Finalmente l'Europa si accorge di dover esercitare la sua potestà e chiama i rappresentanti dei ventisette per cercare un accordo per ripartire il gran numero di rifugiati, dovuti alla guerra libica ed alla rivolte nei paesi arabi.
La situazione, fino ad ora, è stata contraddistinta da continue schermaglie tra Italia e Francia, sopratutto sul piano diplomatico e materialmente lungo la frontiera tra Ventimiglia e Mentone. L'Italia si trova nel paradosso di avere la legge anti immigrazione più dura del continente e ed essere nel contempo vittima di una ondata migratoria notevole, proprio perchè non in grado di applicarla. Il governo italiano, che non riesce a trovare un accordo con le regioni per la distribuzione sul proprio territorio dei migranti, ha elaborato un'escamotage tecnico per aggirare la sostanziale chiusura del trattato di Schengen da parte della Francia: vengono infatti rilasciati dei regolari permessi temporanei, che di fatto, permettono ai possessori di passare in modo legale le frontiere. La protesta della Francia, ma anche di Germania e Belgio, ha determinato l'intervento della UE, che dovrebbe emettere una direttiva per sancire la divisione dei profughi tra tutti i paesi componenti l'unione.
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