Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 25 febbraio 2022

Sull'Ucraina la Cina valuta il comportamento USA, per il futuro di Taiwan e le contese commerciali

 Che l’invasione dell’Ucraina sia avvenuta dopo la fine dei giochi olimpici cinesi non è stato un caso: Putin ha rischiato un fallimento dell’azione per le condizioni metereologiche avverse ai mezzi pesanti, pur di mantenere la promessa fatta al leader cinese ed in omaggio all’alleanza che si sta sviluppando tra i due paesi basata sugli scambi commerciali, in primo luogo sulla vendita del gas russo ai cinesi, ma soprattutto sull’intesa politica che si sta sviluppando circa il progetto di un nuovo ordine mondiale, basato su valori alternativi a quelli delle democrazie occidentali e fondato sulla repressione dei diritti civili. La mancata condanna cinese, peraltro scontata e largamente prevista, contro l’aggressione russa rappresenta una sorta di avvertimento per Taiwan, da sempre nelle mire del governo di Pechino, che sostiene il progetto di un’unica patria. Il momento potrebbe essere propizio per una invasione dell’isola, con gli stati occidentali impreparati all’azione di Putin a cui non hanno sostanzialmente opposto resistenza: tali condizioni potrebbero ripetersi anche per Taiwan, che nulla potrebbe, come nulla può Kiev, ad una invasione da parte di una potenza così manifestamente superiore. Esistono, però, delle controindicazioni pratiche per la Cina, che mettono in risalto delle differenze con la situazione che si sta sviluppando in Europa. La prima di tutte è che il principale obiettivo di Pechino continua ad essere la crescita economica ed i contraccolpi economici di una invasione ridurrebbero di molto il prodotto interno lordo cinese, sulla cui crescita si concentrano gli sforzi del governo comunista, anche in ragione della contrazione della crescita mondiale dovuta alla pandemia. Per quanto riguarda la guerra Ucraina, Pechino ha sostituito proprio la Russia come primo partner commerciale di Kiev per l’interessa che riguarda la via della seta e sicuramente non gradisce gli attuali sviluppi anche se, forse viene valutato che con un governo filorusso, potrebbe avere ancora maggiore libertà di movimento. Circa Taiwan alcuni mezzi di stampa funzionali alla propaganda governativa hanno definito l’isola il Donbass cinese, cominciando a preparare una sorta di giustificazione preventiva ad una eventuale invasione militare. Non vale neanche più credere che la Cina non oserà attaccare Taiwan per non intraprendere una azione di difficile gestione e con conseguenze non facili da pronosticare, proprio perché circa Putin si credeva la stessa cosa, ed è stata smentita in maniera clamorosa. E’ anche vero, però, che a differenza dell’Ucraina, a Taiwan sono presenti già militari americani, che rendono lo scenario più complicato nel caso di un attacco ed anche la presenza costante della marina americana, sia nella stessa Taiwan, che in Corea del Sud e Giappone presuppone un impegno militare diretto, che unito a presumibili sanzioni, potrebbe complicare molto più che a Putin una azione militare. Quello di un impegno diretto americano nella zona del Pacifico si spiega con la dottrina internazionale inaugurata da Obama di giudicare maggiormente importante, per gli Stati Uniti, il sud est asiatico, proprio in funzione delle vie di comunicazione delle merci ed a causa di ciò che è stata trascurata la Siria, c’è stato il disimpegno dal medio oriente e dall’Afghanistan e sostanzialmente anche dall’Europa, tuttavia sono legittimi sostanziosi dubbi sulla reale volontà e capacità di condurre un conflitto da parte dell’attuale presidente americano , che non pare  intenzionato ad intraprendere azioni militari. Sia come sia, la reazione americana sull’Ucraina sarà profondamente studiata da Pechino per intraprendere strategie, che non riguarderanno soltanto la potenziale invasione di Taiwan, ma anche i rapporti stessi con gli USA, soprattutto circa i dossier che hanno prodotto i contrasti più profondi tra i due paesi. Una apparente arrendevolezza degli americani, anche dal punto di vista delle sanzioni contro la Russia, potrebbe autorizzare Pechino a comportamenti sempre più spregiudicati nelle battaglie commerciali e nei rapporti con gli altri stati, sia europei che africani, dove la Cina punta a riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. Per Washington un monito concreto per valutare molto bene le sue mosse e le loro conseguenze a livello globale e non solo limitate alla Russia.

On Ukraine, China evaluates US behavior, for the future of Taiwan and trade disputes

 That the invasion of Ukraine took place after the end of the Chinese Olympic Games was no coincidence: Putin risked a failure of the action due to adverse weather conditions for heavy vehicles, in order to keep the promise made to the Chinese leader and in homage to the alliance that is developing between the two countries based on commercial exchanges, first of all on the sale of Russian gas to the Chinese, but above all on the political understanding that is developing regarding the project of a new world order, based on values alternative to those of Western democracies and based on the repression of civil rights. The Chinese’s failure to condemn Russian aggression, which is also taken for granted and widely expected, represents a sort of warning for Taiwan, which has always been in the sights of the Beijing government, which supports the project of a single homeland. The moment could be propitious for an invasion of the island, with the Western states unprepared for Putin's action to which they have not substantially resisted: these conditions could also be repeated for Taiwan, which nothing could, like nothing Kiev can, to an invasion. by a power so manifestly superior. There are, however, some practical contraindications for China, which highlight the differences with the situation that is developing in Europe. The first of all is that the main objective of Beijing continues to be economic growth and the economic repercussions of an invasion would greatly reduce the Chinese gross domestic product, on whose growth the efforts of the Communist government are concentrated, also due to the contraction of the world growth due to the pandemic. As for the Ukrainian war, Beijing has replaced Russia as Kiev's first trading partner for the interest in the Silk Road and certainly does not like the current developments even if, perhaps it is estimated that with a pro-Russian government, it could have even greater freedom of movement. About Taiwan, some press media functional to government propaganda have defined the island as the Chinese Donbass, beginning to prepare a sort of preventive justification for a possible military invasion. It is no longer even worth believing that China will not dare to attack Taiwan in order not to undertake an action that is difficult to manage and with consequences that are not easy to predict, precisely because the same thing was believed about Putin, and it has been sensationally denied. It is also true, however, that unlike Ukraine, there are already American soldiers in Taiwan, which makes the scenario more complicated in the event of an attack and also the constant presence of the American navy, both in Taiwan itself and in Korea. of the South and Japan presupposes a direct military commitment, which, combined with presumable sanctions, could complicate a military action much more than for Putin. That of a direct American commitment in the Pacific area is explained by the international doctrine inaugurated by Obama of judging Southeast Asia as more important for the United States, precisely in terms of the ways of communication of goods and because of what it is. Syria has been neglected, there has been a disengagement from the Middle East and Afghanistan and substantially also from Europe, however substantial doubts are legitimate on the real will and ability to conduct a conflict on the part of the current American president, who does not seem intent on taking military action. Be that as it may, the American reaction on Ukraine will be deeply studied by Beijing to undertake strategies, which will not only concern the potential invasion of Taiwan, but also the relations with the USA itself, especially regarding the dossiers that have produced the deepest contrasts between the two countries. An apparent complacency of the Americans, also from the point of view of sanctions against Russia, could authorize Beijing to behave increasingly unscrupulous in trade battles and in relations with other states, both European and African, where China aims to fill the void left from the United States. For Washington a concrete warning to evaluate very well its moves and their consequences on a global level and not just limited to Russia.

Sobre Ucrania, China evalúa comportamiento de EEUU, por futuro de Taiwán y disputas comerciales

 Que la invasión de Ucrania se produjera tras la finalización de los Juegos Olímpicos chinos no fue casualidad: Putin se arriesgó al fracaso de la acción por las adversas condiciones meteorológicas para los vehículos pesados, en aras de cumplir la promesa hecha al líder chino y en homenaje a la alianza que se está gestando entre ambos países basada en intercambios comerciales, en primer lugar en la venta de gas ruso a los chinos, pero sobre todo en el entendimiento político que se está gestando en torno al proyecto de un nuevo orden mundial, basado en valores alternativos a las de las democracias occidentales y basadas en la represión de los derechos civiles. El hecho de que China no condene la agresión rusa, que también se da por supuesta y esperada, representa una especie de advertencia para Taiwán, que siempre ha estado en la mira del gobierno de Pekín, que apoya el proyecto de patria única. El momento podría ser propicio para una invasión de la isla, con los estados occidentales desprevenidos para la acción de Putin a la que no han resistido sustancialmente: estas condiciones también podrían repetirse para Taiwán, que nada podría, como nada puede Kiev, a una invasión. por un poder tan manifiestamente superior. Existen, sin embargo, algunas contraindicaciones prácticas para China, que ponen de manifiesto las diferencias con la situación que se está desarrollando en Europa. La primera de ellas es que el principal objetivo de Pekín sigue siendo el crecimiento económico y las repercusiones económicas de una invasión reducirían en gran medida el producto interior bruto chino, en cuyo crecimiento se concentran los esfuerzos del gobierno comunista, también por la contracción de el crecimiento mundial debido a la pandemia. En cuanto a la guerra de Ucrania, Beijing ha reemplazado a Rusia como el primer socio comercial de Kiev por el interés en la Ruta de la Seda y ciertamente no le gustan los desarrollos actuales, incluso si, tal vez, se estima que con un gobierno pro-ruso, podría tener aún mayor libertad de movimiento. Sobre Taiwán, algunos medios de prensa al servicio de la propaganda gubernamental han definido a la isla como el Donbass chino, comenzando a preparar una suerte de justificación preventiva ante una posible invasión militar. Ya ni siquiera vale la pena creer que China no se atreverá a atacar a Taiwán para no emprender una acción difícil de manejar y con consecuencias que no son fáciles de predecir, precisamente porque lo mismo se creía de Putin, y ha ha sido sensacionalmente negado. También es cierto, sin embargo, que a diferencia de Ucrania, ya hay soldados estadounidenses en Taiwán, lo que complica el escenario en caso de ataque y también la presencia constante de la armada estadounidense, tanto en el propio Taiwán como en Corea del Sur. el Sur y Japón presupone un compromiso militar directo, lo que, combinado con presuntas sanciones, podría complicar mucho más una acción militar que a Putin. El de un compromiso estadounidense directo en el área del Pacífico se explica por la doctrina internacional inaugurada por Obama de juzgar al Sudeste Asiático como más importante para Estados Unidos, precisamente en cuanto a las vías de comunicación de mercancías y por lo que es. ha sido descuidada, ha habido una desconexión de Oriente Medio y Afganistán y sustancialmente también de Europa, sin embargo, existen dudas sustanciales legítimas sobre la voluntad real y la capacidad para conducir un conflicto por parte del actual presidente estadounidense, que no parece tener la intención de tomar acción militar. Sea como fuere, la reacción americana sobre Ucrania será estudiada en profundidad por Pekín para acometer estrategias, que no sólo se referirán a la potencial invasión de Taiwán, sino también a las relaciones con los propios EE. contrastes entre los dos países. Una aparente complacencia de los estadounidenses, también desde el punto de vista de las sanciones contra Rusia, podría autorizar a Pekín a comportarse cada vez más sin escrúpulos en las batallas comerciales y en las relaciones con otros Estados, tanto europeos como africanos, donde China pretende llenar el vacío dejado por la Estados Unidos. Para Washington una advertencia concreta para que evalúe muy bien sus movimientos y sus consecuencias a nivel global y no solo limitado a Rusia.

Zur Ukraine bewertet China das Verhalten der USA, zur Zukunft Taiwans und zu Handelsstreitigkeiten

 Dass der Einmarsch in die Ukraine nach dem Ende der chinesischen Olympischen Spiele stattfand, war kein Zufall: Putin riskierte ein Scheitern der Aktion wegen widriger Wetterbedingungen für schwere Fahrzeuge, um das Versprechen an den chinesischen Führer zu halten und ihm zu huldigen die Allianz, die sich zwischen den beiden Ländern auf der Grundlage des Handelsaustauschs entwickelt, vor allem auf dem Verkauf von russischem Gas an die Chinesen, aber vor allem auf dem sich entwickelnden politischen Verständnis für das Projekt einer neuen Weltordnung auf der Grundlage alternativer Werte denen der westlichen Demokratien und auf der Unterdrückung von Bürgerrechten beruhen. Das Versäumnis der Chinesen, die russische Aggression zu verurteilen, was ebenfalls als selbstverständlich angesehen und allgemein erwartet wird, stellt eine Art Warnung für Taiwan dar, das immer im Visier der Pekinger Regierung war, die das Projekt eines einheitlichen Heimatlandes unterstützt. Der Moment könnte für eine Invasion der Insel günstig sein, da die westlichen Staaten auf Putins Aktion, gegen die sie sich nicht wesentlich gewehrt haben, unvorbereitet sind: Diese Bedingungen könnten sich auch für Taiwan wiederholen, was nichts, wie nichts Kiew, zu einer Invasion tun könnte. von einer Macht, die so offensichtlich überlegen ist. Es gibt jedoch einige praktische Kontraindikationen für China, die die Unterschiede zur sich entwickelnden Situation in Europa deutlich machen. Das erste ist, dass das Hauptziel Pekings weiterhin das Wirtschaftswachstum ist und die wirtschaftlichen Auswirkungen einer Invasion das chinesische Bruttoinlandsprodukt, auf dessen Wachstum sich die Bemühungen der kommunistischen Regierung konzentrieren, stark reduzieren würden, auch aufgrund der Schrumpfung das weltweite Wachstum aufgrund der Pandemie. Was den Ukrainekrieg betrifft, hat Peking Russland als ersten Handelspartner Kiews für das Interesse an der Seidenstraße ersetzt und mag die aktuellen Entwicklungen sicherlich nicht, auch wenn es vielleicht geschätzt wird, dass es mit einer pro-russischen Regierung noch größer hätte sein können Bewegungsfreiheit. In Bezug auf Taiwan haben einige Pressemedien, die der Regierungspropaganda dienen, die Insel als den chinesischen Donbass definiert und damit begonnen, eine Art präventive Rechtfertigung für eine mögliche militärische Invasion vorzubereiten. Es lohnt sich nicht einmal mehr zu glauben, dass China es nicht wagen wird, Taiwan anzugreifen, um nicht eine schwer zu handhabende Aktion mit nicht leicht vorhersehbaren Folgen zu unternehmen, gerade weil das gleiche über Putin geglaubt wurde und hat wurde sensationell verweigert. Richtig ist aber auch, dass es im Gegensatz zur Ukraine bereits amerikanische Soldaten in Taiwan gibt, was das Szenario im Falle eines Angriffs komplizierter macht und auch die ständige Präsenz der amerikanischen Marine, sowohl in Taiwan selbst als auch in Korea des Südens und Japans setzt ein direktes militärisches Engagement voraus, was in Kombination mit mutmaßlichen Sanktionen ein militärisches Vorgehen viel mehr erschweren könnte als für Putin. Das direkte amerikanische Engagement im pazifischen Raum erklärt sich aus der von Obama eingeführten internationalen Doktrin, Südostasien als wichtiger für die Vereinigten Staaten zu beurteilen, gerade in Bezug auf die Kommunikationswege von Waren und aufgrund dessen, was Syrien hat vernachlässigt wurde, eine Abkoppelung vom Nahen Osten und Afghanistan und im Wesentlichen auch von Europa stattgefunden hat, sind jedoch erhebliche Zweifel am wirklichen Konfliktwillen und der Konfliktfähigkeit des amtierenden amerikanischen Präsidenten berechtigt, der dies nicht zu wollen scheint militärische Maßnahmen ergreifen. Wie dem auch sei, Peking wird die amerikanische Reaktion auf die Ukraine eingehend studieren, um Strategien zu entwickeln, die nicht nur die mögliche Invasion Taiwans betreffen, sondern auch die Beziehungen zu den USA selbst, insbesondere in Bezug auf die Dossiers, die am tiefsten hervorgebracht wurden Kontraste zwischen den beiden Ländern. Eine offensichtliche Selbstzufriedenheit der Amerikaner, auch im Hinblick auf Sanktionen gegen Russland, könnte Peking dazu ermächtigen, sich in Handelskämpfen und in den Beziehungen zu anderen europäischen und afrikanischen Staaten, in denen China die Lücke füllen will, zunehmend skrupellos zu verhalten Vereinigte Staaten. Für Washington eine konkrete Warnung, seine Schritte und deren Folgen auf globaler Ebene und nicht nur auf Russland beschränkt zu bewerten.

Sur l'Ukraine, la Chine évalue le comportement des États-Unis, pour l'avenir de Taïwan et les différends commerciaux

 Que l'invasion de l'Ukraine ait eu lieu après la fin des Jeux olympiques chinois n'est pas une coïncidence : Poutine a risqué un échec de l'action en raison de conditions météorologiques défavorables pour les véhicules lourds, afin de tenir la promesse faite au dirigeant chinois et en hommage à l'alliance qui se développe entre les deux pays repose sur des échanges commerciaux, tout d'abord sur la vente de gaz russe aux Chinois, mais surtout sur l'entente politique qui se développe autour du projet d'un nouvel ordre mondial, fondé sur des valeurs alternatives à celles des démocraties occidentales et fondées sur la répression des droits civiques. L'échec des Chinois à condamner l'agression russe, qui est également tenue pour acquise et largement attendue, représente une sorte d'avertissement pour Taïwan, qui a toujours été dans le viseur du gouvernement de Pékin, qui soutient le projet d'une patrie unique. Le moment pourrait être propice à une invasion de l'île, les États occidentaux n'étant pas préparés à l'action de Poutine à laquelle ils n'ont pas substantiellement résisté : ces conditions pourraient également se répéter pour Taïwan, ce que rien ne pourrait, comme rien ne peut le faire à une invasion. par une puissance si manifestement supérieure. Il existe cependant quelques contre-indications pratiques pour la Chine, qui mettent en évidence les différences avec la situation qui se développe en Europe. La première est que l'objectif principal de Pékin continue d'être la croissance économique et que les répercussions économiques d'une invasion réduiraient considérablement le produit intérieur brut chinois, sur la croissance duquel se concentrent les efforts du gouvernement communiste, également en raison de la contraction de la croissance mondiale due à la pandémie. En ce qui concerne la guerre d'Ukraine, Pékin a remplacé la Russie comme premier partenaire commercial de Kiev pour les intérêts de la route de la soie et n'aime certainement pas les développements actuels même si, peut-être estime-t-on qu'avec un gouvernement pro-russe, il pourrait avoir encore plus liberté de mouvement. À propos de Taïwan, certains médias de presse au service de la propagande gouvernementale ont défini l'île comme le Donbass chinois, commençant à préparer une sorte de justification préventive d'une éventuelle invasion militaire. Ce n'est même plus la peine de croire que la Chine n'osera pas attaquer Taïwan pour ne pas entreprendre une action difficile à gérer et aux conséquences difficilement prévisibles, précisément parce qu'on croyait la même chose à propos de Poutine, et il a été démenti de manière sensationnelle. Il est aussi vrai cependant que contrairement à l'Ukraine, il y a déjà des soldats américains à Taïwan, ce qui complique le scénario en cas d'attaque et aussi la présence constante de la marine américaine, tant à Taïwan même qu'en Corée du Sud. le Sud et le Japon présuppose un engagement militaire direct qui, combiné à des sanctions présumées, pourrait compliquer une action militaire beaucoup plus que pour Poutine. Celui d'un engagement américain direct dans l'espace Pacifique s'explique par la doctrine internationale inaugurée par Obama de juger l'Asie du Sud-Est comme plus importante pour les États-Unis, précisément en termes de voies de communication des marchandises et en raison de ce qu'elle est. négligé, il y a eu un désengagement du Moyen-Orient et de l'Afghanistan et sensiblement aussi de l'Europe, mais des doutes substantiels sont légitimes sur la volonté et la capacité réelles à mener un conflit de la part de l'actuel président américain, qui ne semble pas déterminé à mener une action militaire. Quoi qu'il en soit, la réaction américaine sur l'Ukraine sera étudiée en profondeur par Pékin pour entreprendre des stratégies, qui ne concerneront pas seulement l'éventuelle invasion de Taïwan, mais aussi les relations avec les États-Unis eux-mêmes, notamment sur les dossiers qui ont produit les plus profondes contrastes entre les deux pays. Une apparente complaisance des Américains, également du point de vue des sanctions contre la Russie, pourrait autoriser Pékin à se comporter de plus en plus sans scrupules dans les batailles commerciales et dans les relations avec les autres États, tant européens qu'africains, où la Chine vise à combler le vide laissé par la États-Unis. Pour Washington un avertissement concret pour bien évaluer ses mouvements et leurs conséquences au niveau mondial et pas seulement limité à la Russie.

Sobre a Ucrânia, China avalia comportamento dos EUA, para futuro de Taiwan e disputas comerciais

 Que a invasão da Ucrânia tenha ocorrido após o fim dos Jogos Olímpicos da China não foi coincidência: Putin arriscou o fracasso da ação devido às condições climáticas adversas para veículos pesados, a fim de cumprir a promessa feita ao líder chinês e em homenagem a a aliança que se desenvolve entre os dois países com base nas trocas comerciais, em primeiro lugar na venda de gás russo aos chineses, mas sobretudo no entendimento político que se desenvolve em relação ao projeto de uma nova ordem mundial, baseada em valores alternativos aos das democracias ocidentais e baseado na repressão dos direitos civis. O fracasso dos chineses em condenar a agressão russa, que também é tida como certa e amplamente esperada, representa uma espécie de alerta para Taiwan, que sempre esteve na mira do governo de Pequim, que apoia o projeto de uma pátria única. O momento pode ser propício para uma invasão da ilha, com os estados ocidentais despreparados para a ação de Putin à qual não resistiram substancialmente: essas condições também podem se repetir para Taiwan, que nada poderia, como nada de Kiev pode, a uma invasão. por um poder tão manifestamente superior. Existem, no entanto, algumas contra-indicações práticas para a China, que evidenciam as diferenças com a situação que se desenvolve na Europa. A primeira é que o principal objetivo de Pequim continua sendo o crescimento econômico e as repercussões econômicas de uma invasão reduziriam muito o produto interno bruto chinês, em cujo crescimento se concentram os esforços do governo comunista, também devido à contração do o crescimento mundial devido à pandemia. Quanto à guerra ucraniana, Pequim substituiu a Rússia como o primeiro parceiro comercial de Kiev pelo interesse na Rota da Seda e certamente não gosta dos desenvolvimentos atuais, mesmo que, talvez, se calcule que com um governo pró-Rússia, poderia ter ainda mais liberdade de movimento. Sobre Taiwan, alguns meios de comunicação funcionais à propaganda do governo definiram a ilha como o Donbass chinês, começando a preparar uma espécie de justificativa preventiva para uma possível invasão militar. Já não vale a pena acreditar que a China não se atreverá a atacar Taiwan para não empreender uma ação difícil de gerir e com consequências que não são fáceis de prever, precisamente porque o mesmo se pensava de Putin, e tem foi sensacionalmente negado. Também é verdade, porém, que ao contrário da Ucrânia, já existem soldados americanos em Taiwan, o que torna o cenário mais complicado em caso de ataque e também a presença constante da marinha americana, tanto em Taiwan como na Coreia. o Sul e o Japão pressupõem um compromisso militar direto, que, combinado com presumíveis sanções, pode complicar uma ação militar muito mais do que para Putin. A de um compromisso americano direto na área do Pacífico explica-se pela doutrina internacional inaugurada por Obama de julgar o Sudeste Asiático como mais importante para os Estados Unidos, precisamente em termos das formas de comunicação de mercadorias e pelo que é. negligenciado, houve um desengajamento do Oriente Médio e do Afeganistão e substancialmente também da Europa, mas são legítimas dúvidas substanciais sobre a real vontade e capacidade de conduzir um conflito por parte do atual presidente americano, que não parece querer tomar ação militar. Seja como for, a reação norte-americana sobre a Ucrânia será profundamente estudada por Pequim para empreender estratégias, que incidirão não apenas na potencial invasão de Taiwan, mas também nas relações com os próprios EUA, especialmente no que diz respeito aos dossiês que produziram os mais profundos contrastes entre os dois países. Uma aparente complacência dos americanos, também do ponto de vista das sanções contra a Rússia, poderia autorizar Pequim a se comportar cada vez mais sem escrúpulos nas batalhas comerciais e nas relações com outros Estados, europeus e africanos, onde a China pretende preencher o vazio deixado pelo Estados Unidos. Para Washington um alerta concreto para avaliar muito bem seus movimentos e suas consequências em nível global e não apenas limitado à Rússia.

На Украине Китай оценивает поведение США, будущее Тайваня и торговые споры

 То, что вторжение в Украину произошло после окончания китайских Олимпийских игр, неслучайно: Путин рисковал провалом акции из-за неблагоприятных погодных условий для большегрузных автомобилей, чтобы сдержать обещание, данное китайскому лидеру, и в знак уважения к союз, складывающийся между двумя странами на основе коммерческих обменов, в первую очередь по продаже российского газа китайцам, но прежде всего на складывающемся политическом взаимопонимании относительно проекта нового мирового порядка, основанного на альтернативных ценностях к таковым западных демократий и основанный на подавлении гражданских прав. Неспособность китайцев осудить российскую агрессию, которая также считается само собой разумеющейся и ожидаемой многими, является своего рода предупреждением для Тайваня, который всегда был в поле зрения пекинского правительства, поддерживающего проект единой родины. Момент мог быть благоприятным для вторжения на остров, при неподготовленности западных государств к действиям Путина, которым они существенно не сопротивлялись: эти условия могли быть повторены и для Тайваня, который ничего не мог, как ничего не может Киев, к вторжению. силой столь явно превосходящей. Есть, однако, некоторые практические противопоказания для Китая, которые подчеркивают отличия от ситуации, складывающейся в Европе. Во-первых, главной целью Пекина по-прежнему остается экономический рост, а экономические последствия вторжения значительно сократят китайский валовой внутренний продукт, на росте которого сосредоточены усилия коммунистического правительства, в том числе из-за сокращения мировой рост из-за пандемии. Что касается украинской войны, то Пекин заменил Россию в качестве первого торгового партнера Киева из-за интереса к Шелковому пути и, безусловно, не любит нынешние события, даже если, возможно, предполагается, что с пророссийским правительством он мог бы иметь еще больше. Свобода передвижения. Что касается Тайваня, то некоторые средства массовой информации, работающие на правительственную пропаганду, определили остров как китайский Донбасс, начав готовить своего рода превентивное оправдание возможного военного вторжения. Уже не стоит даже верить в то, что Китай не посмеет напасть на Тайвань, чтобы не предпринять акцию, которой трудно управлять и с последствиями, которую нелегко предсказать, именно потому, что то же самое считалось и в отношении Путина, и оно было сенсационно опровергнуто. Правда, правда и то, что в отличие от Украины на Тайване уже есть американские солдаты, что усложняет сценарий в случае нападения, а также постоянное присутствие американского флота, как на самом Тайване, так и в Корее. Юга и Японии предполагает прямое военное обязательство, которое в сочетании с предполагаемыми санкциями может осложнить военную акцию гораздо больше, чем для Путина. Прямые американские обязательства в Тихоокеанском регионе объясняются международной доктриной, провозглашенной Обамой, согласно которой Юго-Восточная Азия считается более важной для Соединенных Штатов именно с точки зрения путей сообщения товаров и из-за того, что она собой представляет. пренебрегали, произошел отход от Ближнего Востока и Афганистана, а в значительной степени и от Европы, однако правомерны существенные сомнения в реальной воле и способности вести конфликт со стороны нынешнего американского президента, который, похоже, не намерен проведение военных действий. Как бы то ни было, американская реакция на Украине будет глубоко изучена Пекином для принятия стратегий, которые будут касаться не только потенциального вторжения на Тайвань, но и отношений с самими США, особенно в отношении досье, которое произвело глубочайшие контрасты между двумя странами. Явное благодушие американцев, в том числе и с точки зрения санкций против России, может позволить Пекину вести себя все более беспринципно в торговых баталиях и в отношениях с другими государствами, как европейскими, так и африканскими, где Китай стремится заполнить пустоту, оставшуюся от Соединенные Штаты. Вашингтону конкретное предупреждение, чтобы он очень хорошо оценивал свои действия и их последствия на глобальном уровне, а не только в России.