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mercoledì 15 dicembre 2010
Solo risposte comuni possono risolvere i problemi economici del mondo
La città di Buenos Aires è assediata da oltre 13.000 persone, che si sono accampate in un terreno coincidente con lo spazio del parco Indoamericano. Si tratta perlopiù di immigrati boliviani e paraguaiani che reclamano migliori condizioni di vita. Le dimostrazioni sono avvenute in coincidenza del progetto di urbanizzazione di uno spazio molto vasto ai confini della Città denominato "Villa Miseria". Il progetto potrebbe essere una valvola di sfogo lavorativo per l'asfittica economia argentina. Questo è uno dei tanti casi di povertà presenti nel mondo che rischia di sfociare in disordini, anche gravi. La progressiva riduzione dei sistemi di welfare giunta ad una massa di immigrazione sempre più numerosa genera, in una congiuntura economica negativa, situazioni di sempre maggiore emergenza. Negli effetti della globalizzazione, arrivata troppo veloce per la scarsa elasticità dei sistemi economici e burocratici degli stati, non si sono presentati contrappesi di autoregolazione ma soltanto un flusso di stravolgimenti del sistema quo ante. Le crisi economiche, che si succedono, determinano sempre nuovi scenari a cui non si è preparati, pare di essere sempre un passo indietro allo svolgersi degli eventi. Occorre ripensare i modi di produzione e di consumo, rivedendo la corsa all'illusione consumista; interrompere la spirale che avvolge il sistema mondo in modo sempre più stretto. Ma se la globalizzazione è un fenomeno per definizione, appunto, globale, la risposta degli stati non può essere molteplice, occorrono soluzioni sempre più univoche che uniformino le modalità di affrontare i problemi. Chiaramente è utopico pretendere una sola ed unica risposta, perchè le differenze e le esigenze degli attori sono talmente tante e di genere diverso che risulta impossibile ottenere una singolarità economica e normativa conveniente alla totalità. Ma esistono oraganizzazioni sovrastatali che devono acquisire sempre più peso grazie alla contribuzione di idee e sostentamenti di un numero sempre più vasto di paesi. Ma è necessario anche il loro proprio impulso a favorirne la sempre maggiore importanza e peso specifico nello scenario politico ed economico. Si deve anche superare la logica dei blocchi perchè questa non esiste di fronte allo scenario dell'economia globale, una maggiore cooperazione può diffondere un maggiore benessere generale ed una maggiore attenzione allo sfruttamento delle risorse e dell'ambiente. Situazioni come quella di Buenos Aires è una delle tante spie che segnalano la necessità di cambiare modo di affrontare la questione.
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