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giovedì 26 maggio 2011
La cattura di Mladic e la richiesta serba di entrare nella UE
La cattura di Ratko Mladic significa che la volontà di entrare in Europa ha prevalso in Serbia, sui tentativi di nascondere il proprio recente e tragico passato. Il criminale di guerra, come si sospettava da tempo, viveva indisturbato sotto falso nome in una località del nord del paese. Ricercato con il capo di imputazione di genocidio per il massacro dei musulmani bosniaci di Srebrenica, avvenuto nel luglio del 1995, Mladic è sempre sfuggito alla giustizia della Corte Internazionale dell'Aja, che ha più volte lanciato sospetti sulla Serbia, circa la supposta protezione garantita al generale. La UE stessa ha posto come requisito all'entrata nell'unione della Serbia, la cattura del pluri ricercato, incolpandola, tra le righe, di coprirne la latitanza. Significativa è stata la quasi simultanea dichiarazione, da parte del governo serbo, dell'arresto di Mladic e della richiesta di entrare in Europa. Del resto le necessità economiche imposte dalle crisi mondiali hanno imposto alla Serbia la scelta di sacrificare il suo ricercato più importante per entrare dalla porta principale nell'area dell'euro. Ma questo passo non sarà indolore, sopratutto sul fronte interno, la cattura e la consegna di Mladic imporrà alla Serbia una revisione della propria storia recente, che non sarà scevra di duri contrasti politici. I forti movimenti nazionalisti ed anche di destra, presenti nel paese non saranno certo d'accordo sulla consegna del generale alla corte dell'Aja e potrebbero alimentare l'avversione all'entrata in un'Europa che ha contribuito ai bombardamenti NATO. La questione dovrà fare riflettere attentamente Bruxelles, se da un lato vi è l'interesse ad allargare il territorio dell'Unione Europea, le recenti affermazioni dei partiti di destra, come il caso Finlandese, ed in generale dell'euroscetticismo presente in numerosi movimenti localistici, che hanno portato notevoli crepe nell'unitarietà del continente, fanno temere che se la Serbia entrerà nell'Unione non sarà un membro sufficientemente convinto. La UE dovrà valutare attentamente i nuovi ingressi, le esperienze negative fatte con paesi entrati senza la piena convinzione hanno minato le fondamenta istituzionali ed il processo di selezione dei nuovi soci dovrà avvenire necessariamente con maggiori requisiti di adesione ai principi comunitari.
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