Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 17 aprile 2019

欧米間の貿易戦争

欧州委員会が米国に対する制裁措置を実施する場合、ワシントンとブリュッセルの間の貿易闘争は増大し、両国の政治的側面および関係にさらに投資するでしょう。ヨーロッパでは、米国はBoing会社に国家援助を提供しており、論争はすでに世界貿易機関の前にあり、欧州連合は米国の商品に対する制裁を通して行わなければならない補償を以下と同等の金額で要求しました。 120億ドル、これはヒットする生産者の潜在的な数を拡大するために200億ドルに増やすことができます。この計画は、アメリカの大統領が同盟国からの商品とサービスにも関する任務の導入に基づいて、彼の通商政策を発足させた対照の一部です。欧州連合が打撃を与えたいと思う商品部門はトランプ有権者がより多く存在する生産地域に属します。この事実は、コントラストがどのように強くなったのか、そしてまた二者がどのようにして相互的で進歩的な距離を置いて進んでいるかを示しています。ヨーロッパの意図が実現することであったならば、それはアメリカ合衆国での宣戦布告の意味を持ちます。その上、その操縦はアメリカの態度によって正当化されているが、今までのところ商業的問題の交渉による決議に鈍感である。トランプは相互利益のために中国と関係を結ぶようになった、しかしヨーロッパではホワイトハウスがヨーロッパが貿易サイドの両方でアメリカに負債があると信じるという事実のために引き締めがあります軍事防衛の貢献から。トランプ氏はすでに、航空業界での欧州とのスペキュラ闘争の悪化、ブリュッセルの航空業界への支援、そしてこれに基づいて欧州製品に対する約110億ドルの関税の追加など、何らかの報復を考えています。何よりも食料品の上にあたる。農産物に対するそれは、制裁が両方向に適用されるからこそ、非常に政治的価値がある戦いです。トランプは、彼の選挙でのヒットを見て、同様の方法でそれを保護します。貿易戦争によってももたらされるべきであるという利益なしに、二者に損害だけを提供する。間違いなく最初の間違いはトランプでしたが、アメリカ人の心を変えようとする無駄な試みの後でさえヨーロッパは適応しました、そして今や商業戦争の拡大は解決できないようです。大西洋を越えた関係は歴史的な最低水準にあり、これは2つの候補のどちらにも有利ではありません。つまり、同盟関係のそれぞれの義務から相互的に切り離すことを助け、それは建設的悪化の弁証法を正当化することができる限り可能です。国際情勢間の関係のそれぞれの利点を重視することに加えて、これらの事態は、それらが中国であろうとロシアであろうとなかろうと、敵対者を支持することを考慮すべきです。西側の結束度が低いということは、米国とヨーロッパの両方に反する政策を支持するものであり、ブリュッセルと北京の間の親密な関係はそれの直接の結果です。欧州の限界はよく知られています。外交や防衛政策を損なうために経済的側面に集中しすぎています。三つのテーマは補完的で分離できないため、評価は近視眼的なものではありません。短期または中期の商業的成果のみを検討してもヨーロッパが征服の可能性から逃れることはできません。一方で、長期的にはトランプに立ち向かうには政治的および軍事的自治が必要です。トランプによって課された進歩的な孤立主義の機能においても。したがって、ヨーロッパは自らを組織し、それに賛成する新大統領の選挙を待つべきではありません。

حرب التجارة بين أوروبا والولايات المتحدة

إذا نجحت المفوضية الأوروبية في فرض العقوبات ضد الولايات المتحدة ، فإن المعركة التجارية بين واشنطن وبروكسل ستزيد وستستثمر أكثر في الجوانب السياسية والعلاقات بين الطرفين. في أوروبا ، يُعتقد أن الولايات المتحدة قدمت مساعدات حكومية لشركة بوينج وأن الجدل معروض بالفعل على منظمة التجارة العالمية ، وقد طالب الاتحاد الأوروبي بتعويضات يجب أن تتم من خلال فرض عقوبات على البضائع الأمريكية بمبلغ يعادل اثنا عشر مليار دولار ، والتي يمكن زيادتها إلى عشرين مليار دولار أمريكي لتوسيع العدد المحتمل للمنتجين لتصل. هذا المخطط هو جزء من التناقض الذي أطلقه الرئيس الأمريكي مع سياسته التجارية ، بناءً على تطبيق الرسوم على السلع والخدمات من الدول المتحالفة معها. تنتمي قطاعات البضائع التي يريد الاتحاد الأوروبي الوصول إليها إلى مناطق الإنتاج التي يتواجد فيها ناخبون ترامب بأعداد أكبر. توضح هذه الحقيقة كيف أصبح التباين قوياً وكذلك كيف يسير الطرفان في مسافة متبادلة وتقدمية. إذا كانت النية الأوروبية تتجسد ، فستكون لها أهمية إعلان الحرب على الولايات المتحدة ؛ علاوة على ذلك ، فإن المناورة لها ما يبررها الموقف الأمريكي ، حتى الآن غير حساس لحل تفاوضي للمسألة التجارية. لقد ترامب مع الصين ، مع المنفعة المتبادلة ، ولكن مع أوروبا هناك تشديد بسبب حقيقة أن البيت الأبيض يعتقد أن أوروبا مدينون للولايات المتحدة ، سواء على الجانب التجاري أو من مساهمات الدفاع العسكري. لقد فكر ترامب بالفعل في بعض الانتقام ، مثل تفاقم الصراع المعياري مع الصراع الأوروبي في قطاع الطيران ، متهماً بروكسل بمساعدة صناعة الطيران ، وعلى هذا الأساس ، فرض رسوم على حوالي 11 مليار دولار على المنتجات الأوروبية ، والتي سوف تذهب لضرب فوق كل المواد الغذائية. إن تلك المتعلقة بالمنتجات الزراعية هي معركة ذات قيمة سياسية للغاية على وجه التحديد لأن العقوبات يتم تطبيقها في كلا الاتجاهين: يرى ترامب أن ناخبيه ينتصرون ويحميهم بطريقة مماثلة ، ومع ذلك فهي ليست نفس النوع من المنتجات ومخاطر المقارنة هذه توفير الضرر فقط للطرفين ، دون المكاسب التي ينبغي أن توفرها الحرب التجارية أيضا. مما لا شك فيه أن الخطأ الأولي كان ترامب ، ولكن أوروبا تكيفت ، حتى لو بعد محاولات غير مجدية لمحاولة تغيير رأي الأميركيين ، والآن يبدو تصاعد الحرب التجارية غير قابل للحل. العلاقات عبر الأطلسي هي في أدنى مستوياتها التاريخية ، وهذا لا يمكن أن لصالح أي من المتنافسين: العلاقات السيئة لا تفضل التعاون سواء في السياسة التجارية أو العسكرية أو الخارجية ؛ أي أنه يساعد ، أي في الفصل المتبادل من واجبات أي تحالف ، والتي يمكن أن تصل إلى حد تبرير الجدلية في التدهور البناء. يجب اعتبار أن هذا الوضع ، إلى جانب تثبيته على المزايا الخاصة للعلاقة بين الرعايا الدوليين ، يفضل الخصوم ، سواء كانوا يطلقون على الصين أو روسيا. إن التماسك الغربي الأصغر يفضل السياسات التي تتعارض مع كل من الولايات المتحدة وأوروبا ، والتقارب بين بروكسل وبكين هو نتيجة مباشرة لذلك. الحد الأوروبي معروف جيدًا: التركيز أكثر من اللازم على الجانب الاقتصادي بما يضر بالسياسة الخارجية والدفاعية: التقييم يتجاوز قصر النظر ، حيث أن الموضوعات الثلاثة متكاملة ولا يمكن الفصل بينها. إن النظر فقط إلى النتيجة التجارية على المدى القصير أو المتوسط ​​لا يحمي أوروبا من الفتح المحتمل ، من ناحية أخرى إذا أردنا أن نواجه ترامب على خطته ، في المدى الطويل ، يجب أن يكون لدينا استقلال سياسي وعسكري: شرط ضروري الآن ، أيضا في وظيفة الانعزالية التقدمية التي فرضها ترامب. لذلك يجب على أوروبا تنظيم نفسها وعدم انتظار انتخاب رئيس جديد لصالحها.

martedì 16 aprile 2019

Il Presidente egiziano potrà mantenere il potere fino al 2030

La permanenza al potere di Al Sisi, in Egitto, è destinata a durare fino al 2030; una proposta effettuata da parte di deputati particolarmente fedeli all’attuale presidente egiziano, prevede un allungamento del mandato da quattro a sei anni e la possibilità di candidarsi ad un terzo mandato, eventualità espressamente non prevista dalla costituzione attuale. L’approvazione della proposta da parte dell’Assemblea popolare è sicura, gli appartenenti alle forze di opposizione sono appena quindici, successivamente dovrà la riforma costituzionale dovrà essere approvata anche tramite un referendum popolare, il cui esito non dovrebbe rappresentare preoccupazione per Al Sisi e la sua forza politica. Inizialmente il periodo di potenziale permanenza nella carica di presidente doveva essere fino al 2034, ma la Commissione giuridica ha limitato questa possibilità fino al 2030, facendo un esercizio di finta legalità, che consente al partito del presidente di presentare come legittima questa riforma (che potrà comunque essere modificata successivamente). L riforma contiene anche la possibilità per il presidente di avere maggiori poteri circa la nomina dei magistrati, andando ad intaccare, oltre che praticamente, anche formalmente l’indipendenza dei giudici egiziani e l’introduzione di una seconda camera rappresentativa, il Senato, e la creazione di quote nei rappresentanti popolari a favore delle donne e dei copti, minoranza religiosa cristriana egiziana.Si tratta di concessioni alla democrazia che sembrano essere soltanto formali e che sono funzionali a distogliere l’attenzione dalla concentrazione di potere nelle mani del dittatore egiziano. La situazione politica del paese è conforme a quella di una nazione dove le forze armate si sono impadronite del potere con un colpo di stato, inizialmente diretto contro la dittatura religiosa imposta dai Fratelli musulmani, che ha, poi, investito ogni forma di dissenso, anche chi era contrario all’islamismo al potere e voleva una democrazia laica. Secondo alcune stime i prigionieri politici in Egitto sono circa 40.000, mentre la repressione è in continua evoluzione e controlla anche il dissenso via web. Secondo i sostenitori del presidente la riforma è necessaria per permettere ad Al Sisi di completare il suo ciclo di riforme e cerca di includere nelle isituzioni i ceti popolari cercando di allargare il consenso, segnale che il 98% dei voti con i quali è stato eletto Al Sisi nello scorso anno non è ritenuto affidabile nemmeno dallo stesso apparato del dittatore. Come è stato più volte sottolineato l’Egitto rappresenta l’esempio principale del fallimento del processo verso le democrazie delle rivolte popolari: ilpaese, infatti, è passato da Mubarak ai Fratelli musulmani per poi ritornare ad una dittatura di tipo miitare. Nel frattempo gli assetti e la sensibilità internazionale sono molto variati: Trump apprezza Al Sisi, tanto da definirlo un grande presidente e paesi come Israele e le monarchie sunnite lo considerano un alleato strategico nella regione. Più in generale Al Sisi rientra nella categoria degli uomini forti che stanno riscuotendo successo a livello mondiale, come lo stesso Trump, Putin o il presidente cinese. La differenza del presidente americano è che il sistema statunitense non consente derive istituzionali come in altri paesi, ma la sua permanenza al potere è un chiaro indice della sensibilità democratica attuale che è presente in USA. Del resto anche nei paesi europei il culto della personalità reppresenta una deriva pericolosa già da tempo e comunque un personaggio come Al Sisi al comando in una nazione cruciale come l’Egitto offre garanzie ben maggiori che un sistema democratico instabile e poco collaudato non può assicurare; certamente, poi, perchè Al Sisi continui ad essere un alleato dell’occidente dovrà essere adeguatamente finanziato.

The Egyptian president will be able to hold power until 2030

The permanence in power of Al Sisi, in Egypt, is destined to last until 2030; a proposal made by deputies particularly loyal to the current Egyptian president, foresees an extension of the mandate from four to six years and the possibility of applying to a third mandate, an eventuality expressly not envisaged by the current constitution. The approval of the proposal by the People's Assembly is sure, the members of the opposition forces are just fifteen, subsequently the constitutional reform will have to be approved also through a popular referendum, whose outcome should not represent concern for Al Sisi and the its political strength. Initially the period of potential permanence in the office of president should have been up to 2034, but the Legal Commission limited this possibility until 2030, making a fake legality exercise, which allows the president's party to present this reform as legitimate (which can however be changed later). The reform also contains the possibility for the president to have greater powers over the appointment of magistrates, going to undermine, as well as practically, even formally the independence of the Egyptian judges and the introduction of a second representative chamber, the Senate, and the creation of quotas in the popular representatives in favor of the women and the Copts, Egyptian Cristrian religious minority. They are concessions to democracy that seem to be only formal and that are functional to divert attention from the concentration of power in the hands of the Egyptian dictator. The political situation of the country is in line with that of a nation where the armed forces have seized power with a coup, initially directed against the religious dictatorship imposed by the Muslim Brotherhood, which has then invested all forms of dissent, even who was against Islamism in power and wanted a secular democracy. According to some estimates, there are about 40,000 political prisoners in Egypt, while repression is constantly evolving and also controls dissent via the web. According to the supporters of the president, the reform is necessary to allow Al Sisi to complete his cycle of reforms and tries to include in the institutions the popular classes trying to broaden the consensus, a signal that 98% of the votes with which he was elected to Sisi last year is not considered reliable even by the dictator's own apparatus. As has been repeatedly emphasized, Egypt is the main example of the failure of the process towards the democracies of the popular revolts: the country, in fact, passed from Mubarak to the Muslim Brothers and then returned to a dictatorship of the type of the miit. Meanwhile, international attitudes and sensitivity have varied greatly: Trump appreciates Al Sisi, so much to call him a great president and countries like Israel and the Sunni monarchies consider him a strategic ally in the region. More generally, Al Sisi falls into the category of strong men who are enjoying worldwide success, like Trump himself, Putin or the Chinese president. The difference of the American president is that the US system does not allow institutional drifts like in other countries, but his permanence in power is a clear indication of the current democratic sensitivity that is present in the USA. Moreover, even in European countries the cult of personality represents a dangerous drift for some time and in any case a character like Al Sisi in command in a crucial nation such as Egypt offers far greater guarantees that an unstable and unsupported democratic system cannot guarantee; certainly, then, because Al Sisi continues to be an ally of the West must be adequately funded.

El presidente egipcio podrá mantener el poder hasta 2030.

La permanencia en el poder de Al Sisi, en Egipto, está destinada a durar hasta 2030; Una propuesta hecha por diputados particularmente leales al actual presidente egipcio, prevé una extensión del mandato de cuatro a seis años y la posibilidad de solicitar un tercer mandato, una eventualidad expresamente no contemplada por la actual constitución. La aprobación de la propuesta por parte de la Asamblea Popular es segura, los miembros de las fuerzas de oposición tienen solo quince años, y posteriormente la reforma constitucional deberá aprobarse también a través de un referéndum popular, cuyo resultado no debe representar una preocupación para Al Sisi y la Asamblea General. Su fuerza política. Inicialmente, el período de permanencia potencial en el cargo de presidente debería haber sido hasta 2034, pero la Comisión Jurídica limitó esta posibilidad hasta 2030, haciendo un falso ejercicio de legalidad, que permite al partido del presidente presentar esta reforma como legítima (lo que puede sin embargo se cambiará más adelante). La reforma también contiene la posibilidad de que el presidente tenga mayores poderes sobre el nombramiento de magistrados, lo que socavará, así como prácticamente, incluso formalmente la independencia de los jueces egipcios y la introducción de una segunda cámara representativa, el Senado y el La creación de cuotas en los representantes populares a favor de las mujeres y los coptos, la minoría religiosa de la República de Egipto, son concesiones a la democracia que parecen ser solo formales y funcionales para desviar la atención de la concentración de poder en manos del dictador egipcio. La situación política del país está en línea con la de una nación donde las fuerzas armadas tomaron el poder con un golpe de estado, inicialmente dirigido contra la dictadura religiosa impuesta por la Hermandad Musulmana, que luego invirtió todas las formas de disidencia, incluso Quien estaba en contra del islamismo en el poder y quería una democracia secular. Según algunas estimaciones, hay unos 40.000 presos políticos en Egipto, mientras que la represión está en constante evolución y también controla la disidencia a través de la web. Según los partidarios del presidente, la reforma es necesaria para permitir que Al Sisi complete su ciclo de reformas e intente incluir en las instituciones a las clases populares que intentan ampliar el consenso, una señal de que el 98% de los votos con los que fue elegido El año pasado, Sisi no se considera confiable ni siquiera por el propio aparato del dictador. Como se ha enfatizado repetidamente, Egipto es el principal ejemplo del fracaso del proceso hacia las democracias de las revueltas populares: el país, de hecho, pasó de Mubarak a los Hermanos Musulmanes y luego regresó a una dictadura del tipo del miit. Mientras tanto, las actitudes y la sensibilidad internacionales han variado enormemente: Trump aprecia a Al Sisi, tanto por llamarlo un gran presidente y países como Israel y las monarquías sunitas lo consideran un aliado estratégico en la región. De manera más general, Al Sisi entra en la categoría de hombres fuertes que disfrutan del éxito mundial, como el propio Trump, Putin o el presidente chino. La diferencia del presidente estadounidense es que el sistema de los Estados Unidos no permite cambios institucionales como en otros países, pero su permanencia en el poder es una clara indicación de la sensibilidad democrática actual que está presente en los Estados Unidos. Además, incluso en los países europeos, el culto a la personalidad representa una desviación peligrosa durante algún tiempo y, en cualquier caso, un personaje como Al Sisi al mando en una nación crucial como Egipto ofrece garantías mucho mayores que un sistema democrático inestable y sin apoyo no puede garantizar; ciertamente, entonces, porque Al Sisi sigue siendo un aliado de Occidente debe ser financiado adecuadamente.

Der ägyptische Präsident wird bis 2030 an der Macht sein

Die dauerhafte Macht von Al Sisi in Ägypten wird bis 2030 andauern. Ein Vorschlag von Abgeordneten, die besonders dem derzeitigen ägyptischen Präsidenten treu ergeben sind, sieht eine Verlängerung des Mandats von vier auf sechs Jahre und die Möglichkeit der Beantragung eines dritten Mandats vor, eine Eventualität, die in der geltenden Verfassung ausdrücklich nicht vorgesehen ist. Die Billigung des Vorschlags durch die Volksversammlung ist sicher, die Mitglieder der Oppositionskräfte sind nur fünfzehn. Anschließend muss die Verfassungsreform auch durch ein Volksabstimmungstreffen angenommen werden, dessen Ergebnis Al Sisi und die USA nicht beunruhigen sollte seine politische Stärke. Ursprünglich sollte die Periode der potenziellen Dauerhaftigkeit im Amt des Präsidenten bis 2034 gewesen sein, aber die Rechtskommission beschränkte diese Möglichkeit bis 2030, indem sie eine gefälschte Legalität ausübte, die es der Partei des Präsidenten erlaubt, diese Reform als legitim darzustellen jedoch später geändert werden). Die Reform beinhaltet auch die Möglichkeit, dass der Präsident größere Befugnisse in Bezug auf die Ernennung von Richtern hat, die Unabhängigkeit der ägyptischen Richter und die Einführung einer zweiten Kammer, des Senats und des Senats, förmlich untergräbt und sogar förmlich formuliert Schaffung von Quoten bei den Volksvertretern zugunsten der Frauen und der Kopten, der religiösen Minderheit der ägyptischen Cristrianer - Zugeständnisse an die Demokratie, die nur formal zu sein scheinen und dazu dienen, die Aufmerksamkeit von der Machtkonzentration in den Händen des ägyptischen Diktators abzulenken. Die politische Situation des Landes steht im Einklang mit der einer Nation, in der die Streitkräfte mit einem Putsch die Macht ergriffen haben, der sich zunächst gegen die religiöse Diktatur der Muslimbruderschaft richtete, die dann alle Formen des Dissens eingesetzt hat Wer war gegen den Islamismus an der Macht und wollte eine säkulare Demokratie. Nach einigen Schätzungen gibt es in Ägypten etwa 40.000 politische Gefangene, während sich die Repression ständig weiterentwickelt und auch Dissens über das Internet kontrolliert wird. Laut den Befürwortern des Präsidenten ist die Reform notwendig, damit Al Sisi seinen Reformzyklus abschließen kann und versucht, die Volksgruppen, die versuchen, den Konsens zu verbreitern, in die Institutionen aufzunehmen, ein Signal, dass 98% der Stimmen, mit denen er gewählt wurde Sisi im vergangenen Jahr gilt selbst für den eigenen Diktator als nicht zuverlässig. Wie wiederholt betont wurde, ist Ägypten das Hauptbeispiel für das Scheitern des Prozesses in Richtung auf die Demokratien der Volksaufstände: Das Land ging tatsächlich von Mubarak zu den Muslimbrüdern über und kehrte dann zu einer Diktatur vom Typ der Miit zurück. Inzwischen sind internationale Einstellungen und Einfühlungsvermögen sehr unterschiedlich: Trump schätzt Al Sisi, ihn als einen großen Präsidenten zu bezeichnen, und Länder wie Israel und die sunnitischen Monarchien betrachten ihn als strategischen Verbündeten in der Region. Im Allgemeinen fällt Al Sisi in die Kategorie der starken Männer, die weltweit Erfolg haben, wie Trump selbst, Putin oder der chinesische Präsident. Der Unterschied des amerikanischen Präsidenten besteht darin, dass das US-System keine institutionellen Verschiebungen zulässt, wie in anderen Ländern, aber seine Beharrlichkeit an der Macht ist ein deutlicher Hinweis auf die derzeitige demokratische Sensibilität der USA. Selbst in den europäischen Ländern ist der Personenkult für einige Zeit ein gefährlicher Drift, und auf jeden Fall bietet ein in einer entscheidenden Nation wie Ägypten führender Charakter wie Al Sisi weitaus größere Garantien, als ein instabiles und nicht unterstütztes demokratisches System nicht garantieren kann; sicherlich, weil Al Sisi weiterhin ein Verbündeter des Westens ist, muss er ausreichend finanziert werden.

Le président égyptien sera au pouvoir jusqu'en 2030

La permanence au pouvoir d’Al Sisi, en Égypte, est appelée à durer jusqu’à 2030; une proposition de députés particulièrement fidèles au président égyptien actuel prévoit une prolongation du mandat de quatre à six ans et la possibilité de postuler pour un troisième mandat, une éventualité non expressément prévue par la constitution actuelle. L’approbation de la proposition par l’Assemblée du Peuple est certaine, les membres des forces de l’opposition n’étant que quinze ans, la réforme constitutionnelle devra ensuite être approuvée également par le biais d'un référendum populaire, dont le résultat ne devrait pas préoccuper Al Sisi et le sa force politique. Au départ, la période potentielle de permanence au poste de président aurait dû être jusqu'en 2034, mais la Commission juridique a limité cette possibilité à 2030, faisant ainsi un faux exercice de légalité permettant au parti du président de présenter cette réforme comme légitime (ce qui peut cependant être changé plus tard). La réforme prévoit également la possibilité pour le président d’avoir plus de pouvoirs en matière de nomination de magistrats, allant ainsi à porter atteinte, de manière pratiquement, même formellement, à l’indépendance des juges égyptiens et à la mise en place d’une deuxième chambre représentative, du Sénat et du Parlement. création de quotas dans les représentants populaires en faveur des femmes et des coptes, minorité religieuse égyptienne-égyptienne - il s'agit de concessions à la démocratie qui ne semblent être que formelles et qui permettent de détourner l'attention de la concentration du pouvoir entre les mains du dictateur égyptien. La situation politique du pays est conforme à celle d'un pays où les forces armées ont pris le pouvoir avec un coup d'État, initialement dirigé contre la dictature religieuse imposée par les Frères musulmans, qui a ensuite investi toutes les formes de dissidence, même qui était contre l'islamisme au pouvoir et voulait une démocratie laïque. Selon certaines estimations, il y aurait environ 40 000 prisonniers politiques en Égypte, alors que la répression évolue constamment et contrôle également la dissidence via le Web. Selon les partisans du président, la réforme est nécessaire pour permettre à Al Sisi d'achever son cycle de réformes et tente d'inclure dans les institutions les classes populaires qui tentent d'élargir le consensus, signal que 98% des suffrages avec lesquels il a été élu L'année dernière, Sisi n'est pas considéré comme fiable, même par l'appareil du dictateur. Comme cela a été souligné à maintes reprises, l’Égypte est le principal exemple de l’échec du processus des démocraties de révoltes populaires: le pays est en fait passé de Moubarak aux Frères musulmans et est ensuite revenu à une dictature du type du miit. Entre temps, les attitudes et les sensibilités internationales ont beaucoup varié: Trump apprécie Al Sisi, tant pour le qualifier de grand président, et des pays comme Israël et les monarchies sunnites le considèrent comme un allié stratégique de la région. Plus généralement, Al Sisi appartient à la catégorie des hommes forts qui connaissent un succès mondial, à l'instar de Trump lui-même, de Poutine ou du président chinois. La différence du président américain est que le système américain ne permet pas les dérives institutionnelles comme dans d'autres pays, mais sa permanence au pouvoir est une indication claire de la sensibilité démocratique actuelle aux États-Unis. De plus, même dans les pays européens, le culte de la personnalité représente une dérive dangereuse pendant un certain temps et, dans tous les cas, un personnage comme Al Sisi au pouvoir dans un pays crucial comme l’Égypte offre des garanties bien plus grandes qu’un système démocratique instable et non étayé ne peut pas garantir; certes, alors, car Al Sisi continue d’être un allié de l’Ouest doit être financé de manière adéquate.