Un’interessante studio dell’Europol, organismo intergovernativo che costituisce la polizia dell’Unione Europea, ha analizzato i 294 attentati compiuti sul suolo della UE nel 2009 ed ha appurato che un solo attentato, compiuto in Italia, è da attribuire a matrice islamica. Il risultato dello studio offre spunti interessanti di riflessione per i continui allarmi procurati da minacce islamiche; non che il risultato di questo studio debba fare abbassare la guardia di fronte al fondamentalismo islamico, tuttavia la reale portata di tali minacce risulta, proprio per i risultati evidenziati, almeno ridimensionata. E’ chiaro che l’evidenza mediatica scaturita dall’attentato dell’undici settembre ha condizionato in maniera del tutto diversa la percezione di un possibile attacco islamico, percezione rinforzata anche dagli attentati di Londra e Madrid, ma ad essere cambiata è stata anche la modalità di azione e prevenzione degli organismi di polizia e vigilanza degli stati, che hanno dovuto variare radicalmente il loro approccio al terrorismo esterno. Gran parte del successo dei risultati che lo studio dell’Europol illustra dipendono proprio dal successo della prevenzione ottenuto dal costante lavoro delle polizie europee congiunto all’azione diplomatica; ma assodato questo è importante focalizzare l’uso strumentale fatto dai governi e dai media sulla spada di Damocle che ha gravato sulla società europea e rappresentata in concreto dalla minaccia terroristica islamica. Da un lato le alleanze con gli USA e la NATO hanno obbligato i governi europei ad allinearsi ad una politica dove l’avversario doveva essere demonizzato, mentre dal lato dei media riportare le notizie con più o meno enfasi ha costituito una cassa di risonanza di sicuro effetto. Dallo studio è risultato che la gran parte degli attentati siano stati effettuati da movimenti indipendentisti o schegge di gruppi anarchici o di estrema destra, si è trattato di atti terroristici provenienti non dall’esterno ma dall’interno dei paesi vittime, in special modo per quanto riguarda Spagna e Francia ha riguardato ben 237 attentati dai separatisti, ma in quel caso pesa l’attività dell’ETA. Nel rapporto dell’Europol vi è una riflessione interessante: si stima, infatti, che le forze di polizia temano maggiormente l’attentato di matrice islamica perché potenzialmente in grado di provocare una mortalità maggiore con una singola azione, ciò trova motivo rilevante nella modalità avvenuta nei già citati attentati di Londra e Madrid.
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