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venerdì 4 marzo 2011

Se vince Gheddafi?

La tattica attendista di Gheddafi incomincia a dare i suoi frutti. La proposta di mediazione di Chavez, seppur proveniente da un leader con scarso appeal internazionale, rompe di fatto l'isolamento diplomatico del rais di Tripoli. E' un punto a favore di Gheddafi, che mantenendo l'impegno militare per riconquistare terreno, può contare sull'immobilismo occidentale impantanato nelle paludi delle discussioni diplomatiche. Le infinite discussioni sull'intervento e sul non intervento sono, fino ad ora, il miglior alleato per Gheddafi. Da un lato gli consentono una libertà di azione militare che gli permette di tenere in vita il regime, dall'altro lato, conseguenza del primo, guadagna tempo prezioso per elaborare una strategia che gli consenta di presentarsi ad eventuali negoziati con argomenti sostanziosi in mano. Se Gheddafi non cadrà per mano militare non cadrà n alcun altro modo; è da escludere la via politica, non ci saranno mai elezioni e se anche ci fossero, con il rais al comando sarebbero una farsa. Altrettanto da escludere la via diplomatica da concludersi con un fantomatico esilio: se Gheddafi mantiene il controllo su di almeno una parte della Libia non mollerà mai il potere. Una permanenza di Gheddafi apre scenari imprevedibili sia sul piano della politica internazionale, sia su quello della sicurezza ed infine sia su quello economico. Sembrerebbe strano se il colonnello di Tripoli non la facesse pagare all'occidente, che ha operato nei suoi confronti un voltafaccia, seppur timido. Tripoli potrebbe allearsi con paesi come l'Iran, offrendo i suoi porti alle navi della repubblica teocratica, così l'Italia avrebbe davanti a se, ad esempio, un pericolo costante. Da non trascurare una possibile alleanza con Al Qaeda, che potrebbe trovare una base in pieno Mediterraneo. In una situazone del genere sarebbe ingestibile anche il problema dei profughi, che tornerebbero ad essere, ma all'ennesima potenza, strumento di pressione e di ricatto. Anche con una Libia dimezzata Gheddafi sarebbe un pericolo per la stabilità ed anche per la pace della regione e dell'intero Mediterraneo. Sarebbe incomprensibile se queste riflessioni non fossero state fatte dalle cancellerie occidentali: lasciare al potere il cane pazzo, come lo chiamava Reagan, sarebbe una fonte di problemi enormi. Intanto la battaglia è in una sorta di stallo dove se ci potrà essere un vincitore questi, senza intervento esterno, è il rais di Tripoli. Alle organizzazioni internazionali ed alle potenze occidentali il dovere di una risposta.

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