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giovedì 2 marzo 2017

مجلس اللوردات ضد الحكومة البريطانية: من أعراض الشعور بالضيق في المجتمع البريطاني

الحكومة البريطانية تعاني الهزيمة الأولى في البرلمان بسبب تصويت مجلس اللوردات، خلافا للحفاظ على مشروع قانون لإخراج الاتحاد. على وجه الخصوص، مجلس الشيوخ الإنجليزية أرادت حماية حق مواطني الاتحاد الأوروبي أن يقيم في المملكة المتحدة، وحتى عندما كان الاتحاد البريطاني سوف يكون الناتج الفعلي. الغرض من تصويت مجلس اللوردات أيضا إلى حماية الوضع القانوني للعمال الأوروبي، وهذا له معنى مزدوج: فهو، في الواقع، للعمال، ولكن أيضا لحماية الشركات البريطانية، التي يمكن، على العكس من ذلك، نقص العمالة الماهرة، وربما من المستحيل أن تحل محل مع العمل المحلية. وهي النقطة المركزية لحكومة المحافظين، الذي يريد المعاملة بالمثل من بروكسل، للمقيمين البريطانيين فى البر الرئيسى. ومع ذلك، للأحزاب والحركات أكثر معارضة لأوروبا، وحماية المواطنين الأوروبيين، وخصوصا عندما مؤطرة بهدف العمل على الأراضي الإنجليزية، وبالتالي، أن الوظائف إطرح للمواطنين في المملكة المتحدة، له قيمة عالية رمزية، فضلا عن عملي. كان واحدا من أسباب النصر لتجنب الهجرة، والتي للوهلة الأولى قد يبدو مجرد أن اللاجئين، في الواقع الأجزاء الأكثر تطرفا من الحركات المناهضة الأوروبية، في رأيهم، ترغب في تمديد هذا الحظر للجميع. ولكن السؤال، كما يدل على ذلك تصويت مجلس اللوردات، فإنه ليس من السهل حلها. ومن بين الشركات البريطانية هناك قلق حقيقي إزاء عدم ممكن من القوى العاملة الأوروبية، وفي بعض القطاعات، مثل الرعاية الصحية، فإن الوضع لا يمكن التعامل معها. ومن هنا تأتي أهمية التصويت في مجلس اللوردات يمر، هو ردة الفعل التي يعاني منها رئيس الوزراء مايو، هو التباطؤ الذي يتطلب جدول زمني لخروج من أوروبا، ولكن تحمل أهمية خاصة لأنه يؤدي إلى تفاقم انقسام المجتمع الإنجليزي حول الخروج من أوروبا، كما كان التصويت بالفعل، ومع ذلك، سلط الضوء. أيضا حقيقة أنه كان في مجلس اللوردات، وهي ليست اختيارية، للتعبير عن أنفسهم في هذا الصدد، يؤكد أن يعارضون الطبقات العاملة والريف إلى الطبقات العليا وسكان المدن الكبيرة. حكومة رئيس الوزراء مايو، علاوة على ذلك، لم تفعل شيئا للتوسط بين هذين الموقفين واحتضنت على الفور ما برز من نتيجة الاستفتاء، مما يدل على أن محاولة لملء فراغات سياسية باطلة، منتجات غامضة موقف حزب العمل، وتحاول أيضا لتحويل الحركات اليمينية الأكثر تطرفا ولصالح أوروبا من أكبر قدر ممكن أصولي. في جوهرها، حاول مايو لاستغلال الوضع السياسي أيضا تبحث لجعل الاستثمار في المستقبل، ولكن هذا الموقف لم يؤخذ في الاعتبار أكثر من الأضداد من المجتمع الإنجليزي، الذين هم أقلية فقط من قبل بضع نقاط. وعلاوة على ذلك هذه الحالات من أوروبا الرفض لم يتم جمعها بشكل كبير من قبل أي طرف، وبذلك أصبحت كمية كبيرة من الأصوات المحتملة دون الإشارة. ويمثل وهناك عامل آخر من قبل أولئك الذين هم بالفعل الندم على صوتوا للخروج من الاتحاد الأوروبي، لأنه فهم الكوارث المحتملة التي قد تؤدي العزلة الإنجليزية. مايو مصمم بحيث المضي قدما هو الطريق الذي تتبعه حتى الآن على وجه اليقين كيف يريد أن يصدق، في نهاية المطاف، فإن من المؤكد أن المملكة المتحدة تأتي من أوروبا، ولكن سيكون من الضروري التحقق من الأسعار أن الشركة البريطانية ضد هذا القرار سوف على أن يدفع للحكومة وأيضا ما سيكون موقف وقرارات اسكتلندا وأيرلندا الشمالية. الانطباع هو أن مايو والإعادة في خطأ كاميرون وتبني سياسة تقوم على المدى القصير وعلى أساس الاختيار الانتخابي، بدلا من العمل السياسي في مصلحة الدولة. قرارات مثل تلك من مجلس اللوردات يظهر الشعور بالضيق في المجتمع الإنجليزي، الذي تم تخفيفها، بينما الرغبة في احترام نتيجة التصويت، وتبحث عن حل في إطار مجموعة واسعة من الإمكانيات المتاحة لإخراج من أوروبا ويمكن أن تسمح زيادة الاحترام لأولئك الذين صوتوا ضد خروج من بروكسل. وبعد أن شرعت في الخيار الأكثر هوادة يبدو أن تشكل خطرا على تماسك الشركة البريطانية مع تداعيات الخطيرة المحتملة على التوازن الداخلي للبلاد.

venerdì 17 febbraio 2017

Stati Uniti: le possibili conseguenze dell'abbandono della soluzione dei due stati

L’incontro tra Trump e Netanyahu segna il cambiamento del paradigma che aveva fino ad ora contrassegnato l’atteggiamento degli Stati Uniti circa la possibile soluzione del conflitto tra palestinesi ed israeliani; l’assunto infatti prevedeva la conclusione delle ostilità della lunga questione, grazie alla soluzione dei due stati su di un unico territorio. Il nuovo presidente statunitense ha affermato di considerare valide, se accettate da entrambe le parti, sia la soluzione di due stati, che quella di uno stato. Si tratta di una posizione almeno confusa e poco chiara, che pare funzionale soltanto alle ambizioni di una parte di Israele, ben rappresentata al governo e, sopratutto, di Netanyahu, che ha più volte manifestato pubblicamente l’insofferenza verso una soluzione che dia sovranità territoriale al popolo palestinese. La dichiarazione di Trump sembra evidenziare un approccio poco definito al problema tra israeliani e palestinesi, risultato, probabilmente di una scarsa informazione e poca conoscenza delle conseguenze di una tale visione. Favorire implicitamente la parte che dispone già di uno stato e di una organizzazione amministrativa e burocratica ben definita, rischia di fare esplodere nuovamente in modo grave la situazione tra le due parti, giacché appare altamente improbabile che i palestinesi possano accettare nella regione soltanto l’esistenza dello stato israeliano, senza un’analoga entità statale espressione delle istanza palestinesi. Il cambio alla Casa Bianca è stato visto favorevolmente dal governo di Tel Aviv, che negli otto anni democratici, ha patito l’avversione di Obama, dovuta proprio al comportamento di Netanyahu, troppo inaffidabile per la politica che Kerry voleva portare avanti circa la soluzione dei due stati. La posizione ambigua di Trump rischia di non permettere più la creazione di uno stato palestinese e ciò potrebbe provocare uno spostamento della classe dirigente palestinese verso posizioni più estreme, funzionali a stati desiderosi di diventare i paladini di questa causa, per ragioni e motivi politici che vanno oltre la stretta contingenza. Potrebbe essere il caso dell’Iran, che, seppure appartenente al ramo sciita dell’islam, userebbe le ragioni palestinesi, per ragioni strumentali nel confronto con l’Arabia Saudita ed altri stati sunniti. Ciò potrebbe essere la naturale evoluzione per contrastare le relazioni, reali anche se non ufficiali, che Israele ha stretto con l’Arabia Saudita, l’Egitto e la Giordania ed altri stati sunniti. Il principale motivo di queste alleanze sono la prevenzione ed il contrasto potenziale allo Stato islamico ed a altri movimenti radicali, per evitare che le attenzioni del terrorismo islamico siano rivolte anche contro Israele, tuttavia Tel Aviv ha in comune con gli stati sunniti l’avversione allo stato iraniano, che teme anche come potenza nucleare regionale, un sentimento condiviso proprio con l’Arabia Saudita. Nelle intenzioni del governo israeliano ci sarebbe l’intenzione di sfruttare questi contatti con gli stati arabi, per favorire un processo di pace stabile e duraturo con i palestinesi, ma che potrebbe anche non prevedere la creazione di uno stato sovrano palestinese. Il rischio è che gli stati arabi sacrifichino le ambizioni dei palestinesi per allacciare legami con uno stato militarmente forte come è Israele e che gode del pieno appoggio statunitense, ancora più rinforzato dalla presidenza di Trump. Senza il bilanciamento di una poltica diplomatica analoga a quella condotta da Obama e Kerry, che aveva come obiettivo la creazione dei due stati, i palestinesi rischiano di entrare in una sorta di isolamento, che potrebbe essere rotto con una vicinanza all’Iran. Questa possibilità potrebbe diventare realtà se gli stati sunniti non ottenessero risultati favorevoli ai palestinesi; il rischio è quello di vedere la continuazione della tattica di Netanyahu di allontanare ogni decisione definitiva per guadagnare tempo con il fine di incrementare gli insediamenti e presentare poi il fatto compiuto. Si rischia di arrivare ad uno scenario di ripresa del terrorismo palestinese e ad un ritorno a posizioni radicali di Teheran, anche sollecitate dalla volontà di revisione del trattato sul nucleare, espresse da Trump. La questione palestinese rischia così di tornare al centro dello scenario internazionale, ma con condizioni pericolose per l’equilibrio regionale e mondiale. 

United States: the possible consequences of abandoning the two-state solution

The meeting between Trump and Netanyahu scored the paradigm shift that had so far marked the US attitude about the possible solution of the conflict between Palestinians and Israelis; the assumption in fact provided for the conclusion of the long question hostilities, thanks to the two-state solution on a single territory. The new US president stated that he considered valid, if accepted by both sides, both the two-state solution, that of a state. It is at least a confused and unclear position, which seems only functional to the ambitions of a part of Israel, well represented in the government and, above all, Netanyahu, who has repeatedly publicly demonstrated the intolerance towards a solution that gives territorial sovereignty to the Palestinian people. The Trump statement seems to highlight a little-defined approach to the problem between the Israelis and Palestinians, a result probably of a lack of information and little knowledge of the consequences of such a vision. Implicitly encouraging the part that already has a state and an administrative and bureaucratic organization well defined, it is likely to blow up again seriously the situation between the two sides, since it appears highly unlikely that the Palestinians will accept only the existence in the region the Israeli state, no state entity similar expression of Palestinian instance. The change in the White House was seen favorably by the Israeli government, which in the eight democratic years, suffered the dislike of Obama, precisely due to Netanyahu's behavior, too unreliable for policy that Kerry wanted to carry on about the solution of two states. The ambiguous position of Trump threatens not to allow the creation of a Palestinian state, and this may cause a shift in the Palestinian leadership towards more extreme positions, functional state eager to become the champions of this cause, for reasons and political reasons that go beyond the narrow contingency. It could be the case of Iran, which, although belonging to the Shiite branch of Islam, would use Palestinian reasons, for instrumental reasons in comparison with Saudi Arabia and other Sunni states. This could be the natural evolution to counter the reports, real though not official, that Israel has with Saudi Arabia, Egypt and Jordan and other Sunni states. The main reason for these alliances are prevention and the potential contrast to the Islamic State and other radical movements, to avoid the attentions of Islamic terrorism are also aimed against Israel, but Tel Aviv has in common with the Sunni states aversion to Iranian state, which is also concerned as a regional nuclear power, a sentiment shared just with Saudi Arabia. In the intentions of the Israeli government would have the intention to take advantage of these contacts with the Arab states, to promote a stable and lasting peace process with the Palestinians, but that may not even provide for the establishment of a sovereign Palestinian state. The risk is that the Arab states sacrifice the ambitions of the Palestinians to establish links with a state like Israel is militarily strong and enjoys the full US support, even more reinforced by the Trump presidency. Without the balance of a diplomatic agriculture policies similar to those conducted by Obama and Kerry, which had as its goal the creation of two states, the Palestinians are likely to get in a kind of isolation, that could be broken with a closeness to Iran. This possibility could become reality if states Sunnis did not get favorable results to the Palestinians; the risk is to see the continuation of the tactics of Netanyahu to remove any final decision to buy time with the aim to increase settlements and then present the fait accompli. You are likely to get to a Palestinian terrorist recovery scenario and a return to radical positions of Tehran, also stressed the willingness of revision of the Treaty on nuclear power, expressed by Trump. The Palestinian issue as well is likely to return to the center of the international scenario, but with dangerous conditions to the regional and global balance.

Estados Unidos: las posibles consecuencias de abandonar la solución de dos estados

La reunión entre Netanyahu Trump y anotó el cambio de paradigma que había marcado hasta ahora la actitud de Estados Unidos sobre la posible solución del conflicto entre palestinos e israelíes; el supuesto de hecho previsto en la conclusión de las hostilidades de interrogación largas, gracias a la solución de dos estados en un solo territorio. El nuevo presidente de Estados Unidos indicó que él considera válida, si es aceptada por ambas partes, tanto en la solución de dos estados, el de un estado. Es por lo menos una posición confusa y poco clara, que parece sólo son funcionales a las ambiciones de una parte de Israel, bien representada en el gobierno y, sobre todo, Netanyahu, que tiene en varias ocasiones demostró públicamente la intolerancia hacia una solución que da soberanía territorial al pueblo palestino. La declaración de Trump parece poner en evidencia un enfoque poco definido al problema entre israelíes y palestinos, probablemente resultado de una falta de información y poco conocimiento de las consecuencias de tal visión. animando implícitamente a la parte que ya tiene un Estado y una organización administrativa y burocrática bien definida, es probable que estallen de nuevo gravemente a la situación entre las dos partes, ya que parece muy poco probable que los palestinos aceptar sólo la existencia en la región el estado de Israel, ninguna entidad estatal expresión similar de ejemplo palestina. El cambio en la Casa Blanca fue visto favorablemente por el gobierno israelí, que en los ocho años democráticas, sufrió el rechazo de Obama, precisamente debido a la conducta de Netanyahu, demasiado poco fiables para la política que Kerry quería continuar acerca de la solución de dos estados. La posición ambigua de Trump amenaza con no permitir la creación de un estado palestino, y esto puede causar un cambio en la dirección palestina hacia posiciones más extremas, estado funcional deseosos de convertirse en los campeones de esta causa, por razones políticas y razones que van más allá de la contingencia estrecha. Podría ser el caso de Irán, que, a pesar de que pertenece a la rama chiíta del Islam, utilizaría razones palestinos, por razones instrumentales en comparación con Arabia Saudí y otros estados sunitas. Esta podría ser la evolución natural para contrarrestar los informes, real, aunque no oficial, que Israel tiene con Arabia Saudita, Egipto y Jordania y otros estados sunitas. La razón principal de estas alianzas son la prevención y el potencial contraste con el Estado islámico y otros movimientos radicales, para evitar las atenciones de terrorismo islámico también están dirigidas contra Israel, pero Tel Aviv tiene en común con los Estados suníes aversión a estado iraní, que también se refiere como potencia nuclear regional, un sentimiento compartido solo con Arabia Saudita. En las intenciones del gobierno israelí tendría la intención de aprovechar estos contactos con los países árabes, para promover un proceso de paz estable y duradera con los palestinos, sino que ni siquiera puede prever el establecimiento de un estado palestino soberano. El riesgo es que los estados árabes sacrifican las aspiraciones de los palestinos para establecer vínculos con un Estado como Israel es militarmente fuerte y cuenta con el apoyo total de Estados Unidos, aún más reforzada por la presidencia Trump. Sin el equilibrio de una políticas agrícolas diplomáticos similares a las llevadas a cabo por Obama y Kerry, que tenían como objetivo la creación de dos estados, los palestinos son propensos a entrar en una especie de aislamiento, que se podía romper con una cercanía con Irán. Esta posibilidad podría convertirse en realidad si los estados sunitas no consiguieron resultados favorables a los palestinos; el riesgo es ver la continuación de las tácticas de Netanyahu para eliminar cualquier decisión final para ganar tiempo con el objetivo de aumentar los asentamientos y luego presentar el hecho consumado. Es probable que llegar a una situación de recuperación terrorista palestina y el retorno a las posiciones radicales de Teherán, también hizo hincapié en la disposición de revisión del Tratado sobre la energía nuclear, expresada por Trump. La cuestión palestina es así probable que vuelva al centro del escenario internacional, pero con condiciones peligrosas para el equilibrio regional y global.

USA: Die möglichen Folgen der Zwei-Staaten-Lösung zu verlassen

Das Treffen zwischen Trump und Netanjahu hat den Paradigmenwechsel, der bisher die US-Haltung über die mögliche Lösung des Konflikts zwischen Palästinensern und Israelis markiert hatte; die Annahme, in der Tat für den Abschluss der langen Frage Anfeindungen, dank der Zwei-Staaten-Lösung auf einem einzigen Gebiet zur Verfügung gestellt. Der neue US-Präsident erklärte, dass er als gültig betrachtet, die von beiden Seiten akzeptiert, wenn sowohl die Zwei-Staaten-Lösung, die eines Staates. Es ist zumindest eine verworrene und unklare Position, die den Ambitionen eines Teils Israel nur funktional scheint, auch in der Regierung vertreten, und vor allem, Netanyahu, der immer wieder unter Beweis gestellt hat öffentlich die Intoleranz gegenüber einer Lösung, die territoriale Souveränität gibt für das palästinensische Volk. Der Trump Aussage scheint ein wenig definierten Herangehensweise an das Problem zwischen den Israelis und Palästinensern, ein Ergebnis, wahrscheinlich aus Mangel an Informationen und wenig Wissen über die Folgen einer solchen Vision zu markieren. Implizit den Teil ermutigend, die bereits einen Zustand hat und eine administrative und bürokratische Organisation gut definiert ist, ist es wahrscheinlich, wieder Luft zu sprengen ernst die Situation zwischen den beiden Seiten, da es höchst unwahrscheinlich erscheint, dass die Palästinenser nur die Existenz in der Region akzeptieren der israelische Staat, keine staatliche Einrichtung ähnlicher Ausdruck der palästinensischen Instanz. Der Wechsel im Weißen Haus wurde von der israelischen Regierung positiv gesehen, die in den acht demokratischen Jahren die Abneigung gegen Obama gelitten, gerade wegen Netanjahus Verhalten, zu unzuverlässig für die Politik, die Kerry von zumachen über die Lösung gesucht zwei Zustände. Die zweideutige Position Trump droht nicht die Schaffung eines palästinensischen Staates zu ermöglichen, und dies kann eine Verschiebung in der palästinensischen Führung zu mehr extremen Positionen, Funktionszustand eifrig führen die Verfechter dieser Ursache, aus Gründen, aus politischen Gründen zu werden, gehen über den engen Kontingenz. Es könnte der Fall Iran sein, die, wenn auch in der schiitischen Zweig des Islam gehören, palästinensischen Gründen verwenden würde, für die instrumentelle Gründe im Vergleich zu Saudi-Arabien und anderen sunnitischen Staaten. Dies könnte die natürliche Entwicklung sein, die Berichte zu begegnen, real, wenn auch nicht offiziell, dass Israel hat mit Saudi-Arabien, Ägypten und Jordanien und anderen sunnitischen Staaten. Der Hauptgrund für diese Allianzen sind die Prävention und das Potential Gegensatz zu den islamischen Staat und andere radikale Bewegungen, werden die Aufmerksamkeit des islamischen Terrorismus zu vermeiden, auch gegen Israel gerichtet, aber Tel Aviv hat gemeinsam mit der sunnitischen Staaten Abneigung gegen iranische Staat, der auch als regionale Kernkraft, ein Gefühl teilten nur mit Saudi-Arabien geht. In den Absichten der israelischen Regierung würde die Absicht haben, die Vorteile dieser Kontakte mit den arabischen Staaten zu nehmen, einen stabilen und dauerhaften Friedensprozess mit den Palästinensern zu fördern, sondern dass für die Errichtung eines souveränen palästinensischen Staates nicht einmal zur Verfügung stellen kann. Das Risiko besteht darin, dass die arabischen Staaten die Ambitionen der Palästinenser opfern Links zu etablieren mit einem Staat wie Israel militärisch stark ist, und genießt die volle Unterstützung der USA, noch mehr von der Präsidentschaft Trump verstärkt. Ohne die Balance einer diplomatischen Landwirtschaftspolitik, die denen der Leitung von Obama und Kerry, die als Ziel die Schaffung von zwei Staaten hatten, sind die Palästinenser wahrscheinlich in einer Art Isolation zu erhalten, die mit einer Nähe zum Iran gebrochen werden konnte. Diese Möglichkeit könnte Wirklichkeit werden, wenn Staaten Sunniten nicht positive Ergebnisse für die Palästinenser bekommen haben; das Risiko ist die Fortsetzung der Taktik von Netanjahu sehen eine endgültige Entscheidung zu entfernen Zeit mit dem Ziel, zu kaufen Siedlungen zu erhöhen und dann die fait accompli präsentieren. Sie sind wahrscheinlich zu einem palästinensischen Terror Recovery-Szenario und eine Rückkehr zu radikalen Positionen von Teheran zu bekommen, betonte auch die Bereitschaft der Revision des Vertrags über die Kernkraft, von Trump ausgedrückt. Die palästinensische Frage ist wahrscheinlich auch zum Zentrum des internationalen Szenario zurück, aber mit Gefahren für das regionale und globale Gleichgewicht.

États-Unis: les conséquences possibles de l'abandon de la solution à deux Etats

La rencontre entre Trump et Netanyahu a marqué le changement de paradigme qui avait jusqu'à présent marqué l'attitude des États-Unis au sujet de la solution possible du conflit entre Palestiniens et Israéliens; l'hypothèse de fait prévue pour la conclusion des hostilités d'interrogation longue, grâce à la solution à deux Etats sur un seul territoire. Le nouveau président américain a déclaré qu'il considérait valide, si elle est acceptée par les deux parties, à la fois la solution à deux Etats, celui d'un Etat. Il est au moins une position confuse et incertaine, qui semble seulement fonctionnelle aux ambitions d'une partie d'Israël, bien représentés au sein du gouvernement et, surtout, Netanyahu, qui a démontré à maintes reprises publiquement l'intolérance à l'égard d'une solution qui donne la souveraineté territoriale au peuple palestinien. La déclaration Trump semble mettre en évidence une approche peu définie au problème entre les Israéliens et les Palestiniens, un résultat sans doute d'un manque d'information et peu de connaissances sur les conséquences d'une telle vision. encourager Implicitement la partie qui a déjà un Etat et une organisation administrative et bureaucratique bien définie, il est probable de faire sauter à nouveau au sérieux la situation entre les deux parties, car il semble très peu probable que les Palestiniens accepteront seulement l'existence dans la région l'Etat d'Israël, aucune entité étatique expression similaire d'instance palestinienne. Le changement à la Maison Blanche a été vu favorablement par le gouvernement israélien, qui, dans les huit ans démocratiques, a subi la haine d'Obama, précisément en raison du comportement de Netanyahu, trop peu fiable pour la politique que Kerry voulait poursuivre au sujet de la solution de deux états. La position ambiguë de Trump menace de ne pas permettre la création d'un Etat palestinien, et cela peut entraîner un changement dans la direction palestinienne vers des positions plus extrêmes, l'état fonctionnel désireux de devenir les champions de cette cause, pour des raisons et des raisons politiques qui vont au-delà de la contingence étroite. Ce pourrait être le cas de l'Iran, qui, quoique appartenant à la branche chiite de l'Islam, utiliserait des raisons palestiniennes, pour des raisons instrumentales en comparaison avec l'Arabie saoudite et d'autres Etats sunnites. Cela pourrait être l'évolution naturelle pour contrer les rapports, réels mais non officielle, ce qu'Israël a avec l'Arabie Saoudite, l'Egypte et la Jordanie et d'autres Etats sunnites. La raison principale de ces alliances sont la prévention et le contraste potentiel pour l'État islamique et d'autres mouvements radicaux, pour éviter les attentions du terrorisme islamique sont également dirigées contre Israël, mais Tel-Aviv a en commun avec les Etats sunnites aversion pour Etat iranien, qui est également préoccupé comme une puissance nucléaire régionale, un sentiment partagé seulement avec l'Arabie Saoudite. Dans les intentions du gouvernement israélien aurait l'intention de tirer parti de ces contacts avec les Etats arabes, de promouvoir un processus de paix stable et durable avec les Palestiniens, mais qui peuvent même pas prévoir la création d'un Etat palestinien souverain. Le risque est que les Etats arabes sacrifient les ambitions des Palestiniens à établir des liens avec un Etat comme Israël est militairement fort et bénéficie du soutien américain complet, encore plus renforcée par la présidence Trump. Sans l'équilibre d'un diplomatiques politiques agricoles similaires à celles menées par Obama et Kerry, qui avait pour but la création de deux Etats, les Palestiniens sont susceptibles d'obtenir dans une sorte d'isolement, qui pourrait être rompu avec une proximité avec l'Iran. Cette possibilité pourrait devenir réalité si les états sunnites n'a pas obtenu des résultats favorables aux Palestiniens; le risque est de voir la poursuite de la tactique de Netanyahu pour éliminer toute décision finale d'acheter du temps dans le but d'augmenter les colonies, puis présenter le fait accompli. Vous êtes susceptible d'obtenir un scénario de récupération terroriste palestinien et un retour à des positions radicales de Téhéran, a également souligné la volonté de la révision du traité sur l'énergie nucléaire, exprimé par Trump. La question palestinienne est ainsi susceptible de revenir au centre de la scène internationale, mais avec des conditions dangereuses pour l'équilibre régional et mondial.

Estados Unidos: as possíveis consequências de abandonar a solução de dois Estados

O encontro entre Trump e Netanyahu marcou a mudança de paradigma que até agora tinha marcado a atitude dos Estados Unidos sobre a possível solução do conflito entre palestinos e israelenses; o pressuposto de fato prevista a conclusão das longas pergunta hostilidades, graças à solução de dois Estados em um único território. O novo presidente dos EUA afirmou que ele considerado válido, se for aceite por ambas as partes, tanto a solução de dois Estados, o de um estado. É, pelo menos, uma posição confusa e obscura, que parece apenas funcional às ambições de uma parte de Israel, bem representados no governo e, acima de tudo, Netanyahu, que tem repetidamente demonstrado publicamente a intolerância para com uma solução que dá soberania territorial para o povo palestino. A declaração Trump parece destacar uma abordagem pouco definida para o problema entre israelenses e palestinos, resultado, provavelmente, de uma falta de informação e pouco conhecimento das consequências de uma tal visão. Implicitamente incentivando a parte que já tem um Estado e uma organização administrativa e burocrática bem definido, é provável para explodir novamente seriamente a situação entre os dois lados, uma vez que parece altamente improvável que os palestinos vão aceitar apenas a existência na região o estado de Israel, nenhuma expressão similar de exemplo palestino entidade estatal. A mudança na Casa Branca foi visto com bons olhos pelo governo israelense, que nos oito anos democráticas, sofreu a antipatia de Obama, precisamente devido ao comportamento de Netanyahu, também não confiável para a política que Kerry quis continuar com a solução de dois estados. A posição ambígua de Trump ameaça não para permitir a criação de um Estado palestino, e isso pode causar uma mudança na liderança palestina para posições mais extremas, estado funcional ansioso para se tornar os campeões desta causa, por motivos e razões políticas que vão além da contingência estreita. Poderia ser o caso do Irã, que, embora pertencentes ao ramo xiita do Islã, usaria razões palestinas, por razões instrumentais, em comparação com a Arábia Saudita e outros países sunitas. Esta poderia ser a evolução natural para combater os relatórios, real, embora não oficial, que Israel tem com a Arábia Saudita, Egito e Jordânia e outros países sunitas. A principal razão para estas alianças são a prevenção eo contraste potencial para o Estado islâmico e outros movimentos radicais, para evitar as atenções de terrorismo islâmico também são dirigidas contra Israel, mas Tel Aviv tem em comum com os Estados sunitas aversão ao estado iraniano, que também está em causa como uma potência nuclear regional, um sentimento compartilhado apenas com a Arábia Saudita. Nas intenções do governo israelense teria a intenção de tirar proveito desses contatos com os países árabes, para promover um processo de paz estável e duradoura com os palestinos, mas que não pode mesmo prever a criação de um Estado palestino soberano. O risco é que os países árabes sacrificar as ambições dos palestinos a estabelecer ligações com um Estado como Israel é militarmente forte e conta com o apoio total dos Estados Unidos, reforçado ainda mais pela Presidência Trump. Sem o equilíbrio de uma diplomáticas políticas agrícolas semelhantes às realizadas por Obama e Kerry, que tinha como objectivo a criação de dois estados, os palestinos são susceptíveis de entrar em uma espécie de isolamento, que pode ser quebrada com uma proximidade com o Irã. Esta possibilidade poderia tornar-se realidade se estados sunitas não obter resultados favoráveis ​​aos palestinos; o risco é ver a continuação das táticas de Netanyahu para remover qualquer decisão final para ganhar tempo com o objectivo de aumentar os assentamentos e, em seguida, apresentar o facto consumado. É provável que você chegar a um cenário de recuperação terrorista palestino e um retorno a posições radicais de Teerã, também enfatizou a disposição de revisão do Tratado sobre a energia nuclear, expressa por Trump. A questão palestina também é provável que voltar ao centro do cenário internacional, mas com condições perigosas para o equilíbrio regional e global.