia, peraltro ampiamente prevista dall’Unione Europea. Una ulteriore valutazione da fare è che il protocollo che riguarda l’Irlanda del nord è il tema più delicato per i nazionalisti più estremi, che rappresentano una quota rilevante dell’elettorato di Boris Johnson e, nonostante una approvazione a grande maggioranza del parlamento inglese, restano un tema molto contestato, diventando un fattore di equilibrio degli assetti del partito conservatore. Le difficoltà del governo inglese devono tenere conto di tutte le componenti per potere mantenere il potere e la questione della Brexit è stata determinante per raggiungere il potere attraverso le ultime elezioni: un mancato appoggio delle parti più estreme dei nazionalisti può vanificare il progetto di governabilità del premier londinese. Allo stato attuale delle cose, il giudizio sul governo inglese sfiora l’inaffidabilità perché pretende di rinegoziare norme appena firmate, che non sono certo state imposte dall’Europa: l’ennesima conferma, che, malgrado tutto, l’uscita inglese dall’Europa, sul lungo periodo, non potrà essere che vantaggiosa per Bruxelles, perché, sul piano politico, quello perso è un membro che non garantisce alcuno spazio di progettualità condivisa e rappresenta una lezione che non si può non applicare ad altri membri di convenienza, come era lo stesso Regno Unito, per riportare l’Unione Europea all’interno dei suoi scopi fondativi, lasciando perdere una inclusività forzata e non giustificata dalla convenienza generale.

London would like to negotiate the rules for Northern Ireland again

 The Brexit rules, which concern the transit of goods from the Northern Irish border, are unwelcome in London due to the practical problems they are generating and this has led the British government to ask Brussels to change this regulation. In his speech to the House of Lords, the Brexit minister expressly affirmed the need for essential changes to the protocol for Northern Ireland already agreed with the European Union. The institutional situation that could be created and which has been perceived as a possible threat in Brussels, could be the use of the application of Article 16, which can allow both parties to withdraw from the signed rules and which regulate the entire exit. of Great Britain from the Union. An eventuality that could have dire consequences for relations between London and Brussels and which includes various possible solutions: from a total break up to a very unlikely resumption of negotiations. Between the two sides, although both have a lot to lose with a possible suspension of the laboriously reached agreements, Great Britain appears to have greater disadvantages in perspective, with the absence of common rules for mutual commercial relations. If the intention of the British minister was to threaten a withdrawal from the agreements, the impression is that it was an almost desperate move, which signals the inability of London to manage a freely signed situation; after all, the European reaction was the one widely expected: a refusal to renegotiate the protocol, deeming this solution unacceptable, even though it was willing to seek solutions to solve the problems. The European position seems to be a manifestation of good will, but not entirely real, in the sense that exhibiting a show of strength could be favorable to the British, conversely a more firm attitude, in compliance with what was signed, but still collaborative exposes London to research of non-traumatic solutions. The reason for the dispute remains the European controls imposed on goods entering the Northern Irish border, considered excessive by London; however this choice was forced in order not to introduce customs controls with what is a state that no longer belongs to the Union. London has probably underestimated the practical difficulties of these controls or caused these difficulties precisely to renegotiate the use of the only physical contact on land with the Union; even the British explanations, in search of a new equilibrium, also in aid of Brussels to protect its single market, appear specious and suspicious. The most likely reading is that the British government suffers from a situation created by itself, which is a mixture of incompetence and impudence, where the aim is to circumvent the rules signed to access the European market by a shortcut, which is widely foreseen by the ' European Union. A further assessment to be made is that the protocol concerning Northern Ireland is the most sensitive issue for the most extreme nationalists, who represent a significant share of Boris Johnson's electorate and, despite a large majority approval by the English parliament, remain a highly contested issue, becoming a factor of balance of the conservative party's assets. The difficulties of the British government must take into account all the components to be able to maintain power and the Brexit issue was decisive in reaching power through the last elections: a lack of support from the most extreme parts of the nationalists can nullify the project of governability of the London premier. In the current state of affairs, the judgment on the British government touches on unreliability because it claims to renegotiate the rules that have just been signed, which have certainly not been imposed by Europe: yet another confirmation, that, in spite of everything, the English exit from Europe , in the long run, it can only be advantageous for Brussels, because, on the political level, the lost member is a member who does not guarantee any space for shared planning and represents a lesson that cannot be applied to other members of convenience, as was the United Kingdom itself, to bring the European Union back into its founding aims, leaving aside a forced inclusiveness that is not justified by general convenience.

A Londres le gustaría volver a negociar las reglas para Irlanda del Norte

 Las reglas del Brexit, que se refieren al tránsito de mercancías desde la frontera de Irlanda del Norte, no son bienvenidas en Londres debido a los problemas prácticos que están generando y esto ha llevado al gobierno británico a pedir a Bruselas que modifique esta regulación. En su discurso ante la Cámara de los Lores, el ministro del Brexit afirmó expresamente la necesidad de cambios esenciales en el protocolo para Irlanda del Norte ya pactado con la Unión Europea. La situación institucional que podría crearse y que se ha percibido como una posible amenaza para Bruselas, podría ser la utilización de la aplicación del artículo 16, que puede permitir a ambas partes retirarse de las normas firmadas y que regulan toda la salida. De Gran Gran Bretaña de la Unión. Una eventualidad que podría tener consecuencias nefastas para las relaciones entre Londres y Bruselas y que incluye varias posibles soluciones: desde una ruptura total hasta una muy improbable reanudación de las negociaciones. Entre las dos partes, aunque ambas tienen mucho que perder con una posible suspensión de los acuerdos laboriosamente alcanzados, Gran Bretaña parece tener mayores desventajas en perspectiva, con la ausencia de reglas comunes para las relaciones comerciales mutuas. Si la intención del ministro británico era amenazar con la retirada de los acuerdos, la impresión es que fue una maniobra casi desesperada, lo que indica la incapacidad de Londres para gestionar una situación libremente firmada; después de todo, la reacción europea fue la esperada: una negativa a renegociar el protocolo, por considerar inaceptable esta solución, aunque estaba dispuesta a buscar soluciones para resolver los problemas. La posición europea parece ser una manifestación de buena voluntad, pero no del todo real, en el sentido de que exhibir una demostración de fuerza podría ser favorable a los británicos, por el contrario una actitud más firme, en cumplimiento de lo firmado, pero aún expone expone colaborativamente. Londres para la investigación de soluciones no traumáticas. El motivo de la disputa siguen siendo los controles europeos impuestos a las mercancías que entran en la frontera de Irlanda del Norte, considerados excesivos por Londres; sin embargo, esta elección se vio obligada para no introducir controles aduaneros con un Estado que ya no pertenece a la Unión. Londres probablemente ha subestimado las dificultades prácticas de estos controles o ha provocado estas dificultades precisamente para renegociar el uso del único contacto físico en tierra con la Unión; incluso las explicaciones británicas, en busca de un nuevo equilibrio, también en ayuda de Bruselas para proteger su propio mercado único, parecen engañosas y sospechosas. La lectura más probable es que el gobierno británico sufre una situación creada por él mismo, que es una mezcla de incompetencia y descaro, donde el objetivo es eludir las reglas firmadas para acceder al mercado europeo por un atajo, además ampliamente previsto por el ' Unión Europea. Una evaluación adicional que se debe hacer es que el protocolo relativo a Irlanda del Norte es el tema más sensible para los nacionalistas más extremistas, que representan una parte significativa del electorado de Boris Johnson y, a pesar de una gran mayoría de aprobación por parte del parlamento inglés, siguen siendo un tema muy controvertido. , convirtiéndose en un factor de equilibrio de los activos del partido conservador. Las dificultades del gobierno británico deben tener en cuenta todos los componentes para poder mantener el poder y la cuestión del Brexit fue decisiva para llegar al poder a través de las últimas elecciones: una falta de apoyo de las partes más extremas de los nacionalistas puede anular el proyecto de gobernabilidad del primer ministro de Londres. En el estado de cosas actual, la sentencia sobre el gobierno británico toca la falta de fiabilidad porque pretende renegociar las reglas que se acaban de firmar, que ciertamente no han sido impuestas por Europa: una confirmación más, que, a pesar de todo, el La salida inglesa de Europa, a largo plazo, solo puede ser ventajosa para Bruselas, porque, a nivel político, el perdido es un miembro que no garantiza ningún espacio para la planificación compartida y representa una lección que no puede dejar de aplicarse. a otros miembros de conveniencia, como lo fue el propio Reino Unido, para que la Unión Europea vuelva a sus objetivos fundacionales, dejando de lado una inclusividad forzada que no se justifica por conveniencia general.

London möchte die Regeln für Nordirland wieder verhandeln

 Die Brexit-Regeln, die den Transit von Waren von der nordirischen Grenze betreffen, sind in London aufgrund der damit verbundenen praktischen Probleme unerwünscht, und dies hat die britische Regierung veranlasst, Brüssel aufzufordern, diese Regelung zu ändern. In seiner Rede vor dem House of Lords bekräftigte der Brexit-Minister ausdrücklich die Notwendigkeit wesentlicher Änderungen des bereits mit der Europäischen Union vereinbarten Protokolls für Nordirland. Die institutionelle Situation, die geschaffen werden könnte und die als mögliche Bedrohung für Brüssel wahrgenommen wurde, könnte die Anwendung von Artikel 16 sein, der es beiden Parteien ermöglichen kann, von den unterzeichneten Regeln zurückzutreten und den gesamten Austritt zu regeln Großbritannien aus der Union. Eine Eventualität, die verheerende Folgen für die Beziehungen zwischen London und Brüssel haben könnte und die verschiedene Lösungsmöglichkeiten beinhaltet: von einem totalen Abbruch bis hin zu einer sehr unwahrscheinlichen Wiederaufnahme der Verhandlungen. Zwischen beiden Seiten haben zwar beide bei einer möglichen Aussetzung der mühsam getroffenen Vereinbarungen viel zu verlieren, aber Großbritannien scheint perspektivisch größere Nachteile zu haben, da gemeinsame Regeln für die gegenseitigen Handelsbeziehungen fehlen. Wenn die Absicht des britischen Ministers war, mit einem Rückzug aus den Vereinbarungen zu drohen, hat man den Eindruck, dass es sich um einen fast verzweifelten Schritt handelte, der die Unfähigkeit Londons signalisiert, eine frei unterzeichnete Situation zu bewältigen; Schließlich war die europäische Reaktion diejenige, die allgemein erwartet wurde: eine Weigerung, das Protokoll neu zu verhandeln, da diese Lösung für inakzeptabel gehalten wurde, obwohl sie bereit war, nach Lösungen für die Probleme zu suchen. Die europäische Position scheint eine Manifestation des guten Willens zu sein, aber nicht ganz real, in dem Sinne, dass eine Demonstration der Stärke für die Briten günstig sein könnte, umgekehrt eine entschlossenere Haltung in Übereinstimmung mit den unterzeichneten, aber immer noch kollaborativen Entlarvungen London zur Erforschung von nicht-traumatischen Lösungen. Grund für den Streit bleiben die von London als übertrieben erachteten europäischen Kontrollen bei der Einfuhr von Waren in die nordirische Grenze; diese Wahl wurde jedoch erzwungen, um in einem Staat, der nicht mehr zur Union gehört, keine Zollkontrollen einzuführen. London hat wahrscheinlich die praktischen Schwierigkeiten dieser Kontrollen unterschätzt oder diese Schwierigkeiten gerade deshalb verursacht, um die Nutzung des einzigen physischen Kontakts an Land mit der Union neu zu verhandeln; selbst die britischen Erklärungen auf der Suche nach einem neuen Gleichgewicht, auch zugunsten Brüssels zum Schutz des eigenen Binnenmarktes, erscheinen trügerisch und verdächtig. Die wahrscheinlichste Lesart ist, dass die britische Regierung an einer von ihr selbst geschaffenen Situation leidet, die eine Mischung aus Inkompetenz und Unverschämtheit ist, in der es darum geht, die unterzeichneten Regeln für den Zugang zum europäischen Markt durch eine Abkürzung zu umgehen, die außerdem von der ' Europäische Union. Eine weitere Einschätzung ist, dass das Protokoll zu Nordirland das heikelste Thema für die extremsten Nationalisten ist, die einen erheblichen Teil der Wählerschaft von Boris Johnson ausmachen und trotz der Zustimmung durch das englische Parlament mit großer Mehrheit ein stark umstrittenes Thema bleiben , zu einem ausgleichenden Faktor für das Vermögen der konservativen Partei. Die Schwierigkeiten der britischen Regierung müssen alle Komponenten berücksichtigen, um die Macht halten zu können, und die Brexit-Frage war entscheidend für die Machtergreifung durch die letzten Wahlen: Mangelnde Unterstützung von den extremsten Teilen der Nationalisten kann das Projekt zunichte machen Regierungsfähigkeit des Londoner Premiers. Das Urteil über die britische Regierung rührt in der aktuellen Lage an Unzuverlässigkeit, weil es behauptet, die soeben unterzeichneten, von Europa sicherlich nicht auferlegten Regeln neu zu verhandeln: eine weitere Bestätigung, dass trotz allem die Englischer Ausstieg aus Europa, langfristig kann es für Brüssel nur von Vorteil sein, denn auf politischer Ebene ist der Verlorene ein Mitglied, das keinen Raum für gemeinsames Planen garantiert und eine Lehre darstellt, die man nicht verfehlen kann anderen Zweckmäßigkeitsmitgliedern, wie es das Vereinigte Königreich selbst war, die Europäische Union wieder auf ihre Gründungsziele zurückzubringen, ohne eine erzwungene Inklusion beiseite zu lassen, die nicht durch allgemeine Zweckmäßigkeit gerechtfertigt ist.

Londres voudrait à nouveau négocier les règles pour l'Irlande du Nord

 Les règles du Brexit, qui concernent le transit des marchandises depuis la frontière nord-irlandaise, sont malvenues à Londres en raison des problèmes pratiques qu'elles génèrent et cela a conduit le gouvernement britannique à demander à Bruxelles de modifier cette réglementation. Dans son discours à la Chambre des Lords, le ministre du Brexit a expressément affirmé la nécessité d'apporter des modifications essentielles au protocole pour l'Irlande du Nord déjà convenu avec l'Union européenne. La situation institutionnelle qui pourrait être créée et qui a été perçue comme une menace possible pour Bruxelles, pourrait être le recours à l'application de l'article 16, qui peut permettre aux deux parties de se retirer des règles signées et qui réglemente l'intégralité de la sortie. la Grande-Bretagne de l'Union. Une éventualité qui pourrait avoir des conséquences désastreuses sur les relations entre Londres et Bruxelles et qui comporte diverses solutions possibles : d'une rupture totale à une reprise très improbable des négociations. Entre les deux camps, bien qu'ils aient tous deux beaucoup à perdre avec une éventuelle suspension des accords laborieusement conclus, la Grande-Bretagne semble avoir des désavantages plus importants en perspective, avec l'absence de règles communes pour les relations commerciales mutuelles. Si l'intention du ministre britannique était de menacer d'un retrait des accords, l'impression est qu'il s'agissait d'un geste presque désespéré, qui signale l'incapacité de Londres à gérer une situation librement signée ; après tout, la réaction européenne était celle largement attendue : un refus de renégocier le protocole, jugeant cette solution inacceptable, alors même qu'elle était prête à chercher des solutions pour résoudre les problèmes. La position européenne semble être une manifestation de bonne volonté, mais pas tout à fait réelle, dans le sens où faire preuve de force pourrait être favorable aux Britanniques, à l'inverse une attitude plus ferme, conforme à ce qui a été signé, mais toujours collaborative expose Londres à la recherche de solutions non traumatiques. La raison du litige reste les contrôles européens imposés sur les marchandises entrant à la frontière nord-irlandaise, jugés excessifs par Londres ; cependant ce choix a été forcé afin de ne pas introduire de contrôles douaniers avec ce qui est un état qui n'appartient plus à l'Union. Londres a probablement sous-estimé les difficultés pratiques de ces contrôles ou provoqué ces difficultés précisément pour renégocier l'usage du seul contact physique à terre avec l'Union ; même les explications britanniques, à la recherche d'un nouvel équilibre, également au profit de Bruxelles pour protéger son propre marché unique, apparaissent spécieuses et suspectes. La lecture la plus probable est que le gouvernement britannique souffre d'une situation créée par lui-même, qui est un mélange d'incompétence et d'impudence, où le but est de contourner les règles signées pour accéder au marché européen par un raccourci, d'ailleurs largement prévu par le ' Union européenne. Une autre évaluation à faire est que le protocole concernant l'Irlande du Nord est la question la plus sensible pour les nationalistes les plus extrêmes, qui représentent une part importante de l'électorat de Boris Johnson et, malgré une large approbation par le parlement anglais, reste une question très contestée. , devenant un facteur d'équilibre des actifs du parti conservateur. Les difficultés du gouvernement britannique doivent prendre en compte toutes les composantes pour pouvoir se maintenir au pouvoir et la question du Brexit a été décisive pour accéder au pouvoir lors des dernières élections : un manque de soutien des parties les plus extrêmes des nationalistes peut annuler le projet de gouvernabilité du premier ministre de Londres. Dans l'état actuel des choses, le jugement sur le gouvernement britannique touche au manque de fiabilité car il prétend renégocier les règles qui viennent d'être signées, qui n'ont certainement pas été imposées par l'Europe : encore une confirmation, que, malgré tout, le Sortie anglaise d'Europe, à long terme, cela ne peut être qu'avantageux pour Bruxelles, car, sur le plan politique, le perdu est un membre qui ne garantit aucun espace de planification partagée et représente une leçon qui ne peut manquer d'être appliquée à d'autres membres de complaisance, comme l'était le Royaume-Uni lui-même, pour ramener l'Union européenne dans ses objectifs fondateurs, laissant de côté une inclusion forcée qui ne se justifie pas par la commodité générale.

Londres gostaria de negociar as regras para a Irlanda do Norte novamente

 As regras do Brexit, que dizem respeito ao trânsito de mercadorias da fronteira com a Irlanda do Norte, não são bem-vindas em Londres devido aos problemas práticos que estão a gerar e isso levou o governo britânico a pedir a Bruxelas que alterasse este regulamento. No seu discurso à Câmara dos Lordes, o ministro do Brexit afirmou expressamente a necessidade de alterações essenciais ao protocolo para a Irlanda do Norte já acordado com a União Europeia. A situação institucional que poderia ser criada e que tem sido percebida como uma possível ameaça para Bruxelas, poderia ser a utilização da aplicação do artigo 16, que pode permitir que ambas as partes se retirem das regras assinadas e que regulam toda a saída. Grã-Bretanha da União. Uma eventualidade que pode ter consequências terríveis para as relações entre Londres e Bruxelas e que inclui várias soluções possíveis: desde um rompimento total até uma improvável retomada das negociações. Entre os dois lados, embora ambos tenham muito a perder com uma possível suspensão dos acordos laboriosamente alcançados, a Grã-Bretanha parece ter maiores desvantagens em perspectiva, com a ausência de regras comuns para as relações comerciais mútuas. Se a intenção do ministro britânico era ameaçar uma retirada dos acordos, a impressão é que foi uma medida quase desesperada, o que sinaliza a incapacidade de Londres de administrar uma situação livremente assinada; afinal, a reação européia foi a amplamente esperada: a recusa em renegociar o protocolo, considerando essa solução inaceitável, embora estivesse disposta a buscar soluções para resolver os problemas. A posição europeia parece ser uma manifestação de boa vontade, mas não inteiramente real, no sentido de que exibir uma demonstração de força poderia ser favorável aos britânicos, inversamente uma atitude mais firme, em conformidade com o que foi assinado, mas ainda assim expõe colaborativas Londres para pesquisa de soluções não traumáticas. O motivo da disputa continua sendo o controle europeu imposto às mercadorias que entram na fronteira com a Irlanda do Norte, considerado excessivo por Londres; no entanto, esta escolha foi forçada para não introduzir controlos aduaneiros num Estado que já não pertence à União. Londres provavelmente subestimou as dificuldades práticas desses controles ou causou essas dificuldades justamente para renegociar o uso do único contato físico em terra com a União; até as explicações britânicas, em busca de um novo equilíbrio, também em auxílio de Bruxelas para proteger seu próprio mercado único, parecem especulativas e suspeitas. A leitura mais provável é que o governo britânico padece de uma situação por si criada, que é um misto de incompetência e atrevimento, em que se pretende contornar as regras assinadas para o acesso ao mercado europeu por um atalho, aliás amplamente previsto pelo ' União Européia. Uma avaliação adicional a ser feita é que o protocolo relativo à Irlanda do Norte é a questão mais sensível para os nacionalistas mais radicais, que representam uma parte significativa do eleitorado de Boris Johnson e, apesar de uma grande maioria de aprovação do parlamento inglês, continua sendo uma questão altamente contestada , tornando-se um fator de equilíbrio do patrimônio do partido conservador. As dificuldades do governo britânico devem levar em conta todos os componentes para poder se manter no poder e a questão do Brexit foi decisiva para chegar ao poder nas últimas eleições: a falta de apoio das partes mais extremas dos nacionalistas pode anular o projeto de governabilidade do primeiro-ministro de Londres. No estado atual das coisas, o julgamento do governo britânico toca na insegurança porque pretende renegociar as regras que acabam de ser assinadas, que certamente não foram impostas pela Europa: mais uma confirmação de que, apesar de tudo, o A saída inglesa da Europa, a longo prazo, só pode ser vantajosa para Bruxelas, porque, no plano político, o perdido é um membro que não garante nenhum espaço de planejamento compartilhado e representa uma lição que não pode deixar de ser aplicada a outros membros por conveniência, como foi o próprio Reino Unido, para trazer a União Europeia de volta aos seus objetivos fundadores, deixando de lado uma inclusão forçada que não é justificada pela conveniência geral.