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mercoledì 9 marzo 2011

Aumentati i civili deceduti in Afghanistan a causa del conflitto

Nel 2010 le vittime civili del conflitto afghano sono salite del 15% rispetto al 2009, salendo a 2.800 deceduti. La fredda statistica è completata dalla percentuale del 75% di assassinii causati dai gruppi Talebani o integralisti presenti nel paese. La strategia fondamentalista è stata di incrementare gli attentati mediante martiri di Allah, uomini, o donne, imbottiti di tritolo, che hanno colpito obiettivi comuni come mercati, piazze o manifestazioni, oppure usare autobomba nel mezzo dei centri abitati. Lo scopo è quello di fiaccare il popolo afghano, creando un clima di terrore per impedire una occidentalizzazione del paese. La recente tattica predisposta da Obama è stata quella di affiancare allo strumento militare, una collaborazione con le strutture dello stato afghano, potenziando le scuole, gli ospedali ed in genere tutti quegli apparati che favoriscono la crescita civile della nazione. Si è, insomma, cercato di togliere terreno al consenso che i Talebani hanno presso la popolazione. Nelle zone di influenza degli estremisti, al Sud ed al confine con il Pakistan le penetrazione di questi mezzi pacifici è stata più difficoltosa e la NATO continua l'offensiva militare, tuttavia l'opinione pubblica ed anche l'ONU vedono già con preoccupazione l'avvicinarsi della data del 2014, quando ci sarà il ritiro delle truppe alleate e la gestione della sicurezza sarà nelle mani dello stato afghano. L'impennata della violenza, con cui i Talebani contrastano la NATO potrebbe non essere gestibile dalle sole forze di Kabul.

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