Il mancato successo della contro avanzata di Kiev ha provocato i giustificati allarmi per un attacco di Mosca verso i paesi europei ed appartenenti all’Alleanza Atlantica; secondo i tedeschi un successo in Ucraina potrebbe portare i russi a decidere una avanzata verso un paese vicino della Russia: i maggiori indiziati sono i paesi baltici, ma anche in Polonia la tensione è in aumento. Queste analisi non rappresentano una novità: il ministero della Difesa tedesco, ha da tempo elaborato una previsione di un possibile attacco al fianco orientale dell’Alleanza Atlantica, che potrebbe avvenire entro il 2025. La condizione necessaria perché questa previsione possa avverarsi è la vittoria russa in Ucraina, nel febbraio 2024 è prevista una forte mobilitazione, capace di portare al fronte 200.000 soldati, per poi lanciare una offensiva primaverile decisiva per le sorti del conflitto a favore di Mosca. Se questo scenario dovesse avverarsi, Putin potrebbe decidere di avanzare verso obiettivi contigui, anche se restano alcuni dubbi sulle reali capacità di reintegrare rapidamente gli arsenali russi. Anche la possibilità di una avanzata soltanto parziale avvantaggerebbe il Cremlino, perché potrebbe convincere Kiev alla decisione di concedere qualcosa alla Russia per evitare la perdita completa dei territori contesi, mentre l’Unione Europea potrebbe ammorbidire il proprio atteggiamento per evitare l’arrivo di un gran numero di rifugiati, in grado di destabilizzare i fragili equilibri interni. L’utilizzo di forme di guerra ibrida come attacchi informatici, verso Bruxelles e la ricerca di pretesti con i paesi baltici, completerebbero l’azione russa; in particolare Mosca, potrebbe ripetere la tattica operata prima della guerra in Ucraina, quando furono sobillate le popolazione russe nelle zone di confine, cosa che potrebbe di nuovo accadere con i russi residenti in Estonia, Lettonia, Lituania ed anche Finlandia e Polonia; ciò rappresenterebbe la scusa per effettuare manovre congiunte, sui confini di questi stati, coinvolgendo anche l’esercito bielorusso. Questi pericoli sono ben presenti nella visione dell’Alleanza Atlantica, un ulteriore fattore di preoccupazione, rispetto all’Ucraina, è che, in un potenziale attacco russo, vi è una variabile geografica importante costituita dalla regione di Kaliningrad, territorio russo compreso tra Polonia e Lituania, senza continuità territoriale con la madrepatria. Per Mosca, dal punto di vista strategico la conquista del così detto corridoio di Suwalki, che collega direttamente i paesi baltici agli alleati della NATO, sarebbe prioritario. Schierare truppe e missili a corto e medio raggio nella regione di Kaliningrad permetterebbe al Cremlino di lanciare un’offensiva, che in grado di vittoria unirebbe la regione isolata all’alleato bielorusso. La coincidenza delle elezioni presidenziali americane è ritenuta un altro fattore a favore di Putin: la Russia, potrebbe attaccare nel momento elettorale o di passaggio dei poteri, compromettendo i tempi di reazione della maggiore forza militare dell’Alleanza Atlantica; anche una possibile elezione di Trump viene vista come una facilitazione per i russi, che potrebbe portare ad un disimpegno americano perfino all’interno della NATO, senza che l’Unione Europea sia ancora in grado di sostenere l’attacco di Mosca. Su questo tema il ritardo di Bruxelles è sconfortante, la mancanza di un esercito comune, unito alla mancanza di una azione comune in politica estera, lascia la UE disorganizzata di fronte alle emergenze mondiali e, in più, la continua divisione tra gli stati membri crea una mancanza di coesione fortemente deleteria ad un progetto di difesa comune non dipendente dalla presenza USA. Parlando di numeri la previsione è di uno schieramento di circa 70.000 militari russi sul territorio bielorusso, al confine con gli stati baltici entro il marzo 2025, a questo contingente l’Alleanza Atlantica ha già previsto una risposta sostanziosa di circa 300.000 uomini a protezione del corridoio lituano, per difendere l’integrità degli paesi baltici, ma si tratta di numeri ingenti, che potrebbero riaprire la strada alla coercizione obbligatoria del servizio militare, che molti stati prevedono di ripristinare, proprio per controbilanciare i numeri russi. Il fenomeno della guerra incentrato sui modelli della prima e seconda guerra mondiale, che sembrava superato dallo schieramento degli armamenti super tecnologici, sembra possa ritornare prepotentemente sovvertendo ogni previsione. Per evitare questo scenario è importante sostenere l’Ucraina in tutto e per tutto per contenere le ambizioni di Putin ed impedire la terza guerra mondiale.
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giovedì 25 gennaio 2024
If Ukraine falls, Russia could advance towards the countries of the Atlantic Alliance
The failure of Kiev's counter-advance caused justified alarms about an attack by Moscow on European countries and those belonging to the Atlantic Alliance; according to the Germans, a success in Ukraine could lead the Russians to decide to advance towards a country neighboring Russia: the main suspects are the Baltic countries, but tension is also increasing in Poland. These analyzes are nothing new: the German Ministry of Defense has long developed a forecast of a possible attack on the eastern flank of the Atlantic Alliance, which could take place by 2025. The necessary condition for this forecast to come true is a Russian victory in Ukraine, a strong mobilization is expected in February 2024, capable of bringing 200,000 soldiers to the front, and then launching a spring offensive that will be decisive for the outcome of the conflict in Moscow's favor. If this scenario were to come true, Putin could decide to advance towards adjacent objectives, even if some doubts remain about the real ability to quickly replenish Russian arsenals. Even the possibility of only a partial advance would benefit the Kremlin, because it could convince Kiev to decide to concede something to Russia to avoid the complete loss of the disputed territories, while the European Union could soften its attitude to avoid the arrival of a large number of refugees, capable of destabilizing the fragile internal balance. The use of forms of hybrid warfare such as cyber attacks, towards Brussels and the search for pretexts with the Baltic countries, would complete the Russian action; in particular, Moscow could repeat the tactics operated before the war in Ukraine, when the Russian population in the border areas was incited, which could happen again with the Russians residing in Estonia, Latvia, Lithuania and also Finland and Poland; this would represent the excuse to carry out joint maneuvers on the borders of these states, also involving the Belarusian army. These dangers are well present in the vision of the Atlantic Alliance, a further factor of concern, with respect to Ukraine, is that, in a potential Russian attack, there is an important geographical variable constituted by the Kaliningrad region, a Russian territory between Poland and Lithuania, without territorial continuity with the motherland. For Moscow, from a strategic point of view the conquest of the so-called Suwalki corridor, which directly connects the Baltic countries to the NATO allies, would be a priority. Deploying troops and short- and medium-range missiles in the Kaliningrad region would allow the Kremlin to launch an offensive, capable of uniting the isolated region with its Belarusian ally. The coincidence of the American presidential elections is considered another factor in Putin's favour: Russia could attack at the time of the election or transfer of power, compromising the reaction times of the major military force of the Atlantic Alliance; even a possible election of Trump is seen as an facilitation for the Russians, which could lead to an American disengagement even within NATO, without the European Union yet being able to support Moscow's attack. On this issue, Brussels' delay is disheartening, the lack of a common army, combined with the lack of common action in foreign policy, leaves the EU disorganized in the face of global emergencies and, furthermore, the continuous division between member states creates a lack of cohesion that is highly detrimental to a common defense project not dependent on the US presence. Speaking of numbers, the forecast is for a deployment of around 70,000 Russian soldiers on Belarusian territory, on the border with the Baltic states by March 2025. The Atlantic Alliance has already foreseen a substantial response to this contingent of around 300,000 men to protect the corridor Lithuanian, to defend the integrity of the Baltic countries, but these are huge numbers, which could reopen the way to compulsory military service, which many states plan to reinstate, precisely to counterbalance the Russian numbers. The phenomenon of war centered on the models of the First and Second World Wars, which seemed overcome by the deployment of super-technological armaments, seems to be able to forcefully return, subverting all predictions. To avoid this scenario it is important to support Ukraine in every way to contain Putin's ambitions and prevent the Third World War.
Si Ucrania cae, Rusia podría avanzar hacia los países de la Alianza Atlántica
El fracaso del contraataque de Kiev provocó justificadas alarmas sobre un ataque de Moscú a países europeos y de la Alianza Atlántica; Según los alemanes, un éxito en Ucrania podría llevar a los rusos a decidir avanzar hacia un país vecino de Rusia: los principales sospechosos son los países bálticos, pero la tensión también está aumentando en Polonia. Estos análisis no son nada nuevo: el Ministerio de Defensa alemán viene elaborando desde hace tiempo una previsión de un posible ataque al flanco oriental de la Alianza Atlántica, que podría tener lugar en 2025. La condición necesaria para que esta previsión se haga realidad es una victoria rusa en Ucrania, se espera una fuerte movilización en febrero de 2024, capaz de llevar 200.000 soldados al frente y luego lanzar una ofensiva de primavera que será decisiva para el resultado del conflicto a favor de Moscú. Si este escenario se cumpliera, Putin podría decidir avanzar hacia objetivos adyacentes, aunque persisten algunas dudas sobre la capacidad real de reponer rápidamente los arsenales rusos. Incluso la posibilidad de un avance sólo parcial beneficiaría al Kremlin, porque podría convencer a Kiev de decidir conceder algo a Rusia para evitar la pérdida total de los territorios en disputa, mientras que la Unión Europea podría suavizar su actitud para evitar la llegada de una gran número de refugiados, capaz de desestabilizar el frágil equilibrio interno. El uso de formas de guerra híbrida como los ciberataques, hacia Bruselas y la búsqueda de pretextos con los países bálticos, completarían la acción rusa; en particular, Moscú podría repetir las tácticas utilizadas antes de la guerra en Ucrania, cuando se incitaba a la población rusa en las zonas fronterizas, lo que podría repetirse con los rusos que residen en Estonia, Letonia, Lituania y también en Finlandia y Polonia; esto representaría la excusa para realizar maniobras conjuntas en las fronteras de estos estados, en las que también participaría el ejército bielorruso. Estos peligros están bien presentes en la visión de la Alianza Atlántica, otro factor de preocupación, con respecto a Ucrania, es que, ante un potencial ataque ruso, existe una importante variable geográfica constituida por la región de Kaliningrado, un territorio ruso entre Polonia y Polonia. y Lituania, sin continuidad territorial con la patria. Para Moscú, desde un punto de vista estratégico, la conquista del llamado corredor de Suwalki, que conecta directamente a los países bálticos con los aliados de la OTAN, sería una prioridad. El despliegue de tropas y misiles de corto y medio alcance en la región de Kaliningrado permitiría al Kremlin lanzar una ofensiva capaz de unir la aislada región con su aliado bielorruso. La coincidencia de las elecciones presidenciales americanas se considera otro factor a favor de Putin: Rusia podría atacar en el momento de las elecciones o del traspaso de poder, comprometiendo los tiempos de reacción de la principal fuerza militar de la Alianza Atlántica; Incluso una posible elección de Trump se considera una facilitación para los rusos, que podría conducir a una retirada estadounidense incluso dentro de la OTAN, sin que la Unión Europea pueda todavía apoyar el ataque de Moscú. En esta cuestión, el retraso de Bruselas es desalentador, la falta de un ejército común, combinada con la falta de acción común en política exterior, deja a la UE desorganizada ante las emergencias globales y, además, la continua división entre los Estados miembros crea una una falta de cohesión muy perjudicial para un proyecto de defensa común que no depende de la presencia estadounidense. Hablando de cifras, se prevé un despliegue de unos 70.000 soldados rusos en territorio bielorruso, en la frontera con los Estados bálticos, de aquí a marzo de 2025. La Alianza Atlántica ya ha previsto una respuesta sustancial a este contingente de unos 300.000 hombres para proteger el corredor. lituanos, para defender la integridad de los países bálticos, pero se trata de cifras enormes que podrían reabrir el camino al servicio militar obligatorio, que muchos Estados planean restablecer, precisamente para contrarrestar las cifras rusas. El fenómeno de la guerra, centrado en los modelos de la Primera y la Segunda Guerra Mundial, que parecía superado por el despliegue de armamentos supertecnológicos, parece poder regresar con fuerza, subvirtiendo todas las predicciones. Para evitar este escenario es importante apoyar a Ucrania en todos los sentidos para contener las ambiciones de Putin y evitar la Tercera Guerra Mundial.
Sollte die Ukraine fallen, könnte Russland auf die Länder des Atlantischen Bündnisses vorrücken
Das Scheitern des Gegenvorstoßes Kiews löste berechtigte Befürchtungen vor einem Angriff Moskaus auf europäische Länder und die Länder des Atlantischen Bündnisses aus; Nach Ansicht der Deutschen könnte ein Erfolg in der Ukraine die Russen dazu veranlassen, in Richtung eines Nachbarlandes Russlands vorzurücken: Die Hauptverdächtigen sind die baltischen Länder, aber auch in Polen nehmen die Spannungen zu. Diese Analysen sind nichts Neues: Das deutsche Verteidigungsministerium hat seit langem eine Prognose für einen möglichen Angriff auf die Ostflanke des Atlantischen Bündnisses entwickelt, der bis zum Jahr 2025 erfolgen könnte. Voraussetzung dafür, dass diese Prognose wahr wird, ist ein Sieg Russlands In der Ukraine wird im Februar 2024 mit einer starken Mobilisierung gerechnet, die in der Lage ist, 200.000 Soldaten an die Front zu bringen und dann eine Frühjahrsoffensive zu starten, die für den Ausgang des Konflikts zugunsten Moskaus entscheidend sein wird. Sollte dieses Szenario wahr werden, könnte Putin beschließen, benachbarte Ziele anzustreben, auch wenn weiterhin Zweifel an der tatsächlichen Fähigkeit bestehen, die russischen Arsenale schnell wieder aufzufüllen. Selbst die Möglichkeit eines nur teilweisen Vorstoßes würde dem Kreml zugute kommen, da er Kiew davon überzeugen könnte, sich zu einem Zugeständnis an Russland zu entschließen, um den vollständigen Verlust der umstrittenen Gebiete zu vermeiden, während die Europäische Union ihre Haltung mildern könnte, um die Ankunft eines großen Vorstoßes zu verhindern Zahl der Flüchtlinge, die das fragile innere Gleichgewicht destabilisieren können. Der Einsatz von Formen hybrider Kriegsführung wie Cyber-Angriffe gegen Brüssel und die Suche nach Vorwänden mit den baltischen Ländern würden das russische Vorgehen vervollständigen; insbesondere könnte Moskau die Taktiken wiederholen, die vor dem Krieg in der Ukraine angewendet wurden, als die russische Bevölkerung in den Grenzgebieten aufgehetzt wurde, was erneut passieren könnte, wenn die Russen in Estland, Lettland, Litauen und auch Finnland und Polen lebten; Dies wäre ein Vorwand, um an den Grenzen dieser Staaten gemeinsame Manöver durchzuführen, an denen auch die belarussische Armee beteiligt ist. Diese Gefahren sind in der Vision des Atlantischen Bündnisses durchaus vorhanden. Ein weiterer besorgniserregender Faktor im Hinblick auf die Ukraine besteht darin, dass bei einem möglichen russischen Angriff die Region Kaliningrad, ein russisches Territorium zwischen Polen, eine wichtige geografische Variable darstellt und Litauen, ohne territoriale Kontinuität mit dem Mutterland. Für Moskau wäre aus strategischer Sicht die Eroberung des sogenannten Suwalki-Korridors, der die baltischen Staaten direkt mit den NATO-Verbündeten verbindet, von vorrangiger Bedeutung. Die Stationierung von Truppen sowie Kurz- und Mittelstreckenraketen in der Region Kaliningrad würde es dem Kreml ermöglichen, eine Offensive zu starten, die die isolierte Region mit ihrem belarussischen Verbündeten vereinen könnte. Das Zusammentreffen der amerikanischen Präsidentschaftswahlen gilt als weiterer Faktor, der für Putin spricht: Russland könnte zum Zeitpunkt der Wahl oder der Machtübergabe angreifen und so die Reaktionszeiten der größten Militärmacht des Atlantischen Bündnisses gefährden; selbst eine mögliche Wahl Trumps wird als Erleichterung für die Russen gesehen, die zu einem amerikanischen Rückzug auch innerhalb der NATO führen könnte, ohne dass die Europäische Union den Angriff Moskaus noch unterstützen könnte. In dieser Frage ist die Verzögerung Brüssels entmutigend, das Fehlen einer gemeinsamen Armee in Verbindung mit dem Fehlen gemeinsamer Maßnahmen in der Außenpolitik führt dazu, dass die EU angesichts globaler Notfälle desorganisiert ist, und darüber hinaus führt die ständige Spaltung zwischen den Mitgliedstaaten zu einer Mangel an Zusammenhalt, der einem gemeinsamen Verteidigungsprojekt, das nicht von der Präsenz der USA abhängig ist, äußerst abträglich ist. Apropos Zahlen: Die Prognose geht davon aus, dass bis März 2025 rund 70.000 russische Soldaten auf belarussischem Territorium an der Grenze zu den baltischen Staaten stationiert werden. Das Atlantische Bündnis hat bereits eine substanzielle Reaktion auf dieses Kontingent von rund 300.000 Mann zum Schutz des Korridors vorgesehen Litauisch, um die Integrität der baltischen Länder zu verteidigen, aber das sind riesige Zahlen, die den Weg zur Wehrpflicht wieder ebnen könnten, die viele Staaten wieder einführen wollen, genau um die russischen Zahlen auszugleichen. Das an den Vorbildern des Ersten und Zweiten Weltkriegs orientierte Kriegsphänomen, das durch den Einsatz hochtechnologischer Rüstungsgüter überwunden zu sein schien, scheint gewaltsam zurückkehren zu können und alle Vorhersagen zunichte zu machen. Um dieses Szenario zu vermeiden, ist es wichtig, die Ukraine in jeder Hinsicht zu unterstützen, um Putins Ambitionen einzudämmen und den Dritten Weltkrieg zu verhindern.
Si l’Ukraine tombe, la Russie pourrait avancer vers les pays de l’Alliance atlantique
L'échec de la contre-avancée de Kiev a suscité des inquiétudes justifiées quant à une attaque de Moscou contre les pays européens et ceux appartenant à l'Alliance atlantique ; selon les Allemands, un succès en Ukraine pourrait conduire les Russes à décider d'avancer vers un pays voisin de la Russie : les principaux suspects sont les pays baltes, mais la tension monte également en Pologne. Ces analyses ne sont pas nouvelles : le ministère allemand de la Défense a élaboré depuis longtemps une prévision d'une éventuelle attaque sur le flanc oriental de l'Alliance atlantique, qui pourrait avoir lieu d'ici 2025. La condition nécessaire pour que cette prévision se réalise est une victoire russe en En Ukraine, une forte mobilisation est attendue en février 2024, capable d'amener 200 000 soldats au front, puis de lancer une offensive de printemps qui sera décisive pour l'issue du conflit en faveur de Moscou. Si ce scénario devait se réaliser, Poutine pourrait décider d’avancer vers des objectifs adjacents, même si quelques doutes subsistent quant à la réelle capacité à reconstituer rapidement les arsenaux russes. Même la possibilité d'une avancée seulement partielle bénéficierait au Kremlin, car cela pourrait convaincre Kiev de décider de concéder quelque chose à la Russie pour éviter la perte totale des territoires contestés, tandis que l'Union européenne pourrait adoucir son attitude pour éviter l'arrivée d'un grand nombre de pays. nombre de réfugiés, susceptible de déstabiliser le fragile équilibre interne. Le recours à des formes de guerre hybride comme les cyberattaques, contre Bruxelles et la recherche de prétextes avec les pays baltes, viendrait compléter l’action russe ; en particulier, Moscou pourrait répéter la tactique utilisée avant la guerre en Ukraine, lorsque la population russe des zones frontalières était incitée, ce qui pourrait se reproduire avec les Russes résidant en Estonie, en Lettonie, en Lituanie mais aussi en Finlande et en Pologne ; cela constituerait un prétexte pour mener des manœuvres conjointes aux frontières de ces États, impliquant également l'armée biélorusse. Ces dangers sont bien présents dans la vision de l'Alliance atlantique. Un autre facteur de préoccupation, en ce qui concerne l'Ukraine, est que, dans une éventuelle attaque russe, il existe une variable géographique importante constituée par la région de Kaliningrad, un territoire russe entre la Pologne et la Pologne. et la Lituanie, sans continuité territoriale avec la mère patrie. Pour Moscou, d’un point de vue stratégique, la conquête du corridor dit de Suwalki, qui relie directement les pays baltes aux alliés de l’OTAN, serait une priorité. Le déploiement de troupes et de missiles à courte et moyenne portée dans la région de Kaliningrad permettrait au Kremlin de lancer une offensive, capable d'unir la région isolée à son allié biélorusse. La coïncidence des élections présidentielles américaines est considérée comme un autre facteur en faveur de Poutine : la Russie pourrait attaquer au moment des élections ou du transfert du pouvoir, compromettant les temps de réaction de la principale force militaire de l'Alliance atlantique ; même une éventuelle élection de Trump est considérée comme une facilitation pour les Russes, qui pourrait conduire à un désengagement américain même au sein de l'OTAN, sans que l'Union européenne ne soit encore en mesure de soutenir l'attaque de Moscou. Sur cette question, le retard de Bruxelles est décourageant, l'absence d'une armée commune, combinée à l'absence d'action commune en matière de politique étrangère, laisse l'UE désorganisée face aux urgences mondiales et, en outre, la division continue entre les États membres crée un un manque de cohésion très préjudiciable à un projet de défense commune non dépendant de la présence américaine. En parlant de chiffres, on prévoit un déploiement d'environ 70 000 soldats russes sur le territoire biélorusse, à la frontière avec les pays baltes, d'ici mars 2025. L'Alliance atlantique a déjà prévu une réponse substantielle à ce contingent d'environ 300 000 hommes pour protéger le corridor. lituaniens, pour défendre l’intégrité des pays baltes, mais ce sont des chiffres énormes, qui pourraient ouvrir la voie au service militaire obligatoire, que de nombreux États envisagent de rétablir, justement pour contrebalancer le nombre russe. Le phénomène de guerre centré sur les modèles de la Première et de la Seconde Guerre mondiale, qui semblait surmonté par le déploiement d’armements super-technologiques, semble pouvoir revenir avec force, bouleversant tous les pronostics. Pour éviter ce scénario, il est important de soutenir l’Ukraine par tous les moyens afin de contenir les ambitions de Poutine et d’empêcher une Troisième Guerre mondiale.
Se a Ucrânia cair, a Rússia poderá avançar em direção aos países da Aliança Atlântica
O fracasso do contra-avanço de Kiev provocou alarmes justificados sobre um ataque de Moscovo aos países europeus e aos pertencentes à Aliança Atlântica; segundo os alemães, um sucesso na Ucrânia poderia levar os russos a decidir avançar para um país vizinho da Rússia: os principais suspeitos são os países bálticos, mas a tensão também está a aumentar na Polónia. Estas análises não são novidade: o Ministério da Defesa alemão há muito que desenvolve uma previsão de um possível ataque ao flanco oriental da Aliança Atlântica, que poderá ocorrer até 2025. A condição necessária para que esta previsão se concretize é uma vitória russa em Na Ucrânia, prevê-se uma forte mobilização em Fevereiro de 2024, capaz de trazer 200 mil soldados para a frente, e depois lançar uma ofensiva de primavera que será decisiva para o desfecho do conflito a favor de Moscovo. Se este cenário se concretizasse, Putin poderia decidir avançar para objectivos adjacentes, mesmo que subsistam algumas dúvidas sobre a real capacidade de reabastecer rapidamente os arsenais russos. Mesmo a possibilidade de um avanço apenas parcial beneficiaria o Kremlin, porque poderia convencer Kiev a decidir conceder algo à Rússia para evitar a perda total dos territórios disputados, enquanto a União Europeia poderia suavizar a sua atitude para evitar a chegada de um grande número de refugiados, capaz de desestabilizar o frágil equilíbrio interno. A utilização de formas de guerra híbrida, como os ataques cibernéticos, contra Bruxelas e a procura de pretextos com os países bálticos, completaria a acção russa; em particular, Moscovo poderia repetir as tácticas utilizadas antes da guerra na Ucrânia, quando a população russa nas zonas fronteiriças foi incitada, o que poderia acontecer novamente com os russos residentes na Estónia, Letónia, Lituânia e também Finlândia e Polónia; isto representaria a desculpa para realizar manobras conjuntas nas fronteiras destes estados, envolvendo também o exército bielorrusso. Estes perigos estão bem presentes na visão da Aliança Atlântica, um outro factor de preocupação, no que diz respeito à Ucrânia, é que, num potencial ataque russo, existe uma importante variável geográfica constituída pela região de Kaliningrado, um território russo entre a Polónia e Lituânia, sem continuidade territorial com a pátria. Para Moscovo, do ponto de vista estratégico, a conquista do chamado corredor Suwalki, que liga directamente os países bálticos aos aliados da NATO, seria uma prioridade. O envio de tropas e mísseis de curto e médio alcance na região de Kaliningrado permitiria ao Kremlin lançar uma ofensiva, capaz de unir a região isolada com o seu aliado bielorrusso. A coincidência das eleições presidenciais americanas é considerada outro factor a favor de Putin: a Rússia poderia atacar no momento da eleição ou transferência de poder, comprometendo os tempos de reacção da principal força militar da Aliança Atlântica; mesmo uma possível eleição de Trump é vista como uma facilitação para os russos, o que poderia levar a um desligamento americano mesmo dentro da NATO, sem que a União Europeia ainda pudesse apoiar o ataque de Moscovo. Nesta questão, o atraso de Bruxelas é desanimador, a falta de um exército comum, combinada com a falta de acção comum na política externa, deixa a UE desorganizada face às emergências globais e, além disso, a divisão contínua entre os Estados-membros cria uma falta de coesão que é altamente prejudicial para um projecto de defesa comum que não depende da presença dos EUA. Falando em números, a previsão é de um destacamento de cerca de 70 mil soldados russos em território bielorrusso, na fronteira com os estados bálticos, até março de 2025. A Aliança Atlântica já previu uma resposta substancial a este contingente de cerca de 300 mil homens para proteger o corredor. Lituano, para defender a integridade dos países bálticos, mas trata-se de números enormes, que poderão reabrir o caminho ao serviço militar obrigatório, que muitos Estados planeiam restabelecer, precisamente para contrabalançar os números russos. O fenómeno da guerra centrado nos modelos da Primeira e Segunda Guerras Mundiais, que parecia superado pelo emprego de armamentos supertecnológicos, parece poder regressar com força, subvertendo todas as previsões. Para evitar este cenário é importante apoiar a Ucrânia de todas as formas para conter as ambições de Putin e evitar a Terceira Guerra Mundial.
Если Украина падет, Россия может продвинуться в сторону стран Атлантического альянса
Провал контрнаступления Киева вызвал обоснованную тревогу по поводу нападения Москвы на европейские страны и страны, входящие в Атлантический альянс; По мнению немцев, успех на Украине может привести к тому, что россияне решат продвинуться в сторону соседней с Россией страны: главными подозреваемыми являются страны Балтии, но напряженность растет и в Польше. В этих анализах нет ничего нового: министерство обороны Германии уже давно разработало прогноз возможного нападения на восточный фланг Атлантического альянса, которое может состояться к 2025 году. Необходимым условием для того, чтобы этот прогноз сбылся, является победа России в Украине в феврале 2024 года ожидается сильная мобилизация, способная перебросить на фронт 200 000 солдат, а затем начать весеннее наступление, которое станет решающим для исхода конфликта в пользу Москвы. Если бы этот сценарий стал реальностью, Путин мог бы принять решение о продвижении к смежным целям, даже если остаются некоторые сомнения относительно реальной способности быстро пополнить российские арсеналы. Даже возможность лишь частичного продвижения пошла бы на пользу Кремлю, поскольку она могла бы убедить Киев принять решение о каких-то уступках России, чтобы избежать полной потери спорных территорий, в то время как Европейский Союз мог бы смягчить свою позицию, чтобы избежать прихода крупной количество беженцев, способных дестабилизировать хрупкий внутренний баланс. Использование форм гибридной войны, таких как кибератаки, против Брюсселя и поиск предлогов со странами Балтии завершили бы действия России; в частности, Москва могла бы повторить тактику, действовавшую до войны на Украине, когда было возбуждено русское население в приграничных районах, что могло повториться с русскими, проживающими в Эстонии, Латвии, Литве, а также в Финляндии и Польше; это станет поводом для проведения совместных маневров на границах этих государств, в том числе с участием белорусской армии. Эти опасности хорошо присутствуют в видении Атлантического Альянса. Еще одним фактором беспокойства в отношении Украины является то, что при потенциальном нападении России существует важная географическая переменная, представленная Калининградской областью, российской территорией между Польшей и Польшей. и Литва, без территориальной преемственности с Родиной. Для Москвы со стратегической точки зрения приоритетом было бы завоевание так называемого Сувалкского коридора, который напрямую соединяет страны Балтии с союзниками по НАТО. Размещение войск и ракет малой и средней дальности в Калининградской области позволило бы Кремлю начать наступление, способное объединить изолированный регион с его белорусским союзником. Совпадение с американскими президентскими выборами считается еще одним фактором в пользу Путина: Россия может атаковать в момент выборов или передачи власти, ставя под угрозу время реакции главной военной силы Атлантического альянса; даже возможное избрание Трампа рассматривается как облегчение для русских, что может привести к уходу Америки даже внутри НАТО, при этом Европейский Союз пока не сможет поддержать атаку Москвы. В этом вопросе задержка Брюсселя разочаровывает: отсутствие общей армии в сочетании с отсутствием общих действий во внешней политике приводит к дезорганизации ЕС перед лицом глобальных чрезвычайных ситуаций, и, кроме того, постоянный раскол между государствами-членами создает отсутствие сплоченности, что крайне вредно для общего оборонного проекта, не зависящего от присутствия США. Говоря о цифрах, прогнозируется размещение около 70 000 российских солдат на территории Беларуси, на границе со странами Балтии, к марту 2025 года. Атлантический альянс уже предусмотрел существенный ответ на этот контингент численностью около 300 000 человек для защиты коридора. Литовцы, чтобы защитить целостность стран Балтии, но это огромные цифры, которые могут вновь открыть путь к обязательной военной службе, которую многие государства планируют восстановить, именно для того, чтобы уравновесить численность русских. Феномен войны, основанный на моделях Первой и Второй мировых войн, которые, казалось, были преодолены благодаря использованию сверхтехнологичных вооружений, похоже, способен насильственно вернуться, ниспровергая все прогнозы. Чтобы избежать этого сценария, важно всячески поддерживать Украину, чтобы сдержать амбиции Путина и предотвратить Третью мировую войну.