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Politica Internazionale
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mercoledì 20 aprile 2011
L'Autorità Palestinese forza i tempi per la costituzione dello stato
L'irrigidimento statunitense sulla questione della Palestina, obbliga i dirigenti arabi a cercare nuove sponde per la costituzione dello stato Palestinese. L'attuale attivismo internazionale francese pone Parigi come uno degli interlocutori più favorevoli ad accogliere le istanze degli organismi che hanno necessità di trovare sempre nuovi partner diplomatici. Mahmoud Abbas, presidente dell'Autorità Palestinese, si è dato l'obiettivo della costituzione dello stato entro l'anno; si tratta di una meta ambiziosa per lo sviluppo della situazione internazionale, ma che costituisce per Sarkozy un buon banco di prova per le sue ambizioni di statista internazionale. Nonostante le buone intenzioni, ma soltanto a parole, di Israele, il processo della creazione dello stato è di fatto fermo. Tel Aviv ha in piedi troppe questioni tutte insieme che non riesce a gestire a dovere: intanto sul fronte interno, tiene banco la questione delle nuove costruzioni dei coloni che sono presenti su porzioni di territorio destinate allo stato palestinese, Israele ha necessità di rallentare le relazioni con la Palestina per rinegoziare i confini e fare rientrare i coloni all'interno del proprio stato. Sul piano internazionale Tel Aviv è concentrata sui sommovimenti alle proprie frontiere dovuti ai moti della primavera araba, rendere centrale la questione palestinese significa spostare risorse su di un tema, sul quale è ben mantenere di secondo piano per valutare lo sviluppo della situazione. Abbas, per sviare questi intralci, intende portare davanti all'assemblea dell'ONU in settembre, la richiesta di riconoscimento dello stato sulla base di quanto concordato nel 1967, compreso cioè tutta Gerusalemme est, la Cisgiordania e la striscia di Gaza. Riuscire a fare arrivare sul tappeto della discussione internazionale, in modo ufficiale la questione Palestinese potrebbe porre seri problemi agli USA, che rentemente ha posto il veto al Consiglio di sicurezza su di una risoluzione che condannava il colonialismo israeliano sui territori palestinesi. Un rifiuto americano potrebbe essere interpretato dall'opinione pubblica internazionale come un ostacolo alla pacificazione anche in ottica mondiale, giacchè la questione israelo-palestinese è giudicata da molti osservatori una delle maggiori fonti di preoccupazione per la pace mondiale.
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