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venerdì 8 aprile 2011

Prime concessioni del governo siriano

n Siria il regime, messo all'angolo dalle manifestazioni, inizia a condedere diritti alla minoranza curda, ai conservatori sunniti ed alle famiglie delle vittime della repressione.
Particolarmente significativa la concessione della nazionalità ai curdi, che dal 1962 ne erano privati, essendo, di fatto stranieri in patria. Si tratta di circa 320.000 persone, ritenuti potenzialmente pericolosi per il regime. Con questa misura si cerca di mantenere calma una zona al confine siriano, che potrebbe sollevarsi su istigazione della popolazione curda oltreconfine.
Inoltre sono stati liberati anche 48 curdi, precedentemente incarcerati per le manifestazioni dei giorni scorsi.
Una ulteriore misura è stata quella di riassorbire 1.200 dipendenti statali al loro posto di lavoro, dopo che lo scorso anno furono espulsi dall'amministrazione statale.
L'impressione è che queste misure costituiscano un tentativo di pacificare la situazione, ma non risolvano il problema di fondo che è costituito dalla richiesta di democrazia e maggiori diritti. Quello che si attende è una nuova ondata di proteste per ottenere che vengano riconosciuti maggiormente i diritti fondamentali, affossati dalla legislazione del 1962.

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