ウクライナの侵略によって引き起こされたプーチンへの望ましくない予期しない影響の1つは、トランプ大統領の任期中に現在発表されている結論に向かっていた大西洋同盟の活力を回復することでした。一方、明白な地政学的原因と組み合わされた特別軍事作戦の残忍さは、大西洋同盟のメンバーの団結を強化し、組織に新たな推進力と活力を提供しました。プーチンの最初の戦術的、そして戦略的誤りは、不十分な分析の結果であり、それはロシアの国際アナリストの不足を示した。彼らの中のヨーロッパ人の間、そしてヨーロッパ人とアメリカの間の分裂は今では修復不可能であり、ある意味でこの分析は有効な基盤を持ち、物事の進路を変えることができる状況を引き起こすことなく実現する可能性があると信じられていました。プーチンの評価では、クレムリンの長は、外国の侵入によって引き起こされた影響をこのゲームとは無関係であると判断しました。しかし、この評価は逆の効果をもたらし、ロシアにとって新しい状況を解釈する兆候がなかったとは言えません。ロシアの活動に対するバルト諸国とポーランドの動揺は、国際法に公然と違反してウクライナを征服したにもかかわらず、地政学的な状況を犠牲にすることは、全体として不利ではありません。それなら、軍事的結果は破産であり、現時点では逃げ道がないように思われる状況に身を置いたというロシア政府による非難をさらに増やさなければならない。ロシア人が最小限に望んでいた大西洋同盟の健康状態に関しては、状況はモスクワにとって非常に不利に見える。フィンランドとスウェーデンによる中立国の妨害の可能性のある決定は、ロシアが大西洋同盟が存在する国境の新しい側面を追加することを導きます。これはまさにウクライナの国の侵略につながった理由の1つです。ウクライナは常にロシアとスウェーデンによって独占的な影響力のある地域と見なされてきましたが、フィンランドはこのカテゴリに分類されませんが、最初はソビエト連邦、そして現在はプーチンのおかげで、両国の中立性は常に事実と見なされてきましたロシア;この状況の変化は、多かれ少なかれ明白な核の脅威が存在しなかったクレムリンに苛立ちと緊張を引き起こしました。ロシアとの国境に戦術的な原子爆弾が存在すること、つまり射程が狭いことは、いずれにせよ知られており、国際社会はそれを認識していますが、ロシアは核の可能性を再確認する機会を逃していません。さらに、大西洋同盟に参加するには、モスクワがこれらの国境に大量の軍隊を配備し、緊張のレベルを高め、フィンランド湾に存在する海軍部隊を増やす必要があります。北欧の2つの州はすでに大西洋同盟の会議に参加しており、その兵士は同盟の軍隊と演習を行っています。つまり、公式に認可されなければならない量的な協力がすでに存在していることに注意してください。大西洋同盟に参加するための条件は、すでに両国の政治システムによってほぼ満たされている。それは、状況を悪化させないためにブリュッセルが現時点で遅れることができると言わなければならないとしても、彼らの主権に関する決定に過ぎない。モスクワにはすでに非常に緊張しています。しかし、北欧の2か国は、約1年間ロシアの脅威にさらされており、2021年の終わりから、モスクワからの圧力が毎週繰り返されています。これにより、両国の社会で好意的な意見が高まっていると考えられており、現在、非同盟政策を大多数で放棄することに賛成しているようです。スウェーデンとフィンランドでは、大西洋アレナザのメンバーは32人に増え、ロシアはNATOの存在によって国境が2倍以上になると見ています。これは、国際メカニズムの偉大な政治家であり愛好家であるプーチンの能力と先見性によって達成された結果です。
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venerdì 15 aprile 2022
يستعد التحالف الأطلسي لزيادة عدد أعضائه
كان أحد الآثار غير المرغوب فيها وغير المتوقعة لبوتين بسبب غزو أوكرانيا هو إعادة الحيوية إلى الحلف الأطلسي ، الذي كان ، خلال رئاسة ترامب ، يتجه نحو نتيجة تم الإعلان عنها الآن. من ناحية أخرى ، عززت وحشية العملية العسكرية الخاصة المقترنة بالأسباب الجيوسياسية الواضحة وحدة أعضاء الحلف الأطلسي ، مما وفّر للمنظمة زخماً وحيوية جديدين. كان أول خطأ تكتيكي ثم استراتيجي لبوتين نتيجة لتحليل ضعيف ، أظهر ندرة المحللين الروس الدوليين. كان يُعتقد أن الانقسام بين الأوروبيين داخلهم وبين الأوروبيين والولايات المتحدة أصبح الآن غير قابل للإصلاح ، وبطريقة ما كان لهذا التحليل أسس صحيحة وإمكانية أن يتحقق دون التسبب في أي موقف قادر على تغيير مسار الأمور. في تقييم بوتين ، حكم رئيس الكرملين أن الآثار الناجمة عن غزو دولة أجنبية لا علاقة لها بهذه اللعبة. هذا التقييم ، مع ذلك ، كان له آثار عكسية ولا يمكن القول أنه بالنسبة لروسيا لم تكن هناك مؤشرات لتفسير الوضع الجديد: كان ينبغي أن يكون التحريض من دول البلطيق وبولندا ضد النشاط الروسي كافياً لمزيد من الحذر من عدم القيام بذلك. التضحية بوضع جيوسياسي ، بشكل عام ، ليس غير موات في مواجهة غزو أوكرانيا في انتهاك صريح للقانون الدولي ؛ وبالتالي ، فإن النتيجة العسكرية هي الإفلاس يجب أن تزيد من الاتهامات المتبادلة من قبل الحكومة الروسية لأنها وضعت نفسها في وضع يبدو أنه لا سبيل للخروج منه في الوقت الحالي. أما بالنسبة للحالة الصحية لحلف الأطلسي ، التي أرادها الروس إلى الحد الأدنى ، فإن الوضع يبدو غير موات للغاية بالنسبة لموسكو. سيؤدي القرار المحتمل بقطع حيادهم من قبل فنلندا والسويد إلى قيام روسيا بإضافة جانب جديد من حدودها حيث سيكون الحلف الأطلسي حاضراً ، وهو أحد الأسباب التي أدت إلى غزو الدولة الأوكرانية. على الرغم من أن أوكرانيا كانت تعتبر دائمًا منطقة نفوذ حصري من قبل روسيا والسويد وفنلندا لا تندرج ضمن هذه الفئة ، إلا أن حياد البلدين كان دائمًا يُعتبر حقيقة مستحقة تقريبًا ، أولاً إلى الاتحاد السوفيتي والآن إلى بوتين. روسيا؛ تسبب تغيير هذا الوضع في إثارة الانزعاج والعصبية في الكرملين ، حيث لم تكن هناك تهديدات نووية صريحة إلى حد ما ؛ إن وجود القنابل الذرية التكتيكية ، أي ذات المدى المنخفض ، على الحدود الروسية ، معروف على أي حال والمجتمع الدولي على علم به ، لكن روسيا لم تفوت فرصة لإعادة تأكيد إمكاناتها النووية ؛ علاوة على ذلك ، فإن الانضمام إلى الحلف الأطلسي سيتطلب من موسكو نشر كميات كبيرة من القوات على تلك الحدود ، مما يرفع مستوى التوتر ، فضلاً عن زيادة الوحدات البحرية الموجودة في الخليج الفنلندي. وتجدر الإشارة إلى أن الدولتين الاسكندنافية تشاركان بالفعل في اجتماعات الحلف الأطلسي وأن جنودهما ينفذون تدريبات مع قوات الحلف ، وباختصار ، هناك بالفعل تعاون كمي ، والذي يجب أن تتم الموافقة عليه رسميًا فقط. شروط الانضمام إلى الحلف الأطلسي مستوفاة بالفعل إلى حد كبير من قبل الأنظمة السياسية للدولتين وهو مجرد قرار يتعلق بسيادتهما ، حتى لو كان لا بد من القول إن بروكسل يمكن أن تتأخر في هذه اللحظة حتى لا تؤدي إلى تفاقم الوضع الذي هو بالفعل متوتر للغاية مع موسكو ؛ ومع ذلك ، فقد تعرضت الدولتان الاسكندنافية للتهديدات الروسية لمدة عام تقريبًا ، واعتبارًا من نهاية عام 2021 ، تتكرر الضغوط من موسكو ، ودقيقة كل أسبوع ؛ يُعتقد أن هذا قد أثار رأيًا إيجابيًا متزايدًا في مجتمعات البلدين ، والذي يبدو أنه يؤيد الآن التخلي عن سياسة عدم الانحياز بطريقة الأغلبية. مع السويد وفنلندا ، سيرتفع عدد أعضاء الأطلسي الأطلسي إلى 32 وسترى روسيا حدودها أكثر من الضعف مع وجود الناتو: نتيجة تتحقق بقدرة وبصيرة بوتين ، رجل دولة عظيم ومتذوق للآليات الدولية.
venerdì 18 marzo 2022
In Ucraina la Russia è bloccata dalla sua pessima gestione militare e politica
Nonostante il grande prezzo, purtroppo pagato in vite umane, che rappresenta l’aspetto più tragico del conflitto, l’avanzata russa procede a rilento e, in alcuni casi, è anche costretta a subire sconfitte che costringono reparti del Cremlino ad arretrare sul terreno. Questo provoca una tattica che coinvolge i civili ucraini come obiettivi funzionali ad indebolire la resistenza di Kiev, che, sul solo piano militare, cioè senza un teorico coinvolgimento dei civili, riuscirebbe a contenere lo sforzo russo, sebbene in evidente inferiorità numerica e di mezzi a disposizione. Questa modalità è stata sperimentata con successo in Siria, dove venivano colpiti deliberatamente obiettivi civili, come ospedali e scuole, per fare arretrare le forze contrarie ad Assad, qualunque fosse la loro natura, fossero le forze democratiche o lo Stato islamico; tuttavia lo schema, seppure ha delle similitudini, in Ucraina presenta differenze profonde: l’Ucraina è uno stato sovrano con un proprio esercito, coeso con la sua popolazione e non diviso come in Siria e gode dell’incondizionato appoggio politico dell’occidente, che, nonostante continui a non volere intervenire, rifornisce in modo continuo di armi e supporto logistico le forze armate di Kiev. Le congetture sulle convinzioni di una guerra breve di Putin, sono probabilmente veritiere, e le prove sono che gli armamenti pesanti schierati sono antiquati, il supporto logistico insufficiente, proprio perché non progettato e le truppe, spesso formate da militari di leva, non sono sufficientemente addestrate ed ancora meno preparate psicologicamente ad affrontare un conflitto bellico di tale intensità. Alcuni analisti giudicano anche che non sarà determinante l’impiego dei “volontari” siriani ed anche sull’apporto dei ceceni si nutrono considerevoli dubbi. In questo quadro la scelta dei bombardamenti indiscriminati, appare per Putin l’unica strada attualmente percorribile per non uscire sconfitto dal conflitto e con l’immagine interna irrimediabilmente rovinata. Per questo motivo la richiesta della zona di non sorvolo aereo del presidente Zelensky appare più che legittima, ma i paesi occidentali non ritengono ancora il momento per intervenire. Esiste il concreto pericolo dell’uso di armi chimiche da parte del Cremlino, sull’esperienza vincente effettuata in Siria, che costituirebbe il rinnovamento di un precedente molto pericoloso, che ha costituito il più grande fallimento politico di Obama e che, secondo molti osservatori, è stato l’inizio dell’attuale debolezza politica americana nel teatro mondiale. L’opzione dell’uso delle armi chimiche potrebbe anche costituire la considerazione da parte di Mosca di un eventuale uso del ricorso all’arma nucleare, peraltro già minacciata, fin dall’inizio del conflitto. Il pericolo di una escalation è concreto: la Russia è in evidente difficoltà nella sua “operazione militare”, si trova sull’orlo del fallimento finanziario ed è politicamente isolata sulla scena diplomatica, soprattutto dopo il sempre più cauto atteggiamento cinese sul conflitto, provocato dalle minacce di perdere l’accesso ai suoi mercati commerciale più redditizi: gli Usa e l’Europa. Queste considerazioni, se unite alle notizie, che la Russia alle attuali difficoltà logistiche, sembra andare incontro ad una ulteriore penuria di disponibilità di rifornimenti, sia per difficoltà pratiche sempre più evidenti, sia per un arsenale non infinito ed anche una situazione interna ai vertici del Cremlino, dove i maggiori collaboratori più vicini al presidente, sono stati oggetto di rimozione dalle loro cariche, proprio per la cattiva gestione della guerra, le possibilità di una azione diplomatica sembrano aumentare. Per la Russia, si stima che i prossimi dieci giorni saranno cruciali: se Mosca riuscirà a vincere il conflitto avrà raggiunto il suo obiettivo, viceversa per Putin potrebbero non esserci vie d’uscita e quindi il presidente russo potrebbe preferire una uscita onorevole tramite un accordo diplomatico. Questo eventuale accordo, però, passa da una tregua che fermi l’uso delle armi e consenta corridoi umanitari sicuri; questa eventualità, augurabile, è, però, contraria all’attuale modalità di combattimento dei militari russi, che usano i civili come obiettivo per raggiungere il successo. Al momento la situazione sembra senza una via d’uscita, ma la pressione internazionale ed alcune concessioni ucraine, potrebbero togliere ogni giustificazione alla Russia e consentire a Mosca una via d’uscita onorevole, onorevole al momento, perché la reputazione di Putin è irrimediabilmente rovinata, anche dall’inchiesta che la Corte di giustizia internazionale intende fare partire e che appare con una conclusione già scritta.
In Ukraine, Russia is blocked by its poor military and political management
Despite the great price, unfortunately paid in human lives, which represents the most tragic aspect of the conflict, the Russian advance is proceeding slowly and, in some cases, is even forced to suffer defeats that force departments of the Kremlin to retreat to the ground. This provokes a tactic that involves Ukrainian civilians as functional objectives to weaken the resistance of Kiev, which, on the military level only, that is, without the theoretical involvement of civilians, would be able to contain the Russian effort, although in evident numerical and means inferiority to disposition. This modality has been successfully tested in Syria, where civilian targets, such as hospitals and schools, were deliberately hit to pull back the forces opposed to Assad, whatever their nature, be it democratic forces or the Islamic State; however the scheme, although it has similarities, in Ukraine presents profound differences: Ukraine is a sovereign state with its own army, cohesive with its population and not divided as in Syria and enjoys the unconditional political support of the West, which despite continuing not to intervene, it continuously supplies the armed forces of Kiev with weapons and logistical support. The conjectures about Putin's convictions of a short war are probably true, and the evidence is that the heavy weapons deployed are outdated, the logistical support insufficient, precisely because it was not designed, and the troops, often made up of conscripts, are insufficient. trained and even less psychologically prepared to face a war of such intensity. Some analysts also believe that the employment of Syrian "volunteers" will not be decisive and there are considerable doubts about the contribution of the Chechens. In this context, the choice of indiscriminate bombing appears for Putin to be the only way to avoid being defeated by the conflict and with the internal image irremediably ruined. For this reason, President Zelensky's request for the no-fly zone appears more than legitimate, but Western countries do not yet consider the time to intervene. There is a real danger of the use of chemical weapons by the Kremlin, on the winning experience carried out in Syria, which would constitute the renewal of a very dangerous precedent, which constituted Obama's greatest political failure and which, according to many observers, it was the beginning of the current American political weakness in the world theater. The option of the use of chemical weapons could also constitute the consideration by Moscow of a possible use of the use of nuclear weapons, which has already been threatened since the beginning of the conflict. The danger of an escalation is concrete: Russia is in evident difficulty in its "military operation", is on the verge of financial failure and is politically isolated on the diplomatic scene, especially after the increasingly cautious Chinese attitude on the conflict, caused by the threats of losing access to its most profitable trading markets: the US and Europe. These considerations, if combined with the news, that Russia in the current logistical difficulties, seems to face a further shortage of availability of supplies, both due to increasingly evident practical difficulties, and due to a not infinite arsenal and also an internal situation at the top of the Kremlin, where the major collaborators closest to the president, have been the object of removal from their offices, precisely because of the mismanagement of the war, the possibilities for diplomatic action seem to increase. For Russia, it is estimated that the next ten days will be crucial: if Moscow manages to win the conflict it will have achieved its goal, vice versa for Putin there may be no way out and therefore the Russian president may prefer an honorable exit through an agreement. diplomatic. This eventual agreement, however, passes from a truce that stops the use of weapons and allows safe humanitarian corridors; this eventuality, desirable, is, however, contrary to the current combat mode of the Russian military, which uses civilians as a target to achieve success. At the moment the situation seems to have no way out, but international pressure and some Ukrainian concessions could take away any justification from Russia and allow Moscow an honorable way out, honorable at the moment, because Putin's reputation is hopelessly ruined. , also from the investigation that the International Court of Justice intends to initiate and which appears with an already written conclusion.
In der Ukraine wird Russland durch sein schlechtes militärisches und politisches Management blockiert
Trotz des hohen Preises, der leider mit Menschenleben bezahlt wurde, was den tragischsten Aspekt des Konflikts darstellt, geht der russische Vormarsch langsam voran und muss in einigen Fällen sogar Niederlagen erleiden, die Abteilungen des Kremls zum Rückzug zwingen . Dies provoziert eine Taktik, die ukrainische Zivilisten als funktionale Ziele einbezieht, um den Widerstand Kiews zu schwächen, der nur auf militärischer Ebene, dh ohne die theoretische Beteiligung von Zivilisten, in der Lage wäre, die russischen Bemühungen einzudämmen, wenn auch in offensichtlicher Zahl und bedeutet Unterlegenheit gegenüber Disposition. Diese Modalität wurde erfolgreich in Syrien getestet, wo zivile Ziele wie Krankenhäuser und Schulen absichtlich getroffen wurden, um die gegen Assad gerichteten Kräfte, gleich welcher Art, seien es demokratische Kräfte oder der Islamische Staat, zurückzudrängen; Obwohl das Schema Ähnlichkeiten aufweist, weist es in der Ukraine tiefgreifende Unterschiede auf: Die Ukraine ist ein souveräner Staat mit eigener Armee, der mit seiner Bevölkerung zusammenhält und nicht wie in Syrien gespalten ist, und genießt die bedingungslose politische Unterstützung des Westens, obwohl dies weiterhin nicht der Fall ist eingreifen, versorgt es die Streitkräfte von Kiew kontinuierlich mit Waffen und logistischer Unterstützung. Die Vermutungen über Putins Überzeugung von einem kurzen Krieg sind wahrscheinlich wahr, und die Beweise sind, dass die eingesetzten schweren Waffen veraltet sind, die logistische Unterstützung unzureichend ist, gerade weil sie nicht konzipiert wurde, und die Truppen, die oft aus Wehrpflichtigen bestehen, unzureichend sind. ausgebildet und noch weniger psychologisch darauf vorbereitet, sich einem Krieg dieser Intensität zu stellen. Einige Analysten glauben auch, dass der Einsatz syrischer "Freiwilliger" nicht entscheidend sein wird, und es bestehen erhebliche Zweifel am Beitrag der Tschetschenen. In diesem Zusammenhang scheint die Wahl des wahllosen Bombenangriffs für Putin der einzige Weg zu sein, um zu vermeiden, dass er vom Konflikt besiegt wird und das interne Image unwiederbringlich ruiniert wird. Aus diesem Grund erscheint die Forderung von Präsident Selenskyj nach einer Flugverbotszone mehr als legitim, aber die westlichen Länder denken noch nicht über die Zeit nach, einzugreifen. Es besteht eine reale Gefahr des Einsatzes chemischer Waffen durch den Kreml aufgrund der in Syrien gemachten erfolgreichen Erfahrungen, die die Erneuerung eines sehr gefährlichen Präzedenzfalls darstellen würden, der Obamas größtes politisches Versagen darstellte und das nach Meinung vieler Beobachter ist war der Beginn der aktuellen amerikanischen politischen Schwäche im Welttheater. Die Option des Einsatzes von Chemiewaffen könnte auch die Überlegung Moskaus über einen möglichen Einsatz des bereits seit Beginn des Konflikts angedrohten Einsatzes von Atomwaffen darstellen. Die Gefahr einer Eskalation ist konkret: Russland befindet sich in offensichtlichen Schwierigkeiten bei seiner „Militäroperation“, steht am Rande des finanziellen Scheiterns und ist auf der diplomatischen Bühne politisch isoliert, insbesondere nach der zunehmend vorsichtigen chinesischen Haltung gegenüber dem Konflikt, die durch das verursacht wurde Gefahr, den Zugang zu seinen profitabelsten Handelsmärkten zu verlieren: den USA und Europa. Diese Überlegungen, kombiniert mit der Nachricht, dass Russland angesichts der derzeitigen logistischen Schwierigkeiten mit einer weiteren Verknappung der Verfügbarkeit von Lieferungen konfrontiert zu sein scheint, sowohl aufgrund zunehmend offensichtlicher praktischer Schwierigkeiten als auch aufgrund eines nicht unendlichen Arsenals und auch einer internen Situation am Oben im Kreml, wo die wichtigsten Kollaborateure, die dem Präsidenten am nächsten stehen, gerade wegen der Misswirtschaft des Krieges aus ihren Ämtern entfernt wurden, scheinen die Möglichkeiten für diplomatisches Handeln zu steigen. Für Russland dürften die nächsten zehn Tage entscheidend sein: Gelingt es Moskau, den Konflikt zu gewinnen, hat es sein Ziel erreicht, umgekehrt gibt es für Putin womöglich keinen Ausweg mehr und der russische Präsident könnte daher einen ehrenvollen Ausstieg bevorzugen eine Vereinbarung diplomatisch. Dieses letztendliche Abkommen geht jedoch von einem Waffenstillstand aus, der den Einsatz von Waffen stoppt und sichere humanitäre Korridore ermöglicht; diese wünschenswerte Möglichkeit steht jedoch im Gegensatz zum derzeitigen Kampfmodus des russischen Militärs, das Zivilisten als Ziel für den Erfolg einsetzt. Im Moment scheint die Situation keinen Ausweg zu haben, aber internationaler Druck und einige ukrainische Zugeständnisse könnten Russland jede Rechtfertigung nehmen und Moskau einen ehrenhaften Ausweg ermöglichen, ehrenhaft im Moment, weil Putins Ruf hoffnungslos ruiniert ist Untersuchung, die der Internationale Gerichtshof einzuleiten beabsichtigt und die mit einem bereits schriftlichen Abschluss erscheint.
En Ucrania, Rusia está bloqueada por su mala gestión militar y política
A pesar del gran precio, lamentablemente pagado en vidas humanas, que representa el aspecto más trágico del conflicto, el avance ruso avanza lentamente y, en algunos casos, incluso se ve obligado a sufrir derrotas que obligan a los departamentos del Kremlin a replegarse sobre el terreno. . Esto provoca una táctica que involucra a los civiles ucranianos como objetivos funcionales para debilitar la resistencia de Kiev que, sólo en el plano militar, es decir, sin la teórica participación de los civiles, sería capaz de contener el esfuerzo ruso, aunque en evidentes números y significa inferioridad a la disposición. Esta modalidad ha sido probada con éxito en Siria, donde objetivos civiles, como hospitales y escuelas, fueron atacados deliberadamente para hacer retroceder a las fuerzas opuestas a Assad, cualquiera que sea su naturaleza, ya sean fuerzas democráticas o el Estado Islámico; sin embargo el esquema, aunque tiene similitudes, en Ucrania presenta profundas diferencias: Ucrania es un estado soberano con su propio ejército, cohesionado con su población y no dividido como en Siria y goza del apoyo político incondicional de Occidente, que a pesar de seguir sin intervenir, suministra continuamente armas y apoyo logístico a las fuerzas armadas de Kiev. Las conjeturas sobre las convicciones de Putin de una guerra corta probablemente sean ciertas, y la evidencia es que el armamento pesado desplegado está desactualizado, el apoyo logístico insuficiente, precisamente porque no fue diseñado, y las tropas, muchas veces compuestas por reclutas, son insuficientes. entrenados y menos preparados psicológicamente para enfrentar una guerra de tal intensidad. Algunos analistas también creen que el empleo de "voluntarios" sirios no será decisivo y existen considerables dudas sobre la contribución de los chechenos. En este contexto, la elección de los bombardeos indiscriminados parece ser para Putin la única forma de evitar ser derrotado por el conflicto y con la imagen interna arruinada irremediablemente. Por esta razón, la solicitud del presidente Zelensky de la zona de exclusión aérea parece más que legítima, pero los países occidentales aún no consideran el momento de intervenir. Existe un peligro real del uso de armas químicas por parte del Kremlin, sobre la experiencia ganadora llevada a cabo en Siria, lo que constituiría la renovación de un precedente muy peligroso, que constituyó el mayor fracaso político de Obama y que, según muchos observadores, fue el comienzo de la actual debilidad política estadounidense en el teatro mundial. La opción del uso de armas químicas también podría constituir la consideración por parte de Moscú de un posible uso del uso de armas nucleares, que ya ha sido amenazado desde el inicio del conflicto. El peligro de una escalada es concreto: Rusia se encuentra en evidente dificultad en su "operación militar", está al borde del fracaso financiero y políticamente aislada en el escenario diplomático, sobre todo tras la actitud cada vez más cautelosa de China sobre el conflicto, provocada por la amenazas de perder el acceso a sus mercados comerciales más rentables: Estados Unidos y Europa. Estas consideraciones, si se unen a la noticia de que Rusia, en las actuales dificultades logísticas, parece enfrentarse a una mayor escasez de disponibilidad de suministros, tanto por dificultades prácticas cada vez más evidentes, como por un arsenal no infinito y también por una situación interna en el En lo más alto del Kremlin, donde los principales colaboradores más cercanos al presidente han sido objeto de remoción de sus cargos, precisamente por la mala gestión de la guerra, las posibilidades de acción diplomática parecen aumentar. Para Rusia se estima que los próximos diez días serán cruciales: si Moscú consigue ganar el conflicto habrá conseguido su objetivo, al revés para Putin puede que no haya salida y por ello el presidente ruso puede preferir una salida honorable por la vía un acuerdo diplomático. Este eventual acuerdo, sin embargo, pasa de una tregua que frena el uso de armas y permite corredores humanitarios seguros; esta eventualidad, deseable, es, sin embargo, contraria al actual modo de combate del ejército ruso, que utiliza a los civiles como objetivo para lograr el éxito. De momento la situación parece no tener salida, pero la presión internacional y algunas concesiones ucranianas podrían quitarle cualquier justificación a Rusia y permitirle a Moscú una salida honrosa, honrosa de momento, porque la reputación de Putin está irremediablemente arruinada, también desde la investigación que la Corte Internacional de Justicia pretende iniciar y que se presenta con una conclusión ya escrita.
En Ukraine, la Russie est bloquée par sa mauvaise gestion militaire et politique
Malgré le prix élevé, malheureusement payé en vies humaines, qui représente l'aspect le plus tragique du conflit, l'avancée russe progresse lentement et, dans certains cas, est même contrainte de subir des défaites qui obligent les départements du Kremlin à se replier sur le terrain. . Cela provoque une tactique qui implique les civils ukrainiens comme objectifs fonctionnels pour affaiblir la résistance de Kiev, qui, sur le seul plan militaire, c'est-à-dire sans l'implication théorique des civils, serait en mesure de contenir l'effort russe, bien qu'en nombre et en nombre évidents. signifie infériorité à la disposition. Cette modalité a été testée avec succès en Syrie, où des cibles civiles, telles que des hôpitaux et des écoles, ont été délibérément frappées pour faire reculer les forces opposées à Assad, quelle que soit leur nature, qu'il s'agisse de forces démocratiques ou de l'État islamique ; cependant le schéma, bien qu'il présente des similitudes, en Ukraine présente de profondes différences : l'Ukraine est un État souverain avec sa propre armée, solidaire de sa population et non divisée comme en Syrie et bénéficie du soutien politique inconditionnel de l'Occident, qui, bien qu'il continue à ne pas intervenir, il approvisionne en permanence les forces armées de Kiev en armes et en soutien logistique. Les conjectures sur les convictions de Poutine d'une guerre courte sont probablement vraies, et la preuve est que les armes lourdes déployées sont dépassées, le soutien logistique insuffisant, précisément parce qu'il n'a pas été conçu, et les troupes, souvent composées de conscrits, sont insuffisantes. formés et encore moins préparés psychologiquement à affronter une guerre d'une telle intensité. Certains analystes estiment également que l'emploi de "volontaires" syriens ne sera pas décisif et l'apport des Tchétchènes suscite de sérieux doutes. Dans ce contexte, le choix des bombardements aveugles apparaît pour Poutine comme le seul moyen d'éviter d'être vaincu par le conflit et d'avoir l'image intérieure irrémédiablement ruinée. Pour cette raison, la demande du président Zelensky pour la zone d'exclusion aérienne apparaît plus que légitime, mais les pays occidentaux ne considèrent pas encore le moment d'intervenir. Il y a un réel danger d'utilisation d'armes chimiques par le Kremlin, sur l'expérience gagnante menée en Syrie, qui constituerait le renouvellement d'un précédent très dangereux, qui a constitué le plus grand échec politique d'Obama et qui, selon de nombreux observateurs, a été le début de la faiblesse politique américaine actuelle sur le théâtre mondial. L'option de l'utilisation d'armes chimiques pourrait également constituer la réflexion par Moscou d'un éventuel recours à l'utilisation de l'arme nucléaire, déjà menacée depuis le début du conflit. Le danger d'une escalade est concret : la Russie est en difficulté évidente dans son « opération militaire », est au bord de l'échec financier et est politiquement isolée sur la scène diplomatique, surtout après l'attitude chinoise de plus en plus prudente sur le conflit, provoquée par la menace de perdre l'accès à ses marchés commerciaux les plus rentables : les États-Unis et l'Europe. Ces considérations, si elles sont combinées avec les nouvelles, que la Russie, dans les difficultés logistiques actuelles, semble faire face à une nouvelle pénurie de disponibilité des approvisionnements, à la fois en raison de difficultés pratiques de plus en plus évidentes, et en raison d'un arsenal pas infini et aussi d'une situation interne au Du haut du Kremlin, où les principaux collaborateurs les plus proches du président, ont fait l'objet de destitution, précisément à cause de la mauvaise gestion de la guerre, les possibilités d'action diplomatique semblent se multiplier. Pour la Russie, on estime que les dix prochains jours seront cruciaux : si Moscou parvient à gagner le conflit, il aura atteint son objectif, inversement pour Poutine il n'y aura peut-être pas d'issue et donc le président russe préférera peut-être une sortie honorable par un accord diplomatique. Cet éventuel accord passe cependant d'une trêve qui arrête l'usage des armes et autorise des couloirs humanitaires sûrs ; cette éventualité, souhaitable, est cependant contraire au mode de combat actuel de l'armée russe, qui utilise les civils comme cible pour parvenir au succès. Pour le moment, la situation semble sans issue, mais la pression internationale et certaines concessions ukrainiennes pourraient retirer toute justification à la Russie et permettre à Moscou une issue honorable, honorable pour le moment, car la réputation de Poutine est irrémédiablement ruinée. enquête que la Cour internationale de justice entend ouvrir et qui se présente avec une conclusion déjà écrite.