Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 11 marzo 2022

تعتبر الصين ضحية جانبية للصراع الأوكراني

 لقد تسبب عدوان "الاتحاد السوفيتي" الجديد لبوتين ضد أوكرانيا ، والذي انتهك كل قاعدة من قواعد القانون الدولي ، في إحداث حالة من الارتباك لدى بكين ، التي لا يزال همها الرئيسي هو نموها الاقتصادي ، والذي ، مع ذلك ، لا يمكن التحرر منه. حالة من الاستقرار العالمي. كانت النتيجة الأولى للكرملين هي تماسك الجبهة الغربية وحتى الاتحاد الأوروبي ، الذي وجد ، على الرغم من العديد من الصعوبات ، وحدة هدف غير معروفة تقريبًا وبالتأكيد لا يمكن التنبؤ بها في مثل هذا الوقت القصير نسبيًا. هذا الرقم هو عكس ما يسعى إليه دائمًا الروس والصينيين أنفسهم والولايات المتحدة أيضًا ، على الأقل أولئك الذين يقودهم ترامب. بالنسبة لجميع هذه الموضوعات ، كان من الأولويات العمل على تحقيق انقسام أعمق بين الدول الأوروبية من أجل التعامل مع الدول الفردية بدلاً من التعامل مع كتلة الاتحاد بأكملها. لهذا الغرض ، قام هؤلاء الفاعلون الدوليون ، الذين كانوا يخشون موضوعًا جديدًا بنسب كبيرة على الساحة العالمية بقدراتهم السياسية وحتى العسكرية وليس فقط الاقتصادية ، بتنفيذ عمليات متكررة ، بما في ذلك العمليات غير القانونية مثل أنشطة الكمبيوتر غير المشروعة ، وتمويل الأطراف وحركات سيادات محلية وسياسة دبلوماسية مكثفة تستهدف استغلال انقسامات دول الاتحاد. يبدو أن الغزو الإجرامي لأوكرانيا تغلب على أي محاولة تقسيم تمت متابعتها بشق الأنفس ، مما أدى إلى إلحاق الضرر بالصينيين ، وكذلك الروس ، الذين سيتعين عليهم ، من الآن فصاعدًا ، التكيف مع الوضع الجديد. بينما أكدت بكين ولائها لموسكو واستنكرت ، وإن كان بالتناوب ، ذنب الحلف الأطلسي ، قالت إنها قلقة للغاية بشأن وضع الحرب وأعلنت عن استعدادها لتقديم مساهمة في حل الأزمة. يبدو أن القلق الأكبر الذي تم الإعراب عنه هو العقوبات الاقتصادية ضد روسيا ، والتي تشكل ظرفا مشددا للوضع الوبائي ، من أجل الانتعاش الاقتصادي العالمي. يجب أن نتذكر أيضًا أن الصين كانت ، قبل بدء الصراع ، الشريك التجاري الرئيسي لكييف ، ولا تود أن تفقد هذه الأسبقية ، خاصة إذا انجذبت أوكرانيا ، بمجرد انتهاء الصراع ، إلى مدار بروكسل. يجاهد الدبلوماسيون الصينيون بنوع من المساواة ، مما يؤكد أنه يجب حماية سلامة كل دولة ، فضلاً عن المخاوف الأمنية لكل دولة: يوفر هذا الموقف تصورًا لسياسة متفاجئة ولا تزال مترددة بشأن الموقف الذي ستتخذه بالتأكيد. لا ينبغي اعتبار القرب من روسيا أمرًا مفروغًا منه ، لأن المسافة كبيرة جدًا ولا تتوافق المصالح المعنية ، لكنها تعمل فقط ضد الولايات المتحدة ، وبدرجة أقل ، أوروبا. لا تستطيع بكين ، على وجه التحديد ، من أجل عدم المساومة على خططها للنمو الاقتصادي ، أن تشرع في صراعات جديدة مع واشنطن ، مما قد يؤثر على العلاقات التجارية مع الولايات المتحدة ، تمامًا كما لا يمكنها أن تتعارض مع أوروبا ، التي تمثل أغنى سوق للوصول إلى منتجاتها الخاصة. ربما من وجهة نظر سياسية ، لا يثير تصرف بوتين استياء الصينيين ، لأنه على الرغم من النفي ، يمكنهم قراءة أوجه التشابه مع تايوان ، ولكن في الوقت الحالي ، يبدو أن هذا السؤال يحتل المرتبة الثانية مقارنة بالفشل في إعادة تشغيل الاقتصاد العالمي. . مصدر قلق آخر للصين هو القدرة التي عبرت عنها أوروبا على تطوير استراتيجيات لتعويض إمدادات الطاقة الروسية في المستقبل غير البعيد والانسجام الجديد مع الولايات المتحدة ، والذي قد يشكل نقطة انطلاق لتحالفات تجارية أوثق ، والتي ستحددها. قدرة أقل للحركة التجارية الصينية نحو أغنى الأسواق على هذا الكوكب. من غير المعروف ما إذا كان الزعيم الروسي قد أبلغ الزعيم الصيني في الاجتماع بين بوتين وشي جينغ بينغ بمناسبة افتتاح دورة الألعاب الأولمبية الشتوية الأخيرة ، لكن من المؤكد أن الاستياء الصيني مرتفع بسبب التطورات التي شهدتها الحرب. تسبب ، حتى لو لا يمكن التعبير عنها. تم إحباط دراسات الصين وخططها بقرار مجنون يحدد مستقبلًا تجاريًا صعبًا للصين ، ومع ذلك ، لهذا السبب ، يمكن الاعتقاد بأن بكين لن تهمل كل جهد لوقف الصراع ، الذي يعتبرها أكبر ضحية. . الضمانات.

venerdì 4 marzo 2022

L'Italia da paese più danneggiato nei nuovi rapporti con la Russia a possibile protagonista nel caso di trattative diplomatiche

 L’invasione russa dell’Ucraina cambia i rapporti internazionali di Mosca con i paesi europei; in particolare con Roma con la quale la Russia, malgrado il rispettivo schieramento su fronti opposti, è sempre stato contraddistinto da una buona intesa. Sono passati soltanto due anni dall’inizio della pandemia ed il convoglio dell’esercito russo con forniture mediche, con destinazione un centro del settentrione italiano tra i più colpiti, permetteva a Putin di raccogliere un ottimo risultato in termini di immagine. Ma questo è stato solo uno degli ultimi esempi di un rapporto basato sul pragmatismo italiano, basato sulla propria natura culturale e commerciale, che ha da sempre esercitato una forte capacità di attrazione nei confronti dei russi. Storicamente questo rapporto, perseguito seppure Roma è sempre stata una grande alleata di Washington, è stato mantenuto anche nella guerra fredda, con collaborazioni industriali e grazie alla presenza del più forte partito comunista occidentale. Più recentemente questi legami sono stati mantenuti anche dai governi a matrice progressista, capaci di ottenere forniture energetiche importanti ed aprire canali commerciali sempre più intensi nel genere del lusso, del turismo e dell’alimentare. Più recentemente i legami con Putin si sono sviluppati con i partiti sovranisti, anche per la strategia del presidente russo di volere dividere l’Unione Europea, tuttavia ciò non ha impedito un legame particolarmente importante con il governo in carica, dove, peraltro, partecipa il partito della Lega Nord, che da sempre ha legami stretti con il partito di Putin, circa ingenti forniture di gas russo. L’economia italiana dipende dal gas russo per circa il 45% del totale, che per ora sono assicurate, malgrado la decisione di Roma di affiancare l’Unione Europea e l’occidente nelle sanzioni contro il Cremlino. Nonostante i piani di riconversione verso una energia più pulita ed i contratti per nuove forniture di gas liquido proveniente dagli Stati Uniti, la preoccupazione nel tessuto sociale e produttivo è molto elevata. L’Italia oltre alle sanzioni economiche contro la Russia, si è impegnata in un programma molto vasto di forniture militari ai militari ucraini, che comprende missili antiaerei, missili anticarro, mitragliatrici di varia portata e munizioni, che potrebbero complicare di molto l’avanzata delle forze militari di Mosca. La combinazione tra la dipendenza dal gas russo con le forniture militari e le sanzioni potrebbero provocare un costo più alto per gli italiani, rispetto agli altri paesi componenti dell’Unione Europa. In realtà la posizione italiana non è stata da subito così netta, proprio per i timori dei vari comparti economici coinvolti nell’esportazione verso la Russia; la particolare sensibilità del governo in carica, guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea, verso l’economia ha fatto temere che Roma avrebbe potuto tenere un atteggiamento meno duro verso la Russia, in realtà lo spirito profondamente europeista ed atlantico della compagine governativa, ha permesso di superare questi ostacoli rappresentati dalla prospettiva di sicure perdite per l’economia nazionale. Per quanto riguarda le forniture di gas si tratta comunque di un rischio calcolato: l’Italia ha necessità del gas russo, ma la Russia ha ancora più necessità di venderlo, soprattutto dopo che è stata sottoposta al duro regime delle sanzioni, d’altra parte il comportamento di Putin ha avuto l’effetto positivo, ma non per la Russia, di compattare una Unione Europea, che ora risulta più unita che mai e che potrebbe dimostrarsi ancora più propensa a permettere elasticità di bilancio per chi si impegna nelle sanzioni e nella politica contro la Russia e nell’accoglienza dei profughi ucraini. I cardini dell’azione politica estera dell’Unione rimangono Parigi e Berlino, ma Roma arriva immediatamente dopo e per i pregressi rapporti con Mosca, potrebbe essere decisiva in una eventuale fase di negoziato per risolvere il conflitto, come, del resto, ha riconosciuto pubblicamente l’ambasciatore russo in Italia. La fermezza di Roma nel condannare, giustamente, la Russia non è, quindi, mai stata in discussione, ed anzi è rafforzata proprio dal volume di affari destinato a scendere per le casse italiane, tuttavia per il paese italiano potrebbe essere pronto un ruolo di primo piano se l’Unione vorrà impegnarsi in prima persona, pur essendo un protagonista di parte per l’appoggio fornito a Kiev, quando si dovrà finalmente passare la parola dalle armi al tavolo delle trattative.

Italy from a country most damaged in new relations with Russia to a possible protagonist in the case of diplomatic negotiations

 The Russian invasion of Ukraine changes Moscow's international relations with European countries; in particular with Rome with which Russia, despite its respective alignment on opposite fronts, has always been characterized by a good understanding. Only two years have passed since the beginning of the pandemic and the Russian army convoy with medical supplies, destined for one of the most affected northern Italian centers, allowed Putin to reap an excellent result in terms of image. But this was only one of the latest examples of a relationship based on Italian pragmatism, based on its own cultural and commercial nature, which has always exercised a strong capacity for attraction towards Russians. Historically this relationship, pursued even though Rome has always been a great ally of Washington, has also been maintained in the Cold War, with industrial collaborations and thanks to the presence of the strongest Western Communist Party. More recently, these ties have also been maintained by progressive governments, capable of obtaining important energy supplies and opening increasingly intense commercial channels in the genre of luxury, tourism and food. More recently, ties with Putin have developed with the sovereign parties, also due to the Russian president's strategy of wanting to divide the European Union, however this has not prevented a particularly important link with the government in office, where, moreover, the party of the Northern League, which has always had close ties with Putin's party, about large supplies of Russian gas. The Italian economy depends on Russian gas for about 45% of the total, which for now are insured, despite Rome's decision to support the European Union and the West in sanctions against the Kremlin. Despite the conversion plans towards cleaner energy and the contracts for new supplies of liquid gas from the United States, the concern in the social and productive fabric is very high. In addition to economic sanctions against Russia, Italy has engaged in a very vast program of military supplies to the Ukrainian military, which includes anti-aircraft missiles, anti-tank missiles, machine guns of various ranges and ammunition, which could greatly complicate the advance of military forces of Moscow. The combination of dependence on Russian gas with military supplies and sanctions could cause a higher cost for Italians, compared to other member countries of the European Union. In reality, the Italian position was not immediately so clear-cut, precisely because of the fears of the various economic sectors involved in the export to Russia; the particular sensitivity of the government in office, led by the former president of the European Central Bank, towards the economy has led to fears that Rome could have had a less harsh attitude towards Russia, in reality the profoundly pro-European and Atlantic spirit of the government structure, made it possible to overcome these obstacles represented by the prospect of certain losses for the national economy. As far as gas supplies are concerned, however, it is a calculated risk: Italy needs Russian gas, but Russia needs even more to sell it, especially after it has been subjected to the harsh regime of sanctions, on the other hand. Putin's behavior has had the positive effect, but not for Russia, of compacting a European Union, which is now more united than ever and which could prove even more inclined to allow budget elasticity for those who engage in sanctions and policy against Russia and in the reception of Ukrainian refugees. The cornerstones of the Union's foreign political action remain Paris and Berlin, but Rome comes immediately after and due to previous relations with Moscow, it could be decisive in a possible negotiation phase to resolve the conflict, as, moreover, it publicly acknowledged the Russian ambassador to Italy. The firmness of Rome in condemning, rightly, Russia has therefore never been in question, and indeed it is strengthened precisely by the volume of business destined to fall for the Italian coffers, however for the Italian country a leading role could be ready. plan if the Union wants to commit itself, despite being a biased protagonist for the support provided to Kiev, when it will finally have to pass the word from arms to the negotiating table.

Italia de país más dañado en nuevas relaciones con Rusia a posible protagonista en caso de negociaciones diplomáticas

 La invasión rusa de Ucrania cambia las relaciones internacionales de Moscú con los países europeos; en particular con Roma con la que Rusia, a pesar de sus respectivos alineamientos en frentes opuestos, siempre se ha caracterizado por un buen entendimiento. Han pasado solo dos años desde el comienzo de la pandemia y el convoy del ejército ruso con material sanitario, con destino a uno de los centros del norte de Italia más afectados, permitió a Putin cosechar un excelente resultado en términos de imagen. Pero este fue solo uno de los últimos ejemplos de una relación basada en el pragmatismo italiano, basado en su propia naturaleza cultural y comercial, que siempre ha ejercido una fuerte capacidad de atracción hacia los rusos. Históricamente esta relación, perseguida a pesar de que Roma siempre ha sido una gran aliada de Washington, se ha mantenido también en la Guerra Fría, con colaboraciones industriales y gracias a la presencia del Partido Comunista Occidental más fuerte. Más recientemente, estos lazos también han sido mantenidos por gobiernos progresistas, capaces de obtener importantes suministros energéticos y abrir canales comerciales cada vez más intensos en el género del lujo, el turismo y la alimentación. Más recientemente, los lazos con Putin se han desarrollado con los partidos soberanos, también debido a la estrategia del presidente ruso de querer dividir la Unión Europea, sin embargo esto no ha impedido un vínculo particularmente importante con el gobierno de turno, donde, además, el partido de la Liga del Norte, que siempre ha tenido estrechos vínculos con el partido de Putin, sobre grandes suministros de gas ruso. La economía italiana depende del gas ruso para cerca del 45% del total, que por ahora están asegurados, pese a la decisión de Roma de apoyar a la Unión Europea y Occidente en las sanciones contra el Kremlin. A pesar de los planes de reconversión hacia energías más limpias y los contratos de nuevos suministros de gas licuado desde Estados Unidos, la preocupación en el tejido social y productivo es muy alta. Además de las sanciones económicas contra Rusia, Italia se ha comprometido en un programa muy amplio de suministros militares para el ejército ucraniano, que incluye misiles antiaéreos, misiles antitanque, ametralladoras de varios rangos y municiones, lo que podría complicar mucho el avance. de las fuerzas militares de Moscú. La combinación de la dependencia del gas ruso con los suministros militares y las sanciones podría provocar un mayor coste para los italianos, en comparación con otros países miembros de la Unión Europea. En realidad, la posición italiana no fue inmediatamente tan clara, precisamente por los temores de los distintos sectores económicos involucrados en exportar a Rusia; la especial sensibilidad del gobierno de turno, encabezado por el expresidente del Banco Central Europeo, hacia la economía ha hecho temer que Roma pudiera haber tenido una actitud menos dura hacia Rusia, en realidad el espíritu profundamente europeísta y atlántico de la estructura de gobierno, permitió superar estos obstáculos representados por la perspectiva de ciertas pérdidas para la economía nacional. Sin embargo, en lo que respecta al suministro de gas, se trata de un riesgo calculado: Italia necesita el gas ruso, pero Rusia necesita aún más para venderlo, especialmente después de haber sido sometida, por otro lado, al duro régimen de sanciones. ha tenido el efecto positivo, pero no para Rusia, de compactar una Unión Europea, que ahora está más unida que nunca y que podría mostrarse aún más inclinada a permitir elasticidad presupuestaria a quienes se involucran en sanciones y políticas contra Rusia y en la recepción de refugiados ucranianos. Los pilares de la acción política exterior de la Unión siguen siendo París y Berlín, pero Roma viene inmediatamente después y por las relaciones previas con Moscú, podría ser decisiva en una posible fase de negociación para resolver el conflicto, como, además, reconoció públicamente el embajador ruso. a Italia. La firmeza de Roma al condenar, con razón, a Rusia, por lo tanto, nunca ha estado en entredicho y, de hecho, se ve reforzada precisamente por el volumen de negocios destinado a caer en las arcas italianas, sin embargo, para el país italiano podría estar listo un papel protagónico. la Unión quiere comprometerse, a pesar de ser protagonista sesgada por el apoyo brindado a Kiev, cuando finalmente tendrá que pasar la palabra de las armas a la mesa de negociación.

Italien von einem Land, das in den neuen Beziehungen zu Russland am stärksten geschädigt wurde, zu einem möglichen Protagonisten im Falle diplomatischer Verhandlungen

 Die russische Invasion in der Ukraine verändert Moskaus internationale Beziehungen zu europäischen Ländern; insbesondere mit Rom, mit dem sich Russland trotz seiner jeweiligen Gegensätzlichkeit stets durch ein gutes Einvernehmen auszeichnete. Seit Beginn der Pandemie sind nur zwei Jahre vergangen, und der Konvoi der russischen Armee mit medizinischen Hilfsgütern, der für eines der am stärksten betroffenen norditalienischen Zentren bestimmt war, ließ Putin ein hervorragendes Image-Ergebnis einfahren. Aber dies war nur eines der jüngsten Beispiele einer Beziehung, die auf italienischem Pragmatismus basiert, basierend auf seiner eigenen kulturellen und kommerziellen Natur, die immer eine starke Anziehungskraft auf Russen ausgeübt hat. Historisch gesehen wurde diese Beziehung, obwohl Rom immer ein großer Verbündeter Washingtons war, auch im Kalten Krieg durch industrielle Zusammenarbeit und dank der Präsenz der stärksten westlichen Kommunistischen Partei aufrechterhalten. In jüngerer Zeit wurden diese Verbindungen auch von fortschrittlichen Regierungen aufrechterhalten, die in der Lage waren, wichtige Energielieferungen zu erhalten und immer intensivere Handelskanäle in den Bereichen Luxus, Tourismus und Lebensmittel zu öffnen. In jüngerer Zeit haben sich Verbindungen zu Putin zu den souveränen Parteien entwickelt, auch aufgrund der Strategie des russischen Präsidenten, die Europäische Union spalten zu wollen, was jedoch eine besonders wichtige Verbindung mit der amtierenden Regierung nicht verhindert hat, wo im Übrigen die Partei von die Lega Nord, die schon immer enge Verbindungen zu Putins Partei hatte, über große russische Gaslieferungen. Die italienische Wirtschaft hängt zu etwa 45 % der Gesamtmenge von russischem Gas ab, das vorerst versichert ist, trotz der Entscheidung Roms, die Europäische Union und den Westen bei Sanktionen gegen den Kreml zu unterstützen. Trotz der Umstellungspläne auf sauberere Energie und der Verträge für neue Lieferungen von Flüssiggas aus den Vereinigten Staaten ist die Besorgnis im sozialen und produktiven Gefüge sehr groß. Zusätzlich zu den Wirtschaftssanktionen gegen Russland hat Italien ein sehr umfangreiches Programm für militärische Lieferungen an das ukrainische Militär durchgeführt, das Flugabwehrraketen, Panzerabwehrraketen, Maschinengewehre verschiedener Reichweiten und Munition umfasst, was den Vormarsch erheblich erschweren könnte der Streitkräfte Moskaus. Die Kombination der Abhängigkeit von russischem Gas mit Militärlieferungen und Sanktionen könnte den Italienern im Vergleich zu anderen Mitgliedsländern der Europäischen Union höhere Kosten verursachen. In Wirklichkeit war die italienische Position nicht sofort so eindeutig, gerade wegen der Befürchtungen der verschiedenen Wirtschaftssektoren, die am Export nach Russland beteiligt waren; Die besondere Sensibilität der amtierenden Regierung unter Führung des ehemaligen Präsidenten der Europäischen Zentralbank gegenüber der Wirtschaft hat zu Befürchtungen geführt, Rom könnte eine weniger harte Haltung gegenüber Russland eingenommen haben, in Wirklichkeit aber der zutiefst proeuropäische und atlantische Geist Russlands die Regierungsstruktur ermöglichte es, diese Hindernisse zu überwinden, die durch die Aussicht auf bestimmte Verluste für die Volkswirtschaft dargestellt wurden. Was die Gaslieferungen betrifft, ist dies jedoch ein kalkuliertes Risiko: Italien braucht russisches Gas, aber Russland braucht noch mehr, um es zu verkaufen, zumal es dem harten Sanktionsregime ausgesetzt ist, auf der anderen Seite Putins Verhalten hat den positiven Effekt gehabt, aber nicht für Russland, eine Europäische Union zu verdichten, die jetzt geeinter denn je ist und die sich als noch geneigter erweisen könnte, Budgetelastizität für diejenigen zuzulassen, die sich in Sanktions- und Politikpolitik gegen Russland und in der Rezeption engagieren Ukrainische Flüchtlinge. Die Eckpfeiler des außenpolitischen Handelns der Union bleiben Paris und Berlin, aber Rom kommt unmittelbar danach und könnte aufgrund der bisherigen Beziehungen zu Moskau in einer möglichen Verhandlungsphase entscheidend zur Lösung des Konflikts beitragen, wie es zudem öffentlich der russische Botschafter einräumte nach Italien. Die Entschlossenheit Roms, Russland zu Recht zu verurteilen, ist daher nie in Frage gestellt worden, und zwar wird sie gerade durch das Geschäftsvolumen gestärkt, das für die italienischen Kassen bestimmt ist, jedoch könnte für das italienische Land eine führende Rolle bereitstehen Die Union will sich verpflichten, obwohl sie ein voreingenommener Protagonist für die Unterstützung von Kiew ist, wenn sie endlich das Wort von den Waffen an den Verhandlungstisch weitergeben muss.

L'Italie d'un pays le plus endommagé dans de nouvelles relations avec la Russie à un éventuel protagoniste dans le cas de négociations diplomatiques

 L'invasion russe de l'Ukraine modifie les relations internationales de Moscou avec les pays européens ; en particulier avec Rome avec laquelle la Russie, malgré son alignement respectif sur des fronts opposés, s'est toujours caractérisée par une bonne entente. Deux ans seulement se sont écoulés depuis le début de la pandémie et le convoi de fournitures médicales de l'armée russe, destiné à l'un des centres du nord de l'Italie les plus touchés, a permis à Poutine de récolter un excellent résultat en termes d'image. Mais ce n'était là qu'un des derniers exemples d'une relation basée sur le pragmatisme italien, basée sur sa propre nature culturelle et commerciale, qui a toujours exercé une forte capacité d'attraction envers les Russes. Historiquement, cette relation, poursuivie même si Rome a toujours été une grande alliée de Washington, s'est également maintenue pendant la guerre froide, avec des collaborations industrielles et grâce à la présence du parti communiste occidental le plus puissant. Plus récemment, ces liens ont également été entretenus par des gouvernements progressistes, capables d'obtenir d'importants approvisionnements énergétiques et d'ouvrir des circuits commerciaux de plus en plus intenses dans le genre du luxe, du tourisme et de l'alimentation. Plus récemment, des liens avec Poutine se sont développés avec les partis souverains, également en raison de la stratégie du président russe de vouloir diviser l'Union européenne, mais cela n'a pas empêché un lien particulièrement important avec le gouvernement en place, où, d'ailleurs, le parti de la Ligue du Nord, qui a toujours eu des liens étroits avec le parti de Poutine, au sujet des gros approvisionnements en gaz russe. L'économie italienne dépend du gaz russe pour environ 45% du total, qui sont pour l'instant assurés, malgré la décision de Rome de soutenir l'Union européenne et l'Occident dans les sanctions contre le Kremlin. Malgré les plans de reconversion vers une énergie plus propre et les contrats de nouveaux approvisionnements en gaz liquide depuis les États-Unis, l'inquiétude dans le tissu social et productif est très forte. Outre les sanctions économiques contre la Russie, l'Italie s'est engagée dans un très vaste programme de fournitures militaires à l'armée ukrainienne, qui comprend des missiles antiaériens, des missiles antichars, des mitrailleuses de diverses portées et des munitions, ce qui pourrait grandement compliquer l'avancée. des forces militaires de Moscou. La combinaison de la dépendance au gaz russe avec les approvisionnements militaires et les sanctions pourrait entraîner un coût plus élevé pour les Italiens, par rapport aux autres pays membres de l'Union européenne. En réalité, la position italienne n'était pas tout de suite aussi tranchée, précisément en raison des craintes des différents secteurs économiques concernés par l'exportation vers la Russie ; la sensibilité particulière du gouvernement en place, dirigé par l'ancien président de la Banque centrale européenne, à l'égard de l'économie a fait craindre que Rome n'ait eu une attitude moins dure envers la Russie, en réalité l'esprit profondément pro-européen et atlantique de la structure gouvernementale, a permis de surmonter ces obstacles que représentent la perspective de certaines pertes pour l'économie nationale. En ce qui concerne l'approvisionnement en gaz, cependant, il s'agit d'un risque calculé : l'Italie a besoin de gaz russe, mais la Russie en a encore plus besoin pour le vendre, surtout après avoir été soumise au régime sévère des sanctions, d'autre part. a eu l'effet positif, mais pas pour la Russie, de compacter une Union européenne, qui est maintenant plus unie que jamais et qui pourrait se montrer encore plus encline à permettre l'élasticité budgétaire pour ceux qui s'engagent dans des sanctions et une politique contre la Russie et dans l'accueil de Réfugiés ukrainiens. Les pierres angulaires de l'action politique extérieure de l'Union restent Paris et Berlin, mais Rome vient immédiatement après et du fait des relations antérieures avec Moscou, elle pourrait être décisive dans une éventuelle phase de négociation pour résoudre le conflit, comme l'a d'ailleurs reconnu publiquement l'ambassadeur de Russie en Italie. La fermeté de Rome à condamner, à juste titre, la Russie n'a donc jamais été remise en cause, et en effet elle est renforcée justement par le volume d'affaires destiné à retomber pour les caisses italiennes, or pour le pays italien un premier rôle pourrait être prêt. l'Union veut s'engager, pourtant protagoniste partial du soutien apporté à Kiev, alors qu'elle devra enfin passer le mot des armes à la table des négociations.

Itália de país mais prejudicado nas novas relações com a Rússia para possível protagonista no caso de negociações diplomáticas

 A invasão russa da Ucrânia muda as relações internacionais de Moscou com os países europeus; em particular com Roma, com a qual a Rússia, apesar de seu respectivo alinhamento em frentes opostas, sempre se caracterizou por um bom entendimento. Apenas dois anos se passaram desde o início da pandemia e o comboio do exército russo com suprimentos médicos, destinado a um dos centros mais afetados do norte da Itália, permitiu a Putin colher um excelente resultado em termos de imagem. Mas este foi apenas um dos exemplos mais recentes de uma relação baseada no pragmatismo italiano, baseado na sua própria natureza cultural e comercial, que sempre exerceu uma forte capacidade de atração para com os russos. Historicamente, essa relação, mantida embora Roma sempre tenha sido uma grande aliada de Washington, também se manteve na Guerra Fria, com colaborações industriais e graças à presença do mais forte Partido Comunista Ocidental. Mais recentemente, esses laços também têm sido mantidos por governos progressistas, capazes de obter importantes suprimentos de energia e abrir canais comerciais cada vez mais intensos no gênero de luxo, turismo e alimentação. Mais recentemente, os laços de Putin desenvolveram-se com os partidos soberanos, também devido à estratégia do presidente russo de querer dividir a União Europeia, mas isso não impediu uma ligação particularmente importante com o governo em exercício, onde, aliás, o partido de a Liga do Norte, que sempre teve laços estreitos com o partido de Putin, sobre grandes suprimentos de gás russo. A economia italiana depende do gás russo para cerca de 45% do total, que por enquanto está segurado, apesar da decisão de Roma de apoiar a União Europeia e o Ocidente nas sanções contra o Kremlin. Apesar dos planos de conversão para energias mais limpas e dos contratos para novos fornecimentos de gás liquefeito dos Estados Unidos, a preocupação no tecido social e produtivo é muito grande. Além das sanções econômicas contra a Rússia, a Itália se engajou em um programa muito vasto de suprimentos militares para os militares ucranianos, que inclui mísseis antiaéreos, mísseis antitanque, metralhadoras de vários alcances e munições, o que pode complicar muito o avanço das forças militares de Moscou. A combinação da dependência do gás russo com suprimentos militares e sanções pode causar um custo maior para os italianos, em comparação com outros países membros da União Europeia. Na realidade, a posição italiana não foi imediatamente tão clara, justamente pelos temores dos diversos setores econômicos envolvidos na exportação para a Rússia; a particular sensibilidade do governo em exercício, liderado pelo ex-presidente do Banco Central Europeu, em relação à economia levou a temer que Roma pudesse ter uma atitude menos dura em relação à Rússia, na realidade o espírito profundamente pró-europeu e atlântico de a estrutura governamental, possibilitou a superação desses obstáculos representados pela perspectiva de algumas perdas para a economia nacional. No que diz respeito ao abastecimento de gás, porém, este é um risco calculado: a Itália precisa de gás russo, mas a Rússia precisa ainda mais para vendê-lo, especialmente depois de ter sido submetida ao duro regime de sanções, por outro lado. teve o efeito positivo, mas não para a Rússia, de compactar uma União Europeia, agora mais unida do que nunca e que poderia revelar-se ainda mais inclinada a permitir elasticidade orçamental para aqueles que se envolvem em sanções e políticas contra a Rússia e na recepção de refugiados ucranianos. As pedras angulares da acção política externa da União continuam a ser Paris e Berlim, mas Roma vem logo a seguir e devido às relações anteriores com Moscovo, poderá ser decisiva numa eventual fase de negociação para a resolução do conflito, pois, aliás, reconheceu publicamente o embaixador russo para a Itália. A firmeza de Roma em condenar, com razão, a Rússia nunca esteve, portanto, em questão e, na verdade, é reforçada precisamente pelo volume de negócios destinado a cair nos cofres italianos, mas para o país italiano um papel de liderança poderia estar pronto. a União quer comprometer-se, apesar de ser um protagonista parcial do apoio prestado a Kiev, quando finalmente terá de passar a palavra das armas à mesa de negociações.