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mercoledì 2 marzo 2011

Dopo i paesi arabi toccherà all'Africa

Quello che la primavera araba ci sta mostrando è soltanto l'inizio di trasformazioni politiche che riguarderanno il futuro mondiale. Finito il tempo del colonialismo, sta finendo anche il postcolonialismo basato su regimi fantoccio o su dittature di comodo all'occidente. Le rivolte arabe hanno preso di sorpresa la diplomazia e gli analisti, non dovrà più succedere per il futuro. Per i prossimi appuntamenti non dovrà esserci impreparazione. Dietro la fascia dei paesi del sud Mediterraneo vi è immediatamente tutta l'Africa, che la fine del colonialismo ha lasciato con stati inventati di sana pianta, fonte continua di lotte tribali ed etniche. Spesso i regimi che si sono alternati in questi stati sono stati governi di comodo per asservire interessi di altri stati o, addirittura di multinazionali. Negli ultimi tempi vi è un risveglio favorito dall'introduzione di forme di democrazia, che seppure inquinate da corruzione e malgoverno, hanno introdotto nelle coscenze nazionali la presa d'atto della necessità di un autogoverno che vada a determinare le sorti delle nazioni in maniera autonoma. L'esempio arabo non tarderà ad arrivare e l'onda della richiesta dei diritti, in un continente di profonde diversità e diseguaglianze come quello africano, potrà generare fattispecie pericolose per un mondo occidentale che non saprà farsi trovare preparato all'appuntamento. Pur con tutti i distinguo possibili l'esempio da seguire c'è già: la nascita dello stato del Sud Sudan ha, infatti, segnato un punto di svolta nella martoriata storia degli stati africani. Nonostante tutte le lotte armate, che hanno generato migliaia di morti, alla fine si è riusciti, tramite un referendum, ha dare vita ad un nuovo stato omogeneo per la sua cultura comune e quindi fuori dai canoni di creazione postcoloniali, basati essenzialmente sull'aspetto puramente territoriale. Il distacco pacifico del nuovo stato va salutato ed incoraggiato come metodo da seguire e favorire sopratutto da parte occidentale con appoggio materiale di know how democratico. La fase nuova del mondo va sfruttata per riparare torti antichi.

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