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martedì 8 marzo 2011
Arabia Saudita: un paese due comportamenti
Nella parte est dell'Arabia Saudita cova la protesta. In questa porzione del territorio del regno la popolazione è scita, minoranza nel totale del paese. Gli sciti protestano per la discriminazione sociale a cui sono soggetti, che si concreta con pesanti differenze circa il lavoro e le retribuzioni. Il governo saudita ha negato queste discriminazioni, ma il Re, al suo rientro in patria dopo tre mesi per motivi di salute, ha subito stanziato la somma di 26 milioni di euro, come sovvenzioni pubbliche. Un gesto interpretato per calmare la rivolta. Frattanto però, è stato anche mobilitato l'esercito, inviato nella zona per impedire eventuali allargamenti della protesta, che potrebbero sfociare in manifestazioni più eclatanti. L'Arabia Saudita è una monarchia, senza costituzione, perchè la legge fondamentale è il Corano, stesso e dove vige la legge islamica. Proprio alla legge islamica si appella il governo per impedire le manifestazioni di protesta, che inoltre violano la tradizione del regno. La minaccia dell'uso della forza giunta agli stanziamenti economici ed alla promessa di consultazioni elettorali, ma solo a livello locale, mira a scongiurare una deriva di manifestazioni di piazza che possano minare la stabilità dello stato. L'Arabiaper la Libia invoca l'intervento della NATO, ma al suo interno minaccia una repressione, che potrebbe anche essere feroce , mostrando al mondo un doppio atteggiamento mancante di coerenza politica. L'atteggiamento saudita svela una forte preoccupazione, innanzitutto per la mancata abitudine a proteste entro i propri confini ed anche all'atteggiamento da seguire per la gestione di questa manifestazioni, inoltre la preoccupazione è data anche dal fatto di essere praticamente circondata da paesi oggetto di continue proteste. Quello che si teme è che il tanto decantato effetto domino, si abbatta anche entro i confini del Regno. Tuttavia se la legislazione ed i metodi di governo continueranno nello stesso solco è inevitabile che l'Arabia Saudita vada incontro a nuove sollevazioni, ed anche l'instaurazione di democrazie in paesi vicini come l'Egitto favoriranno sempre di più i processi di emulazione.
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