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lunedì 14 febbraio 2011
Alcune riflessioni sulla transizione egiziana
Le condizioni di salute di Mubarak si aggravano, secondo alcuni bollettini medici il dittatore egiziano sarebbe in coma. Se la notizia fosse vera si potrebbero interpretare i fatti degli ultimi giorni alla luce ed in funzione proprio delle condizioni mediche di Mubarak. Il capo di stato dell'Egitto, è risaputo, è affetto da una forma di neoplasia e la tarda età non ne facilita il recupero. Prima dei moti di piazza Taharir il successore designato era il figlio, tuttavia il regime non era compatto nell'accettare questa successione. Si può ipotizzare che la ragione vera della transizione sia stata l'aggravarsi delle condizioni mediche del capo supremo e non i moti di piazza? Ergo i moti di piazza sono stati indirizzati perchè la testa del regime non comandava più tutto l'apparato statale? L'Egitto è sempre stato un paese dal controllo pressante sulla vita dei cittadini e sugli oppositori, riflettendo sui recenti avvenimenti pare difficile che il malcontento, che esisteva in maniera consistente per le condizioni politiche ed economiche, sia esploso in maniera autonoma e senza imbeccata alcuna. Del resto il ruolo dell'esercito è stato determinante nella riuscita dei moti di piazza e nella caduta del regime, non vedere un qualche disegno dietro gli avvenimenti che si sono succeduti a velocità sostenuta sembra francamente improbabile. Si può ragionevolmente pensare che la soluzione attuale sia stata pianificata per evitare uno sbocco non gradito a settori dell'establishment egiziano, un passaggio quasi dolce verso un potere differente da quello di Mubarak o del suo entourage. In sostanza la protesta, che ripetiamo covava sotto la cenere, è stata innescata ad orologeria contro un potere inviso non solo al popolo. E' chiaro che l'indiziato principale sono le forze armate che ora si trovano in mano le chiavi per gestire il processo di transizione. Attualmente, quindi i militari sono il potere in Egitto e si sono ritrovati in mano questo potere in modo automatico senza colpo ferire, un poco troppo casuale per essere vero.
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