Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

giovedì 15 giugno 2017

L'Egitto cerca una dimensione maggiore nel mondo sunnita

La cessione delle piccole isole egiziane, situate nel Mar Rosso, a favore dell’Arabia Saudita, deve essere inquadrata nell’offensiva che le monarchie saudite hanno intrapreso contro il Qatar e nell’ambito più generale della contrapposizione tra sunniti e sciiti. La decisione di donare le piccole isole disabitate, ma con grande valenza strategiche del Mar Rosso, da parte de Il Cairo, che ne aveva il controllo fin dal 1906, ha suscitato pesanti polemiche e contrasti nel paese egiziano ed anche dal punto di vista legale la Corte costituzionale del paese aveva dato  parere contrario, rovesciato, però da un tribunale di grado inferiore. Il Presidente egiziano Al Sisi ha dimostrato, una volta di più, quale sia il grado del proprio rispetto delle istituzioni del paese e di come sia vigente una dittatura. Dal punto di vista della politica internazionale l’Egitto ha ceduto le isole nel quadro dell’alleanza con le monarchie saudite, in cambio di ricchi aiuti, diretti a risollevare una economia in forte crisi, ma sopratutto per sancire in modo più fermo l’alleanza politica con le monarchie saudite: una contrapposizione generata dal blocco sunnita contro l’Iran, che ha come obiettivo diminuire il peso politico di Teheran. La presenza alla Casa Bianca di Trump ha favorito questo nuovo scenario, che, tuttavia, si basa su base molto meno solide di come appare. Le accuse al Qatar, di finanziare il terrorismo, infatti, provengono da un insieme di paesi fortemente indiziati di avere anch’essi contribuito allo sviluppo del terrorismo nell’area mediorientale, con l’intento di arrivare all’influenza sulla Siria e l’Iraq. In questo scenario la posizione del Qatar non è stata differente dagli stati che gli hanno dichiarato l’attuale ostracismo diplomatico, la questione sembra essere, invece, quella di contrastare un membro all’interno dell’area saudita, che sta cercando una dimensione più autonoma rispetto alle altre monarchie sunnite; i legami commerciali con l’Iran e l’appoggio ai Fratelli Musulmani, rappresentano un oggettivo elemento di turbativa all’integrità del fronte sunnita. In questo contesto l’inserimento dell’Egitto, anche con la donazione delle isole all’Arabia Saudita, rappresenta per Il Cairo, l’obiettivo di una nuova dimensione all’interno dell’area regionale e nel blocco sunnita. Se questo dovrà accadere a scapito del Qatar è presto per dirlo, anche perchè il Qatar, malgrado le accuse, è ancora strategico per gli Stati Uniti. Quello che si deve registrare, che dalla penisola arabica il blocco sunnita si estende al paese egiziano con maggiore coesione, con il chiaro intento di circondare l’area di influenza che Teheran mantiene sulla Siria. In questo le monarchie saudite hanno un alleato importante, anche se non ufficiale, in Israele, che ha in comune l’avversione all’Iran. Sul versante irakeno, la questione è però più complessa: la sconfitta dello Stato islamico non può non prescindere dall’impiego diretto sul terreno, sia dalle milizie curde, che da quelle sciite, due protagonisti, che, per ragioni diverse, non sono graditi alla galassia sunnita, sopratutto se si ricomprende in questa alleanza anche la Turchia. Il punto centrale è che nella scenario già fortemente instabile del medio oriente la frattura all’interno del blocco sunnita non può che portare ad ulteriore incertezza, specialmente se si considera il ruolo ambiguo e, sopratutto , incerto di Trump. In questo contesto la ricerca di emergere di soggetti, seppure importanti, ma più periferici nel contesto regionale, come l’Egitto rappresenta una novità, che deve essere contestualizzata alle necessità de Il Cairo, che cerca, sostanzialmente, una via internazionale per risolvere i propri problemi interni, sia di ordine politico, che di ordine economico. Cedere una parte del proprio territorio e, di conseguenza, perdere sovranità su posizioni strategiche, comporta un sacrificio calcolato, ma soltanto alla situazione contingente, che non tiene conto del praticamente certo malcontento che si va ad aggiungere ad una popolazione già fortemente provata. La strategia di Al Sisi, che cerca di recuperare posizioni sul piano internazionale, potrebbe rivelarsi fatale sul fronte interno, alimentando l’ostilità della popolazione anche per la troppa vicinanza con Tel Aviv e riportare il paese ad un punto critico, che non potrebbe che complicare il quadro generale della situazione araba. 

Egypt looks for a greater dimension in the Sunni world

The sale of the small Egyptian islands in the Red Sea to Saudi Arabia must be framed in the offensive that the Saudi monarchies have undertaken against Qatar and in the more general context of the opposition between Sunni and Shi'ite. The decision to donate the small uninhabited islands, but with great strategic importance to the Red Sea, by Cairo, which had been in control since 1906, has raised heavy controversies and conflicts in the Egyptian country and, from a legal point of view, The constitutional court of the country had given the opposite opinion, inverted, but by a lower court. Egyptian President Al Sisi has once again demonstrated the degree of respect for the institutions of the country and how a dictatorship is in force. From the point of view of international politics, Egypt has surrendered the islands in the context of the alliance with the Saudi monarchies, in exchange for wealthy aid, aimed at lifting a crisis economy, but above all to more firmly sanction the alliance Politics with the Saudi monarchies: a counterattack created by the Sunni blockade against Iran, whose goal is to reduce Tehran's political weight. The presence at Trump's White House has favored this new scenario, which, however, is based on a much less solid basis than it does. Qatari's accusations of financing terrorism come from a number of countries strongly suspected of having contributed to the development of terrorism in the Middle East with the intent of reaching influence on Syria and Iraq . In this scenario, Qatar's position has not been different from the states that have declared the current diplomatic ostracism, but the issue seems to be to counter a member within the Saudi area, which is looking for a more autonomous dimension Compared to other Sunni monarchies; Trade ties with Iran and support for the Muslim Brotherhood are an objective element of disruption to the integrity of the Sunni front. In this context, the insertion of Egypt, even with the donation of the islands to Saudi Arabia, represents for Cairo the goal of a new dimension within the regional area and the Sunni block. If this is to happen at the expense of Qatar, it is soon to be said, because Qatar, despite the allegations, is still strategic to the United States. What is to be noted is that from the Arabian peninsula the Sunni block extends to the Egyptian country with greater cohesion, with the clear intent of surrounding the area of ​​influence that Tehran holds on Syria. In this, the Saudi monarchies have an important, albeit unofficial, ally in Israel, which has common aversion to Iran. On the Iraqi side, however, the issue is more complex: the defeat of the Islamic State can not be without direct application on the ground, both from the Kurdish militia and the Shiite militia, two protagonists, which for different reasons are not welcome to Sunni galaxy, especially if Turkey also includes this alliance. The central point is that in the already unstable Middle Eastern scenario, the fracture within the Sunni block can only lead to further uncertainty, especially if we consider Trump's ambiguous and above all uncertain role. In this context, the quest for emergence of subjects, albeit important but more peripheral in the regional context, such as Egypt, is a novelty, which must be contextualized to the needs of Cairo, which is essentially an international way to solve its own Internal problems, both politically and economically. To surrender part of its territory and, consequently, to lose sovereignty over strategic positions involves a calculated sacrifice, but only to the contingent situation, which does not take into account the virtually certain discontent that is being added to a population already strongly tested. Al Sisi's strategy, which seeks to recover international positions, could prove fatal on the domestic front, fueling hostile hostility even because of the proximity to Tel Aviv and bringing the country to a critical point that could only complicate The general picture of the Arab situation.

Egipto busca una mayor dimensión en el mundo suní

La venta de las pequeñas islas de Egipto, situada en el Mar Rojo, a favor de Arabia Saudita, tiene que ser visto en la ofensiva que las monarquías saudí emprendió contra Qatar y el contexto más general del conflicto entre sunitas y chiítas. La decisión de donar pequeñas islas deshabitadas, pero con gran importancia estratégica del Mar Rojo, de El Cairo, que tiene poder desde 1906, ha provocado encendidos debates y enfrentamientos en el país de Egipto y también desde el punto de vista legal Corte constitucional del país había dado opinión contraria, derrocado, sin embargo, por un tribunal inferior. El presidente egipcio Al Sisi ha demostrado, una vez más, ¿cuál es el grado de cumplimiento de las instituciones del país y cómo forzar una dictadura. Desde el punto de vista de la política internacional Egipto cedió las islas en el marco de la alianza con la monarquía saudí, a cambio de ayuda rica, directo a reactivar una economía en crisis, pero sobre todo para establecer más firmemente la alianza política con la monarquía saudí: un contraste generado por el bloque sunita contra Irán, que tiene como objetivo reducir el peso político de Teherán. La presencia en la Casa Blanca Trump ha animado este nuevo escenario, que, sin embargo, se basa en la base mucho menos sólida de cómo se ve. Los cargos a Qatar, para financiar el terrorismo, de hecho, provienen de una serie de fuertes sospechas de que los países también han contribuido al desarrollo del terrorismo en el Medio Oriente, con la intención de llegar influencia en Siria e Irak . En este escenario la posición de Qatar no fue diferente de los estados que han declarado el ostracismo diplomático actual, la cuestión parece ser, sin embargo, para contrarrestar un miembro dentro de la Arabia, que está buscando a una dimensión más autónomos en comparación con otros monarquías sunitas; vínculos comerciales con Irán y el apoyo a los Hermanos Musulmanes, son un elemento objetivo de la interrupción de la integridad de la parte delantera sunita. En este contexto, la inclusión de Egipto, incluso con la donación de las islas Arabia Saudita, es El Cairo, el objetivo de una nueva dimensión en el regional y el bloque sunita. Si esto sucede a costa de Qatar es pronto para decirlo, porque incluso Qatar, a pesar de los cargos, sigue siendo estratégica para los Estados Unidos. Lo que hay que registrarse, que la península arábiga al bloque sunita que se extiende hasta el país de Egipto con mayor cohesión, con la clara intención de rodear el área de influencia que Teherán mantiene en Siria. Este monarquías saudí tiene un aliado importante, aunque no oficial, en Israel, que comparte la aversión a Irán. En el lado iraquí, sin embargo, el asunto es más complejo: la derrota del estado islámico no puede separarse de la utilización directamente sobre el suelo, ya sea por las milicias kurdas, que chiíta, los dos protagonistas, que, por diversas razones, no son aceptables para Galaxy sunita, sobre todo si se incluye en esta alianza también Turquía. El punto central es que en el escenario, ya que la fractura dentro del bloque sunita altamente inestable en Oriente Medio no sólo puede conducir a una mayor incertidumbre, sobre todo si tenemos en cuenta el papel ambiguo y, sobre todo, sin saber de Trump. En este contexto, la búsqueda de la aparición de partidos, aunque importante, pero más periférica en el contexto regional, ya que Egipto es nuevo, deben ser contextualizados a las necesidades de El Cairo, que esencialmente busca una manera de solucionar su internacional problemas internos, tanto políticos, que económicas. Dar una parte de su territorio y, por lo tanto, perder la soberanía sobre las posiciones estratégicas, que implica un sacrificio calculado, pero sólo en la situación en cuestión, que no tiene en cuenta la prácticamente segura descontento que se suma a una población que ya dura prueba. La estrategia de Al Sisi, que busca recuperar posiciones a nivel internacional, podría resultar fatal en el frente interno, lo que alimentó la hostilidad de la población de demasiada proximidad a Tel Aviv y poner al país en un punto crítico, que sólo podría complicar el marco general de la situación árabe.

Ägypten sucht größere Dimension in der sunnitischen Welt

Der Verkauf von ägyptischen kleinen Inseln, die sie im Roten Meer, zugunsten von Saudi-Arabien hat, in der Offensive zu sehen, die Monarchien Saudi gegen Katar übernahm und der allgemeineren Kontext des Konflikts zwischen Sunniten und Schiiten. Die Entscheidung kleine unbewohnte Inseln zu spenden, aber mit großer strategischer Bedeutung des Roten Meeres, von Kairo, der seit 1906 Kontrolle hatte, hat hitzige Debatten und Auseinandersetzungen in dem ägyptischen Land und auch aus rechtlicher Sicht entfachte Verfassungsgericht des Landes hatte entgegengesetzte Meinung gegeben, gestürzt, jedoch durch eine Vorinstanz. Der ägyptische Präsident Al Sisi hat gezeigt, noch einmal, was ist der Grad der Einhaltung der Institutionen des Landes und wie eine Diktatur erzwingen. Aus der Sicht der internationalen Politik abgetreten Ägypten die Inseln im Rahmen der Allianz mit der saudischen Monarchie, im Austausch für reiche Hilfe, direkt eine Wirtschaft in der Krise wieder zu beleben, vor allem aber fester die Allianz zu etablieren Politik mit der saudischen Monarchie: Kontrast von dem sunnitischen Block gegen Iran erzeugt, die das politische Gewicht Teheran verringert werden soll. Die Präsenz im Trump Weiße Haus hat dieses neue Szenario ermutigt, die jedoch auf viel weniger solide Grundlage basiert, wie es aussieht. Die Gebühren nach Katar, zur Finanzierung des Terrorismus, in der Tat, kommen aus einem Satz stark vermutet, dass Länder haben auch auf die Entwicklung des Terrorismus im Nahen Osten beigetragen, mit der Absicht, Einfluss der Ankunft auf Syrien und Irak . In diesem Szenario die Qatari Position aus den Staaten nicht anders war, der die aktuelle diplomatische Ächtung erklärt hat, scheint die Frage zu sein, aber ein Mitglied innerhalb der Saudi entgegenzuwirken, die für eine autonome Dimension sucht im Vergleich zu anderen sunnitischen Monarchien; Handelsbeziehungen mit dem Iran und Unterstützung für die Muslimbruderschaft, sind ein objektives Element der Störung der Integrität der sunnitischen Front. In diesem Zusammenhang ist die Einbeziehung von Ägypten, auch mit der Spende der Inseln Saudi-Arabien, ist Kairo, ist das Ziel einer neuen Dimension in den regionalen und dem sunnitischen Block. Wenn dies auf Kosten von Katar passieren sollte es früh zu sagen, denn auch Katar, trotz der Kosten, für die Vereinigten Staaten nach wie vor strategisch ist. Was Sie sich registrieren müssen, die die arabische Halbinsel der sunnitische Block mit einem größeren Zusammenhalt des ägyptischen Land erstreckt, mit der klaren Absicht, den Einflussbereich zu umgeben, dass Teheran auf Syrien hält. Diese Monarchien Saudi haben einen wichtigen Verbündeten, wenn auch nicht offiziell, in Israel, die die Abneigung gegen Iran teilt. Auf der irakischen Seite ist jedoch das Problem komplexer: die Niederlage des islamischen Staates kann nicht von der Verwendung direkt auf dem Boden, entweder durch kurdische Milizen, die Schiiten, die beiden Protagonisten, die aus verschiedenen Gründen getrennt wird, sind nicht akzeptabel sunnitische Galaxie, vor allem, wenn es in dieser Allianz auch die Türkei umfasst. Der zentrale Punkt ist, dass in diesem Szenario bereits der Bruch innerhalb des sunnitischen Blockes sehr instabil im Nahen Osten kann nicht nur zu einem weiteren Verunsicherung führt, vor allem wenn man die zweideutige Rolle und vor allem unsicher Trump betrachten. In diesem Zusammenhang ist die Suche nach Entstehung von Parteien, wenn auch wichtig, aber mehr periphere im regionalen Kontext, wie Ägypten neu ist, muss sie auf die Bedürfnisse von Kairo kontextualisiert werden, die im wesentlichen eine Art und Weise versucht, ihre internationalen zu lösen interne Probleme, sowohl politisch, als wirtschaftlich. Geben Sie einen Teil seines Territoriums und damit verlieren die Souveränität über strategische Positionen, bringt es ein berechnetes Opfer, sondern nur auf die Situation bei der Hand, die keine Rücksicht auf die so gut wie sicher Unzufriedenheit nimmt, die bereits zusätzlich zu einer Population ist streng getestet. Die Al-Sisi-Strategie, die auf Positionen auf internationaler Ebene zu machen sucht, könnte tödlich im Inland unter Beweis stellen, die Feindschaft der Bevölkerung zu viel Nähe zu Tel Aviv Betankung und das Land an einem kritischen Punkt setzen, die nur könnte erschweren der allgemeine Rahmen der arabischen Situation.

Egypte cherche une plus grande dimension dans le monde sunnite

La vente de petites îles égyptiennes, situé dans la mer Rouge, en faveur de l'Arabie Saoudite, doit être vu dans l'offensive que l'Arabie monarchies entrepris contre le Qatar et le contexte plus général du conflit entre Sunnites et Chiites. La décision de faire un don de petites îles inhabitées, mais avec une grande importance stratégique de la mer Rouge, du Caire, qui avait le contrôle depuis 1906, a suscité des débats houleux et des affrontements dans le pays d'Egypte et aussi du point de vue juridique Cour constitutionnelle du pays avait donné un avis contraire, renversé, cependant, par une juridiction inférieure. Le président égyptien Al Sisi a montré, une fois encore, quel est le degré de leur conformité avec les institutions du pays et comment forcer une dictature. Du point de vue de la politique internationale Egypte cédait les îles dans le cadre de l'alliance avec la monarchie saoudienne, en échange d'une aide riche, directe pour relancer une économie en crise, mais surtout d'établir plus fermement l'alliance politique avec la monarchie saoudienne: un contraste généré par le bloc sunnite contre l'Iran, qui vise à réduire le poids politique de Téhéran. La présence au Trump Maison Blanche a encouragé ce nouveau scénario, qui, cependant, est basée sur beaucoup moins solide base de son apparence. Les charges au Qatar, pour financer le terrorisme, en effet, provenir d'un ensemble de pays fortement suspects ont également contribué au développement du terrorisme au Moyen-Orient, avec l'intention d'arriver influence sur la Syrie et l'Irak . Dans ce scénario, la position qatari n'a pas été différente des Etats qui ont déclaré l'ostracisme diplomatique actuel, la question semble être, cependant, pour lutter contre un membre au sein de l'Arabie, qui est à la recherche d'une dimension plus autonome par rapport aux autres monarchies sunnites; liens commerciaux avec l'Iran et le soutien pour les Frères musulmans, sont un élément objectif de perturbation de l'intégrité du front sunnite. Dans ce contexte, l'inclusion de l'Egypte, même avec le don des îles Arabie Saoudite, est Le Caire, l'objectif d'une nouvelle dimension au sein de la région et le bloc sunnite. Si cela devrait se faire au détriment du Qatar, il est trop tôt pour dire, parce que même le Qatar, en dépit des charges, est toujours stratégique pour les États-Unis. Ce que vous devez vous enregistrer, que la péninsule arabique le bloc sunnite extension au pays d'Egypte avec une plus grande cohésion, avec l'intention claire d'entourer la zone d'influence que Téhéran continue de la Syrie. Ce monarchies saoudiennes ont un allié important, bien que non officielle, en Israël, qui partage l'aversion à l'Iran. Du côté irakien, cependant, la question est plus complexe: la défaite de l'Etat islamique ne peut pas être séparé de l'utilisation directement sur le terrain, que ce soit par les milices kurdes, qui chiites, les deux protagonistes, qui, pour diverses raisons, ne sont pas acceptables galaxie sunnite, surtout si elle englobe dans cette alliance aussi la Turquie. Le point central est que dans le scénario, déjà la fracture au sein du bloc sunnite très instable au Moyen-Orient ne peut que conduire à une incertitude supplémentaire, surtout quand on considère le rôle ambigu et, surtout, incertain de Trump. Dans ce contexte, la recherche d'émergence des partis, quoique importante, mais plus périphérique dans le contexte régional, comme l'Egypte est nouveau, il doit être contextualisées aux besoins du Caire, qui vise essentiellement un moyen de résoudre leurs obligations internationales problèmes internes, à la fois politique, économique que. Donner une partie de son territoire et, par conséquent, perdre sa souveraineté sur des positions stratégiques, cela implique un sacrifice calculé, mais seulement à la situation actuelle, qui ne tient pas compte de la quasi certain mécontentement qui est en plus une population déjà mis à rude épreuve. La stratégie d'Al Sisi, qui cherche à gagner des positions au niveau international, pourrait se révéler fatale sur le front intérieur, alimentant l'hostilité de la population pour trop proximité de Tel-Aviv et de mettre le pays à un point critique, ce qui ne pourrait compliquer le cadre général de la situation arabe.

Egito busca maior dimensão no mundo sunita

A venda de pequenas ilhas egípcios, localizado no Mar Vermelho, em favor da Arábia Saudita, tem que ser visto na ofensiva que monarquias Arábia empreendeu contra Catar e no contexto mais geral do conflito entre sunitas e xiitas. A decisão de doar pequenas ilhas desabitadas, mas com grande importância estratégica do Mar Vermelho, do Cairo, que tinha o controle desde 1906, provocou debates acalorados e confrontos no país egípcia e também do ponto de vista legal Tribunal constitucional do país tinha dado parecer contrário, derrubado, no entanto, por um tribunal inferior. O presidente egípcio Al Sisi mostrou, mais uma vez, qual é o grau da sua conformidade com as instituições do país e como forçar uma ditadura. Do ponto de vista da política internacional Egito cedeu as ilhas no âmbito da aliança com a monarquia saudita, em troca de ajuda rico, direto para revitalizar uma economia em crise, mas acima de tudo para estabelecer mais firmemente a aliança política com a monarquia saudita: um contraste gerado pelo bloco sunita contra o Irã, que visa reduzir o peso político de Teerã. A presença na Casa Branca Trump tem incentivado este novo cenário, que, no entanto, baseia-se muito menos sólida base de como ele se parece. Os encargos para Qatar, para financiar o terrorismo, na verdade, vêm de um conjunto de suspeita fortemente os países também têm contribuído para o desenvolvimento do terrorismo no Oriente Médio, com a intenção de chegar influência sobre Síria e Iraque . Neste cenário, a posição do Qatar não foi diferente dos estados que declararam o ostracismo diplomático atual, a questão parece ser, no entanto, para neutralizar um membro dentro da Arábia, que está à procura de uma dimensão mais autônoma em comparação com outros monarchies sunitas; relações comerciais com o Irã e apoio à Irmandade Muçulmana, são um elemento objetivo de interrupção para a integridade da frente sunita. Neste contexto, a inclusão do Egito, mesmo com a doação das ilhas Arábia Saudita, é Cairo, o objetivo de uma nova dimensão dentro do regional e do bloco sunita. Se isso deve acontecer à custa do Qatar é cedo para dizer, porque mesmo Qatar, apesar das acusações, ainda é estratégico para os Estados Unidos. O que você tem que registrar, que a Península Arábica do bloco sunita que se estende ao país egípcio com maior coesão, com a clara intenção de cercar a área de influência de que Teerã continua a Síria. Este monarquias Arábia tem um aliado importante, embora não oficial, em Israel, que compartilha a aversão ao Irã. No lado iraquiano, no entanto, a questão é mais complexa: a derrota do Estado islâmico não pode ser separado do uso diretamente sobre o solo, quer por milícias curdas, que xiita, os dois protagonistas, que, por várias razões, não são aceitáveis ​​para galáxia sunita, especialmente se ela engloba nesta aliança também a Turquia. O ponto central é que, no cenário, já a fratura dentro do bloco sunita altamente instável no Oriente Médio não só pode conduzir a uma maior incerteza, especialmente quando você considera o papel ambíguo e, acima de tudo, incerto de Trump. Neste contexto, a busca pela emergência de partidos, embora importante, mas mais periférica no contexto regional, como o Egito é novo, ele deve ser contextualizado com as necessidades do Cairo, que visa essencialmente uma maneira de resolver a sua internacional problemas internos, tanto a nível político, do que econômica. Dê uma parte de seu território e, portanto, perder a soberania sobre posições estratégicas, implica um sacrifício calculado, mas apenas para a situação na mão, que não leva em conta a praticamente certo descontentamento que é, além de uma população já severamente testada. A estratégia Al Sisi, que procura tornar-se posições a nível internacional, pode ser fatal na frente doméstica, alimentando a hostilidade da população para muita proximidade com Tel Aviv e colocar o país em um ponto crítico, que só poderia complicar o quadro geral da situação árabe.

Египет стремится больший размер в суннитском мире

Продажа египетских малых островов, расположенная в Красном море, в пользу Саудовской Аравии, должно быть видна в наступлении, что монархии Саудовский предпринял против Катара и более общего контекста конфликта между суннитами и шиитами. Решение пожертвовать небольшие необитаемые острова, но большое стратегическое значение Красного моря, из Каира, который имел контроль с 1906 года, вызвала жаркие споры и столкновения в египетской стране, а также с правовой точки зрения конституционный Суд страны дал противоположное мнение, свергнут, однако, суд низшей инстанции. Президент Египта Аль-Сиси показал еще раз, какова степень их соответствия учреждений страны и как заставить диктатуру. С точки зрения международной политики Египет передал острова в рамках альянса с саудовской монархией, в обмен на помощь богатой, прямой оживить экономику в условиях кризиса, но прежде всего установить более твердо альянс политика с саудовской монархией: в отличии от порожденного суннитского блока против Ирана, который нацелен на снижение политического веса Тегерана. Присутствие в Trump Белого дома призвал этот новый сценарий, который, однако, основывается на гораздо менее прочной основе, как она выглядит. Обвинения в Катар, для финансирования терроризма, в самом деле, происходят из множества сильно подозревает страны также внесли свой вклад в развитие терроризма на Ближнем Востоке, с целью прибывающий влияния на Сирию и Ирак , В этом случае катарская позиция не отличалось от государств, которые объявили о текущем дипломатическом остракизме, вопрос, кажется, однако, чтобы противодействовать член в Саудовской Аравии, который ищет более автономное измерение по сравнению с другими суннитскими монархиями; торговые связи с Ираном и поддержка Братьев-мусульман, являются объективным элементом нарушения целостности суннитской фронта. В этом контексте включение Египта, даже с пожертвованием острова Саудовская Аравия, Каир, цель нового измерения в региональном, так и суннитского блока. Если это должно произойти за счет Катара еще рано говорить, потому что даже Катар, несмотря на обвинения, по-прежнему стратегическое значение для Соединенных Штатов. То, что вы должны зарегистрироваться, что Аравийский полуостров суннитского блока расширения египетской страны с большей сплоченностью, с явным намерением окружить зону влияния, что Тегеран держит на Сирии. Это монархии Саудовский имеет важный союзник, хотя неофициальные, в Израиле, который разделяет отвращение к Ирану. На иракской стороне, однако, этот вопрос является более сложным: поражение исламского государства не может быть отделена от использования непосредственно на земле, либо курдских боевиков, которые шиитское, двух главных героев, которые по разным причинам, не являются приемлемыми для сунниты галактики, особенно если она включает в себя в этом союзе также Турции. Центральный момент является то, что в сценарии, уже перелом в суннитском блоке крайне нестабильном на Ближнем Востоке может привести не только к дальнейшей неопределенности, особенно если учесть неоднозначную роль и, прежде всего, неопределенный Трамп. В связи с этим, поиск возникновения партий, хотя и важные, но более периферийный в региональном контексте, поскольку Египет является новым, она должен корректироваться с учетом потребностей Каира, который по сути ищет способ решить их международные внутренние проблемы, как политические, чем экономические. Дайте часть своей территории и, следовательно, теряют суверенитет над стратегическими позициями, это влечет за собой вычисленный жертву, но только в той ситуации, под рукой, которая не учитывает в практически определенного недовольства, которое в дополнение к населению уже серьезно испытанной. Стратегия Аль-Сиси, который стремится сделать позиции на международном уровне, может оказаться фатальным на внутреннем фронте, подпитывает враждебность населения слишком много близости к Тель-Авив и поставить страну в критический момент, который может только осложнить общие рамки арабской ситуации.