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giovedì 16 giugno 2011

L'ONU denuncia la Siria

L'ONU denuncia pubblicamente la repressione siriana. Sono state infatti arrivate numerose denunce, riguardo a torture ed uccisioni, presso l'ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite. A rivolgersi all'ufficio dell'ONU sono stati diversi testimoni e molte vittime delle forze di sicurezza siriane. Secondo queste denunce i morti sarebbero 1.100 ed i detenuti oltre 10.000. Tra i morti numerosi si contano i donne e bambini. L'accanimento delle forze siriane è stato tale anche verso i feriti, impedendo loro di essere soccorsi e curati dal personale medico. Il regime siriano ha colpito diversi civili disarmati mediante l'uso di cecchini posti sui tetti di palazzi pubblici in zone molto popolate. Negli ultimi giorni sono entrati in azione anche elicotteri, che hanno colpito dal cielo, specialmente nella città di Jisr al Shughur. Intanto continua la fuga verso il territorio turco di diversi profughi siriani, che sono costretti alla fuga per potere salva la vita. Sul fronte dell'informazione continua il divieto del regime per i giornalisti stranieri, che non possono documentare le violenze di Assad. Nel frattempo, a Damasco il governo ha organizzato una manifestazione imponente di sostegno al regime, richiamando nelle vie principali un gran numero di persone. La strategia del governo siriano è di addebitare la situazione del paese a gruppi terroristici che agirebbero su ispirazione straniera. La presa ufficiale dell'ONU pone ora la Siria in una posizione più scomoda, perchè pone all'attenzione del Consiglio di sicurezza la situazione nel paese. Pare, tuttavia, difficile che si arrivi, nell'immediato, ad una risoluzione che preveda l'uso della forza, come per la LIbia. Russia e Cina, già bruciate, per la loro astensione, che ha garantito l'intervento militare, sono sempre più restie ad entrare nelle sfere di interesse interno di altri stati ed il prolungato impegno libico delle forze occidentali, non fa che giocare a favore del regime di Assad.

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